Elenco di anglicismi istituzionali

word cloud di anglicismi istituzionali

Mi ricollego a Inglesorum con un elenco di anglicismi che hanno una caratteristica in comune: sono usati da governo, istituzioni, politici o iniziative collegate.

Alcuni sono anglicismi insostituibili o utili, molti sono superflui. Ci sono anche esempi di calchi, di falsi amici, di pseudoprestiti e di inglese farlocco” (locuzioni in inglese poco idiomatico o addirittura errato ma facilmente comprensibile dagli italiani).

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Aggiornamenti su coding

Coding è una delle 500 nuove parole dell’edizione 2016  del Vocabolario Zingarelli:

 coding [vc. inglese propr. ‘codifica’ – 2013] (inform.) programmazione, spec. come materia scolastica – Vocabolario Zingarelli 2016

Non mi pare sia stata ancora accolta negli altri dizionari di italiano ma penso che si adegueranno perché da circa un anno il Ministero dell’Istruzione (MIUR) promuove l’uso dell’anglicismo coding in sostituzione a programmazione.

Non condivido questa scelta terminologica, già discussa qui, ma torno sull’argomento in occasione dell’Ora del Codice, nelle scuole dal 7 al 13 dicembre 2015.

Le incongruenze del MIUR

In questi mesi ho seguito alcune iniziative del MIUR e ho notato incongruenze nella comunicazione: nelle descrizioni di programmi ed eventi e nei social media prevale coding, invece nelle risorse per studenti e insegnanti è privilegiato programmazione.

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Algocrazia

immagine da IEET.orgConoscete già il concetto di algocrazia, il “potere degli algoritmi”?

Ha origine negli Stati Uniti: il termine algocracy è apparso nel 2006 in Virtual Migration, un libro di A. Aneesh che descrive sistemi di governance informatizzati dove è il codice (algoritmi) che determina, organizza e vincola le interazioni umane con quei sistemi.

La parola è formata da algo, abbreviazione informale di algorithm, e dall’elemento formativo –cracy, che in inglese può essere combinato con parole di qualsiasi origine.

Aneesh ha usato il concetto di algocracy e l’aggettivo algocratic per descrivere nuove tipologie di lavoro nell’economia globale. A differenza della burocrazia, intesa come il potere amministrativo basato su leggi e regolamenti ed esercitato da una gerarchia, l’algocrazia si avvale del codice e della sua programmabilità per creare modalità di lavoro dove si può agire solo come previsto dagli algoritmi, riducendo così la necessità di supervisione e controllo.

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Con il whaling abboccano i pesci grossi

Un articolo della BBC, ‘Whale’ finance fraud hits businesses, descrive la truffa digitale mirata in modo specifico a chi ricopre ruoli dirigenziali.

immagine di amo e tastieraQuando un manager è fuori sede, da un indirizzo email molto simile al suo viene inviata ai responsabili finanziari dell’azienda una richiesta di effettuare pagamenti ingenti a terzi. Viene allegata documentazione verosimile e si motiva l’urgenza con possibili penali o conseguenze legali e l’impossibilità di procedere mentre si è fuori sede. Pare che finora molti abbiano abboccato.

Questo tipo di truffa, noto ormai da alcuni anni, viene chiamato whaling (“caccia alla balena”) perché si tratta di phishing (“pesca dei dati”) che però prende di mira solamente i pesci grossi (big fish).

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Unicorni e altri neologismi dalla Silicon Valley

La rivista americana Computer World ha descritto alcuni neologismi legati alle nuove tecnologie e alle startup. Alcuni rimarranno occasionalismi, altri invece si stanno già affermando: riporto i più interessanti e uno estremamente ridicolo per gli italiani.

immagine della copertina di Fortune: The Age of UnicornsUnicorn è una metafora popolarizzata dalla rivista Fortune all’inizio del 2015 per descrivere le startup che hanno una valutazione superiore al miliardo di dollari.

Queste particolari startup parevano rarissime, come la creatura mitologica da cui prendono il nome, ma nella Silicon Valley ormai hanno superato il centinaio e così sono nati altri neologismi: decicorn, startup con valutazione superiore ai 10 miliardi di dollari, e quinquagintacorn, oltre i 50 miliardi. Per ora c’è un unico quinquagintacorn, Uber, che per questo è stato soprannominato ubercorn.

Se un unicorno fallisce le aspettative prima di essere quotato in borsa e muore, diventa un unicorpse, parola macedonia formata da unicorn+corpse.

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Dirac, fermio e altri termini da Nobel

tweet di Radio3 Scienza del 7 ottobre 2015: “Lo sapete cos’è un dirac? L’unità di misura dei silezioni: 1 parola/h”

Potete ascoltare l’origine del dirac, goliardica unità di misura della loquacità, nella puntata di Radio3 Scienza dedicata al premio Nobel per la fisica 2015. Il dirac prende il nome da Paul Dirac, vincitore nel 1993 e famigerato per la sua estrema riluttanza a parlare.

Molti termini scientifici sono eponimi, sia nella forma x di <scienziato> (morbo di Alzheimer, gabbia di Faraday ecc.) che come formazioni derivate dal nome proprio. Tra queste ce ne sono diverse che onorano vincitori del premio Nobel.

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Migranti: cos’è un hotspot?

