Jobs Act

Settembre 2014: è tuttora al centro dell’attenzione il cosiddetto Jobs Act, un nome usato impropriamente.

Ne ho discusso in Get your [Jobs] Act together! e nell’aggiornamento Definizione ufficiale di Jobs Act, due post molto visualizzati perché risultano ai primi posti nei risultati di ricerche quali “significato di Jobs Act” e “definizione di Jobs Act” (non sono insolite le ricerche con grafie italianizzate come giobs act).

esempi di pronuncia di Jobs Act

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Itanglese a scuola: il cheating

Un’insegnante mi ha segnalato Cheating e INVALSI: mappatura dell’imbroglio scolastico e sue conseguenze, che fa riferimento alla ricerca riassunta in questa presentazione: 

Il "Cheating" nelle scuole italiane: chi imbroglia? via Quattrogatti.info

Il concetto di cheating è definito come “comportamenti opportunistici che causano distorsioni nei risultati delle valutazioni scolastiche” e che consistono in “studenti che copiano in autonomia o con la complicità degli insegnanti” e “insegnanti stessi che determinano scorrettamente i risultati delle valutazioni”.  

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Corona digitale, tra termini e parole

Una delle funzionalità più innovative di Apple Watch è il nuovo meccanismo di input per ridurre o ingrandire le dimensioni di visualizzazione (cfr. pinch) e far scorrere (scroll) gli elementi sul display. In inglese si chiama Digital Crown e in italiano Corona Digitale.

Corona Digitale. Diamo nuova carica a un’antica tradizione. Ogni prodotto che creiamo è definito da un particolare sistema di input, da un modo nuovo e unico di interagire col dispositivo. Per Apple Watch, questo sistema è la Corona Digitale.

Scelta terminologica indovinata

È una scelta terminologica molto efficace che sfrutta la risemantizzazione attraverso un prestito interno: crown infatti è un termine dell’orologeria che è reso più specifico dall’aggettivo digital (uso metonimico: non è digitale il meccanismo ma la funzionalità).

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La comunicazione post-linguistica di Apple Watch

Apple WatchIl nuovo dispositivo indossabile di Apple è stato oggetto delle analisi linguistiche di alcuni autori americani.

Cambia il naming: da iWatch a AppleWatch logo

Dopo 16 anni, Apple ha abbandonato il prefisso i di iPod, iPad, iPhone, iTunes, iCloud, non solo per problemi di marchi registrati (il nome iWatch sarebbe stato troppo simile a iSwatch, orologio svizzero) ma anche per evitare che iWatch venisse interpretato come I watch, “osservo, controllo”.

Anche il nuovo servizio di pagamento via iPhone è stato chiamato Apple Pay e non iPay, un segnale che il prefisso i sta diventando datato ed è ormai inflazionato perché usato anche da altri. Apple invece vuole comunicare esclusività e innovazione e probabilmente anche rimarcare la fine dell’era di Steve Jobs, fautore dei nomi con la i.

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«Brutte nausee, ma siamo eccitati»

Ieri in vari media italiani è apparso un falso amico che è un classico nel suo genere:

William e Kate: arriva il secondo bebè. «Brutte nausee, ma siamo eccitati»

In italiano eccitato vuol dire “agitato, per collera o per qualche passione, passato a uno stato di orgasmo o di eccitamento” (Vocabolario Treccani).

In inglese invece excited vuol dire “entusiasta, estremamente contento” (con minor frequenza può anche significare “stimolato sessualmente”, ma il contesto chiarisce l’accezione).

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Coding e programmazione

Testo dal documento La buona scuola: Serve quindi un piano nazionale che consenta di introdurre il coding (la programmazione) nella scuola italiana. A partire dalla primaria: vogliamo che nei prossimi tre anni in ogni classe gli alunni imparino a risolvere problemi complessi applicando la logica del paradigma informatico anche attraverso modalità ludiche (gamification). A partire dall’autunno, dopo Stati Uniti e Inghilterra, lanceremo in Italia l’iniziativa Code. Org […] Mi ricollego a La buona scuola, tra anglicismi e sillabazioni e ai diversi commenti che ha suscitato per aggiungere qualche osservazione sull’uso del termine coding, preferito a programmazione per descrivere le competenze digitali che verranno introdotte nella scuola primaria italiana.

L’iniziativa si chiama Programma il Futuro e l’unica pagina per ora disponibile dà per scontato che il concetto informatico di programmazione sia già noto, non spiega perché venga rinominato in coding ma indica che i due termini sono sinonimi.

Nell’ottica del lavoro terminologico non è una scelta corretta: andrebbe sempre usato un unico termine per identificare in modo univoco un concetto specifico e per differenziarlo dai concetti correlati, in modo da evitare possibili ambiguità (dettagli in Variazione e ripetizione).

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La buona scuola, tra anglicismi e sillabazioni

Ieri il governo ha pubblicato nuove informazioni sulla scuola. Il documento di sintesi in 12 punti ha ricevuto molta attenzione perché erano evidenti diversi errori nella divisione in sillabe di parole a fine riga.

Quasi sicuramente è stato usato software con impostazioni per una lingua diversa dall’italiano. Forse anche chi ha impaginato non era italiano perché è difficile pensare che un professionista non noti errori rilevabili anche dai bambini che hanno fatto la prima elementare. È più difficile invece riconoscere errori di sillabazione in lingue che hanno regole complesse, come l’inglese: dettagli e implicazioni per la localizzazione in Non si sillaba solo a scuola…

Nuove alfabetizzazioni: aumento degli anglicismi?

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Hacking e hackeraggio

Nei titoli sull’appropriazione indebita delle foto private di alcune attrici americane appare spesso il prestito integrato hackeraggio, preferito a quello non integrato hacking. L’uso di entrambi è attestato da parecchi anni nell’uso non specialistico italiano con il significato di “attività esercitata dagli hacker” (cfr. verbo hackerare) ma non mi pare che le due parole si equivalgano.

confronto tra hacking e hackeraggio in Google Ngram ViewerMi sembra che in hackeraggio prevalgano le connotazioni negative di hacker come pirata informatico (chi viola un sistema informatico per danneggiarlo o per acquisire dati riservati), mentre hacking può avere un significato più ampio e includere motivazioni “etiche” (cfr. hacktivism) o implicare particolari abilità informatiche (significato originale di hacker), ad es. per testare la sicurezza di un sistema. Anche il registro e il contesto d’uso non sono gli stessi: hackeraggio è più colloquiale e viene usato soprattutto in ambito giornalistico.

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