Trenitalia e le date

Avevo scritto Trenitalia o Trenispagna? dopo avere acquistato un biglietto sul sito Trenitalia. Tra i vari problemi (in parte risolti) avevo notato il passaggio non richiesto all’interfaccia inglese che, nel mio caso, ha fatto sì che fosse in inglese anche l’SMS con i dettagli del viaggio.

Ho letto l’SMS solo oggi, prima di partire, e ho pensato di avere sbagliato la prenotazione:

ES Italia AV xxxx 03/02/2012 h.13:25 from […]

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2 anni: 25 parole in inglese e in italiano

Parole e valutazione dell’apprendimento del linguaggio

È di questi giorni la notizia di una ricerca relativa a un test molto semplice, ricavato da un elenco di parole di controllo (cfr. MacArthur-Bates Communicative Development Inventory, CDI), che permette di identificare potenziali problemi di apprendimento del linguaggio nei bambini di età compresa tra i 24 e i 35 mesi e prevedere quindi interventi di logopedia.

Ne parla anche il Corriere della Sera, con una notevole approssimazione. In Quelle 25 parole da sapere a 2 anni si legge, tra le altre cose:

In genere, le parole pronunciate a due anni sono fra 70 e 225, ma venticinque di queste (mamma, papà, ciao, giocattoli, cane, gatto, bambino, latte, succo di frutta, palla, sì, no, naso, occhio, banana, biscotto, macchina, caldo, grazie, bagno, scarpa, cappello, libro, andati, di più) devono comparire per forza nel vocabolario del piccolo, perché sono quelle considerate base e la loro mancata conoscenza potrebbe essere indice di qualche problema di apprendimento assai più grave di un semplice «ritardo linguistico».

Parole inglesi e parole italiane

La giornalista si è limitata a tradurre letteralmente in italiano l’elenco delle parole che dovrebbe conoscere un bambino inglese di due anni (mummy, daddy, hello, dog, cat, baby, milk, juice, ball, yes, no, nose, eye, banana, biscuit, car, hot, thank you, bath, shoe, hat, book, all gone, more, bye bye), senza verificare se l’elenco avesse senso anche per un coetaneo italiano.

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Se l’ha detto l’agenzia…

Silvia Pareschi di Nine hours of separation mi ha segnalato La stampa italiana non può farcela da sola in Phastidio.net, che evidenzia come i media italiani abbiano riportato un intervento in inglese di Carlo Cottarelli del Fondo Monetario Internazionale attribuendogli l’affermazione drastica l’Italia non può farcela da sola [ad uscire dalla crisi economica] quando in realtà si era limitato a dire [sulla necessità di finanziamenti e “firewall” più solidi] and this goes beyond what Italy can do on its own (“va oltre quello che l’Italia può fare da sola”), come si può verificare dalla trascrizione dell’intervento.

L’articolo si conclude chiedendosi “Riusciremo ad avere una stampa che si libera della sindrome dello scoop e verifica le notizie, magari con un buon traduttore o con qualcuno che capisca qualcosa di economia?”

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Parolacce, capitani, comandanti e falsi amici

La telefonata tra De Falco e Schettino nella notte: “Salga a bordo ca...!”

Gennaio 2012: la famigerata telefonata tra il comandante Schettino e il comandante De Falco della capitaneria di porto di Livorno durante il naufragio della Costa Concordia ha fatto il giro del mondo, con qualche errore di interpretazione.

Ingiurie ed espletivi

Language Log analizza alcuni aspetti linguistici della telefonata ed evidenzia diversità e punti in comune nell’uso delle espressioni volgari in inglese e in italiano (simili a quelli descritti per fuck, damn e screw), facendo notare in particolare che in alcune traduzioni inglesi la parolaccia di Vada a bordo, cazzo! non è stata resa esplicitamente, lasciando intendere ai lettori non italiani che fosse un’offesa (simile all’inglese you prick!) anziché un espletivo.

Capitano e comandante

In italiano Schettino è descritto sia come comandante che come capitano. Il Vocabolario Treccani chiarisce le differenze di significato nell’ambito della marina mercantile:

Capitano marittimo: nella navigazione marittima mercantile, la persona che ha il comando della nave (è propriamente la qualifica professionale, mentre all’effettivo esercizio della funzione di comando corrisponde, nel codice della navigazione, la denominazione di comandante).
Comandante di nave mercantile: colui al quale spetta la direzione della manovra e della navigazione sotto il profilo tecnico e disciplinare, la rappresentanza dell’armatore e l’esercizio di poteri legali per il buon fine della spedizione.

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ClipArt politicamente scorretta

In Lingue, funzione fatica e cortesia riportavo che gli inglesi trovano brusco e scortese il modo di parlare esplicito dei tedeschi, ma in realtà si tratta di strategie di comunicazione diverse. Questo tipo di fraintentimenti contribuisce a molti stereotipi culturali.

Mi è tornato in mente quando ho cercato un’immagine per diphthong nella ClipArt di Microsoft Office, versione americana. Sapevo che eventuali insulti, per quanto blandi, non avrebbero restituito alcun risultato e così ho scelto “rudeness” come prima chiave di ricerca.

ClipArt_rudenessNon mi aspettavo di ottenere un’unica immagine associata a rudeness e sono rimasta alquanto perplessa che fosse la foto di un tedesco, resa inconfondibile dalla bandiera dipinta in faccia.

ClipArt politicamente scorretta e fedele ai peggiori stereotipi?!?

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Animali volanti e decodifiche aberranti

Zits è una striscia americana che ha per protagonisti Jeremy, tipico adolescente, e i suoi genitori. Un esempio recente in cui la madre stupefatta racconta al padre che il figlio ha pulito il bagno di sua spontanea volontà:

striscia Zits

Questa striscia richiede la cooperazione del lettore, che deve riempire gli spazi vuoti del “non detto” richiamando un’espressione dell’inglese americano*, when pigs fly (si dice per sottolineare che si ritiene inverosimile che un particolare evento si verifichi).  

Se Zits fosse pubblicato in Italia, sarei curiosa di vedere la traduzione italiana.

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Stay hungry. Stay foolish. (2)

Approfitto di un lungo commento aggiunto oggi a “Stay hungry. Stay foolish” in italiano per ringraziare chi ha contribuito alla discussione, tutti con suggerimenti molto interessanti, e per chiudere definitivamente l’argomento “Steve Jobs”.

Nel frattempo, prendendo spunto da alcuni commenti, avevo scambiato un po’ di opinioni con alcuni colleghi americani per avere il punto di vista di madrelingua appartenenti alla stessa cultura di Jobs (ad esempio, volevo verificare se ci fossero “connotazioni temporali” legate agli anni della citazione).

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“Stay hungry. Stay foolish” in italiano

Morgaine, una lettrice del blog, mi ha scritto a proposito di Stay hungry. Stay foolish, la frase pronunciata da Steve Jobs a conclusione dell’ormai famoso discorso ai laureandi di Stanford.

Stay hungry. Stay foolish. Contesto: Jobs aveva spiegato che la frase non era sua ma era apparsa sull’ultimo numero di Whole Earth Catalog, una rivista “alternativa” della controcultura americana che era stata una specie di bibbia per la sua generazione.

Morgaine mi ha chiesto di parlarne perché la traduzione scelta da quasi tutti i media italiani, Siate affamati, siate folli, non è corretta.

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