Per chi vive in Campania: il 2 e il 16 dicembre all’Università di Salerno si svolgeranno due incontri, aperti al pubblico, per il ciclo Comunicare in Europa sul tema “termini istituzionali e le risorse linguistiche per i servizi pubblici digitali”.
Terminologia, localizzazione, traduzione e altre considerazioni linguistiche
Per chi vive in Campania: il 2 e il 16 dicembre all’Università di Salerno si svolgeranno due incontri, aperti al pubblico, per il ciclo Comunicare in Europa sul tema “termini istituzionali e le risorse linguistiche per i servizi pubblici digitali”.
Riconosciamo facilmente le parole allerta meteo rossa e le associamo subito a una situazione di pericolo causata dal maltempo, eppure solo dal 2016 la locuzione ha un significato preciso, valido in tutta Italia e definito dal Dipartimento della Protezione Civile.
L’esigenza di standardizzare era nata da problemi dovuti a “significative eterogeneità tra le diverse Regioni/Province Autonome di terminologia, di approccio nello stabilire la correlazione criticità/allerta, di tempistiche nell’allertamento e di modalità di flussi di comunicazione tra i soggetti istituzionali e di informazione alla popolazione”.
Il sistema che ne è risultato dà vari spunti anche per considerazioni terminologiche.
Sapevate che in araldica la vigilanza è il ciottolo che la gru tiene nella zampa destra alzata? Si chiama così perché se la gru si addormenta il ciottolo cadendo la risveglia.
È un significato completamente diverso da quello che invece si intende in questo titolo (ignorate l’errore di concordanza):
Ho scoperto da poco che a Napoli e dintorni le palline arcobaleno di zucchero usate per decorare i dolci hanno un nome bellissimo: riavulill, poi italianizzato anche in diavoletti o diavolini.
Un altro nome per le palline di zucchero è mompariglia (o nompariglia o nonpariglia), dal francese nonpareille, “non simile”, “senza pari”. In altri contesti, la parola nompariglia un tempo indicava un nastro sottile di vari colori e in tipografia il più piccolo carattere di stampa, corrispondente all’attuale corpo 6.
Il crowdturfing è la pratica ingannevole di influenzare la reputazione di un prodotto o di un servizio ricorrendo a recensioni prodotte a pagamento: positive per acquisire visibilità e avvantaggiarsi, negative per mettere in cattiva luce la concorrenza.
Il termine crowdturfing, in circolazione da qualche anno, è una parola macedonia formata da crowdsourcing, il processo produttivo realizzato attraverso il coinvolgimento di persone online, e astroturfing, la pratica ingannevole di orchestrare una campagna marketing o di PR camuffandola in modo che appaia come consenso o commenti favorevoli spontanei (il nome deriva da AstroTurf, marchio di erba artificiale per gli stadi usato come antonimo sarcastico di grass roots, che riferito a movimenti, opinioni o attivismo vuol dire “della base”, “della gente”).
Anche i media stranieri hanno riportato la notizia dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, accoltellato a Roma il 26 luglio.
In inglese però è stato fatto un errore di traduzione che dà un’informazione fuorviante sul grado del militare. Due esempi dai media britannici:
Brigadier in inglese
Negli ordinamenti militari di alcuni paesi di lingua inglese la parola brigadier indica un grado elevato nella gerarchia militare (non esistono invece vice o deputy brigadier).
Nell’esercito del Regno Unito si chiama brigadier (/brɪɡəˈdɪə/) l’ufficiale di grado superiore a colonel (/ˈkəːn(ə)l/) e inferiore a major general, come si può vedere in questa infografica:
Chi ha assemblato titolo e sottotitolo di questa notiziola estiva è sicuramente qualcuno che ha il terrore delle ripetizioni. Per non usare due volte la parola gelato è ricorso infatti ad ice cream, anglicismo comprensibile ma davvero ridicolo: non credo ci sia nessun italiano che lo usi in una conversazione normale al posto di gelato, neppure a Milano capitale dell’itanglese!
Il testo originale della notizia è sicuramente in inglese e presumo rivolto a un pubblico americano perché si viene informati che questa banana è ottima come topping (!) per pancake. Dubito però che chi ha tradotto sappia che negli Stati Uniti si usa l’italianismo gelato ma non è sinonimo di ice cream.
Alcuni titoli di notizie meteo di questi giorni:
Per descrivere le temperature elevate nei media sono immancabili gli aggettivi afoso e torrido. Spesso sono usati come sinonimi ma andrebbero invece differenziati:
☀ afoso descrive caldo intenso con alto tasso di umidità
☀ torrido identifica caldo ardente ma secco
Un’ondata di caldo non può quindi essere contemporaneamente afosa e torrida.
