Anglicismi superflui: red carpet

titoli sugli Oscar 2015

[2015] Red carpet è senza dubbio l’anglicismo superfluo del giorno: nelle notizie sui premi Oscar ricorre con grande frequenza, superiore all’alternativa tappeto rosso. Anche tra gli hashtag #redcarpet è stato preferito a #tappetorosso.

Le due locuzioni sono equivalenti: entrambe vengono usate per descrivere sia il luogo dove sfilano attori e altri protagonisti che la loro apparizione ed esibizione (un’estensione di significato molto simile all’uso figurato di passerella). Perché allora viene privilegiato il prestito red carpet, forestierismo opaco, al calco trasparente tappeto rosso?

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Tendenze: gli anglicismi doppioni

logo #DilloInItaliano

In pochi giorni ha già raccolto più di 40000 firme la petizione Un intervento per la lingua italiana, promossa da Annamaria Testa per invitare il governo, le amministrazioni pubbliche, i media e le imprese ad esprimersi evitando inutili anglicismi.

Fa piacere vedere che un’iniziativa che promuove un uso più consapevole della lingua stia ricevendo così tanta attenzione, che però mi auguro venga non solo da chi studia o subisce il famigerato itanglese, ma anche da chi ce lo impone quotidianamente.

Latino freccia282 inglese freccia282[4] italiano itanglese

Si discuterà di questi temi a Firenze il 23 e 24 febbraio al convegno La lingua italiana e le lingue romanze di fronte agli anglicismi (partecipazione libera).

Chissà se sarà analizzato anche un fenomeno italiano abbastanza recente. Riguarda nuovi concetti che in inglese vengono denominati per risemantizzazione di una parola di origine latina: anche se in italiano esiste una parola equivalente o simile, sempre più spesso si privilegia il prestito non integrato al calco semantico. È un’inversione di tendenza rispetto a qualche decennio fa e ad altre lingue romanze.

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Treccani: 90 parole dal 1925 al 2014

90 “parole” per novant'anni di invenzioni, scoperte, piccole e grandi rivoluzioni quotidianeIeri l’Enciclopedia Treccani ha compiuto 90 anni e li ha ricordati con un elenco di 90 parole, una per ogni anno dal 1925 al 2014.

Tra le parole significative scelte ci sono altoparlante, bottiglia di plastica, computer, cruciverba, figurina, flipper, miniassegno, Nutella, polistirolo, post-it, scotch, Televideo e walkman: riuscite ad associarle al decennio corretto o come me avrete qualche sorpresa?

E sapete indovinare quali sono le parole scelte per rappresentare il XXI secolo?

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Limoni affogliati

Il cartellino bilingue di limoni in vendita in un supermercato altoatesino ha attirato la mia attenzione, e non solo perché in ciascuna lingua erano messe in evidenza caratteristiche diverse: presenza delle foglie in italiano, frutto non trattato in tedesco.

limoni affogliati

Ho notato in particolare la parola affogliato, per me nuova, e inizialmente ho pensato che fosse una coniazione locale perché non è registrata da nessun vocabolario di italiano.

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Fessenger e le parole macedonia

Finally, you can send, receive and reply to Facebook messages on Glass with Fessenger. No more hassle to pull your phone out of your pocket. Use this Glasware when you are out and about, or when you are multi-tasking: cooking, jogging, shopping, doing laundry, and more. Start using Fessenger today and experience it for yourself! Just say "ok glass, post an update".Grazie a @Leonaltro ho scoperto l’esistenza di Fessenger, un’app descritta come Facebook Messenger per Google Glass.

Il nome è decisamente poco allettante per potenziali utenti italiani. Dubito siano state fatte valutazioni di globalizzazione, che avrebbero segnalato le inevitabili associazioni a fesso e Kazzenger che a loro volta rinforzano lo stereotipo del glasshole, epiteto di origine americana che descrive chi porta Glass in maniera irritante per gli altri.

Sia Fessenger (Facebook+Messenger) che glasshole (Glass+asshole) sono parole macedonia, formate dalla fusione di due parole diverse.

Meccanismi di formazione delle parole macedonia

Come già indicato qui, diverse lingue ricorrono alle parole macedonia per la formazione di neologismi, ma non sempre con gli stessi meccanismi e la stessa produttività.

