Inglese fаrlocco spiegato agli anglofoni

Titolo: Italians have embraced ‘fake English’ di Amy Kazmin. Sottotitolo: Fuency in ‘inglese farlocco’ has become necessary in Italy as hybrid words and off-kilter meanings proliferate.

Ho avuto il piacere di essere intervistata da Amy Kazmin del Financial Times per un articolo sugli pseudoanglicismi usati in italiano che più spiazzano gli anglofoni. Aggiungo qui qualche dettaglio della nostra conversazione che non ha trovato spazio nel testo.

Pseudoanglicismi

Gli pseudoanglicismi sono parole che hanno l’aspetto di lessico inglese ma che in inglese hanno un altro significato, come flipper, mister, pile, smart working, front runner, o che proprio non esistono, come self bar, stender, job on call, stepchild adoption.

Molti pseudoanglicismi nascono da meccanismi impropri di accorciamento di espressioni o di parole composte, ad es. il bachelorette [party], la spending [review], la voluntary [disclosure], in smart [working]. È un fenomeno dovuto anche a scarsa comprensione di differenze morfosintattiche tra inglese e italiano.

Word cloud con le parole self bar, south working, cash black, Jingle Balls, Exhibitionist Award, Happy Popping, Prenoting, Smuffer, no tamp, free vax, Click Day, personal viagger, black days, tartadog, next opening, every day every pay, VampControl, SNEET, delusion room, job on call, fly down, Italian sounding, BIObreak, Cinema2Day

Continua a leggere   >>

Tosse e febbre sono sintomi suggestivi?

Nelle indicazioni Come proteggersi dal Covid-19, pubblicate recentemente dal Ministero della Salute, appare un calco dall’inglese molto diffuso in ambito medico ma non nel lessico comune. È un falso amico poco adatto alla comunicazione istituzionale perché potrebbe causare perplessità e fraintendimenti:

(immagine) Titolo: Persone che sono venute a contatto con casi di Covid-19; Testo: Per queste persone non si applica nessuna misura restrittiva. Si raccomanda comunque che le stesse pongano attenzione all’eventuale comparsa di sintomi suggestivi di Covid-19 (febbre, tosse, mal di gola, stanchezza) nei giorni immediatamente successivi al contatto. Nel corso di questi giorni è opportuno che la persona eviti il contatto con persone fragili, immunodepressi, donne in gravidanza. Se durante questo periodo si manifestano sintomi suggestivi di Covid-19 è raccomandata l’esecuzione di un test antigenico, anche autosomministrato, o molecolare per SARS-CoV-2.

Suggestive ≠ suggestivo

Nel lessico comune italiano l’aggettivo suggestivo ha connotazioni positive: significa “che suscita viva emozione” (ad es. paesaggio suggestivo, spettacolo suggestivo) o “che prospetta qualcosa di allettante, di attraente” (ad es. idea suggestiva, ipotesi suggestiva).

Continua a leggere   >>

Le figure voluttuose di Botero

In varie notizie sulla scomparsa dell’artista colombiano Fernando Botero è ricorrente l’aggettivo voluttuoso. Esempi:

Immagine di quadro di Botero e titoli sulla sua scomparsa: 1 È morto Fernando Botero, l’artista colombiano dalle figure voluttuose; 2 L’artista colombiano Fernando Botero, famoso per le sue opere caratterizzate da figure voluttuose e colori vibranti, è deceduto all’età di 91 anni; 3 Famoso per le sue figure dalle forme voluttuose, Botero è stato uno degli artisti latino-americani più famosi del XX secolo

L’aggettivo voluttuoso significa “portato a godere i piaceri del sesso” (ad es. donna voluttuosa) o “che rivela sensualità” (ad es. labbra voluttuose, sguardo voluttuoso). È davvero la caratteristica che distingue e rende unico lo stile di Botero?

No, si tratta delle solite traduzioni frettolose dall’inglese.

Continua a leggere   >>

Il “posto figo” della PA

Per la serie comunicazione istituzionale che fa discutere, un nuovo esempio dal Ministero per la Pubblica Amministrazione:

Immagine dal sito della Pubblica Amministrazione con foto di 5 persone sorridenti e slogan: “PA: più che un posto fisso, un posto figo!”
(alla fine del post il video promozionale)

Dalla presentazione ufficiale della campagna, che è dichiaratamente rivolta alle nuove generazioni:

Testo dal sito funzionepubblica.gov.it:  Il claim “Più che un posto fisso, un posto figo!” gioca sui falsi pregiudizi del passato per ribaltare l’immagine fantozziana del dipendente pubblico e il mito del posto fisso raccontato da Checco Zalone in un celebre film.