Aggettivi per il grande caldo
Il caldo che stiamo sperimentando in questi giorni può essere anche asfissiante, canicolare, eccezionale, intenso, oppressivo, opprimente, rovente, soffocante…
Ha ricevuto molta attenzione un tweet di Donald Trump, poi eliminato, che conteneva riferimenti alla famiglia reale britannica e a figure istituzionali europee incontrate durante il recente viaggio in Europa:
Trump ha trasformato Carlo, principe di Galles (prince of Wales), in “principe delle balene”, Prince of Whales. Sui social, inevitabili le ironie!
Giochi di parole
Si trovano vari esempi di battute in Spouting off: Trump boasts of meeting ‘Prince of Whales’, titolo che gioca con le diverse accezioni della parola spout. ll sostantivo è anche lo sfiatatoio dei cetacei e lo zampillo che ne esce; il verbo descrive liquidi che sgorgano o spruzzano e in senso figurato, specialmente se seguito da off, vuol dire blaterare, dire sciocchezze.
È morto il fisico americano Murray Gell-Mann, premio Nobel per i contributi sulla classificazione delle particelle elementari e delle loro interazioni. Nei media generalisti è stato ricordato soprattutto per avere teorizzato i quark e per averne scelto il nome. Ma ha coniato anche altri termini dall’origine insolita e che fanno riflettere su alcuni meccanismi di denominazione della fisica.
Quark, riferimenti letterari
L’origine della parola d’autore quark è nota perché è stata raccontata dallo stesso Gell-Mann. Aveva l’abitudine di usare parole onomatopeiche come squeak e squork per chiamare oggetti non ben definiti. Usava anche la parola pronunciata /kwɔːʳk/, simile a quawk che rappresenta il verso di vari uccelli tra cui il gabbiano.
GIF: giphy.com
Il neologismo graphicon è stato usato nel 2017 da S. Herring e A. Dainas per identificare con un’unica parola (iperonimo) i diversi tipi di elementi grafici usati nella comunicazione sui social media.
È una parola macedonia formata da graphical+icon e usata principalmente al plurale, graphicons. Il modello di riferimento è emoticon, su cui sono formate anche animoticon e obscenicon. È omonima di parole già esistenti ma che hanno altri significati, come GraphiCon, il nome proprio di una computer graphics convention.
Per ora le occorrenze di graphicon sono ristrette a pubblicazioni e discussioni specialistiche, ma è un termine che potrebbe diffondersi perché è efficace, trasparente e facile da ricordare.
Il18 aprile l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) ha aperto le iscrizioni per candidarsi a diventare navigator, la nuova figura professionale di cui si discute da mesi senza sapere esattamente come dovrà operare.
Si nota subito che è stato privilegiato l’anglicismo navigator, a differenza della legge 26/2019 sul reddito di cittadinanza e delle note esplicative pubblicate da ANPAL, dove era stato invece usato tutor: dettagli in Navigator e Card Rdc? Ufficialmente inesistenti!
È stata così confermata una vistosa incongruenza terminologica tra la comunicazione pubblica fatta ai cittadini da politici e media e le scelte del legislatore.
L’equivalente italiano del verbo inglese informatico process (eseguire operazioni su dati usando programmi specifici) per me sarà sempre elaborare.
Mi rifiuto di usare il calco processare perché lo associo ad azioni giudiziarie, però sono consapevole che da tempo è talmente diffuso che non può più essere ritenuto un falso amico. Il calco informatico va invece classificato come prestito camuffato accolto stabilmente nel lessico italiano allo stesso modo di libreria (library) e salvare (save).
Giudizio negativo anche sul sostantivo processamento:
Alcuni esempi d’uso del verbo evacuare in titoli di notizie:
► Alluvioni, in Iran evacuati 70 villaggi
► Cinisello, incendio sul tetto: evacuato un palazzo
► Nave Viking Sky: ancora 1000 persone da evacuare
► Norvegia, nave arriva in porto e passeggeri evacuati
► Emergenza incendi in Piemonte 30 evacuati
► Fumo aeroporto Ciampino a Roma: passeggeri evacuati
Si può notare che il verbo evacuare (dal latino evacuāre, da ex– e văcuus, vuoto) è stato usato con due accezioni diverse:
A) sgomberare luoghi
B) portare in salvo persone
L’accezione B) è però ritenuta impropria in italiano, anche in riferimento all’etimologia.
Chi usa Fogli di lavoro Google (Google Sheets) ha a disposizione la funzione GoogleTranslate che consente di tradurre automaticamente stringhe di testo. Sintassi:
GOOGLETRANSLATE(text, [source_language, target_language])
Esempi dalle istruzioni in GOOGLETRANSLATE (pagina in italiano), con traduzione nell’intervallo specificato dalla lingua di origine a quella di destinazione:
È utile conoscere la funzione per potere eventualmente individuare subito liste multilingui prodotte con questo metodo, che raramente dà risultati affidabili.