[2016] Sintesi del post per chi arriva qui cercando il significato di hotspot:

Nel contesto specifico dei flussi migratori verso l’Unione europea, in inglese il termine hotspot ha due diverse accezioni. Definizioni da IATE, il database terminologico delle istituzioni dell’Unione europea:

  1. punto di primissimo smistamento allestito in prossimità dei luoghi di sbarco degli Stati di frontiera, in cui gli agenti della locale polizia di frontiera insieme a esperti e tecnici dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo, di Frontex ed Europol assicurano una rapida identificazione e registrazione dei migranti in arrivo nonché il prelievo delle impronte digitali con l’obiettivo di distinguere quelli che hanno bisogno di protezione internazionale da quelli che non ne hanno bisogno.
  2. zona alla frontiera esterna dell’UE interessata da pressione migratoria sproporzionata.

Nelle comunicazioni dell’UE in italiano entrambe le accezioni sono rese con la locuzione punto di crisi. Politici e media italiani preferiscono invece l’anglicismo hotspot, spesso usato a sproposito e senza distinguere tra i due diversi significati. 

Si nota infatti una grande confusione terminologica, come evidenziato nella descrizione dell’uso di hotspot nei media nel 2015 che si può leggere nel post originale (qui sotto).

hotspots in Italy and Greece as of 12 January 2016 – European Commission


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Cos’è la gig economy

gig economy

Il grafico di Google Trends mostra un improvviso interesse per l’espressione gig economy nel luglio scorso [2015], suscitato da una dichiarazione di Hillary Clinton durante la presentazione del suo programma economico:

  «Many Americans are making extra money renting out a small room, designing websites, selling products they design themselves at home, or even driving their own car. This on-demand, or so-called gig economy is creating exciting economies and unleashing innovation. But it is also raising hard questions about work-place protections and what a good job will look like in the future.»

Gig economy, un nuovo modello economico

Con gig economy si intende un modello economico sempre più diffuso dove non esistono più le prestazioni lavorative continuative (il posto fisso, con contratto a tempo indeterminato) ma si lavora on demand, cioè solo quando c’è richiesta per i propri servizi, prodotti o competenze.

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Le differenze tra rifugiati e migranti

[Settembre 2015] Nelle discussioni sull’emergenza umanitaria in Europa la comunicazione è spesso ambigua perché alle due parole chiave migrante e rifugiato vengono attribuiti significati diversi a seconda del contesto e di chi le usa, come già descritto in Migranti, emigrati e immigrati e in Refugee e rifugiato: il lessico della migrazione.

Penso possa essere utile illustrare alcune differenze usando un approccio onomasiologico (orientato al concetto) tipico del lavoro terminologico. In questo schema semplificato ho raccolto alcuni concetti chiave partendo dal concetto sovraordinato seguito dai concetti subordinati disposti gerarchicamente:

Sistema concettuale semplificato delle persone che lasciano il proprio paese

Prima però di continuare a leggere, provate a individuare i concetti (le due “caselle”) a cui secondo voi corrispondono i termini migrante e rifugiato.

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Se non vola ma nuota è un DRONE?

La parola drone ha subito diverse evoluzioni, descritte in Dai fuchi ai droni. Nell’uso comune e informale più recente, registrato dai dizionari inglesi e italiani, la parola drone identifica qualsiasi “velivolo privo di pilota e comandato a distanza”. Potrebbe però essere necessario riconsiderare questa definizione. 

Ora infatti esistono anche i droni subacquei, in inglese underwater drones*.  Sono sommergibili in miniatura che possono essere utilizzati solo in acqua.

Immagini relative a “droni subacquei” ottenute con Google

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hotword e altre word

A proposito di parole sulle parole, in inglese hotwording è il nome con cui si fa riferimento alle parole che vanno pronunciate per attivare gli assistenti vocali.

Per poter usare le funzionalità vocali dei prodotti Google, ad esempio, si devono pronunciare le due hotword “Ok Google”. Nei dispositivi Apple invece si deve dire “Hey Siri” in inglese ed “Ehi Siri” in italiano.

“Ok Google” Il termine hotword è raramente usato nell’interfaccia dei prodotti o nella documentazione ufficiale, ma può apparire nelle versioni beta, ad es. in Chrome la stringa  Enable "Ok Google" […] (Attiva "Ok Google") in precedenza era Enable “Ok Google” hotword detection […].

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Da hack, hacking, hacked… a lifehack

Prendo spunto dalle vicende di Hacking Team per ricordare alcuni significati del verbo inglese hack. L’accezione primaria è fare a pezzi, da cui derivano vari significati figurati come mutilare, distruggere, manomettere, modificare rozzamente.

In italiano il significato più noto, attraverso il prestito hacker e i prestiti integrati hackerato (in inglese hacked) e hackeraggio, è quello negativo di “ottenere accesso non autorizzato a un computer o a un sistema informatico”.

In informatica però il verbo hack ha anche un significato positivo: quello di programmare (o rimaneggiare) velocemente codice oppure dispositivi, in modo poco raffinato ma creativo ed efficace, che è alla base del sostantivo hacker nella sua accezione neutra e di vari neologismi tra cui hackathon

Vignetta intitolata THE RUDE AWAKENING: bambina in cucina davanti a un computer che dice alla madre SERIOUSLY? THEY WERE CALLED “HELPFUL HOUSEHOLD HINTS” BEFORE THEY WERE CALLED LIFE HACKS?

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Terminologia, traduzione e DNA

immagine di DNA da In My Own TermsIn Terminology: The DNA of Translation Patricia Brenes paragona al DNA la terminologia finalizzata alla traduzione.

È una metafora efficace, in particolare per l’idea che i dati terminologici che vengono accumulati nei database terminologici senza un’analisi adeguata sono come il DNA spazzatura (junk DNA), di cui non si conosce ancora bene la funzione ma si sa che potrebbe avere un ruolo in alterazioni e mutazioni indesiderate.

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