La disperazione del Milan

titoli di notizie sul Milan disperato
via Cooney

La settimana scorsa i media hanno riportato una dichiarazione del calciatore Ibrahimovic secondo il quale il Milan sarebbe stato disperato per non essere riuscito a ingaggiarlo.

La notizia era tradotta dall’inglese e la frase incriminata, “AC Milan were desperate to sign me”, rivela che i giornalisti italiani si sono fatti ingannare da due falsi amici.

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Falsa onestà

L’attore americano Bryan Cranston si è espresso su Donald Trump, il candidato alla presidenza americana noto per non avere peli sulla lingua, dicendo che there’s something great about his ‘I-don’t-give-a-sh*t’ attitude that really kind of keeps others honest.

Ho visto la frase tradotta con C’è qualcosa di grandioso nel suo fottersene di tutto, serve a rendere gli altri più onesti, dove spicca un falso amico molto comune nel doppiaggese.

vignettaL’effetto attribuito a Trump non è morigerante:  non è associabile al significato di onesto, e cioè moralmente integro, con comportamenti improntati al lecito e alla correttezza, probo.

Può avere questi significati anche honest in inglese, però l’accezione prevalente, non condivisa in italiano, è “not hiding the truth about something”, quindi sincero, schietto, esplicito, franco: ad esempio, la premessa I’ll be honest (with you) equivale a “sarò sincero”.

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Dismaland: derelict ≠ derelitto

I media britannici hanno dato grande risalto alla notizia del parco tematico Dismaland aperto dall’artista Banksy in un’area dismessa del lido di Weston-Super-Mare. Nelle descrizioni in inglese è ricorrente l’aggettivo derelict, che riferito a luoghi ed edifici significa in avanzato stato di abbandono, in rovina, cadente, fatiscente, decrepito.

immagine e didascalie da The Guardian: Banksy's Dismaland: ‘a theme park unsuitable for children’. The castle’s derelict, Cinderella’s pumpkin has crashed, and the seagulls are on the attack ... Banksy has opened a theme park called Dismaland at a disused lido in Weston-super-Mare. The show has been shrouded in secrecy for weeks, and locals had been led to believe it was a film set for a Hollywood thriller.

I media italiani hanno ripreso la notizia traducendo letteralmente derelict con derelitto, in particolare per descrivere il castello delle fiabe modellato su quello di Disneyland. Non si sono però resi conto che derelict e derelitto sono falsi amici: in italiano contemporaneo l’aggettivo derelitto si usa solamente per descrivere persone prive di ogni tipo di conforto familiare o sociale e di ogni mezzo di sostentamento, ma non per luoghi o edifici.

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Grammatica e traduzione: il wherever di Trump

esempi di notizie

Il magnate americano Donald Trump ha insinuato che la giornalista che gli aveva posto alcune domande sgradite fosse aggressiva causa mestruazioni. Ha dichiarato: “You could see there was blood coming out of her eyes, blood coming out of her wherever”.

Anche i media italiani hanno riportato la notizia e tradotto la frase con le usciva il sangue dagli occhi, le usciva il sangue da ogni dove (o dovunque / da tutte le parti / dappertutto).

Ho visto alcuni commenti perplessi, come ad es. a me risulta difficile associare "da ogni dove" al sangue mestruale (qui*), che evidenziano un’imprecisione nella traduzione

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HOT STORM, atmosfere bollenti!

esempi di titoli di notizie con Hot Storm

Continua l’anglomania delle notizie meteo: i media si riferiscono all’ondata di caldo e afa di questi giorni come Hot Storm. È un esempio di inglese farlocco, un nome pensato per un pubblico italiano ma che in inglese non è usato in questo tipo di contesto e che può avere connotazioni di ben altro genere.

Per descrivere un perturbazione atmosferica violenta, in inglese prevale la costruzione sostantivo+storm : snow / rain / ice / thunder / dust storm ecc. L’ondata di caldo si chiama heat wave e ha come sinonimo meno frequente anche heat storm (“tempesta di calore”).

