Scrittura Teflon e Velcro

Ho trovato efficace la metafora proposta dal linguista Allan Metcalf in Teflon and Velcro Writers per descrivere l’effetto sui lettori di due diverse modalità di scrittura (e di scrittori), individuabili nella letteratura ma anche in testi di altro genere, ad es. la pubblicità:

  • Teflon – È una scrittura scorrevole ed elegante che genera ammirazione ma non coinvolge particolarmente (esempi di scrittori Teflon nella letteratura anglo-americana: Edgar Allan Poe, Alexander Pope, William Carlos Williams).
  • Velcro – È una scrittura che cattura l’attenzione, anche senza avere particolari qualità estetiche, e “prende” lasciando il segno (esempi di scrittori Velcro: Shakespeare, Jonathan Swift, T.S. Eliot)

I grandi della letteratura tendono a essere Velcro, come i peggiori scrittori. Gli autori di bestseller della narrativa di genere sono soprattutto Teflon. Critici e studiosi prediligono la scrittura Teflon perché richiede spiegazioni mentre la scrittura Velcro non ha bisogno di essere interpretata dagli esperti.


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Terminologia: alcuni riferimenti bibliografici

In un contesto generico di solito con terminologia si intende:

1 Il lessico specifico di un settore specializzato (un insieme di termini)

Ho accennato più volte agli ulteriori significati usati in ambiti linguistici e/o specialistici:

2 Una disciplina teorica

3 La ricerca, la documentazione e il riutilizzo coerente dei concetti e dei termini ad essi associati (il lavoro terminologico)

Per queste due ultime accezioni aggiungo di seguito una bibliografia di base che include alcuni libri, pubblicazioni di enti pubblici e standard ISO di riferimento.

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Grammatica, variabilità e norme interiorizzate

tulipano

Un dettaglio di tulipano non solo perché è primavera ma anche per una vaga assonanza con un’espressione che trovo molto efficace: talebano della grammatica.f]……

L’ho vista usare nel forum Scioglilingua, dove c’erano vari interventi sullo studio della grammatica che, per quanto noioso, da molti veniva visto come arma indispensabile contro la temuta degenerazione della lingua italiana. 

Mi ha fatto tornare in mente Prima lezione di grammatica, in cui Luca Serianni osserva che in queste discussioni l’attaccamento alla lingua spesso “si manifesta in un’istintiva avversione per il nuovo, visto come imbarbarimento e decadenza” e che

molto frequente è un atteggiamento iper-razionalistico, fondato sull’idea che la lingua sia un monolite nel quale si possa sempre tracciare il confine giusto-sbagliato sul fondamento di un’astratta immagine della norma, sottratta alla variabilità degli usi concreti.

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