Trovo curiosa la scelta di citare esplicitamente Fantozzi e Zalone ed evocare così un immaginario negativo che anziché essere ribaltato potrebbe condizionare sfavorevolmente l’interpretazione di tutto il messaggio.

A quanto pare, però, l’idea non è di esperti di comunicazione ma del ministro Zangrillo, che si era già espresso in questi termini mesi fa (cfr. Il piano del Ministro Zangrillo per rendere più attrattiva la Pa).

Continua a leggere   >>

Messaggi IT-alert con data americana

logo IT-alert

Il 12 settembre ripartiranno i test del Sistema nazionale di allarme pubblico IT-alert in Campania, Marche e Friuli Venezia-Giulia.

Mi ricollego a IT-alert, aspetti linguistici migliorabili (28 giugno 2023) per riportare anche qui alcune osservazioni che avevo aggiunto al post dopo avere ricevuto anch’io il messaggio di prova su un telefono con il sistema operativo Android con impostazioni in italiano-Italia:

immagine del messaggio ricevuto; nella prima riga  “IT-Alert”, nella seconda riga “Lug 10, 12:00 PM”

Avevo notato immediatamente il formato inusuale di data e ora all’inizio del messaggio: Lug 10, 12:00 PM. Mi ero chiesta perché fosse stato usato un formato americano sia per la data, con il mese in forma abbreviata che precede il giorno, che per l’ora, indicata con la convenzione a 12 ore anziché quella a 24 usata in Europa.

Continua a leggere   >>

Malapropismi: “a gambe elevate”

  Foto: Mitchell Orr

Ho scoperto che c’è chi è convinto si dica scappare o fuggire *a gambe elevate anziché levate. Alcuni esempi:

non vi ricorda la codardia di qualcuno che scappava a gambe elevate?      da te i neuroni hanno preferito darsela a gambe elevate!      Furti d’uva a Caltagirone: ladri a gambe elevate fuggono dai carabinieri      strafalcioni strategici come l’incomprensibile ritiro a gambe elevate degli Usa dall’Afganistan      quando la verità sarà svelata, dovrete fuggire a gambe elevate

Si tratta di un malapropismo, la sostituzione di una parola con un’altra che ha suono simile ma un altro significato, come ad esempio dare il *bene placido e colmare una *laguna, con effetto spesso comico.

Continua a leggere   >>

Seppiette, calamari, granchi(etti)… ai piedi

Non ho mai posseduto un paio di calzature di plastica da mare come quelle nell’immagine e non avrei saputo come chiamarle:

tweet di @insopportabile: “Trovo ingiusto che siano di gran moda le Birkenstock e siano invece ormai dimenticate e altrettanto eleganti le immortali seppiette” con immagine di calzatura per scogli di plastica trasparente

Dai commenti ho scoperto che sono conosciute non solo come seppiette ma anche con molti altri nomi: granchietti, granchiolini, meduse, medusine, ragnetti, ragnette, calamari, calamaretti, scorfani, totani, scoglìne, scoglierine, plastichini, plastichine, ghiaccioli, ghiacciolini, cacine (?), scheletrini...

A quanto pare non sono affatto dimenticate ma sono invece molto in voga nell’estate 2023 (ma solo nella versione deluxe!) e da chi disquisisce di moda sono descritte come sandali granchio o a gabbia e, per non farsi mancare gli anglicismi, sandali fisherman, sandali possession (con iniziale minuscola un esempio di volgarizzazione del marchio) o cage shoes.

Continua a leggere   >>

I♡ AM♡ LA CUCINA ITALIANA: chi lo dice?

immagine di mano di cuoco che fa saltare in padella iconcine simboliche della cucina italiana e didascalia IO AMO LA CUCINA ITALIANA CANDIDATA A PATRIMONIO UNESCO e logo dei ministeri della cultura e dell’agricoltura e della sovranità alimentare

Da comunicato stampa del 5 agosto 2023 del Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare:

Una padella dalla quale saltano fuori, insieme alla pasta, la pizza, l’olio, i formaggi e così via, anche i profili di tanti beni culturali della nostra Nazione, dalla Torre di Pisa al Colosseo.

È stato svelato ieri, nell’Anfiteatro del Parco Archeologico di Pompei, il logo che accompagnerà la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco fino al 2023.  […]

ll logo ufficiale, che sosterrà la candidatura della Cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco, richiama l’atto del preparare il cibo come rito e come valorizzazione del patrimonio alimentare e culturale che rivive ogni giorno e che verrà trasmesso alle generazioni future.

