Collant non è più un francesismo?

Fotogramma dalla campagna pubblicitaria Calzedonia autunno 2021

Avete fatto caso anche voi alla pubblicità televisiva di un noto marchio di calze che si conclude con la frase il tuo stile, il tuo llant?

La pronuncia con l’accento sulla prima sillaba per me è una novità: ero rimasta ferma a collàn /kolˈlan/, pronuncia italianizzata della parola francese collant(s) /kɔˈlɑ̃/, e non mi ero mai accorta che da francesismo collant fosse stato trasformato in uno pseudoanglicismo (in inglese invece si dice in tutt’altro modo, tights*).

Francesismi scambiati per anglicismi

Non è l’unica parola francese che ha subito questa modifica. L’esempio più noto è stage, tirocinio, che molti pronunciano erroneamente /steidʒ/ anziché /staʒ/, presumo senza sapere che in inglese stage significa palcoscenico oppure fase, stadio, e che l’esperienza lavorativa si chiama invece internship.

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I fantasmi svaniscono, le persone ghostano 👻

Vignetta intitolata types of ghosts con otto esempi: 1 classic (fantasma normale); 2 friendly (Casper); 3 literary (fantasma del padre di Amleto); 4 comic strip (fantasma crivellato di pallottole); 5 art (urlo di Munch): 6 historic (nave fantasma); 7 arcade (fantasma di Pac-Man); 8 dating app (fantasma svanito)

L’ultimo tipo di fantasma nella vignetta di Wrong Hands evoca il ghosting, la pratica di porre fine a una relazione interrompendo improvvisamente e senza alcuna spiegazione ogni tipo di comunicazione con l’altra persona, per poi rendersi irreperibile (svanire come un fantasma!).

In italiano si usa sia il prestito [fare] ghosting che la neoformazione ibrida ghostare, un verbo transitivo molto informale che ha acquisito anche il significato più generico di ignorare o non farsi più sentire. Le relazioni interrotte o trascurate “ghostando” non sono solo sentimentali ma possono essere anche di amicizia, professionali o di altro tipo.

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Propaganders, ereditiers, chilavisters, angelers…

Schermata della trasmissione Propaganda Live e tweet: 1 Thank God it’s Friday! Ben ritrovati #propaganders; 2 Oh che bello il venerd+ con @welikeduel! Siete pronti #propaganders?; 3 Non perdi mai una puntata di #propagandalive? Beh, se anche tu sei un #propagander unisciti al fan club! Daje!; 4 Buonanotte #propaganders. Buonanotte ciurma

Trovo divertente e creativo un uso particolare del suffisso inglese er, aggiunto a nomi propri di personaggi del mondo dello spettacolo oppure di programmi televisivi per denominare scherzosamente chi li segue. I nomi ibridi che ne risultano sono palesi pseudoanglicismi, spesso usati nella forma pluraleers non solo per l’insieme dei fan ma anche per la singola persona.

Uno dei primi esempi è stato leosiners, dal nome della giornalista Franca Leosini, conduttrice del programma Storie Maledette da cui poi è nato anche maledetters. Un dettaglio curioso è che i programmi su reati, misteri, delitti e persone scomparse inizialmente erano tra i più produttivi per questo tipo di nomi. Esempi:  

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Giovanni Adamo e la terminologia informatica

MI ha rattristata la notizia che è scomparso il linguista Giovanni Adamo, grande esperto di neologia e di terminologia tecnico-scientifica ma anche persona squisita e molto arguta che avevo avuto il piacere di incontrare ad alcuni convegni dell’Associazione Italiana per la Terminologia. Ricordo ad esempio una visita divertente a un noto negozio di sfogliatelle di Napoli, seguita da una conversazione stimolata dal passaggio di un Alibus e che mi aveva poi dato l’idea per Scuolabus, pedibus e altri ···bus.

Sono convinta che questa capacità di cogliere spunti ovunque si ritrovi anche negli esempi sul lessico e nelle raccolte di neologismi curate da Giovanni Adamo, che era anche un ottimo divulgatore.   

Copertina di “Che cos’è un neologismo”Copertina di “Le parole del lessico italiano”

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Dalla fisica ai “mormorii” di storni

tweet di @NobelPrize: “How do patterns arise in a murmuration of thousands of starlings? 2021 physics laureate Giorgio Parisi’s research has explained this complex phenomena. See the starlings in action and learn more”

La notizia del premio Nobel per la fisica a Giorgio Parisi ha fatto conoscere vari aspetti degli altri ambiti di ricerca dello scienziato. Qualche anno fa, ad esempio, ha supervisionato il progetto europeo interdisciplinare STARFLAG che ha identificato modelli e regole che determinano il volo degli stormi di storni: sono un esempio di comportamento collettivo autorganizzato* riscontrabile sotto altre forme anche in ambiti umani, ad es. in alcuni fenomeni economici e sociali.

foto di Sturnus vulgaris

Il nome del progetto mi dà lo spunto per alcune divagazioni lessicali che non c’entrano nulla con le motivazioni per il Nobel ma sono accomunate da rimandi allo Sturnus vulgaris, uccello nero macchiettato di colori chiari, con piumaggio spesso iridescente, che è sempre più numeroso nei cieli cittadini in autunno, in particolare a Roma.

