Il capolinea di Busitalia

CAPO - LINEA

Non è un pesce d’aprile: per Busitalia, un gruppo delle Ferrovie dello Stato, il capolinea degli autobus in inglese si chiama headline (che invece è un titolo di rilievo in un giornale e, al plurale, indica le notizie principali di qualsiasi tipo di notiziario).

La traduzione (non automatica ma umana!) si trova in un annuncio visto da Micaela:

Il servizio VOLAINBUS  sarà regolarmente effettuato: il Capolinea di ARRIVO e PARTENZA avverrà presso la palina provvisoria VOLAINBUS ubicata alle scalette lato orologio della Stazione ferroviaria –– Temporary headline for all VOLAINBUS arrivals and departures will be at Train Station bus stop

Continua a leggere   >>

La coperta di Linus

Linus con la sua copertinaOxford Dictionaries in Did Charles Schulz coin the term ‘security blanket’? [testo non più disponibile] ricostruisce aveva ricostruito la storia dell’espressione inglese security blanket, che dagli anni ‘50 del secolo scorso descrive la copertina o altro panno da cui alcuni bambini non riescono a separarsi e quindi, per estensione, qualsiasi cosa che dà sicurezza, anche in senso astratto.

È un concetto popolarizzato dai Peanuts di Charles Schulz, che però aveva smentito di essere lui stesso l’autore dell’espressione: probabilmente era già in uso quando erano uscite strisce come questa del 1954, o forse era stata coniata dai lettori dopo avere letto strisce come questa:

striscia dei Peanuts security blanket via Peanuts Wiki 

Continua a leggere   >>

captain ≠ capitano

THIS IS YOUR CAPTAIN SPEAKINGIn un commento Francesco ha rilevato che nella notizia sul disastro aereo di Germanwings il capo dell’equipaggio viene descritto erroneamente come capitano e non come comandante. È un falso amico dovuto a traduzioni dall’inglese captain (e in questo caso anche dal tedesco Kapitän) ed è molto diffuso soprattutto in riferimento ai piloti dell’aviazione commerciale.

Ne avevo discusso in Parolacce, capitani, comandanti e falsi amici con esempi dalla marina mercantile e militare. Avevo preso come spunto un altro falso amico, commander, usato da alcuni media di lingua inglese per descrivere Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia.

Termini simili, concetti diversi

Parole equivalenti a capitano e comandante esistono in molte lingue europee ma possono identificare concetti diversi, come mostra questo confronto tra nomi dei gradi e distintivi (simboli) degli ufficiali di alcune marine militari di paesi NATO (fonte: Wikipedia):

Continua a leggere   >>

Da wearable a hearable e nearable

In inglese si stanno diffondendo i neologismi hearable e nearable, aggettivi e sostantivi che descrivono nuovi tipi di dispositivi “intelligenti”.

immagini relative a hearables

I dispositivi hearable (o earable) si portano nelle orecchie (in-ear devices o smart ear devices), come gli auricolari (earbuds o earpieces; per Apple earpods) o gli apparecchi acustici (hearing aids). In aggiunta alle funzioni tradizionali di ascolto ( hear) comunicano informazioni e sono particolarmente adatti a raccogliere dati come frequenza cardiaca, temperatura corporea e saturazione: altri dettagli in hearable. In italiano sono descritti soprattutto come auricolari intelligenti ma ho visto anche dispositivi di ascolto smart.

Continua a leggere   >>

Parodie translinguistiche

Dopo il recente lancio di un MacBook da $1299, nei paesi anglofoni è diventata virale una parodia video che consiste nell’aneddoto di alcune padelle smarrite di un delirante comico spagnolo che nei sottotitoli in inglese si trasforma nel racconto di uno sviluppatore del nuovo computer di Apple:

È un genere umoristico che si è diffuso grazie alle parodie basate su una scena del film tedesco Der Untergang (in italiano La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, in inglese Downfall e quindi Downfall parodies o Hitler rants), un meme in cui la reazione furibonda di Hitler per l’inevitabile sconfitta viene trasformata in rabbia contro eventi contemporanei tra i più disparati.

Uno tra i tanti esempi italiani, Hitler viene a sapere il suo voto all’esame di linguistica:

Continua a leggere   >>

Refuso di Expo 2015 ed errori dei media

Sicuramente avrete già visto l’errore BUT anziché BUY con successivo rappezzo sulla frase inglese di alcuni cartelloni che invitano a comprare i biglietti di Expo 2015:

BUT YOUR TICKET AT FIERAMILANO

L’aspetto per me più preoccupante non è l’errore di per sé (chi non fa errori di battitura?) ma che non se ne sia accorto nessuno (chi ha composto il cartellone, chi l’ha stampato,  chi l’ha esposto, con chissà quanti altri passaggi intermedi). È una conferma sconsolante di una sciatteria purtroppo diffusa: altri esempi in Stazione AV di Bologna: caos sui cartelli.

