Grammatica e traduzione: il wherever di Trump

esempi di notizie

Il magnate americano Donald Trump ha insinuato che la giornalista che gli aveva posto alcune domande sgradite fosse aggressiva causa mestruazioni. Ha dichiarato: “You could see there was blood coming out of her eyes, blood coming out of her wherever”.

Anche i media italiani hanno riportato la notizia e tradotto la frase con le usciva il sangue dagli occhi, le usciva il sangue da ogni dove (o dovunque / da tutte le parti / dappertutto).

Ho visto alcuni commenti perplessi, come ad es. a me risulta difficile associare "da ogni dove" al sangue mestruale (qui*), che evidenziano un’imprecisione nella traduzione

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HOT STORM, atmosfere bollenti!

esempi di titoli di notizie con Hot Storm

Continua l’anglomania delle notizie meteo: i media si riferiscono all’ondata di caldo e afa di questi giorni come Hot Storm. È un esempio di inglese farlocco, un nome pensato per un pubblico italiano ma che in inglese non è usato in questo tipo di contesto e che può avere connotazioni di ben altro genere.

Per descrivere un perturbazione atmosferica violenta, in inglese prevale la costruzione sostantivo+storm : snow / rain / ice / thunder / dust storm ecc. L’ondata di caldo si chiama heat wave e ha come sinonimo meno frequente anche heat storm (“tempesta di calore”).

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Se l’influenza è reato…

Un esempio segnalato da Lorenzo Barbieri e subito aggiunto all’elenco di falsi amici:

Nell’articolo italiano si legge che l’attentatore era stato arrestato “per aver guidato con la febbre”, nelle notizie in inglese invece che l’arresto era dovuto a driving under the influence.

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manager americano ≠ manager italiano

[2015] Barack Obama ha annunciato una riforma delle norme sul pagamento degli straordinari, finora garantiti solo ad alcune categorie di lavoratori: dettagli in Obama Plans to Expand Overtime Eligibility for Millions. Nella notizia riportata del corrispondente dagli Stati Uniti di un quotidiano italiano si legge:

Sino ad oggi era possibile eludere il pagamento di straordinari, inquadrando come «manager» qualunque dipendente con salario sopra i 455 dollari a settimana, o 23.660 dollari l’anno. La qualifica conferiva competenze di supervisione, spesso assai limitate, ma soprattutto l’ineleggibilità al pagamento di lavoro extra.  – F. Semprini in La Stampa

Il riferimento a manager è tra virgolette e viene indicato che si tratta di attività di supervisione, ma mi pare comunque un esempio di maledizione della conoscenza: credo che il giornalista avrebbe dovuto chiarire esplicitamente che il significato che attribuiamo alla parola manager in italiano non corrisponde a quello di manager in inglese. Inoltre, il verbo inquadrare (“organizzare i dipendenti in ruoli e organici”) fa pensare a un preciso uso amministrativo della parola manager ed è quindi probabile che i lettori abbiano qualche perplessità.

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Non è Paris, Texas

Che lettore tipico avrà avuto in mente chi ha scritto questo titolo in un sito di notizie?

Testo del titolo: “La città di Parigi, la capitale della Francia, ha formalizzato la sua candidatura alle Olimpiadi del 2024”

Specificare che Parigi è una città e che è la capitale della Francia ha senso in un contesto non europeo, ma è ridondante se il lettore è italiano: sono informazioni che fanno parte delle conoscenze enciclopediche di chiunque abbia fatto la scuola dell’obbligo.

Sicuramente si tratta di un titolo tradotto, ma anche le traduzioni più banali possono richiedere interventi di adattamento.


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black man ≠ uomo nero

Un poliziotto americano ha ucciso un uomo nero sparandogli alle spalle   “L’agente che lo scorso aprile in South Carolina aveva ucciso un uomo nero sparandogli alle spalle è stato arrestato e accusato di omicidio.”

Quando leggo titoli come questi penso che chi traduce black man con uomo nero anziché uomo di colore o afroamericano debba essere una persona sbadata oppure molto giovane. Non si spiega altrimenti come possa ignorare che uomo+nero forma una locuzione che non può essere interpretata letteralmente (a differenza di uomo bianco) e che non sappia chi è l’uomo nero nella cultura popolare italiana: differenze culturali di tipo generazionale, come quelle descritte in Quando Eminem è meglio di John Wayne?