Storni, stormi e starling

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Mismatch e mismàs, che confusione!

Annuncio di un’iniziativa per le imprese della Regione Lombardia:  

Immagine di presentazione in contesto lavorativo con titolo FormareXassumere e descrizione “Il voucher per invertire il mismatch lavorativo”

Si trovano molte occorrenze dell’anglicismo mismatch non solo nel sito della Regione Lombardia (mismatch lavorativo, skill mismatch, mismatch tra domanda e offerta di lavoro, mismatch tra formazione e lavoro…) ma anche in altri siti istituzionali, ad es. del Ministero del lavoro, del Ministero dell’Economia e dell’Istat.

Mismatch…

In inglese la parola mismatch è generica. Viene usata in contesti diversi e può indicare vari tipi di discrepanza, mancata corrispondenza, incongruenza, disallineamento, sfasamento, sproporzione o una combinazione poco riuscita, anche tra persone. Esempi: mismatch between resources • supply and demand • theory and practice expectations and reality • intent and action…

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Cosa succede se si spilla il tè? 🍵

Alcuni esempi di un calco dall’inglese usato sui social e tipico del lessico giovanile che mi diverte perché richiama insoliti intrecci di parole:

Esempi: 1 ho del tè da spillare ma prima finisco il manga; 2 ahh il tè che vorrei spillare; 3 ti prego vieni su Whatsapp ti devo spillare il tè bollente; 4 sto pillando tè bollente con una mia amica; 5 hai spillato del tè molto caldo; 6 oggi mi hanno spillato del tè su un tiktoker della mia città; 7 ciao a tuttx sono prontissima a spillare del tè BOLLENTE

Spillare il tè ricalca un’espressione idiomatica informale dell’inglese americano, spill the tea, che ho già descritto in Espressioni idiomatiche inglesi con il tè.

“What’s the tea?”

In inglese tea è una parola colloquiale per pettegolezzi, dicerie o chiacchiere indiscrete, o come si diceva qualche anno fa anche spetteguless e, se riferito a personaggi famosi, gossip. 

Questa accezione di tea è nata negli anni ‘70 del secolo scorso nello slang della cultura drag afroamericana e ha origine come grafia alternativa dell’omofona lettera T, a sua volta abbreviazione di Truth intesa come hidden truth, verità nascosta, inizialmente riferita alla propria condizione di transgender e in seguito anche ad altri nel senso di pettegolezzo.

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Attacchi di cuore

Titoli della stessa notizia in inglese e italiano sulla salute dell’attore americano Bob Odenkirk:

Titolo inglese: Bob Odenkirk says he had a small heart attack, will be back. Titoli italiani: 1 Bob Odenkirk dall’ospedale: “Ho avuto un piccolo attacco di cuore”: 2 Bob Odenkirk: “Ho avuto un piccolo attacco di cuore, ma tornerò presto”

In italiano si capisce correttamente cosa è successo ma ritengo che la traduzione sia inadeguata perché non tiene conto di alcune importanti differenze tra italiano e inglese quando si discute di problemi di salute.

Ne è un esempio proprio la locuzione heart attack, che ha un corrispondente italiano in attacco di cuore solo in registri familiari o molto informali, oppure in contesti incolti o se l’uso è figurato, ma che risulta incongrua in altri registri.

È evidente se si confrontano i titoli sull’attore americano e quelli, apparsi lo stesso giorno, per lo stesso tipo di malore del cantante italiano Gaetano Curreri:

titolo: Gaetano Curreri in terapia intensiva, il bassista degli Stadio: «Ha avuto un infarto. Abbiamo avuto paura, ma ora sta meglio»

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Italia Team, un nome anomalo

Immagine del profilo Twitter di Italia Team, con motto STUPOR MUNDI e descrizione “le storie, le vite, le emozioni e le passioni degli atleti Italia Team che da oltre 100 anni rappresentano l’eccellenza dello sport”

C’è chi critica il nome Italia Team, scelto dal CONI per la rappresentativa italiana ai giochi olimpici, perché fa ricorso a un anglicismo che toglie dignità alla nostra lingua.

Immagino sia una provocazione perché la parola team è usata in italiano dal 1909 e dopo oltre un secolo non può più essere considerata un elemento estraneo alla lingua, anche perché è una delle circa 2500 parole di alto uso del lessico di base dell’italiano.

Il nome Italia Team suscita comunque perplessità, sia che lo si consideri un nome italiano che un nome ibrido “internazionale”, ma per tutt’altro motivo: l’ordine delle parole.

