Eufemismi e colloquialismi per bisogni spaziali!

pannolone spaziale

L’oggetto n. 2 della foto è il pannolone usato dagli astronauti degli Space Shuttle, esposto in una mostra sull’uomo nello spazio ideata dalla NASA. Il dettaglio che mi ha incuriosita è la descrizione sull’etichetta, Disposable Absorption Containment Trunk (DACT), traducibile approssimativamente con calzoncini di contenimento (e) assorbimento usa e getta.

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Storie di termini: i 20 anni di Open Source

Immagine con badge e la scritta HELLO my name is OPEN SOURCE

Anche chi non opera in ambito informatico sa che la locuzione open source fa riferimento principalmente a software il cui codice sorgente è “aperto”: chiunque può analizzarlo, modificarlo e migliorarlo liberamente. 

In questi giorni si festeggiano i 20 anni della locuzione, ideata da Christine Peterson che ne ha raccontato la storia in How I coined the term ‘open source’. Ho apprezzato il dietro le quinte e in particolare la rilevanza data ad alcuni fattori che possono condizionare la scelta e l’adozione di nuovi termini.

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IKEA e brugola, un binomio internazionale!

vignetta con brugola alata, con scritta IKEA, che vola in cielo
vignetta: Kostas Koufogiorgos 

La scomparsa del fondatore dell’IKEA, Ingvar Kamprad, è stata commentata sui social con riferimenti ricorrenti alla brugola, lo strumento a forma di L con le estremità esagonali che è raffigurato nella vignetta. È così familiare a tutti quelli che hanno montato mobili IKEA che è diventato un simbolo informale dell’azienda svedese. Qualche esempio visto su Twitter:

esempi di tweet: “Ikea, morto il fondatore Ingvar Kamprad. Al posto della croce una #brugola” “Kamprad […] andrà nel Paradiso della Brugola” “Nel testamento le istruzioni per la costruzione della bara e una brugola”  “Ma per montare la bara quale brugola dovrà usare?”

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Italiani, attenzione: “Be aware. Be digital.”

Avete già visto questa pubblicità firmata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri? Se sì, che messaggio avete recepito? 

Attenzione: se premete il tasto YouTube icon vi verranno installati cookie di terze parti, siete avvisati!

Nel sito del governo* la pagina Campagna “Be Aware. Be Digital. Consapevolezza digitale” sintetizza così l’iniziativa: “Scopo della campagna è quello di far acquisire consapevolezza che la propria libertà digitale non è uno slogan, ma un approccio che consente di essere davvero padroni di se stessi, capaci di muoversi in piena libertà nella dimensione del web”.  [grassetto mio]

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Bitcoin, parola tecnologica del 2017

Donna davanti a un computer dice all’uomo che le è accanto “WannaCry ci richiede un riscatto di $300 in bitcoin”. Uomo: “Cos’è WannaCry?” Donna: “Cos’è un bitcoin?”

La vignetta di Chip Bok è di maggio 2017 e la trovo significativa perché fa riferimento a due termini informatici che hanno già qualche anno ma che nel 2017 si sono affermati più marcatamente di altri anche nel lessico comune italiano.

Sono ransomware, già descritto in Ransomware, malware e altri –ware, e soprattutto bitcoin, la valuta digitale creata per transazioni online indipendenti da interventi di banche centrali o altre istituzioni finanziarie. Ultimamente si discute molto delle implicazioni tecnologiche e finanziarie dei bitcoin ma qui mi soffermerò sugli aspetti linguistici.

Vignetta con elfo che mostra letterina a Babbo Natale e dice “HERE’S ANOTHER KID WHO WANTS BITCOINS”
Vignetta: Hedgeye

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Analogie: cache e cachette

Egitto – La straordinaria scoperta del Faraone Amenofi II

La mostra Egitto al Museo delle Culture di Milano è un percorso affascinante tra oggetti, manufatti artistici, mummie, sarcofagi e altri reperti dell’Età dei Faraoni.

Giudizio negativo invece sulle descrizioni, non solo poco leggibili perché scritte su sfondo marroncino e scarsamente illuminate, ma anche spesso poco comprensibili, con terminologia specialistica usata senza le necessarie spiegazioni. È la maledizione della conoscenza!

Esempio di descrizione di un sarcofago con usekh:

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#Whistleblowing in Italia? Adesso basta!

Il 15 novembre la Camera ha approvato in via definitiva la proposta di legge Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato (C. 3365-B​).