L’immagine ha suscitato vari commenti, con inevitabili spiritosaggini a base di fritto misto, quattro salti in padella e dalla padella alla brace, e rimandi a Open to Meraviglia: purtroppo anche in questo caso le scelte comunicative suscitano varie perplessità.

Non è un logo!

Continua a leggere   >>

Pseudoanglicismi: “il bachelorette”

A quanto pare le influencer non dicono più addio al nubilato, come apprendo da questa non notizia estiva:

Foto di Chiara Ferragni e sorella e titoli: 1 “Prima sera a Mykonos per il bachelorette di mia sorella”, le parole di Chiara Ferragni su Instagram in occasione del party per festeggiare la futura sposa; 2 Francesca Ferragni, bachelorette in grande stile a Mykonos tra balli e canti; 3 Chiara Ferragni: «A Mykonos per il bachelorette di mia sorella». I fan la prendono in giro: dire “addio al nubilato” è da poveri

Si tratta però di un uso anomalo della parola americana bachelorette, che in inglese identifica una persona: è la ragazza nubile. Frasi come il bachelorette di mia sorella o bachelorette in grande stile non hanno quindi molto senso per chi conosce la parola inglese: si confonde la festeggiata con i festeggiamenti, che negli Stati Uniti si chiamano bachelorette party.

Ricorrere al sostantivo maschile il bachelorette per identificare un tipo di festa è un palese pseudoanglicismo ottenuto dall’abbreviazione impropria di bachelorette party, di cui viene mantenuto il determinante ed eliminato il determinato. Senza contesto non so se avrai capito che con bachelorette si intendono dei festeggiamenti.

Continua a leggere   >>

Indiana Jones e lo iato perduto

All’inizio di questo breve video Harrison Ford scandisce il nome Indiana Jones:


Video: twitter.com/IndianaJones

Consente di evidenziare le differenze nella pronuncia americana del nome proprio Indiana e in quella italiana della parola indiana:
  /ˌɪndiˈænə/ 
   /inˈdjana/

Confrontando le trascrizioni fonematiche ottenute con i simboli dell’alfabeto fonetico internazionale (IPA) e consultabili in tutti i principali dizionari, si può notare che nessuna vocale coincide:

Schema delle vocali del sistema fonetico inglese rappresentate con i simboli IPA

Continua a leggere   >>

IT-alert, aspetti linguistici migliorabili

Il 28 giugno è stato fatto il primo test per verificare il Sistema nazionale di allarme pubblico IT-alert. Questo è il testo del messaggio ricevuto a mezzogiorno circa da chi si trovava in Toscana: 

Messaggio IT-alert. Testo italiano: “Questo è un MESSAGGIO DI TEST del sistema di allarme pubblico italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza. Per informazioni vai sul sito www.it-alert.it e compila il questionario.”  Testo inglese: “This is a TEST MESSAGE from the Italian public alert system. It will alert you in the event of a major emergency once operational. To get more information to to www.it-alert.it and fill out the questionnaire”

È davvero la formulazione più efficace per una comunicazione di emergenza rivolta a tutti i cittadini, o si potrebbe migliorare?

Va considerato che questo tipo di messaggio viene ricevuto anche persone con bassa scolarizzazione, con difficoltà cognitive e da stranieri che non padroneggiano perfettamente l’italiano (o l’inglese). Il testo dovrebbe quindi essere il più possibile semplice e facilmente comprensibile, ma non mi pare che il messaggio di oggi lo sia del tutto.

Testo italiano

La locuzione una volta operativo è potenzialmente ambigua: non tutti potrebbero interpretarlo correttamente e pensare invece che funzionerà una volta sola. Un’alternativa preferibile potrebbe essere quando sarà attivo, con il verbo esplicito, al futuro, e l’aggettivo attivo che fa parte delle circa 2000 parole ad altissima frequenza del lessico di base dell’italiano (De Mauro), più breve e più comunemente usato di operativo.

Continua a leggere   >>

Let’s Marche? 🤔

Dopo VeryBello e Open to Meraviglia, una nuova campagna turistica istituzionale che ricorre a uno slogan ibrido in parte inglese e in parte italiano:

logo LET'S MARCHE! IN ITALY, OF COURSE

Let’s Marche! è “il nuovo slogan che accompagnerà la Regione Marche in tutte le sue attività di promozione turistica e internazionalizzazione in Italia e all’estero”. Non mi sembra però una scelta del tutto azzeccata, perlomeno non da un punto di vista linguistico.

