Digital Act e Digital Champion

In arrivo un «Digital act» per l’innovazione d’impresa. L’annuncio di Barberis (consigliere del premier)

A quanto pare è in arrivo un Digital Act, una legge “che dia coerenza normativa ai progetti e alle idee per la digitalizzazione del paese” e che punterà “sull’economia digitale, lo sviluppo della banda ultralarga, l’efficientamento dei data center, la cultura digitale” [fonte].

Sono temi che fanno parte dell’Agenda Digitale, presentata dalla Commissione Europea nel maggio 2010, quindi il nome inglese per il provvedimento legislativo italiano è incongruente. È anche un palese anglicismo superfluo, proprio come Jobs Act e Growth Act, due esempi di “inglese farlocco”.

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Carlo Emilio Gadda e i forestierismi alla radio

Carla Crivello mi ha fatto conoscere alcune indicazioni di Carlo Emilio Gadda dalle Norme per la redazione di un testo radiofonico (1953) che riguardano l’uso dei forestierismi:

“Astenersi da parole o da locuzioni straniere quando se ne possa praticare l’equivalente italiano. Usare la voce straniera soltanto ove essa esprima una idea, una gradazione di concetto, non per anco trasferita in italiano. Per tal norma inferiority-complex, nuance, Blitz-Krieg e chaise-longue dovranno essere sostituiti da complesso d’inferiorità, sfumatura, guerra lampo e sedia a sdraio: mentre self-made man, Stimmung, Weltanschauung, romancero, cul-de-lampe e cocktail party potranno essere tollerati.”

Fa un certo effetto vedere quali fossero i forestierismi tipici di 60 anni fa: la maggior parte non sono più attuali (chi sa cos’è un cul-de-lampe?) o comunque meno rilevanti*, e non prevalgono ancora gli anglicismi.

Sono aspetti diacronici che mi hanno fatto ricordare un’osservazione di Silverio Novelli in Il bel Paese dove il weekend suona: “Degli anglicismi ogni anno immessi a carrettate da molti dizionari dell’uso nel lemmario, a breve molti se ne vedranno scorrere, cadaveri, lungo il fiume: questione di anni”.
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Unioni civili e traduzione (con civil partnership)

Forse avete notato che Matteo Renzi usa l’anglicismo civil partnership (esempi: qui e qui). Si tratta di una scelta stilistica oppure intende un concetto diverso da unione civile?

Per rispondere può essere utile dare un’occhiata a come sono riportate dai media di lingua inglese le notizie sul dibattito in corso in questi giorni. Alcuni esempi:

esempi di notizie da The Guardian, Reuters, The New York Times, BBC

Si può notare che il concetto “italiano” di unione civile è stato reso in modi diversi: civil union, specificando però gay, same-sex union e same-sex marriage. Nei media britannici appare anche civil partnership.  

La voce civil union di Wikipedia riporta una decina di altri termini inglesi alternativi usati in paesi diversi. Sottolinea che ci sono notevoli differenze tra cosa si intenda per unione civile negli ordinamenti giuridici che la prevedono, a partire da chi possa costituire la coppia di un’unione civile e dai diversi diritti, doveri e benefici che comporta (cfr. anche la voce italiana unione civile, che cita anche i DICO proposti dal governo Prodi ma mai approvati). Altri dettagli, con un confronto tra paesi europei, in A history of same-sex unions in Europe, da cui è tratta questa carta:

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Salviamo limone, cipolla, mela e altri cibi!

Avete notato che in commercio da un paio di anni proliferano dei contenitori per alimenti che hanno la forma dell’alimento stesso?

SALVA CIPOLLA SALVA LIMONE SALVA PARMIGIANO REGGIANO

Hanno tutti lo stesso tipo di nome salva + alimento, ad es. Salva Aglio, Salva Mela, Salva Formaggio, e i produttori li catalogano come prodotti Salva Freschezza.

L’elemento formativo salva- da tempo è molto sfruttato nella pubblicistica, come indica la voce del Vocabolario Devoto-Oli, ma quello descritto è un nuovo uso, più recente:

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Stravizi e stravizzi

L’Epifania tutte le feste si porta via: è l’ultimo giorno per gli stravizi natalizi. 😉

Per gli stravizzi invece c’è sempre tempo, ma dubito che a qualcuno di noi capiti di esserne coinvolto.

invito a stravizzo

Ho scoperto l’esistenza degli stravizzi solo qualche giorno fa, in un articolo dell’Accademia della Crusca. Lo stravizzo è “il tradizionale convito che si teneva ogni anno all’Accademia della Crusca (detto anche beccaficata)”. È una parola del XVI secolo che deriva dal serbocroato zdravica, brindisi, entrato in italiano attraverso il veneziano.

