Itanglese: storie di parole


copertina del libro Itanglese. Storie di parole da abstract a wine bar

È uscito da poco Itanglese. Storie di parole da abstract a wine bar del linguista Maurizio Trifone, una lettura molto piacevole e informativa per chiunque sia interessato all’itanglese, “l’italiano infarcito di anglicismi e pseudoanglicismi”.

È una rassegna di 75 percorsi di parole inglesi in italiano entrate nella lingua in epoche diverse, ognuna con una propria storia. Per ciascun anglicismo scelto è descritta l’origine in inglese e la sua comparsa ed evoluzione in italiano, con molti esempi d’uso tratti principalmente da archivi di giornali e in misura minore da repertori lessicografici, romanzi, saggi, testi istituzionali e carteggi (ma non da pubblicità, dai social o da corpora di italiano). Per ogni anglicismo vengono inoltre indicate opzioni lessicali italiane.

Anche nell’introduzione prevale un’analisi di tipo diacronico, come ad esempio nella descrizione di come si è affermato il nome itanglese sulle alternative apparse in anni diversi (itangliano, italiese, italese, itenglish, itanglish, italaricano, inglesorum…). Ho trovato molto efficace la sintesi di com’è cambiato nel tempo l’atteggiamento verso gli anglicismi, sia nella società italiana che nelle osservazioni degli specialisti, con una panoramica delle posizioni a volte contrastanti di linguisti che si sono occupati dell’impatto dell’inglese sull’italiano, dai puristi che rifiutavano qualsiasi parola straniera ad alcuni “aperturisti” che tendono a ridimensionare le preoccupazioni sulle interferenze dell’inglese.

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Fra le righe. Il piacere di tradurre – a Lugo

Appuntamento venerdì 7 marzo alle 21 al Caffè letterario di Lugo (Ravenna):

Locandina del caffè letterario di Lugo: Silvia Pareschi presenta “Fra le righe”. Una delle più note traduttrici di narrativa angloamericana contemporanea, in questo libro ci invita a esplorare il meraviglioso laboratorio della traduzione, in cui le regole incontrano la creatività e la grammatica si mescola con l’esperienza.

Silvia Pareschi presenterà il suo libro Fra le righe. Il piacere di tradurre e ci sarò anch’io per una breve introduzione. Non vedo l’ora di ritrovare Silvia perché so che ci appassionerà con racconti e dettagli del suo mestiere di traduttrice letteraria, un’avventura intellettuale ricca di sfide e soluzioni creative.

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Turofilo e altre parole curiose

A turophile is a cheese lover, or someone who knows a lot about cheese

Un turofilo è un amante o un esperto di formaggio (dal greco τυρός). Ho imparato la parola nella sua versione inglese, turophile, in The Dictionary of Difficult Words, scritto dalla lessicografa americana Jane Solomon e illustrato da Louise Lockhart.

È un libro per bambini, con definizioni sintetiche e molto chiare, ma è divertente anche per adulti appassionati di parole e sicuramente un bel regalo per ragazzini italiani interessati all’inglese.

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A Lugo, Tienilo acceso

[copertina del libro] Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello.  

Lettori in Romagna, vi invito al Caffè letterario di Lugo lunedì 18 marzo 2019 per incontrare la sociolinguista Vera Gheno e il filosofo della comunicazione Bruno Mastroianni, autori di Tienilo acceso, “la prima guida che insegna a comunicare bene e vivere in meglio in rete”.

Il libro mi è piaciuto molto perché approfondisce temi che ci riguardano tutti direttamente: da quando viviamo in un mondo iperconnesso le modalità di interazione, di comunicazione e di condivisione della conoscenza sono cambiate drasticamente ed esigono continui adattamenti.

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L’italiano sui social

L’italiano e le reti sociali è uno speciale del Portale Treccani che identifica varie caratteristiche dell’italiano usato su alcuni social molto frequentati, osservati dai punti di vista di cinque linguisti.

immagine che rappresenta le reti socialiIntroduzione alla linguistica delle reti sociali di Mirko Tavosanis racconta la storia dei social in Italia e spiega perché la loro “lingua in piazza” è molto interessante per i linguisti. 

logo di YouTube«La friend zone cari miei…»: la testualità dei commenti in YouTube di Michela Dota analizza alcune peculiarità degli ipotesti prodotti su YouTube, spesso un insolito esempio di “simbiosi tra i commenti e il video”.

