Neologismi semantici: il cyber- di cyberspionaggio

Alcuni titoli di prima pagina del 10 gennaio 2017:

Repubblica: “Cyberspionaggio contro Renzi, Draghi e Monti: due arresti. Gip, rischi per sicurezza nazionale” – Rai News: “Arrestati ingegnere e sua sorella (Giulio e Francesca Maria Occhionero): spiavano politici e istituzioni, anche Renzi, Draghi e Monti” – Corriere della Sera: “Cyberspionaggio: violato il telefono di Renzi. Le falle nella sicurezza italiana e la Rete che porta agli Usa”

Il Ministero degli Interni ha dato notizia dell’inquietante vicenda di cyberspionaggio in Arrestate 2 cyber-spie. Si legge che le attività criminali avevano finalità di cyberspionaggio e che nel mirino delle cyber-spie c’erano soggetti che gestiscono la funzione pubblica o interessi delicati, e quindi in possesso di informazioni particolarmente sensibili e strategiche.

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Un ricordo di Tullio De Mauro

Mi ha rattristata la scomparsa del linguista Tullio De Mauro: se ne è andato non solo un grande ricercatore e intellettuale ma anche un grande divulgatore.

copertina di Guida all’uso delle parole di Tullio De MauroTra i tanti libri mi piace ricordare Guida all’uso delle parole (più edizioni, dal 1980 al 2003, ma ora non più in stampa).

Dalla copertina della mia vecchia copia: “Tullio De Mauro ci insegna che per comprendere l’importanza e le implicazioni del nostro linguaggio non sono necessarie ardite speculazioni teoriche o competenze specialistiche: sono sufficienti un po’ di curiosità e buon senso”.

Se non lo conoscete e riuscite a procurarvene una copia, leggetelo: è un ottimo esempio di divulgazione linguistica molto stimolante che illustra in modo semplice ed efficace vari meccanismi linguistici e soprattutto fa venire voglia di saperne di più.

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Le 7500 parole del lessico di base dell’italiano

Tullio De Mauro ha pubblicato il Nuovo vocabolario di base della lingua italiana, un aggiornamento all’opera del 1980. È un elenco di circa 7500 parole selezionate per uso, frequenza e disponibilità e suddivise in tre categorie:

Vocabolario di base De Mauro 2016

1 – lessico fondamentale (FO, circa 2000 parole ad altissima frequenza usate nell’86% dei discorsi e dei testi; nell’elenco sono formattate in grassetto);

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Le 15 parole che caratterizzano il 2016

Da Petaloso a Brexit scegli la parola del 2016

Il linguista Massimo Arcangeli in La Repubblica propone 15 parole e chiede ai lettori di votare quella che ha caratterizzato di più il 2016.

L’elenco include alcuni neologismi, vari anglicismi e parole che non sono nuove o particolari ma che rappresentano eventi o concetti che quest’anno sono stati al centro dell’attenzione. Parecchie parole sono descritte anche qui nel blog:

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False notizie: la morte del congiuntivo

Media allarmati per il presunto permissivismo del presidente onorario dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini sul congiuntivo. Qualche esempio dei titoli che hanno contribuito a scatenare reazioni indignate sui social:

Il congiuntivo non è una priorità lo dice Francesco Sabatini – La Crusca: “muore il congiuntivo? Nessun problema” – La Crusca: “Il congiuntivo scompare ma non è un dramma” – “Congiuntivo in calo? Non siamo aristocratici”, il presidente onorario della Crusca sdogana l’errore – Il congiuntivo speriamo che se la cava

L’unica fonte è un’intervista al Corriere della Sera, Congiuntivo in calo, nessun dramma. La Crusca: la lingua è natura, si evolve, malamente titolata e fraintesa da chi ha protestato.

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Perché fake news anche in italiano?

da Like a Lie – Fake online news

[Dicembre 2016, con aggiornamenti] Negli Stati Uniti si continua a discutere di fake news, le notizie false, ampiamente condivise su Facebook e altri social, che avrebbero influenzato l’opinione pubblica e contribuito all’elezione di Donald Trump. Sono state individuate diverse origini per tali notizie, dalla macchina della propaganda russa per destabilizzare l’occidente agli adolescenti macedoni che le fabbricano per fare facili guadagni con la pubblicità (cfr. The city getting rich from fake news).

Anche in Italia se ne parla, non solo con riferimento agli Stati Uniti ma anche al nostro referendum costituzionale. Qualche esempio di titoli recenti:

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Shopper a Milano e a Roma (e altri anglicismi)

A cosa vi fa pensare l’anglicismo shopper? È maschile o femminile?

tipi di shopper

A quanto pare il tipo di borsa che in italiano viene chiamato shopper (dall’inglese shopper bag) varia a seconda di dove si vive.