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Capriola (la moglie del capriolo!) e tante capre

Un momento divertente a Il circolo degli anelli, programma TV sui giochi olimpici di Tokyo, con un’esibizione inaspettata di Sara Simeoni:

 tweet di @RaiSport del 2 agosto 2021: “#SaraSimeoni, non c’è bisogno di aggiungere altro. Succede solo a #ilcircolodeglianelli”

Nelle battute che sono seguite Yuri Chechi ha corretto chi ha chiamato capriola l’evoluzione di Simeoni: “Capovolta, per favore! La capriola è la moglie del capriolo!” 

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Anche se siamo eleggibili, nessuno ci voterà

Dettaglio da un Monitoraggio settimanale Covid-19 del Ministero della Salute: 

È prioritario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione in tutti gli eleggibili, con particolare riguardo alle persone a rischio di malattia grave, nonché per ridurre la circolazione virale e l’eventuale recrudescenza di casi sintomatici sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità.

La locuzione evidenziata, tutti gli eleggibili, è ricorrente nelle relazioni settimanali e in altri testi. Altri esempi dai siti del Ministero e dell’Istituto Superiore della Sanità: pazienti non-eleggibili a trapianto  •  soggetti eleggibili ai percorsi di follow-up  •  candidati ideali per la radioterapia short-course ed altri invece meno eleggibili  •  eleggibile alle cure palliative  •  eleggibile per l’intervento di artroprotesi totale di anca  •  eleggibili al percorso Fast Track ortopedico  •  criteri di eleggibilità per le prestazioni di telemedicina.

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Neologismi per non vaccinati: no pass e boh vax

Alcuni titoli sulle manifestazioni di piazza del 25 luglio 2021:

Immagine di gente che protesta e titoli: 1 No green pass e no vax in piazza contro la “dittatura”; 2 Ecco il popolo dei “No Green pass”: negazioni, minacce, mascherine giù; 3 La piazza dei “No pass”. Cori e striscioni contro i vaccini; 4 Tensione e violenze. Da Milano a Napoli il popolo “No Pass” sceglie la piazza

Si possono osservare le due forme di un neologismo recente: no green pass e la sua abbreviazione no pass, qui usati per descrivere chi protesta per la decisione del governo del 22 luglio di rendere obbligatoria per alcune attività la certificazione verde COVID-19 (il cosiddetto green pass).

No pass

No [green] pass, scritto spesso anche con il trattino, rientra in una serie molto produttiva di locuzioni sul modello no x, dove x indica ciò a cui ci si oppone e in prevalenza è una parola inglese o che ne ha l’aspetto, come ad es. no TAV.

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Lessico vaccino!

Vignetta con 2 mucche: una con aureola e didascalia “in India cows are sacred”, l’altra color formaggio, a buchi e didascalia “Whereas Swiss cows are holey”
vignetta: Dave Whamond

In questa vignetta c’è un esempio di omofonia – stessa pronuncia /ˈhəʊli/ per holey e holy – che rimanda a una sinonimia (sacred e holy) e che richiama l’esclamazione holy cow* e la collocazione holey cheese, il formaggio con i buchi.

Il gioco di parole e i rimandi sono improponibili in italiano, però una traduzione letterale evidenzierebbe una differenza tra le due lingue: in inglese gli animali della vignetta sono entrambi cow, in italiano invece diremmo vacca sacra [indiana] e mucca svizzera, un esempio di anisomorfismo.

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Home/Rome, coppia minima vincente

tweet di Royal Mail dell’11 luglio 2021: faccina che piange, hashtag #EURO2020 e foto di pallone incartato e affrancato e indirizzo HOME corretto in ROME tweet di Poste Italiane del 12 luglio 2021: testo Grazie Azzurri, hashtag #EURO2020 e foto di pallone incartato e affrancato e indirizzo HOME corretto in ROME

Questa coppia di tweet praticamente identici evoca le due frasi tormentone dei campionati di calcio Euro 2020: it’s coming home (origine qui) trasformato in it’s coming [to] Rome.

Il gioco di parole ricorre a uno dei meccanismi che mi piacciono di più: in enigmistica si chiama scambio di consonanti mentre in linguistica è un esempio di coppia minima, due parole di una stessa lingua che si differenziano per un solo fonema, collocato nella stessa posizione in entrambe, che è sufficiente a distinguerle conferendo loro significati diversi.

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Saggi della montagna (con parola autologica)

Vignetta: due uomini in giacca e cravatta arrivano in cima alla montagna dove c’è un santone con insegna EVERTHING EXPLAINED ma asterisco con nota EXCEPT CRYPTOCURRENCY. Commento di uno degli uomini “Oh well… it was worth a shot”
Vignetta: Non Sequitur

Nel mondo anglofono sono ricorrenti le vignette umoristiche con il saggio della montagna – wise man on [top of] the mountain l’eremita santone/guru seduto a gambe incrociate sulla cima o più spesso su una cengia, da dove dispensa oracoli o pillole di saggezza oppure risponde alle domande esistenziali di chi con fatica riesce a raggiungerlo.

Vignetta: uomo in giacca e cravatta dice al saggio “I want to know the meaning of life” e ottiene la risposta “Have you tried googling it?” vignetta: Mike Lynch

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