Terminologia e social media

Suggerimenti di lettura: People have the power: the crowd-powered terminologist per TermBloggers Lounge e Trust the network – it probably knows more than you do. Sono due contributi di Maria Pia Montoro (@WordLo), che prende spunto dal recente EAFT Terminology Summit di Barcellona per evidenziare il ruolo dei social media, in particolare blog e Twitter, … Leggi tutto

Ancora cartelli ferroviari: truncated platform

Il prossimo treno è in ritardo e dovete aspettare in stazione? Niente paura, i cartelli di Trenitalia sono fonte continua di svago! Ecco un esempio: per raggiungere il binario 3, devo andare verso sinistra o scendere le scale?

cartello alla stazione di Milano Rogoredo: Binari tronchi – Truncated platforms

Ho anche notato la traduzione truncated platforms per binari tronchi, perché in inglese britannico il marciapiede che consente di accedere ai treni sui binari di testa, cioè che terminano in stazione, si chiama bay platform (molto meno frequente dead-end platform).

Anche stavolta non è colpa di Google Translate ma di qualcuno che si è improvvisato traduttore. È comunque un esempio utile per aggiungere qualche nota terminologica.

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Migranti, emigrati e immigrati

Nel Portale Treccani si può leggere un bell’approfondimento sulla differenza tra emigrante, migrante e immigrato. Osserva che “migrante tende a sostituire progressivamente negli usi immigrato, anche se, nell’uso comune, coonestato dai media, migrante viene identificato soltanto con la persona più disperata”, e cioè quella in continuo spostamento da un paese all’altro alla ricerca, spesso vana, di una sistemazione stabile.

Un confronto diacronico delle frequenze d’uso nel corpus di libri di Google Books mostra un deciso aumento del sostantivo migrante negli ultimi decenni (dati fino al 2008):

frequenze relative di immigrati, migranti, immigranti ed emigranti nel corpus italiano di Google Books

Migranti irregolari è la collocazione sostantivo+aggettivo più frequente.

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Divieto catapulte a Expo 2015

divieto catapulteL’anno prossimo avete intenzione di andare a Milano a visitare Expo 2015? Se sì, ricordatevi di lasciare a casa la catapulta.

L’insolito divieto fa parte delle informazioni utili sui biglietti di ingresso a Expo 2015 e l’ho scoperto grazie a Carlo Gianuzzi:

All’interno del Sito Espositivo non è consentito introdurre: Pistole, armi da fuoco e altri strumenti che sparano proiettili […] fra i quali: […]  archi, balestre e frecce; lanciarpioni e fucili subacquei; fionde e catapulte

Immagino che chi ha redatto i divieti in italiano abbia preso ispirazione da qualche elenco in inglese e non abbia riconosciuto i falsi amici catapult  ≠ catapulta.

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TermBloggers Lounge

TermCoord logoLa Terminology Coordination Unit (TermCoord) del Parlamento europeo, infaticabile e innovativa nel popolarizzare la terminologia delle istituzioni europee e nel diffondere la cultura terminologica, ha ideato una nuova iniziativa, TermBloggers Lounge.

TermBloggers LoungeTermBloggers Lounge si propone come un luogo di incontro informale non solo per terminologi, traduttori ed esperti ma anche per “consumatori” di terminologia e chiunque desideri condividere punti di vista, osservazioni, esperienze e competenze terminologiche.  

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Di interfacce e lecca-lecca

Nella puntata di La lingua batte sulle Risorse digitali per la lingua italiana c’è un’analisi molto interessante del verbo interfacciare che potete ascoltare in podcast. Pensavo che l’origine fosse informatica, e invece risale a un termine della chimica nato da un anglicismo di derivazione latina, interface. MI ha colpita molto la storia di verbo e sostantivo, caratterizzata da vari esempi di risemantizzazione (prestiti interni) e determinologizzazione.

In informatica l’accezione più comune di interfaccia è “software o dispositivo che consente la comunicazione tra due sistemi altrimenti incompatibili”, come l’interfaccia utente grafica che consente l’interazione tra utente e software grazie a rappresentazioni grafiche delle funzioni Android Lollipopdel programma (pulsanti, icone ecc.).

