Un pilota brasiliano è sopravvissuto 36 giorni nella giungla amazzonica dove aveva fatto un atterraggio di emergenza. Per vari media italiani l’odissea è finita quando ha incontrato un gruppo di collezionisti di noci brasiliane. È l’ennesimo esempio di testo di agenzia riciclato senza chiedersi se abbia senso e se sia congruente con le foto che corredano la notizia.
L’unica novità è che stavolta non è chiaro se la traduzione letterale arrivi direttamente dal portoghese brasiliano coletores de castanha oppure da una fonte in inglese, come il New York Times, che ha usato la locuzione nut collectors anziché il più appropriato nut harvesters.