Personificazione: Zika come Ebola?

esempi di titoli: Zika arriva anche in Europa – Olimpiadi, cresce il timore per Zika – Zanzare geneticamente modificate contro Zika

In questi giorni si sente parlare molto del virus Zika (Zika virus) e della malattia che causa. Ho notato che il nome Zika viene usato quasi esclusivamente senza articolo. Esempi
♦  Zika è una malattia virale trasmessa da zanzare del genere «Aedes»
♦  …è scattata la corsa per sconfiggere Zika 
♦  …annunciato l’avvio delle ricerche di un vaccino per Zika

♦  …è il primo caso di trasmissione di Zika per via sessuale

Provate a sostituire Zika nei primi tre esempi con salmonella, dengue, AIDS, SARS o altri nomi di morbi o patologie e vedrete che le frasi funzionano solo se i nomi sono preceduti dall’articolo determinativo. Un altro esempio che evidenzia l’incongruenza:

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Anglicismi: public editor

Il quotidiano La Stampa ha istituito una nuova rubrica dove si possono segnalare correzioni e fare critiche, proposte e commenti. È curata da Anna Masera che in Cari lettori, da oggi sono la vostra Garante ha spiegato di essere una public editor, una novità per i media italiani.

rubriche del quotidiano La Stampa nella sezione Opinioni

Masera ha ripreso l’argomento in Evitiamo gli anglicismi quando si può per indicare perché è stato preferito il prestito public editor a garante dei lettori: “l’editor, più che garante, è curatore. E nell’era di Internet il pubblico a cui si rivolgono i giornali su tutte le loro piattaforme […] non è più solo lettore: è fruitore, spettatore, commentatore, membro attivo di una comunità di utenti”. Chiarisce inoltre che public editor fa specifico riferimento a una figura del giornalismo americano poi adottata anche da altri ma finora inesistente in Italia. 

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Dove’è out there? Non sempre è là fuori

In un articolo sulle “baby carote” (!) tradotto dall’inglese ho letto che ci sono persone convinte che esistano agricoltori di baby carote là fuori, che coltivano baby carote che spuntano dalla terra e sono perfettamente pratiche e lisce.

È una traduzione molto letterale di there are baby carrot farmers out there who grow these baby carrots that pop out of the ground and are perfectly convenient and smooth.

Tarzan e Jane con espressione preoccupata. Tarzan pensa: IT IS A JUNGLE OUT THEREÈ un calco sempre più diffuso*, anche in contesti dove sarebbe preferibile un registro meno informale. Altri esempi: vorrei dire ai pazienti che hanno pensato al suicidio che si può trovare aiuto là fuori; ci sono donne, là fuori, che hanno deciso di fare la stessa scelta; non sono preoccupata per quello che la gente là fuori potrebbe pensare di me; ci sono un sacco di critici e scrittori professionisti là fuori che la pensano come voi.

In inglese out there può voler dire “molto lontano” (ad es. da qualche parte nello spazio: is there life out there?) o “all’esterno” e quindi anche “là fuori”, ma spesso non evoca alcun luogo e ha invece un significato figurato che vari dizionari lemmatizzano separatamente. Alcuni dettagli da Oxford Dictionaries:

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Lo step– della stepchild adoption

Il post Anglicismi governativi: stepchild adoption sta avendo innumerevoli visualizzazioni da ricerche sulla traduzione e il significato della locuzione che molti hanno completamente frainteso (non si spiega altrimenti l’associazione con il cosiddetto "utero in affitto").

Un altro segno dell’opacità dell’anglicismo è la grafia impropria step child (due parole) che continuo a vedere in diversi media e che mi ha dato lo spunto per un aggiornamento al post, che riporto qui.

*step child è un errore che indica scarsa conoscenza dell’inglese: viene fatta confusione tra il sostantivo step (passo, scalino, gradino, piolo….) e il prefisso step che in inglese indica un rapporto di parentela instaurato .scaletta di legno a scala a libro: “YOU ARE NOT MY REAL FATHER!” Didascalia: STEP LADDERda un nuovo matrimonio: stepmother e stepfather sono matrigna e patrigno, stepson e stepdaughter figliastro e figliastra.

Il prefisso step– è sempre unito alla parola che qualifica, altrimenti è un errore di ortografia. Fanno ovviamente eccezione i giochi di parole, come nella vignetta qui accanto, dove è sfruttata l’omofonia del prefisso e del sostantivo.