Tra gli innumerevoli tipi di interfaccia dell’informatica, quella che per me ha il nome più curioso è lollipop interface.

Senza altre informazioni, è realistico immaginare che si tratti dell’interfaccia grafica della versione 5.0 del sistema operativo Android denominata Lollipop (cfr. Android KitKat e altre leccornie digitali per qualche dettaglio sui nomi delle versioni).

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Contactless

È ricominciata la stagione delle parole dell’anno. Per il 2014 Oxford Dictionaries ha scelto il verbo vape, “fumare una sigaretta elettronica”, che ha un equivalente nell’italiano svapare.

simbolo ContactlessÈ stato preferito a sei altre parole tra cui contactless, aggettivo usato ormai da anni anche in italiano per descrivere le tecnologie che consentono di fare pagamenti e altre operazioni avvicinando una smart card, una carta di credito o un dispositivo mobile a un apposito lettore.

Contactless è classificabile come forestierismo utile, una formula denominativa di circolazione internazionale a cui i parlanti si adeguano senza sforzo eccessivo.

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Crescita inclusiva

Alcuni titoli dai media di novembre 2014:

Priorità alla crescita inclusiva
UE, istituiti nuovi fondi per la crescita inclusiva
G20: creare posti di lavoro di qualità e una crescita inclusiva
Innovazione e sperimentazione al servizio della crescita inclusiva

Crescita inclusiva è un’espressione ricorrente ma raramente spiegata nelle cronache politiche ed economiche (al momento, più di 17000 risultati in Google). Mi pare che il contesto renda trasparente il significato economico di crescita, ma mi chiedo se in questa collocazione sia altrettanto riconoscibile anche il significato di inclusivo.

Europa 2020 in sintesi

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Terminologia e comunicazione

alcune slide della mia presentazione

L’incontro Comunicare in Europa: il linguaggio della crescita, dai documenti UE alle opportunità all’Università di Salerno è stato molto interessante e piacevole.

Nel mio intervento, Terminologia e comunicazione, ho preso spunto da alcuni esempi istituzionali di “maledizione della conoscenza” per evidenziare aspetti del lavoro terminologico che possono aiutare i comunicatori pubblici a rendere i loro testi più accessibili ai cittadini.

Se manca un sistema di gestione della terminologia, o almeno dei glossari di riferimento, diventa ancora più importante sapere individuare i concetti, e quindi i termini che li designano, che più di altri richiedono spiegazioni o esempi per essere comprensibili.

Come identificare concetti e termini prioritari

I criteri di selezione possono variare in base a diversi fattori, come ad es. tipo e finalità di comunicazione, utente finale, grado di specificità, modalità d’uso. Ne ho descritti alcuni:

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La “maledizione della conoscenza”

Il 7 novembre 2014 sono a Salerno per Comunicare in Europa. Nel mio intervento, Terminologia e comunicazione, farò riferimento alla curse of knowledge, un concetto a cui è dedicato un capitolo di The Sense of Style di Steven Pinker.

Cos’è

La “maledizione della conoscenza” è  la difficoltà di immaginare che gli altri non sappiano ciò che conosciamo bene. Per Pinker è la causa principale dei testi poco comprensibili anche se scritti da persone molto competenti. Manifestazioni tipiche sono informazioni e riferimenti dati per scontati, l’uso di astrazioni familiari e abituali per chi scrive ma non per i lettori meno esperti, e gergo, abbreviazioni, acronimi, forestierismi e terminologia da addetti ai lavori, senza definizioni o spiegazioni.

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Aiuto! Salviamo la data… e con nome!

tweet di @IvoSilvestro: Ma in italiano “Salva la data” significa qualcosa?

Anch’io storco il naso davanti a salva la data ma ho scoperto che esistono centinaia di migliaia di occorrenze di salva / salvate / salvare la data e quindi non credo si tratti sempre di un errore di traduzione di save the date (falsi amici savesalvare). Ipotizzo altre due spiegazioni:

1determinologizzazione del termine informatico salvare, che da “registrare i dati su un supporto di memoria” ha acquisito il significato più generico di “registrare” e quindi anche di “annotare”, anche manualmente su carta; 

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