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Into the MIUR, con elevator pitch!

Into the MIURAnno nuovo, argomento vecchio: anglicismi istituzionali.

Non ho resistito perché sono capitata su un post del Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Si intitola Into the MIUR, come il documento con la descrizione di sette iniziative a cui dovranno partecipare i dirigenti del ministero nel 2016.

Tra i nomi delle iniziative risaltano 1 MIUR Building (non c’entra la sede ma il team building), 3 MIUR Abroad, 5 Le physique du role (francesismo, ma senza accento su rôle, come si scrive in inglese), 6 #MYMIUR e 7 Speed dating al MIUR (con elevator pitch).

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Parola dell’anno 2015

È arrivata la fine del 2015 ma per l’italiano non ho visto molti elenchi di parole dell’anno, a parte quello di Massimo Arcangeli per la Repubblica. È composto da buona scuola, gender, Italicum, salvabanche, partito nazione, Expo, DAESH (ma non Isis), migrante, Grexit, Vatileaks, Giubileo, smartwatch, emoji e dai nomi Star Wars e Astrosamantha*.

immagine con le parole immigante, rifugiato, sfollato, migrante, immigrato, profugo, clanedstinoDi queste parole per me la più rilevante è migrante, non solo perché è ricorrente negli eventi del 2015 ma anche perché è trasparente solo in apparenza. È usata con grande frequenza ma senza la piena consapevolezza che può avere accezioni diverse in base al contesto d’uso. 

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Siete ancora in temporary.

Una pubblicità che si vede in questi giorni in alcune stazioni della metropolitana a Milano:

PER UN GRANDE NATALE, SIETE ANCORA IN TEMPORARY. La linea “il Viaggiatore Goloso” è in esclusiva tutto l’anno nei Supermercati U! U2

Non conoscevo il marchio Il Viaggiatore Goloso e ho dovuto leggere la descrizione sotto all’immagine per capire di cosa si trattasse e rendermi conto che SIETE ANCORA IN TEMPORARY non era solamente un gioco di parole con inglese farlocco ma conteneva anche uno pseudoanglicismo.

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Inglesorum

Mi piace molto inglesorum, parola macedonia formata da inglese + latinorum e descritta dall’Osservatorio neologico della lingua italiana come “la lingua inglese usata con ostentazione, per enfatizzare e rendere volutamente incomprensibili concetti o fenomeni ai quali ci si potrebbe riferire in modo più sobrio e schietto”.

È molto incisiva, come dimostrano Il trend negativo dell’inglesorum in Comunque anche Leopardi diceva le parolacce di Giuseppe Antonelli, Il new inglesorum in Pazzesco! di Luca Mastrantonio e questa amaca di Michele Serra dello scorso aprile:

TRA le piccole riforme possibili da subito, praticamente da stamattina, è urgente proporre al governo Renzi quella dell’immediata dismissione dell’inglesorum nella sua comunicazione politica e amministrativa. Che cos’è l’inglesorum? L’inglesorum è l’aggiornamento del latinorum manzoniano. Ovvero un linguaggio usato per incutere soggezione ai subalterni e agli impressionabili (ma Renzo non ci casca e dice, seccato, a don Abbondio: “che vuole che io faccia del suo latinorum?” Nota bene: Manzoni non era populista). Tipico esempio di inglesorum è Jobs Acts per legge sul lavoro. […]

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Growth Act Liguria: potrebbe anche far schifo!

Dal Giornale della Giunta della Regione Liguria del 16 novembre 2015 (grassetti miei):

Legge sulla crescita e gli investimenti. Growth Act Liguria ECCO IL GROWTH ACT: LEGGE SULLA CRESCITA
272 milioni per rilanciare le imprese liguri e far ripartire la Liguria. Il pacchetto di misure che formano il Growth Act, il provvedimento per la crescita economica della regione, sarà condiviso con tutti i soggetti sociali ed economici. Da questo confronto uscirà la legge.

I legislatori liguri che hanno preso a modello il Jobs Act si sono dimostrati ignoranti come i loro colleghi al governo: in inglese la parola act, in particolare se scritta con l’iniziale maiuscola, identifica un atto legislativo approvato dal parlamento e promulgato dal capo dello stato, quindi un concetto che non ha nulla a che vedere con questo provvedimento.

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Cibi corretti

Le descrizioni di questi prodotti vi invogliano al loro acquisto?