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manager americano ≠ manager italiano

[2015] Barack Obama ha annunciato una riforma delle norme sul pagamento degli straordinari, finora garantiti solo ad alcune categorie di lavoratori: dettagli in Obama Plans to Expand Overtime Eligibility for Millions. Nella notizia riportata del corrispondente dagli Stati Uniti di un quotidiano italiano si legge:

Sino ad oggi era possibile eludere il pagamento di straordinari, inquadrando come «manager» qualunque dipendente con salario sopra i 455 dollari a settimana, o 23.660 dollari l’anno. La qualifica conferiva competenze di supervisione, spesso assai limitate, ma soprattutto l’ineleggibilità al pagamento di lavoro extra.  – F. Semprini in La Stampa

Il riferimento a manager è tra virgolette e viene indicato che si tratta di attività di supervisione, ma mi pare comunque un esempio di maledizione della conoscenza: credo che il giornalista avrebbe dovuto chiarire esplicitamente che il significato che attribuiamo alla parola manager in italiano non corrisponde a quello di manager in inglese. Inoltre, il verbo inquadrare (“organizzare i dipendenti in ruoli e organici”) fa pensare a un preciso uso amministrativo della parola manager ed è quindi probabile che i lettori abbiano qualche perplessità.

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Non è Paris, Texas

Che lettore tipico avrà avuto in mente chi ha scritto questo titolo in un sito di notizie?

Testo del titolo: “La città di Parigi, la capitale della Francia, ha formalizzato la sua candidatura alle Olimpiadi del 2024”

Specificare che Parigi è una città e che è la capitale della Francia ha senso in un contesto non europeo, ma è ridondante se il lettore è italiano: sono informazioni che fanno parte delle conoscenze enciclopediche di chiunque abbia fatto la scuola dell’obbligo.

Sicuramente si tratta di un titolo tradotto, ma anche le traduzioni più banali possono richiedere interventi di adattamento.


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black man ≠ uomo nero

Un poliziotto americano ha ucciso un uomo nero sparandogli alle spalle   “L’agente che lo scorso aprile in South Carolina aveva ucciso un uomo nero sparandogli alle spalle è stato arrestato e accusato di omicidio.”

Quando leggo titoli come questi penso che chi traduce black man con uomo nero anziché uomo di colore o afroamericano debba essere una persona sbadata oppure molto giovane. Non si spiega altrimenti come possa ignorare che uomo+nero forma una locuzione che non può essere interpretata letteralmente (a differenza di uomo bianco) e che non sappia chi è l’uomo nero nella cultura popolare italiana: differenze culturali di tipo generazionale, come quelle descritte in Quando Eminem è meglio di John Wayne?

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“qui per rimanere” ormai è “qui per restare”

Sono convinta che ciascuno di noi abbia delle preferenze e delle idiosincrasie per alcune parole e locuzioni, ad es. a me danno fastidio i calchi dall’inglese che prendono il posto di espressioni italiane, come quando si dice che tra due persone “c’è chimica ( chemistry) anziché alchimia. Un altro calco a cui non riesco ad abituarmi è modellato sulla locuzione be here to stay. Alcuni esempi:

Titoli: 1 Internet è qui per restare; 2 I Pokémon sono qui per rimanere! 3 La sharing economy è qui per restare; 4 L’arte digitale è qui per rimanere; 5 La criminalità informatica esiste ed è qui per restare

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La royal girl piace agli italiani

In un giornale radio italiano che annunciava l’allargamento della famiglia reale britannica ho sentito dire royal girl, un uso che ho trovato insolito. Quando l’ho notato anche in alcuni siti, ho fatto una ricerca per “royal girl” ristretta alle notizie italiane per il periodo 2-3 maggio e ho scoperto che è una locuzione ricorrente nei media italiani.

Royal girl

La stessa ricerca sui siti di notizie del Regno Unito non restituisce invece nessun risultato*: i media inglesi usano le locuzioni royal baby girl e royal baby. 

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Una tragedia può essere “umanitaria”?

Esempi d’uso dell’aggettivo “umanitario” nei media italiani

Una lettera a Repubblica critica l’uso improprio dell’aggettivo umanitario, associato sistematicamente a parole come tragedia, strage, sciagura. L’autrice rileva che per il dizionario Gabrielli umanitario significa solo “a favore dell’umanità” (cfr. filantropico), per cui non vede “come una strage o una sciagura che coinvolge esseri umani possa essere così qualificata”. Corrado Augias le dà ragione ma ricorda anche che la lingua cambia.

Aggiungo che l’accezione evidenziata, non ancora registrata da tutti dizionari ma molto diffusa nei media, è una risemantizzazione dovuta a un calco dell’aggettivo inglese humanitarian. 

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