La differenza tra tweet storm e Twitter storm

Trump's tweet storm by Matt Bors

Donald Trump, come molti politici, fa un grande uso di Twitter, anche nel cuore della notte. Ieri ad esempio si è scagliato contro gli esponenti del partito repubblicano (Grand Old Party): Trump unleashes angry tweetstorm against ‘disloyal’ GOP.

In inglese una serie di tweet mandati da una singola persona in rapida successione su un argomento specifico o rivolti a qualcuno in particolare è descritta come tweetstorm (tweet storm), una “tempesta” di tweet. È un’espressione ricorrente nei media americani in questo periodo.

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Data scientist e data artist

Fancy term for ‘programmer’ 1976: Software Analyst 1986: Software Engineer 1996: Software Architect 2006: Software Developer 2016: Data Scientist Data Scientist (n.): A person who is better at statistics than any software engineers, and better at software engineering than any statisticians.

Queste due facezie in inglese mi hanno fatta sorridere perché data scientist è un anglicismo ormai molto diffuso anche in alcuni contesti professionali italiani.

Semplificando, nell’ambito della scienza dei dati chi lavora nel ruolo di data scientist acquisisce, rappresenta, manipola, analizza, interpreta, modella,  archivia e presenta dati complessi (cfr. big data). Si avvale di metodologie e di strumenti informatici e statistici.

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Il lavoro agile italiano

In Agilità sul lavoro! (agosto 2016) ho descritto le differenze tra tre modalità di lavoro che in inglese sono denominate flexible working, smart working e agile working.

Gli aspetti rilevanti per ciascuna modalità, sintetizzati nella tabella, riguardano orario di lavoro (when), luogo di lavoro (where), tecnologie e strumenti usati (how), mansioni svolte (what) e risorse umane impiegate (who):

aspetti rilevanti di flexible working, smart working e agile working

Sono tre concetti diversi che rispondono a esigenze diverse.

Solo in Italia smart working = lavoro agile

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Pareidolia vulcanica

“volcano with a smiling lava face”

L’immagine è tratta da Helicopter Video Captures an Overhead View of a Waking Volcano With a Smiling Lava Face, che mostra l’eruzione dal cratere Puʻu ʻŌʻō del vulcano Kilauea alle Hawaii. Credo sia quasi impossibile non riconoscere una faccina sorridente e occhi decisamente ardenti!  

È un fenomeno di pareidolìa, il processo psichico che ci porta a dare significato anche a stimoli visivi casuali e in particolare a vedere facilmente e ovunque rappresentazioni simboliche di volti. Riferimenti in Pareidolia: perché il cervello vede facce nei posti più strani?

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Agilità sul lavoro!

striscia di Dilbert del 30 luglio 2016

Il meccanismo umoristico di questa striscia di Dilbert è la svalutazione semantica: l’aggettivo agile non va interpretato con il significato specifico che ha in ambito informatico, segnalato da software e programming, ma con quello generico che ha nel lessico comune.

In inglese l’aggettivo agile indica 1 abilità di muoversi con facilità e scioltezza, come nella vignetta e anche in italiano. Se usato in funzione attributiva prevale invece 2 capacità di pensare e comprendere facilmente e rapidamente; la collocazione più comune è agile mind, cfr. agile di mente in italiano.

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Risemantizzazione e tecnologia

L’infografica di How has Technology changed Language? illustra dieci parole del lessico inglese che hanno subito un processo di risemantizzazione e hanno acquisito significati tecnologici, diventando neologismi semantici.

Per frequenza d’uso, spesso le nuove accezioni prevalgono su quelle originali. Un esempio tipico è troll in inglese: senza contesto è immediata l’associazione con gli orrendi individui che infestano Internet. Probabilmente non vengono subito in mente né gli esseri delle leggende scandinave né tantomeno la pesca con esca alla base dell’accezione digitale, descritta in Vecchi e nuovi troll.

troll
Le altre parole inglesi dell’infografica sono drone, hotspot, trend, cloud, il verbo friend, cookie, spam, bug e il simbolo # di hashtag. Cosa notate?

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I 10 termini informatici più ostici per gli italiani

Samsung ha pubblicato un sondaggio europeo che ha coinvolto più di 10000 persone in 18 paesi. Sono stati rilevati i dieci termini informatici di larga diffusione che risultano meno comprensibili. Ovunque cloud è il termine più ostico, ma già qualche anno fa negli Stati Uniti un altro sondaggio aveva evidenziato la nebulosità di cloud: ne ho discusso in lost in the cloud.

Nella classifica generale europea al secondo posto troviamo streaming. Fa eccezione l’Italia: da noi il secondo termine meno comprensibile è emoji  Pare anche che il 26% degli italiani ammetta di ignorare cosa siano le emoji ma di far finta di saperlo.  

in Italia cloud, emoji e Internet of Things sono le parole meno capite – Samsung Tech Habits

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Zarf

vignetta di Dilbert

Chi ha bevuto bevande calde negli Stati Uniti e in altri paesi sicuramente ha presente i bicchieroni di carta plastificata o di polistirolo in cui vengono servite. Per non ustionare la mano che li regge si usa una striscia di cartoncino protettivo marrone che avvolge il contenitore. 