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Bomba di neve o bomba bianca

In questi giorni (febbraio 2015) i media ci stanno martellando con notizie come questa:

Bomba di neve sull'Italia: arriva il ciclone “Big Snow”! Maltempo in arrivo su tutta Italia, tantissima neve in pianura al Nord  – ilmeteo.it

La scorsa estate i media ci hanno imposto il neologismo bomba d’acqua e non c’è da stupirsi che quest’inverno ci riprovino con bomba di neve o, in alternativa, bomba bianca, nonostante siano metafore che non hanno molto senso per descrivere nevicate e che i veri meteorologi si guarderebbero bene dall’usare.

In inglese, weather bomb invernale

Proprio perché bomba di neve è un neologismo recente modellato su quello estivo, dubito che faccia riferimento il termine meteorologico inglese weather bomb, che descrive il fenomeno della ciclogenesi esplosiva: è la formazione di un particolare tipo di ciclone extratropicale che si verifica in inverno, a latitudini settentrionali e in zone prevalentemente marittime ed è caratterizzato da un abbassamento marcato e repentino della pressione atmosferica (24 mb in 24 ore) e forti venti. Nomi alternativi usati dai media: bomb cyclone o bombogenesis.

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Milano cuore dell’itanglese

L’analogia di Annamaria Testa in Itanglese: una questione di buonsenso è molto efficace: “dire una parola inglese su tre per pura sciatteria linguistica è un po’ come mettere il ketchup sui maccheroni per pura sciatteria culinaria: il risultato, in entrambi i casi, rischia di essere stomachevole”.

logo Milano Cuore d’EuropaMi ha fatto pensare a Milano Cuore d’Europa [sito del 2015 non più disponibile], un sito  del Comune di Milano  che “accompagna la vita culturale milanese durante il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, valorizzando le figure, gli artisti e i movimenti che hanno contribuito a costruire l’identità della cittadinanza europea”. 

Il sito è monolingue e quindi destinato a italiani ma è pieno di anglicismi superflui, come spesso succede nelle comunicazioni “milanesi”. 

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Come si pronuncia Expo?

Logo Expo Milano 2015Ho notato che a Milano, dove vivo, si discute di Expo Milano 2015 pronunciando il nome con l’accento sulla prima sillaba e la e aperta, ÈK·spo, mentre chi mi chiede informazioni dal resto d’Italia dice ek·SPÓ, con l’accento sulla seconda sillaba a imitazione della parola originale francese, che è la pronuncia che riportano tutti i dizionari di italiano (esempio: Vocabolario Treccani).

Cosa dicono le fonti ufficiali? Non ho trovato informazioni specifiche e ho concluso che chi si occupa della comunicazione di Expo Milano 2015 abbia trascurato questo aspetto, invece importante per l’identità di un marchio. Negli spot e nei video ufficiali sono infatti usate due diverse pronunce.

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Calco ortografico: 1000+

1000+ eventi culturali – video di presentazione

più di 1000 eventi culturali – sito del Ministero dei beni cultural

1000+ CULTURAL EVENTS – sito verybello.it

La convenzione inglese del numero seguito dal segno + è sempre più diffusa anche in italiano, ma si tratta dell’ennesimo calco: sono convinta che chi l’adotta ignori che in questo caso in inglese + non rappresenta il simbolo dell’addizione ma l’aggettivo plus che equivale a or more e si pospone al numero (ad es. groups of 20 plus), mentre in italiano usiamo la locuzione più di che precede il numero, quindi non avrebbe molto senso scrivere 1000+.

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#verybello, vero italiano e inglese maccheronico

Aggiornamento gennaio 2017 – Il Ministero del beni culturali ha lasciato scadere il dominio verybello.it e i contenuti descritti in questo post (gennaio 2015) non sono più disponibili. Si può però ancora vedere in questo video di presentazione:


Credo che tutti abbiano sentito parlare di verybello.it il nuovo sito voluto dal Ministero dei beni culturali (“la piattaforma digitale interattiva che, attraverso un linguaggio immediato e visivo, racconta l’Italia da un punto di vista inedito”).

verybello.it, nelle intenzioni del Ministero del beni culturali “la piattaforma digitale interattiva che, attraverso un linguaggio immediato e visivo, racconta l’Italia da un punto di vista inedito”

Difficile non essere d’accordo con chi l’ha definito “una disfatta”: nell’intestazione del sito inizialmente mancavano pezzi d’Italia, per ora è disponibile solo in italiano, è lentissimo e ottimizzato solo per alcuni browser ma non per dispositivi mobili, manca l’accessibilità (obbligatoria per legge!) e ci sono vari altri problemi tecnici. Tutta meritata l’ironia che si è scatenata sui social network.