Media e politici hanno commentato l’approvazione ricorrendo all’anglicismo whistleblowing, che però non appare mai nel testo della legge. Non sempre danno una spiegazione della parola inglese, come se tutti ne conoscessero già il significato.

esempi di titoli sull’approvazione della legge

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Inglese farlocco lombardo: Tourism Act

TOURISM ACT – 14 NOVEMBRE 2017 PALAZZO LOMBARDIA MILANO

Tourism Act è il nome di una giornata organizzata dalla Regione Lombardia (“l’evento dell’anno dedicato al turismo”) che comprende varie iniziative e riguarda anche l’attuazione della legge regionale n. 27/2015, Disposizioni in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo

Il nome Tourism Act è una conferma che nelle istituzioni italiane la parola inglese act viene usata a sproposito per descrivere qualsiasi cosa a cui si vuole dare un carattere ufficiale: proposte di legge, provvedimenti e iniziative varie.

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File, dall’ufficio al computer (ma non in italiano)

Mi ricollego a Cosa sono i “file declassificati”? per ricordare che in inglese la parola file ha vari significati e tra questi l’accezione “raccolta di informazioni su una persona o uno specifico argomento” è quella su cui si basa la risemantizzazione informatica.

Un file, nel significato acquisito anche in italiano, è una “raccolta di dati strutturati, memorizzati su un computer o un altro dispositivo sotto un unico nome”.

tipi di file

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Falsi amici: mining ≠ minare

La terminologia informatica italiana ha parecchi falsi amici che sono entrati stabilmente nell’uso con risemantizzazioni che si discostano dalle metafore originali in inglese: basti pensare a libreria (library) e salvare (save), due esempi tipici di prestiti camuffati.

Un esempio più recente è minare, come mostra questo titolo da una rivista del settore informatico:

In Siberia le case si riscaldano... minando Bitcoin!  In Siberia qualcuno ci riesce già: sfruttando l'hardware per minare Bitcoin

Mine in inglese

In inglese mine è la miniera e il verbo mine vuol dire estrarre, scavare per estrarre e quindi anche sfruttare (ricavare da una risorsa, anche in senso figurato).

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Animoji, le emoji 3D animate di Apple

Jony Ive e la sua animoji della scimmia

Tra le nuove funzionalità di iPhoneX (“ten”) presentate ieri da Apple ci sono le Animoji, emoji 3D animate che grazie alla scansione del proprio volto e alla rielaborazione dei suoi movimenti sono personalizzate con le proprie espressioni e la propria voce.

Per il momento sono disponibili 12 Animoji, condivisibili solo con l’app iMessage: alieno, gatto, pollo, cane, volpe, scimmia, panda, maiale, cacca, coniglio, robot e unicorno.  

Non solo neologismo ma anche internazionalismo

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10 anni di #hashtag!

#Hashtag10

Oggi si festeggiano 10 anni di hashtag perché il 23 agosto 2007 con questo tweet è nata l’idea di usarli su Twitter:

@chrismessina: how do you feel about using # (pound) for groups. As in #barcamp [msg]?

Ormai hashtag è anche una parola del lessico italiano che in poco tempo è uscita dall’ambito specifico dei social media e si è diffusa rapidamente in molti altri contesti, anche in senso figurato (ed è molto amata dai politici!).

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Liftare, vipera templare e acqua micellare

Siero di Vipera Templare

La pubblicità del cosmetico Empoison, vista da Luca Sommacal, si presta ad alcune osservazioni linguistiche.

Vipera templare

L’espressione al Siero di Vipera Templare è un esempio di Abuso delle Maiuscole perché vipera templare è un nome comune che non le richiede. È usato quasi esclusivamente nell’industria cosmetica ed è un calco dell’inglese temple viper, che ha origine dalla numerosa presenza del rettile presso un tempio malese (nome scientifico: Tropidolaemus wagleri).

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I diversi sapori della marmellata

Paddington Bear

Marmellata nel lessico comune

La parola marmellata è entrata in italiano nel XVI secolo dal portoghese marmelada, da marmelo (la mela cotogna ), a sua volta dal greco méli “miele” e mêlon “mela” attraverso il latino.

Capita che nel passaggio da una lingua all’altra o con il tempo il significato di una parola diventi più specifico o, come in questo caso, più ampio: nel nostro lessico comune la marmellata è qualsiasi conserva di frutta e zucchero (e abbiamo una parola specifica, cotognata, per quella solida di mele cotogne).

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