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“qui per rimanere” ormai è “qui per restare”

Sono convinta che ciascuno di noi abbia delle preferenze e delle idiosincrasie per alcune parole e locuzioni, ad es. a me danno fastidio i calchi dall’inglese che prendono il posto di espressioni italiane, come quando si dice che tra due persone “c’è chimica ( chemistry) anziché alchimia. Un altro calco a cui non riesco ad abituarmi è modellato sulla locuzione be here to stay. Alcuni esempi:

Titoli: 1 Internet è qui per restare; 2 I Pokémon sono qui per rimanere! 3 La sharing economy è qui per restare; 4 L’arte digitale è qui per rimanere; 5 La criminalità informatica esiste ed è qui per restare

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La royal girl piace agli italiani

In un giornale radio italiano che annunciava l’allargamento della famiglia reale britannica ho sentito dire royal girl, un uso che ho trovato insolito. Quando l’ho notato anche in alcuni siti, ho fatto una ricerca per “royal girl” ristretta alle notizie italiane per il periodo 2-3 maggio e ho scoperto che è una locuzione ricorrente nei media italiani.

Royal girl

La stessa ricerca sui siti di notizie del Regno Unito non restituisce invece nessun risultato*: i media inglesi usano le locuzioni royal baby girl e royal baby. 

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Una tragedia può essere “umanitaria”?

Esempi d’uso dell’aggettivo “umanitario” nei media italiani

Una lettera a Repubblica critica l’uso improprio dell’aggettivo umanitario, associato sistematicamente a parole come tragedia, strage, sciagura. L’autrice rileva che per il dizionario Gabrielli umanitario significa solo “a favore dell’umanità” (cfr. filantropico), per cui non vede “come una strage o una sciagura che coinvolge esseri umani possa essere così qualificata”. Corrado Augias le dà ragione ma ricorda anche che la lingua cambia.

Aggiungo che l’accezione evidenziata, non ancora registrata da tutti dizionari ma molto diffusa nei media, è una risemantizzazione dovuta a un calco dell’aggettivo inglese humanitarian. 

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L’inglese mediocre degli italiani

Testo scritto da Matteo Renzi sul libro degli ospiti della Casa Bianca: “With all the friendship of ITALIAN people and ITALIAN goverment. Thank you for this opportunty to underline our strategic bond with United States”È stato dato parecchio rilievo alla n mancante dalla parola government nel testo scritto da Matteo Renzi sul libro degli ospiti della Casa Bianca, con titoli come “Renzi bocciato in inglese” o “Errore da matita rossa” e numerose condivisioni sui social media.

I censori si sono scandalizzati per una svista ortografica che non pregiudica la comprensione (riprova: non si sono accorti di opportunty al posto di opportunity), ma non hanno rilevato un errore più grave e ripetuto, la mancanza di tre articoli determinativi qui essenziali (esempio: of Italian people fa pensare a un numero vago di “persone italiane”, mentre “del popolo italiano” si dice of the Italian people).

Lingue straniere: forma e comunicazione

Questa reazione mi pare sintomatica di come si affrontano le lingue straniere in Italia: molta importanza alla forma e alle regole ben codificate, come quelle ortografiche, e poca attenzione all’aspetto comunicazionale

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Confetti e coriandoli

Per molti media italiani l’attivista che il 15 aprile 2015 ha manifestato contro Mario Draghi a Francoforte ha tirato confetti, anche se le foto mostravano chiaramente che il lancio era di volantini e di inoffensivi coriandoli, che si chiamano confetti in inglese e Konfetti in tedesco.

didascalia: Il lancio di coriandoli e confetti contro Mario DraghiDopo varie segnalazioni dei falsi amici apparse sui social, molti articoli sono stati corretti mentre in altri è apparsa l’incongruenza coriandoli e confetti.

È la solita approssimazione dei media italiani, nulla di nuovo. Mi sembra più interessante l’origine di questi insoliti falsi amici.

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