Per i dizionari lo shopper è il sacchetto di carta o plastica con manici fornito ai clienti dei negozi per il trasporto della merce acquistata. A Milano però la shopper può essere una borsa da donna in pelle o altri materiali dalla forma squadrata e due manici (l’accezione che mi è più familiare), oppure la tipica borsa di tela che si riceve in omaggio. Non sapevo che a Roma invece shopper (genere?) è la borsa per la spesa.

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Italian sounding e inglese farlocco

prodotti della marca Perfect Italiano

Sicuramente avete sentito parlare di Italian Sounding, il fenomeno che l’Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ICE) ha descritto come “contraffazione imitativa” e definito come “il processo di diffusione all’estero di prodotti che presentano nomi, loghi, colori o slogan riconducibili all’Italia ma che di fatto non hanno nulla a che vedere con l’autenticità dei prodotti made in Italy”.

In un certo senso però proprio la locuzione Italian Sounding è un esempio di “contraffazione imitativa”, ma della lingua inglese!  

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Il public speaking nella scuola pubblica

Un nuovo esempio per il mio elenco di anglicismi istituzionali:

tweet di Stefania Giannini: Con public speaking a scuola ragazzi salgono in cattedra e possono esprimere loro autenticità. Oggi 16 di loro lo faranno a @TEDxYouthBologn

In inglese public speaking indica genericamente la pratica o l’azione del parlare in pubblico e non rappresenta un nuovo concetto: la locuzione public speaking è in uso dal XVI secolo!

Un sinonimo inglese più formale di public speaking, poco usato nel lessico comune, è oratory, l’arte del parlare rivolgendosi a un pubblico (l’oratoria).

dettaglio dalla striscia Charlie Brown in Public Speaking

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Inglese farlocco: ScholarsJob

Scholarsjob è lo skill lab del tirocinante al cui interno gli studenti, nei diversi livelli di istruzione formazione in alternanza scuola lavoro, si formano ed acquisiscono competenze certificate e spendibili.

ScholarsJob è un portale che dovrebbe favorire l’alternanza scuola lavoro nelle scuole superiori. È un progetto di Confsalform, una confederazione di sindacati con cui i ministeri dell’istruzione e del lavoro hanno firmato un protocollo di intesa.

È descritto in una presentazione dalla sintassi piuttosto approssimativa. Anche sul profilo Twitter si nota confusione sull’uso di maiuscole e spazi e sul plurale dei forestierismi. Da chi opera nel mondo della scuola ci si aspetterebbe invece più attenzione ai dettagli

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Bigliettopoli: tanti nomi per uno scandalo

Titolo di Repubblica: Bigliettopoli, il pm di Milano convoca l’ad di Live Nation: sarà interrogato sul bagarinaggio online

Si sta diffondendo il nome Bigliettopoli, usato da alcuni media per descrivere lo scandalo dei siti che acquistano in massa biglietti di concerti a prezzi standard per rivenderli online con maggiorazioni molto alte.

Al momento Bigliettopoli è più frequente dell’alternativa ibrida Biglietti-gate, già usata anche per altre faccende; si riscontrano invece solo poche occorrenze di Ticket-gate (probabilmente perché TicketGate è anche il marchio di un servizio di gestione ed emissione di biglietti SIAE).

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Puntini, trattini e stanghette sulle lettere

Ho già raccontato che in inglese il puntino su i e j si chiama tittle, dal latino titulus. Ho trovato un altro riferimento a titulus in questo passaggio sui primi libri italiani a stampa:

  si trovano inoltre segni di abbreviazione ereditati dalla tradizione manoscritta: il titulus, un trattino posto sopra una vocale, indicava la consonante nasale M o N presente ma non materialmente scritta ( = cum, interrōpere = interrompere, secūdo = secundo)

L’italiano: conoscere e usare una lingua formidabileLa fonte è La nostra lingua dalla @ alla zeta di Ludovica Maconi, la seconda uscita di una serie di pubblicazioni sull’italiano presentate dall’Accademia della Crusca e Repubblica e in edicola ancora per oggi. Domani infatti esce il terzo numero, Scrivere nell’era digitale.

I primi due volumetti sono di lettura piacevole e veloce, con un’impostazione a brevi paragrafi adatta alla divulgazione.

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Terremoti: l’insolita risemantizzazione di cratere


Post aggiornato con nuovi dettagli che fanno risalire l’origine dell’espressione cratere (sismico) al terremoto dell’Irpinia del 1980.


Titolo e sottotitolo tratti da due notizie del 26 settembre 2016, pubblicate prima e dopo i terremoti che hanno colpito l’Italia centrale:

SISMA 2016: ALLARGAMENTO AREA CRATERE A SPOLETINO E FOLIGNATE Fango e detriti, l'acqua che invade le poche strade agibili rende più difficile l'opera di soccorso della Protezione civile. E ora si teme che la pioggia possa provocare anche frane dalle montagne che circondano il cratere del terremoto.

Da qualche anno si usa la parola cratere per indicare un’area colpita da terremoto, con riferimento in particolare ai danni subiti e quindi anche alla destinazione di finanziamenti e interventi per la ricostruzione.

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