[ ladder è qualsiasi scala non in muratura e step ladder – o stepladder – è la scala a libro ]

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Di tutti i colori: porpora, blu, viola e lilla

Qualche giorno fa alcuni media hanno pubblicato le foto di un gattino americano alquanto macilento a cui era stato tinto il pelo di viola:

Salvato Smurf, il gatto porpora usato come giocattolo per cani da combattimento Foto del gattino color viola e descrizioni: […] trovato con il pelo color porpora [….] Le lesioni sono venute a galla dopo aver rasato il pelo porpora [….] Di sicuro non perderà il colore porpora: nonostante la rasatura, il colore rimane […]

La bestiola però era ripetutamente descritta come color porpora perché chi ha tradotto la notizia dall’inglese non ha riconosciuto il falso amico purple, “a colour intermediate between red and blue”, in italiano viola

The Color Purple – copertina del romanzo di Alice Walker, in italiano Il colore violaporporaLa differenza tra purple e porpora, non solo in italiano ma anche in altre lingue europee, va fatta risalire alla sostanza colorante usata dagli antichi e ricavata dalle ghiandole di alcuni gasteropodi marini. Il colore ottenuto era determinato da diversi fattori e poteva variare dal vermiglio al viola (va tenuto presente che nell’antichità i colori erano descritti con minore precisione). In italiano e in altre lingue il nome “porpora” è stato recepito associandolo alle gradazioni con un’alta percentuale di rosso, in inglese invece con prevalenza di blu.

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Giovani maschi e violenti

Titolo di un articolo con fonti tradotte dall’inglese:

Perché la maggior parte delle violenze è commessa da giovani maschi?

L’impressione che si potrebbe avere è che la fascia di popolazione più violenta sia quella dei giovani – aspetto più pericoloso: età – e tra questi prevalgano quelli di sesso maschile, ma presumibilmente bisogna fare attenzione anche alle ragazze. Basterebbe invertire l’ordine delle parole del sintagma e usare maschi giovani per eliminare ogni ambiguità e chiarire che la violenza è prerogativa maschile.

In inglese gli aggettivi in funzione attributiva precedono quasi sempre il sostantivo, ad es. young males.

In italiano invece la posizione non è fissa ma è determinata da fattori semantici, sintattici e stilistici che possono causare differenze di significato anche rilevanti: conosciamo tutti gli esempi di amico vecchiovecchio amico, donna buonabuona donna ecc.

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Crash blossom, protagonista la polizia di Miami

Oggi molti media italiani riportano questa notizia, segnalatami da Rere:

Nuovo video-shock a Miami: la polizia uccide un uomo con un rasoio.

È un esempio di ambiguità sintattica in un titolo di giornale nota in inglese come crash blossom. Come già indicato qui, deriva dal titolo Violinist linked to JAL crash blossoms, riferito a una violinista giapponese che “sboccia” (blossoms) dopo la morte del padre in un disastro aereo (crash), ma interpretato come se avesse a che fare con fantomatici “fiori di schianti” (crash blossoms).

L’ambiguità del titolo (chi aveva il rasoio, la polizia o l’uomo?) ricorda molto quella degli esempi di chi guarda qualcun altro con il cannocchiale, un classico nei corsi di linguistica:

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compare ≠ comparare

“Obama fa la smorfia e compara i repubblicani a Grumpy cat”

Qualche giorno fa Barack Obama ha fatto una battuta sui repubblicani, They’re like Grumpy Cat. Il riferimento è alla gatta dall’aspetto malmostoso* che su Internet è un fenomeno virale e anche un meme.

La notizia, Obama compares republicans to grumpy cat, è stata ripresa anche da alcuni media italiani. La traduzione Obama compara i repubblicani a Grumpy cat evidenzia un calco piuttosto frequente che fa confusione tra due diverse accezioni del verbo inglese compare.

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La risemantizzazione di twitter

testo del sommario (dimissioni sindaco Marino): “Sono tanti ad invitare il primo cittadino a resistere che si scontrano con i twitter che chiedono l’addio definitivo”

Il sommario di questa notizia ha attirato la mia attenzione per due motivi: la struttura della frase e i twitter, che inizialmente ho interpretato come “chi usa Twitter”, per me un’accezione del tutto nuova. Poi però ho concluso che chi ha titolato intendeva invece i messaggi (tweet) e che la confusione era dovuta alla sintassi molto approssimativa.

L’ho capito perché ho già notato parecchie occorrenze di twitter (numerabile, iniziale minuscola) usato come sinonimo di tweet, un uso non convenzionale che si riscontra anche nei media. Esempi:

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Interferenze dell’inglese: il problema di “con”

L’interferenza è qualsiasi mutamento fonetico, morfologico, sintattico o lessicale in una lingua causato dal contatto con un’altra. L’italiano contemporaneo la subisce soprattutto dall’inglese: prestiti, calchi e falsi amici sono fenomeni lessicali noti anche ai non esperti.