Il peggio per me però è il nome, VeryBello, un assurdo ibrido di inglese e italiano scritto con un carattere che fa pensare alla grafia di una persona di una certa età. Nessuna spiegazione su questa scelta né da parte del Ministero dei beni culturali né da chi l’ha ideato, l’agenzia romana LOLA Office for Creative Direction (che si distingue per un sito esclusivamente in inglese, non privo però di alcuni errori e costruzioni poco idiomatiche).

VeryBello | Identity  – VeryBello! is a new project that promotes 1000+ cultural events during the Expo 2015. Concept, naming, identity are all LOLA's brainchildren

Non capisco quale sia il target del nome VeryBello ma aggiungo alcune osservazioni tipiche delle valutazioni di globalizzazione, considerando tre tipi diversi di destinatari:

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Parole del giorno: supercanguro e preclusione

Legge elettorale, ok del Senato a emendamento Esposito: scatta il ‘supercanguro’. Con 175 si, 110 no e due astenuti la variazione detta anche 'Espositum', di fatto taglia tutte le altre proposte di modifica contrarie. – la Repubblica, 21 gennaio 2015

Nei media ieri e oggi [22 gennaio 2015] è in risalto il neologismo supercanguro. Indica un emendamento che porta alla preclusione di alcune decine di migliaia di altri emendamenti. È stato anche ribattezzato Espositum, dal nome del senatore Esposito che l’ha presentato e modellato su Italicum, la legge elettorale attualmente in discussione che dovrebbe sostituire il cosiddetto Porcellum.

Il canguro è una prassi parlamentare che consente di raggruppare gli emendamenti uguali o analoghi per farli annullare in blocco. Fa riferimento a una metafora poco chiara se non se ne conosce l’origine: dettagli in Il “canguro”, in politica almeno dal 1911.

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Foraging: un esperimento

Mi ha incuriosita 10 parole da conoscere per essere gastronomicamente rilevanti nel 2015 e in particolare la scelta di includere anche l’anglicismo foraging.  

oraging: un concetto strettamente legato all’idea di “eating in season” In inglese la parola foraging, riferita ad animali e persone, vuol dire andare in qua e in là alla ricerca di cibo.

Nell’uso più recente non è più associata esclusivamente alla sopravvivenza ma anche al consumo sostenibile di ingredienti vegetali che crescono spontaneamente in natura, come erbe, bacche, alghe e funghi.

In questa nuova accezione identifica un concetto molto in voga da qualche anno nel nord Europa, tanto che The Guardian ha addirittura la sezione Foraging all’interno di Life & Style.

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Perché anche le donne dicono “Pronto”?

Un dettaglio da How to answer the phone in different languages, illustrato da J. Chapman:

danese: Det’ + nome , francese: Allô ? , indonesiano: Halo? , inglese: Hello? , italiano: Pronto? , norvegese: Hallo , olandese: Met + nome , polacco: Tak, słucham? , portoghese: Alô? , russo: Алло? , spagnolo: ¿Diga? , svedese: Hallå? , tedesco: Hallo? , turco: Alo?

In varie lingue si risponde al telefono con un prestito adattato dell’inglese hello. È però poco noto che in origine hello non era un saluto ma un’interiezione, poco frequente, usata per esprimere sorpresa o per attirare l’attenzione (simile a ehi in italiano). Bell, l’inventore* del telefono, preferiva invece Hoy, variante dell’esclamazione marinaresca ahoy, ma hello si è affermato perché meno confondibile con altre parole.

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Il genere di photobomb

photobomb da photobomber.orgUna delle parole dell’anno 2014 inglesi è photobomb, scelta da Collins Dictionary.

Photobomb, sostantivo e verbo, indica l’intrusione di una o più persone o animali in una foto nel momento in cui viene scattata, all’insaputa di chi viene fotografato.

La prima attestazione della parola risale al 2008 ma si è diffusa soprattutto nel 2014 grazie a esempi virali di personaggi famosi.

In italiano, come prevedibile, è stato adottato il prestito. Sono pochissime le occorrenze di assimilazione grafica fotobomba, invece più diffuse in spagnolo, probabilmente perché in italiano bomba è già usato come aggettivo con il significato di “eccezionale, sorprendente” (ad es. notizia bomba) e si potrebbe creare qualche confusione.

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