WhatsAppDalla lettera a WhatsApp da WhatsApp alla lettera: esperienze didattiche di Valentina Fanelli racconta alcuni esercizi di scrittura e riscrittura per acquisire maggiore consapevolezza linguistica nell’uso di forme, norme, registri e strumenti di scrittura diversi: sicuramente i suoi studenti hanno imparato molto e si sono anche divertiti.

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Parole per bibliofili e bibliomani

Leaving a book unread after buying it, typically piled up together with other unread books.
Immagine: Lost in translation di Ella Frances Sanders

Tsundoku è una parola giapponese che descrive l’abitudine di comprare libri e lasciare che si ammucchino non letti assieme ad altri libri.

In inglese è spesso associata a book hoarder, l’accumulatore seriale di libri. E può richiamare la bibliomania, la mania compulsiva di acquistare e collezionare libri.

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Bestiario immaginario

Bestiario immaginario di Roger McGough tradotto da Franco NasiUn regalo che ho gradito molto: Bestiario immaginario di Roger McGough, tradotto da Franco Nasi con testo originale inglese a fronte.

Sono poesie su animali immaginari frutto di “giochi di prestigio verbali” che spesso hanno portato a un rifacimento* con animali diversi e nuovi disegni di McGough per la versione italiana.

Sono traduzioni aperte che Nasi racconta in alcune note introduttive e osservazioni finali sugli animali: lasciano spazio a versioni alternative e il lettore è invitato a usare il suo orecchio e la sua fantasia per continuare il gioco.

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Lezione di italiano di Francesco Sabatini

testo sulla copertina del libro: Francesco Sabatini   [presidente onorario dell’Accademia della Crusca] Lezione di italiano {grammatica, storia, buon uso}Ieri ho trascorso un’ora molto piacevole ascoltando Francesco Sabatini che conversava con Maria Luisa Villa e Aldo Grasso sul suo ultimo libro, Lezione di italiano.

È un bellissimo testo divulgativo, adatto a tutti, che tratta di lingua e di linguaggio e dei loro meccanismi da punti di vista diversi e molto stimolanti – neurolinguistici, sociolinguistici, sintattici, pragmatici, storici, culturali e altri ancora.

Avevo letto il libro tutto d’un fiato, incuriosita da riflessioni, dettagli ed esempi nuovi su temi che mi sono già familiari e affascinata da argomenti che invece non conoscevo.

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Un ricordo di Tullio De Mauro

Mi ha rattristata la scomparsa del linguista Tullio De Mauro: se ne è andato non solo un grande ricercatore e intellettuale ma anche un grande divulgatore.

copertina di Guida all’uso delle parole di Tullio De MauroTra i tanti libri mi piace ricordare Guida all’uso delle parole (più edizioni, dal 1980 al 2003, ma ora non più in stampa).

Dalla copertina della mia vecchia copia: “Tullio De Mauro ci insegna che per comprendere l’importanza e le implicazioni del nostro linguaggio non sono necessarie ardite speculazioni teoriche o competenze specialistiche: sono sufficienti un po’ di curiosità e buon senso”.

Se non lo conoscete e riuscite a procurarvene una copia, leggetelo: è un ottimo esempio di divulgazione linguistica molto stimolante che illustra in modo semplice ed efficace vari meccanismi linguistici e soprattutto fa venire voglia di saperne di più.

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I jeans di Bruce Springsteen in Romagna

I jeans di Bruce SpringsteenAppuntamento lunedì 28 novembre alle 21 al Caffè letterario di Lugo (Ravenna).

Silvia Pareschi presenterà il suo libro I jeans di Bruce Springsteen e altri sogni americani. Ci sarò anch’io per una breve introduzione.  

Se seguite il blog di Silvia, Nine hours of separation, saprete già che vive tra l’Italia e San Francisco ed è la traduttrice di alcuni dei più importanti scrittori americani contemporanei. E avrete già apprezzato la sua capacità di raccontare storie, luoghi e incontri che la coinvolgono.

