Non è Recovery Fund ma fondo per la ripresa

Registro anche qui un commento fatto su Twitter dopo avere visto le dichiarazioni di vari politici italiani sulla decisione del 23 aprile 2020 del Consiglio europeo di lavorare alla creazione di un fondo per la ripresa come risposta alle conseguenze economiche della pandemia da COVID-19.

tweet del 23 aprile 2020: Perché @GiuseppeConteIT @paologentiloni @gualtierieurope e i media usano l'anglicismo #RecoveryFund anziché il termine italiano più comprensibile #FondoPerLaRipresa usato nelle comunicazioni dell'UE?

Trovo piuttosto ridicolo che istituzioni, politici e media italiani preferiscano l’anglicismo Recovery Fund al termine italiano fondo per la ripresa usato invece nei testi delle istituzioni europee, come ad es. i comunicati stampa del Consiglio europeo.

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Aneddoticamente, falsi amici

Molti malati di COVID-19 lamentano anosmia*, la perdita completa del potere olfattivo. Ne ha discusso un articolo della CNN che è stato tradotto un po’ troppo frettolosamente in italiano, come si può vedere da queste due frasi a confronto:

Testo inglese: “doctors have reported anecdotally that losing the ability to smell may be among the virus’s symptoms -- but how widespread that is, and how long it might last, is unclear”. Traduzione italiana: “Sebbene non siano ancora stati condotti solidi studi sul legame tra coronavirus e olfatto, i medici hanno riferito aneddoticamente che la perdita della capacità di annusare può essere uno dei sintomi del virus, ma non è chiaro quanto sia diffuso e quanto tempo potrebbe durare”.

Si notano calchi ed errori di traduzione (ad esempio, smell qui indica la capacità di sentire gli odori, non di aspirare aria con il naso) e risaltano in particolare i due falsi amici anecdotallyaneddoticamente.

In inglese: anecdote, anecdotal, anecdotally e anecdata

In inglese il sostantivo anecdote può descrivere non solo un raccontino arguto che riguarda una o più persone ma può anche indicare una diceria o una storia inattendibile.

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La “regola droplet”, invenzione dei media?

Nelle notizie del 2 marzo 2020 sulle misure urgenti del governo per gestire l’emergenza epidemiologica da COVID-19 è ricorrente l’anglicismo droplet. Alcuni esempi di titoli:

Coronavirus e droplet: ecco al distanza di sicurezza anti contagio – Coronavirus e criterio Droplet: come funziona? Le prove in bar e ristoranti – La chiave è il “droplet”, la regola per contrastare il contagio da coronavirus – Introdotta la regola del droplet – Coronavirus, la parola d’ordine è “droplet”, tenere la distanza d un metro – Arriva la norma Droplet.

A seconda delle testate, droplet sarebbe il nome di una regola, di una norma o di un criterio, oppure una misura che determina la distanza che impedisce il contagio del coronavirus.

Se però si consulta il Decreto del presidente del consiglio dei ministri del 1 marzo 2020, non c’è nessuna occorrenza di droplet, e neppure nel comunicato stampa del Ministero della Salute. Sarei molto curiosa di sapere perché i media hanno deciso che droplet dovesse diventare la nuova parola chiave e se si rendono conto che la usano impropriamente.

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Coronavirus: conteggi errati di “ricoverati”

Un esempio di notizia sull’epidemia di COVID-19 tradotta malamente dall’inglese:

Testo della notizia: Il numero dei morti da coronavirus è salito a 1875, mentre le persone contagiate son 73337 e quelle ricoverate 13124. In Cina contagiati 3019 operatori sanitari.
(da un tweet di Luca Fois) 

Stando a quanto si legge, al 18 febbraio 2020 si contavano 1875 deceduti da COVID-19, da sommare a 73337 contagiati e a 13124 ricoverati, per un totale di 88336 persone (la congiunzione mentre ha valore avversativo e indica che si tratta di dati contrapposti).

Sono stati fatti due errori grossolani, uno di traduzione e uno di interpretazione delle statistiche, che nei media di lingua inglese hanno questo formato (dati del 20 febbraio):

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COVID-19 non è il virus ma la malattia!

Alcuni titoli dell’11 febbraio 2020:

Immagine di coronavirus ed esempi di titoli:  Il coronavirus si chiama Covid-19; Il nuovo coronavirus ora ha un nome ufficiale: Covid-19; Oms: “Abbiamo un nome per Coronavirus, Covid-19”

Per molti media italiani l’Organizzazione Mondiale della Sanità avrebbe annunciato il nome ufficiale del coronavirus responsabile dell’epidemia in corso in Cina: COVID-19.