Un caso particolare riguarda la preposizione con, a cui sempre più spesso viene attribuita la funzione di altre preposizioni o di locuzioni che introducono un complemento di limitazione (indica il limite o l’ambito entro cui vale ciò che si dice), come in quanto a, relativamente a, in fatto di, riguardo a, per ciò che riguarda. Gli esempi più tipici sono problema con xyz, cosa succede con xyz e cosa fare con xyz.

Sempre più problemi *con

grafico delle occorrenze di un problema con in Google Ngram Viewer

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La sposa irriconoscibile

risultati da una ricerca per immagini associate alla parola “sposa”con Google

Nella traduzione italiana di un articolo di Oliver Sacks ho letto che “una persona con una forma grave di prosopagnosia può non essere in grado di riconoscere la propria sposa”.

In italiano* sposa è la donna nel giorno delle nozze, quindi si dovrebbe concludere che l’esempio di grave incapacità di riconoscimento dei volti umani riguarda solo il giorno del matrimonio. Oppure che la traduzione dall’inglese non è molto accurata.

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Se Obama dice “cool clock”…

Anche i media italiani hanno riportato un tweet di Barack Obama ad Ahmed Mohamed, 14enne americano che era stato arrestato ingiustamente per un orologio che si era costruito da solo e che i suoi insegnanti avevano scambiato per una bomba:

tweet di Obama: Cool clock, Ahmed. Want to bring it to the White House? We should inspire more kids like you to like science. It's what makes America great.

Ho confrontato alcune traduzioni del tweet, curiosa di vedere come era stato reso cool clock in italiano. Ne ho individuate sette diverse; tra queste ho trovato un’occorrenza di fico il tuo orologio, una di mitico questo orologio e cinque di bell’orologio.

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La disperazione del Milan

titoli di notizie sul Milan disperato
via Cooney

La settimana scorsa i media hanno riportato una dichiarazione del calciatore Ibrahimovic secondo il quale il Milan sarebbe stato disperato per non essere riuscito a ingaggiarlo.

La notizia era tradotta dall’inglese e la frase incriminata, “AC Milan were desperate to sign me”, rivela che i giornalisti italiani si sono fatti ingannare da due falsi amici.

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Falsa onestà

L’attore americano Bryan Cranston si è espresso su Donald Trump, il candidato alla presidenza americana noto per non avere peli sulla lingua, dicendo che there’s something great about his ‘I-don’t-give-a-sh*t’ attitude that really kind of keeps others honest.

Ho visto la frase tradotta con C’è qualcosa di grandioso nel suo fottersene di tutto, serve a rendere gli altri più onesti, dove spicca un falso amico molto comune nel doppiaggese.

vignettaL’effetto attribuito a Trump non è morigerante:  non è associabile al significato di onesto, e cioè moralmente integro, con comportamenti improntati al lecito e alla correttezza, probo.

Può avere questi significati anche honest in inglese, però l’accezione prevalente, non condivisa in italiano, è “not hiding the truth about something”, quindi sincero, schietto, esplicito, franco: ad esempio, la premessa I’ll be honest (with you) equivale a “sarò sincero”.

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Dismaland: derelict ≠ derelitto

I media britannici hanno dato grande risalto alla notizia del parco tematico Dismaland aperto dall’artista Banksy in un’area dismessa del lido di Weston-Super-Mare. Nelle descrizioni in inglese è ricorrente l’aggettivo derelict, che riferito a luoghi ed edifici significa in avanzato stato di abbandono, in rovina, cadente, fatiscente, decrepito.

immagine e didascalie da The Guardian: Banksy's Dismaland: ‘a theme park unsuitable for children’. The castle’s derelict, Cinderella’s pumpkin has crashed, and the seagulls are on the attack ... Banksy has opened a theme park called Dismaland at a disused lido in Weston-super-Mare. The show has been shrouded in secrecy for weeks, and locals had been led to believe it was a film set for a Hollywood thriller.

I media italiani hanno ripreso la notizia traducendo letteralmente derelict con derelitto, in particolare per descrivere il castello delle fiabe modellato su quello di Disneyland. Non si sono però resi conto che derelict e derelitto sono falsi amici: in italiano contemporaneo l’aggettivo derelitto si usa solamente per descrivere persone prive di ogni tipo di conforto familiare o sociale e di ogni mezzo di sostentamento, ma non per luoghi o edifici.

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