È un oggetto comunissimo eppure ha nomi diversi. Il più diffuso è coffee cup sleeve (come la copertina dei dischi) ma si usa anche coffee cup jacket, cup holder (soprattutto se di plastica) e cup o mug cosy / cozy se di lana o tessuto (per tazze di ceramica e per mantenere la bevanda calda, cfr. tea cosy, il copriteiera, ed egg cosy, il copriuovo).

risultato della ricerca per immagini con cup sleeves: tutte di carta

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Come si denominano i nuovi elementi chimici

new elements – International Union of Pure and Applied Chemistry

[Giugno 2016] L’Unione internazionale di chimica pura e applicata (IUPAC) ha annunciato i nomi di quattro nuovi elementi chimici artificiali finora indicati con i simboli Uut, Uup, Uus e Uuo.

I nomi inglesi sono nihonium, moscovium, tennessine e oganesson e dovrebbero essere ufficializzati il prossimo novembre. Ciascun nome racconta una storia e rivela anche le regole di denominazione di IUPAC (il processo di formazione primaria dei termini).

Ogni nuovo termine può derivare esclusivamente dal nome di:
1 – un personaggio o un concetto mitologico (o astronomico ma di origine mitologica)
2 – un minerale o una sostanza simile
3 – un luogo o una regione geografica
4 – una proprietà dell’elemento
5 – uno scienziato

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Parole dell’italiano al tempo di WhatsApp

elenco di parole: whatsappare, social, linkare, unlike, fare like, facebook, twittato, chattare, selfie, avvocata, LOL, noob, hashtag. messaggiato, unfriend, emoji, taggare, bannare, xché, switchato, prefetta, camice, accelerareL’ITALIANO AL TEMPO DI WHATSAPPSulla locandina del convegno Petaloso sarai tu, le parole nell’immagine a sinistra rappresentano “l’italiano al tempo di WhatsApp”. Le ho prese come spunto per riproporre alcuni post in tema.

Whatsappare ne ho accennato in Zap → WhatsApp → “uozzap”, con l’origine del nome dell’app e le variazioni che subisce in italiano.

Social in italiano è usato sia come aggettivo che come sostantivo, a differenza dell’inglese: dettagli in Social, uno pseudoprestito.

Linkare, chattare, taggare, bannare sono alcuni dei molti neologismi legati alle interazioni su Internet, come anche Piacciare, favvare, pinnare, lovvare…  

Unlike e unfriend nelle interfacce localizzate esistono locuzioni italiane corrispondenti ma per efficacia e concisione sono molto diffusi anche gli anglicismi: dettagli in Flessibilità dell’inglese: un–

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Parole per i 30 anni di Internet

Il 29 aprile 2016 si festeggia Internet Day, una giornata dedicata alla prima connessione a Internet dell’Italia, avvenuta il 30 aprile 1986 e illustrata in questa immagine dal sito Italian Internet Day

il primo collegamento - 30 aprile 1986

Mi è piaciuto anche Internet non è il web. Tutto quello che devi sapere sulla Rete in 10 parole. Ripercorre alcune tappe fondamentali di Internet prendendo spunto da alcune parole chiave (in maggior parte acronimi). Non manca una distinzione semplificata tra Internet e il Web: “il web può essere inteso come la parte grafica, multimediale e ipertestuale di Internet”.  

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Non solo alla RAI: emotainment e altri –tainment

word cloud con diversi tipi di intrattenimento

In un’intervista il direttore generale della RAI ha annunciato la fine dell’emotainment a Rai1:

A cos’altro rinuncerà? «Non rivedrete più su Rai1 programmi di “emotainment”, come lo chiamiamo in gergo. Non ci saranno Il dono, Così vicini così lontani o, su un altro fronte, Ti lascio una canzone».

Emotainment (emotional entertainment) è un tipo di intrattenimento, soprattutto televisivo, con forte contenuto emotivo. Nell’ambito specialistico dell’industria dello spettacolo va considerato un anglicismo utile perché è associabile ad altri termini simili che identificano particolari tipi di programma con “ibridizzazione” di due generi diversi.

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Brainstorming e formazione dei termini in L2

brainstorm

Brainstorming: possiamo dirlo in italiano? è una bella consulenza dell’Accademia della Crusca che spiega perché brainstorming è un anglicismo insostituibile: è molto diffuso, in uso ormai da decenni e nessuna “traduzione” italiana è risultata sufficientemente precisa o efficace.

L’origine di brainstorming e le alternative proposte da chi rifiuta il prestito mi danno lo spunto per ricordare alcuni aspetti del lavoro terminologico

Le risemantizzazioni di brainstorming

Le prime occorrenze di brainstorm in inglese risalgono alla fine del XIX secolo. All’inizio la parola, letteralmente “perturbazione nel cervello”, indicava una disfunzione cerebrale momentanea, ad es. un attacco epilettico. Nei primi decenni del XX secolo ha quindi assunto significati diversi in inglese britannico (un momento di vuoto mentale) e in inglese americano (un’idea improvvisa e brillante, cfr. lampo di genio).

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