Hanno preso una cantonata: il virus ha già due nomi ufficiali, coronavirus 2019-nCoV (usato finora da OMS e media) e SARS-CoV-2 (nuovo nome usato dai virologi di ICTV)*. Quello annunciato l’11 febbraio dal direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, è il nome della malattia causata dal virus. Nel nome COVID-19 la lettera d sta infatti per disease, malattia, morbo o infezione.

C’è quindi da chiedersi quanto siano affidabili le notizie date da chi fraintende informazioni così semplici come il testo inglese del tweet dell’OMS (e viene in mente il concetto di infodemia):

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Spumante e Yorkshire pudding

Su vari media italiani sono apparsi gli stessi dettagli sui festeggiamenti per il Brexit Day dello scorso 31 gennaio: 

Gli ultimi 60 minuti degli inglesi in Europa sono stati scanditi da un orologio luminoso proiettato su Downing Street, la residenza del primo ministro: all’interno, Boris Johnson e i suoi ministri brindavano con spumante inglese accompagnato dal tradizionalissimo roast beef e Yorkshire pudding.

Trovo curioso che venga spiegato cos’è Downing Street, informazione nota credo a chiunque abbia studiato inglese e/o segua la politica estera, ma non cos’è lo Yorkshire pudding.

Forse però non tutti i lettori sanno che non è un dolce, confusi dall’accezione più nota? In italiano infatti l’anglicismo pudding indica quasi esclusivamente un tipo di budino cotto a bagnomaria, un significato più ristretto che in inglese.

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Coronavirus: è infodemìa

Titoli: 1 Coronavirus, Oms: è “infodemia”, informazioni spesso false; 2 l’OMS si scaglia contro l’infodemia sul coronavirus.

Nei media che hanno riportato i dati pubblicati il 2 febbraio 2020 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’epidemia da coronavirus è ricorrente il termine infodemia, calco dell’inglese infodemic, descritto come “abbondanza di informazioni, alcune accurate e altre no, che rendono difficile per le persone trovare fonti affidabili quando ne hanno bisogno”.

È una traduzione del testo inglese del rapporto dell’OMS, rivolto a chi si occupa di politiche sanitarie. Riprodotta senza ulteriori spiegazioni in comunicazioni generaliste non consente però una comprensione adeguata del concetto di infodemìa.

Infodemic

L’OMS ricorre da tempo al termine infodemic, parola macedonia formata da information+epidemic, a cui spesso è associata la descrizione damaging “epidemic” generated through the rapid spread of rumours and false or misleading information during outbreaks.

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Gli scienziati del coronavirus cinese

Nota: post di gennaio 2020, quando i media usavano ancora la locuzione “coronavirus cinese” per un’emergenza sanitaria che sembrava ancora lontanissima e circoscritta.

Immagine di coronavirus ed esempi di titoli: 1 Virus cinese, scienziati ipotizzano che siano i serpenti all’origine dell’eidemia; 2 Virus Cina, probabile diffusione globale. Scienziati USA e Russia al lavoro; 3 Cina, scienziati: il coronavirus è arrivato agli uomini dai serpenti. 25 le vittime; Virus Cina, scienziati Usa al lavoro per vaccino

Gennaio 2020: le notizie dalla Cina sull’epidemia causata dal Coronavirus 2019-nCoV [aggiornamento: nuovo nome Sars-CoV-2] sono quasi tutte tradotte dall’inglese. Lo si capisce dalla ricorrenza della parola scienziato, traduzione letterale dell’inglese scientist.

Le due parole però hanno connotazioni diverse, come già descritto in scientist ≠ scienziato: in inglese scientist è chiunque lavori in ambito scientifico, nell’italiano contemporaneo invece scienziato è chi si è distinto per ricerche innovative e/o ricopre posizioni di particolare prestigio.

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Problemi di roaming per i media italiani

Nei media italiani le notizie non firmate spesso hanno come fonte un’agenzia di stampa. Di chi è la responsabilità di eventuali errori? Chi deve verificare i contenuti? Ho visto opinioni diverse in Quando a sbagliare sono le agenzie e in alcune discussioni sui social, ad esempio qui e qui.

La mia impressione è che raramente vengano fatti controlli sui testi delle agenzie, altrimenti non capiterebbe di vedere le stesse traduzioni strampalate in media diversi. Esempio recente, apparso su varie testate, di un tweet di Donald Trump sulle manifestazioni di protesta in Iran in seguito all’abbattimento di un aereo di linea:

“Non uccidete i vostri manifestanti”. Il presidente Trump torna a schierarsi a fianco dei manifestanti iraniani in un messaggio indirizzato “ai leader dell'Iran”. “Migliaia di persone sono già state uccise o incarcerate da voi e il mondo sta guardando. Ancora più importante, gli Stati Uniti stanno guardando. Ripristinate le connessioni Internet e lasciate che i giornalisti navighino gratis! Smettete di uccidere il vostro grande popolo iraniano!”, ha twittato il presidente degli Stati Uniti.
(da un tweet di @latraduzionedim )

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Cos’è il singular they e come si usa

tweet dell’American Dialect Society: The 2019 Word of the Year is “(my) pronouns,” and the Word of the Decade is gender-neutral singular “they.” #woty19

Mi ricollego a 10 parole dell’anno 2019 per aggiungere le scelte dell’American Dialect Society (ADS), a cui viene sempre dato molto risalto nei media di lingua inglese.