In inglese la costruzione let’s si usa per esprimere un suggerimento o una richiesta che riguarda il parlante e una o più altre persone ma, a quanto pare, chi ha ideato lo slogan non ha considerato che deve essere seguita da un verbo. Marche invece è un sostantivo e quindi la frase risulta agrammaticale.

Inoltre, in inglese la regione italiana è nota come the Marche, the Marche region o Le Marche. Senza articolo, Marche è il nome di una delle antiche province della Francia. La scelta di inglobare l’articolo le all’interno di  let’s , operando una risegmentazione arbitraria di let, non mi pare immediatamente riconoscibile al di fuori di un contesto italiano. 

Continua a leggere   >>

Parole per dipartite illustri

Titoli: 1 Silvio Berlusconi morto. Meloni: “Fra i più influenti della storia d’Italia”; 2 Mattarella: “Profonda tristezza, ha segnato la storia repubblicana”; 3 Draghi: “Assoluto protagonista amato da milioni di italiani, ha trasformato la politica”. Casini: “Se ne va un’epoca della storia italiana”. Bossi: “per tanti anni per me è stato come un fratello”;  4 Salvini: “Oggi ci saluta un GRANDE ITALIANO. Uno dei più grandi di sempre, in tutti i campi, da tutti i punti di vista, senza eguali”; 5 Il dolore di Putin per Berlusconi, “una perdita irreparabile”

Prendo spunto dalla morte di Silvio Berlusconi per una miniraccolta di parole per descrivere contenuti e toni di notizie sulla scomparsa di personaggi discutibili che in questa circostanza vengono automaticamente riabilitati:

agiografia: tendenza a mitizzare la biografia di un personaggio storico o la narrazione di un evento

apologia (apologetico): discorso o scritto a difesa o a esaltazione di qualcuno o qualcosa

panegirico: discorso con cui si lodano, in modo spesso eccessivo e con toni ampollosi ed enfatici, le qualità di una persona

peana: discorso celebrativo ed encomiastico, spec. ampolloso e magniloquente

Continua a leggere   >>

Il ruolo dei linguisti nelle leggi sull’italiano

immagine dal sito dell’Accademia della Crusca a illustrazione del tema del mese

Sul sito dell’Accademia della Crusca nelle settimane scorse è stata attiva una discussione sul tema Nuove leggi sull’italiano. Ma sono davvero “politica linguistica”?, in cui Claudio Marazzini aveva esaminato nei dettagli vari aspetti di due recenti iniziative legislative “linguistiche”: il disegno di legge 337 (Senato) per l’inserimento dell’italiano come lingua ufficiale nella Costituzione, in discussione dal 6 giugno, e la proposta di legge 734 (Camera) per la tutela e la promozione della lingua italiana, non ancora calendarizzata.

Ho partecipato anch’io alla discussione con un commento sul ruolo dei linguisti, finora non considerati in alcun modo dalla proposta di legge 734, come già evidenziato. Lo ripropongo anche qui perché mi piacerebbe sapere se anche altri condividono questo punto di vista (la discussione sul sito dell’AdC invece è stata monopolizzata da due individui che hanno sproloquiato di tutt’altro):

Continua a leggere   >>

Doppioni da bere: gli aperitivi inglesi

Immagine che illustra WORLD APERITIVO DAY con scritta “World Aperitivo Day e Aperitivo Festival dal 26 al 28 maggio”

Proliferano le giornate mondiali di ogni genere e ho scoperto che il 26 maggio è stato il World Aperitivo Day, che di mondiale però ha ben poco: a quanto pare si festeggia solo a Milano! Anche le locuzioni correlate Aperitivo Festival, Aperitivo Experience e Aperitivo Masterclass possono apparire come esempi di nomi ibridi tipici dell’inglese farlocco milanese.

In realtà la parola italiana aperitivo (plurale aperitivi o aperitivos) è effettivamente usata in inglese con il senso specifico di bevanda alcolica italiana bevuta come aperitivo, tipicamente in un locale italiano o in Italia (cfr. aperitivo hour, aperitivo time ecc.).

Doppioni inglesi

In inglese l’italianismo aperitivo coesiste con le parole aperitif (o apéritif), francesismo dal significato più ampio, che indica qualsiasi bevanda alcolica bevuta prima di un pasto per stimolare l’appetito, e aperitive (o aperient) che invece significa lassativo (falso amico!).

Continua a leggere   >>