Nei media, errori sull’errore

L’errore è diventato virale ed è stato ripreso dai media. Ho dato un’occhiata a un paio di articoli e sono stata colpita da quanto ci sia stato ricamato sopra e con che superficialità.

Continua a leggere   >>

Social washing

In Una mano di greenwash avevo osservato che in italiano il concetto di greenwashing viene spesso descritto erroneamente come un “lavaggio” o “ripulitura” ecologista, mentre in inglese la metafora è diversa: è basata su whitewash, imbiancare, e quindi comunica l’idea di “conferire una patina”, “dare una verniciata”, sotto cui però rimane tutto com’era. La differenza di interpretazione è palese nelle immagini associate al concetto: acqua e sapone o lavatrici in italiano, pittura in inglese.

immagine da “From Greenwash to Socialwash?” di David LePage

Sul modello di green washing è nato social washing. Descrive iniziative di responsabilità sociale d’impresa volte a comunicare un’immagine “etica” e migliorare la reputazione di un’azienda, ma in realtà attività di facciata mirate esclusivamente a un ritorno economico. Anche social washing viene spiegato in italiano ricorrendo a metafore di ripulitura o lavaggio, non congruenti con il concetto originale.

Continua a leggere   >>

VeryBello, ora bilingue

Aggiornamento gennaio 2017 – Il Ministero del beni culturali ha lasciato scadere il dominio verybello.it e i contenuti descritti in questo post (marzo 2015) non sono più disponibili.


Ho scoperto che il sito VeryBello.it non è più esclusivamente monolingue ma è stata aggiunta la versione in inglese britannico, segnalata dalla bandierina del Regno Unito (a quanto pare ora è la lingua predefinita del sito). 

opzioni del sito VeryBello.it

Non farò osservazioni sui testi in inglese ma mi limito a segnalare un problema relativo all’opzione Choose a period che rende poco professionale il sito (da notare comunque che la parola period può risultare inopportuna perché nell’inglese quotidiano il significato primario è “ciclo mestruale”).

Date e varietà di inglese

From: 05/04/15 to: 09/04/15Le date sono visualizzate come nell’immagine a destra. L’intervallo dell’esempio però non va interpretato 5–9 aprile ma 4 maggio–4 settembre perché la versione in inglese del sito è impostata con il formato di data americano mese giorno anno (descritto nel post su Pi Day) che non è usato al di fuori degli Stati Uniti.

Continua a leggere   >>

Giornata del pi greco “americano”

Oggi è Pi Day, la giornata mondiale del pi greco, festeggiata il 14 marzo perché è una ricorrenza nata negli Stati Uniti, dove la data è indicata nel formato mese giorno anno (“middle-endian”), quindi oggi è il 3-14-2015.

L’hanno ricordata anche i media italiani con un errore ricorrente: molti hanno affermato che 3/14 è il formato di data inglese o “anglosassone”, mentre è lo standard usato solo negli Stati Uniti e in Belize (ma non nel Regno Unito o altri paesi di lingua inglese).

A DELICIOUS COINCIDENCE? In inglese la pronuncia di pi greco o pi /paɪ/ è diversa da quella della lettera p /piː/ ma coincide con quella di pie (“torta”, “pasticcio”). L’omofonia ha ispirato molte vignette: qui a destra viene sfruttata la familiarità con scritture alternative come il leet speak, che consente di leggere 3.14 come forma speculare di PIE.

Altri esempi:

Continua a leggere   >>

Per la BCE non è QE (quantitative easing)

foto della sede della BCE a FrancoforteIn questi giorni è al centro delle notizie economiche quantitative easing o QE, anglicismo poco trasparente a cui i media associano traduzioni altrettanto oscure come allentamento quantitativo / monetario, alleggerimento quantitativo, facilitazione quantitativa e quantitativo facilitato / facilitante.

Identifica un programma della Banca Centrale Europea entrato in vigore ieri e così descritto nell’annuncio della BCE del 22 gennaio 2015:

Il programma prevede che la BCE acquisti obbligazioni sovrane in aggiunta ai programmi già in essere per l’acquisto di attività del settore privato, allo scopo di far fronte ai rischi derivanti da un periodo troppo prolungato di bassa inflazione. […]  Gli acquisti di attività forniscono stimolo monetario all’economia in un contesto in cui i tassi di interesse di riferimento della BCE sono sul limite inferiore. Tali acquisti allentano ulteriormente le condizioni monetarie e finanziarie, rendendo meno costoso l’accesso al finanziamento da parte di imprese e famiglie. Ciò sostiene tendenzialmente gli investimenti e i consumi e contribuisce, in ultima analisi, a un ritorno dei tassi di inflazione verso il 2%.

L’aspetto per me più rilevante è che la BCE non usa il termine quantitative easing, né nel comunicato stampa italiano né in quello inglese o in altri documenti correlati.

Continua a leggere   >>