Gli elementi linguistici (“words”) considerati più significativi dall’ADS sono la locuzione (my) pronouns come parola dell’anno 2019 e l’uso “neutro” del pronome they come parola del decennio 2010-2019.

Sono scelte indicative di cambiamenti sociali importanti che riconoscono che alcune persone non si indentificano né nel genere maschile né in quello femminile (possono essere non binary, transgender, intersex ecc.) e che hanno ripercussioni anche nella lingua inglese con nuove opzioni lessicali e alcuni importanti cambiamenti grammaticali.

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“scansioni, ultrasuoni, raggi x”

La settimana scorsa la cantante Madonna ha annunciato con un post su Instagram di aver dovuto interrompere un tour a causa di problemi di salute. Il testo è stato tradotto in italiano da un’agenzia di stampa e poi pubblicato tale e quale da vari media, a quanto pare senza alcuna verifica del contenuto. Esempio:

Voglio dire quanto sono profondamente dispiaciuta per tutti i miei fan per aver dovuto cancellare il mio ultimo spettacolo. Ho trascorso gli ultimi due giorni con i medici: scansioni, ultrasuoni, raggi x, frugando e sondando, in lacrime.

Il confronto con il testo originale conferma che la traduzione è inadeguata:
I spent the last two days with doctors
Scans, ultrasounds, Xrays
Poking and probing and more tears.

Chi ha tradotto deve essere una persona che gode di ottima salute: sembra infatti che non abbia alcuna familiarità con procedure mediche comuni, né in inglese né in italiano.

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Mascelle a terra? Meglio di no!

“L’audio rubato dei leader che parlano male di Trump: “Lo staff con le mascelle a terra”; “Vertice NATO, i leader sembrano scherzare su Trump: “Ha parlato 40 minuti, i suoi con le mascelle a terra”; “Al suo staff sono cadute le mascelle a terra”

Qui sopra alcune traduzioni poco ragionate di un frammento di conversazione carpito al capo di governo canadese durante un vertice NATO. Per una nota agenzie di stampa e vari media italiani, Trudeau avrebbe detto che, di fronte alle ennesime esternazioni di Trump, lo staff del presidente americano si era ritrovato con le mascelle a terra.

È una traduzione letterale per nulla idiomatica di I just watched his team’s jaws drop to the floor che non consente di capire esattamente che tipo di reazione c’è stata. In inglese one’s jaw drops è un’espressione metaforica che descrive qualcosa che fa rimanere a bocca aperta per uno stupore o uno shock difficili da dissimulare, ed è su questo che avrebbero dovuto riflettere gli improvvisati traduttori.

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Novità *con le interferenze dell’inglese

Testo: Le novità con il digitale terrestre, spiegate. Da dicembre si potrà chiedere il bonus per comprare una nuova tv, perché dal 2012 cambierà il metodo di ricezione dei canali.

La frase evidenziata, novità con il digitale terrestre, è un esempio di uso insolito della preposizione con, sempre più frequente in alcuni contesti giornalistici. Altro esempio: Novità con le maglie delle principali squadre di calcio.

Nel titolo, dopo novità ci si aspetta del o sul digitale terrestre o eventualmente per il digitale terrestre. Suppongo però che chi ha titolato abbia l’abitudine di leggere testi in inglese e ne abbia subito l’interferenza, in particolare di titoli del tipo what’s new with xyz. Alcuni esempi:

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Come evitare i falsi amici (e le false offese)

immagine della finta carta di imbarco

Nel Regno Unito sono in corso indagini per identificare gli autori di immagini postate sui social prima della partita di calcio Swansea-Cardiff. Sono finte carte di imbarco con il nome di Emiliano Sala, giocatore morto a inizio anno in un incidente aereo durante il viaggio di trasferimento da Nantes a Cardiff.

Nella notizia riportata da un quotidiano italiano si nota un vistoso falso amico dovuto a una traduzione troppo letterale:

La polizia sta indagando sul caso per individuare il colpevole: «Collaboreremo a stretto contatto con Cardiff e Swansea per identificare la fonte. Vorremmo ricordare alle persone di non condividere quell’immagine per non commettere offese», le dichiarazioni delle forze dell’ordine inglesi.

Si può confrontare con la frase originale del comunicato della polizia gallese, qui citata dal quotidiano inglese The Guardian:

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