Salame di prosciutto. Corretto, non presenta difetti. Ravioli al pecorino e miele. Complessivamente corretti senza difetti evidenti Misto funghi con asparagi. Buon abbinamento, pulito e corretto.

Ho notato questi esempi in due volantini dei supermercati LIDL, dove ho visto anche salmone affumicato corretto, pulito, con aromi non forzati, peperoncini sottolio giustamente piccante [sic], sapore e olio corretti, battuto di olive dal sapore e aromi corretti, funghi caratteristici e puliti, struttura corretta, confetture corrette, caratteristiche e piacevoli e vari tipi di gelato, ciascuno dei quali è corretto e piacevole.

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Crash blossom, protagonista la polizia di Miami

Oggi molti media italiani riportano questa notizia, segnalatami da Rere:

Nuovo video-shock a Miami: la polizia uccide un uomo con un rasoio.

È un esempio di ambiguità sintattica in un titolo di giornale nota in inglese come crash blossom. Come già indicato qui, deriva dal titolo Violinist linked to JAL crash blossoms, riferito a una violinista giapponese che “sboccia” (blossoms) dopo la morte del padre in un disastro aereo (crash), ma interpretato come se avesse a che fare con fantomatici “fiori di schianti” (crash blossoms).

L’ambiguità del titolo (chi aveva il rasoio, la polizia o l’uomo?) ricorda molto quella degli esempi di chi guarda qualcun altro con il cannocchiale, un classico nei corsi di linguistica:

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Sicurezza stradale in Italia: Young & Road

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logo Young & RoadYoung & Road
è il nome di un progetto per la sicurezza stradale finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.

Me l’ha segnalato meta/phr(eɪ)Ze come esempio di inglese farlocco: parole facilmente comprensibili anche da chi ha conoscenze rudimentali dell’inglese, ma che insieme sono poco idiomatiche o addirittura errate. In questo caso, chi si è inventato Young & Road non ha saputo applicare alcuni meccanismi lessicali che sono usati anche in italiano.

X & Y

I nomi del tipo X & Y, ricorrenti in marchi e nomi di attività commerciali, sono parole polirematiche: elementi lessicali, formati da più di una parola, che hanno una particolare coesione strutturale e semantica interna. Nello schema X & Y, le due variabili appartengono alla stessa categoria lessicale: due sostantivi, due verbi oppure due aggettivi (poche eccezioni, ad es. formazioni con nomi propri). Esempi di marchi italiani di questo tipo: poltrone e sofà, Stira & Ammira, Libera e Bella.

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Anglicismi governativi: educazione

Prima di continuare a leggere, a cosa vi fa pensare la parola educazione?

L’ha usata Matteo Renzi in un intervento alla giornata Italian Digital Day:

«Semplice – ha detto – riprenderci il futuro». Come? Puntando sul digitale e sull’educazione. «Oggi, potenzialmente, uno studente di un liceo italiano ha accesso a più informazioni di Bill Clinton quando era Presidente degli Stati uniti. Dobbiamo portare al centro dei nostri programmi la parola educazione. Se tu hai tutti gli strumenti e non li sai leggere, sei l’analfabeta della contemporaneità».

Il riferimento è al Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), dove si trovano molte occorrenze di educazione (ad es. un grande obiettivo strategico, portare definitivamente l’educazione italiana nell’era digitala o la visione di Educazione nell’era digitale).

Ho provato a cercare qualche commento sulla dichiarazione di Renzi e ho trovato conferme alla mia impressione che educazione stia diventando una parola ambigua, ad esempio:

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Vi smonto il debunking

Ho l’impressione che ultimamente non si riesca a discutere di veridicità delle informazioni senza usare la parola debunking, intesa come l’azione di smontare notizie inattendibili, incongruenti o non scientifiche [ esempi ].

È un anglicismo insostituibile, utile o superfluo? Per rispondere, iniziamo dal verbo inglese debunk che non è un termine tecnico ma una parola del lessico comune:

debunk: 1 expose the falseness or hollowness of (an idea or belief);  2 reduce the inflated reputation of (someone) – Oxford Dictionaries

Ha avuto origine da un romanzo fantasy americano dell’inizio del secolo scorso ed è formato dal prefisso de– con il sostantivo informale* bunk (o bunkum), ora obsoleto, che voleva dire assurdità, fesserie o fandonie (debunk take the bunk out of things”).

Questo grafico ricavato con Google Ngram Viewer  mostra i sostantivi che negli anni sono stati associati più frequentemente a debunking in inglese:

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