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Puntini, trattini e stanghette sulle lettere

Ho già raccontato che in inglese il puntino su i e j si chiama tittle, dal latino titulus. Ho trovato un altro riferimento a titulus in questo passaggio sui primi libri italiani a stampa:

  si trovano inoltre segni di abbreviazione ereditati dalla tradizione manoscritta: il titulus, un trattino posto sopra una vocale, indicava la consonante nasale M o N presente ma non materialmente scritta ( = cum, interrōpere = interrompere, secūdo = secundo)

L’italiano: conoscere e usare una lingua formidabileLa fonte è La nostra lingua dalla @ alla zeta di Ludovica Maconi, la seconda uscita di una serie di pubblicazioni sull’italiano presentate dall’Accademia della Crusca e Repubblica e in edicola ancora per oggi. Domani infatti esce il terzo numero, Scrivere nell’era digitale.

I primi due volumetti sono di lettura piacevole e veloce, con un’impostazione a brevi paragrafi adatta alla divulgazione.

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Donne in marina, tra implicito e stereotipi

Che effetto vi fanno le parole evidenziate, viste nell’occhiello nel sommario di un articolo del Corriere della Sera?

Migranti, la missione EUNAVFOR MED – A bordo della portaerei Cavour confine ultimo d’Europa. Sulla nave italiana impegnata nella missione di soccorso dei migranti. Tante ragazze del Sud tra gli ufficiali e in infermeria. Non in cucina e in lavanderia – articolo di Beppe Severgnini

Siamo nel 2016, è davvero una notizia che nella marina militare italiana le donne non siano relegate in cucina o in lavanderia? Sono rimasta perplessa dall’articolo perché si ha l’impressione che Beppe Severgnini sia davvero stupito dal ruolo e dalle aspirazioni delle donne che ha incontrato su una portaerei.

Ha suscitato varie reazioni negative (cfr. 6 motivi per cui Beppe Severgnini deve chiedermi scusa) ma chi conosce personalmente il giornalista ha escluso stereotipi o sessismo (esempi qui). È chiaro che qualcosa non ha funzionato.

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“Spiegacose” con 1000 parole comuni

Thing Explainer: Complicated Stuff in Simple Words

Randall Munroe, l’autore di xkcd, ha pubblicato Thing Explainer, un libro che spiega concetti complessi con disegni dettagliatissimi e testo in cui sono usate solo le 1000 parole inglesi più comuni.

Alcuni esempi degli oggetti descritti: 1 tiny bags of water you’re made of, 2 shared space house, 3 sky boat with turning wings, 4 machine for burning cities, 5 boxes that make clothes smell better, 6 big tiny thing hitter.

Sono 1 le cellule, 2 la Stazione Spaziale Internazionale, 3 l’elicottero, 4 la bomba atomica, 5 la lavatrice e l’asciugatrice e 6 il Large Hadron Collider (al CERN). 

STUFF THEY ADD TO THIS [salt cellar] SO YOUR BRAIN GROWS RIGHTPotete osservare nei dettagli le pagine dello smartphone (hand computer), dell’ascensore (lifting room) e della costituzione americana (The US’s Laws of the Land) in Randall “XCKD” Munroe’s Thing Explainer e provare a indovinare gli elementi della tavola periodica descritti in Quiz: The Pieces Everything Is Made Of  – a destra quello che si identifica più facilmente.

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Falsi colori a Radio3 Scienza

immagine che illustra la puntata di Radio 3 ScienzaNella puntata di oggi di Radio3 Scienza, Falsi colori, Rossella Panarese ha preso spunto dall’ormai nota vicenda del vestito bianco/oro o blu/nero per discutere di percezione dei colori.

Alberto Zani dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del CNR ha spiegato perché la foto può essere interpretata in modo diverso e ha sottolineato che non intervengono solo fattori fisici e neurofisiologici ma anche culturali, psicologici e sociali.

Nella seconda parte sono intervenuta anch’io su alcuni aspetti linguistici accennati ieri in #TheDress: era proprio blu? e relativi commenti, tra cui l’universalità della categorizzazione dei colori e l’ipotesi che la percezione del mondo in cui viviamo sia influenzata dalle strutture linguistiche usate per descriverlo (la cosiddetta relatività linguistica).

Si possono ascoltare i due interventi nel podcast.

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