Ricettazione in cucina (ma lieve)

Mi ha fatto uno strano effetto la parola ricettazione su un’etichetta di salsa di pomodoro:

La salsa pronta di datterini è semplice e con un gusto che solo il pomodoro datterino può dare. La LIEVE RICETTAZIONE e l’utilizzo di questa varietà la rendono particolarmente aromatica e dolce senza l’aggiunta di zucchero, ideale come base per le tue ricette o semplicemente per condire la pasta.

La microcriminalità non c’entra, ovviamente, ma ignoravo che ricettazione potesse avere altri significati oltre a quello di “reato di chi acquista, riceve od occulta, per proprio o altrui profitto, denari o cose di provenienza illecita o anche di chi ne facilita l’acquisto o l’occultamento”.

[salsa con ricettazione] ottima sulla pizza e sul pizzo

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Quinoa: maschile o femminile?

Chenopodium quinoa

Chenopodium quinoa: erba annuale spontanea delle Ande, dove è coltivata, i cui semi sono consumati cotti, tostati o ridotti a farina. È conosciuta anche in Italia come quinoa, parola di origine quechua che ci arriva dallo spagnolo dell’America latina.   

Se ne mangiate i semi probabilmente dite la quinoa, femminile, che è il genere predominante online (anche in spagnolo quinoa o quinua è femminile). Per i vocabolari Zingarelli e Devoto Oli però è maschile, il quinoa, mentre il Treccani registra entrambi i generi.

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“Promessa d’amore” scaligera

Cioccolatini visti in un autogrill vicino a Verona:

cioccolatini di San Valentino: GIULIETTA E ROMEO GiuRo promessa d’amore (i cioccolatini di Verona)

Non è un genere di prodotto che mi invoglia all’acquisto ma ho apprezzato la creatività linguistica di chi ha ideato la marca GiuRo combinando le sillabe iniziali di Giulietta e Romeo, per poi dare risalto al gioco di parole con la descrizione promessa d’amore e con la lettera R trasformata in un nodo. Stucchevole ma efficace!

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Blastare: dai videogiochi a Mentana (forse)

Anche blastare, come trollare, è un verbo colloquiale recente che ha acquisito un’accezione diversa o comunque più ampia di quella originale.

Con il significato di sbeffeggiare, stroncare, deridere pubblicamente, il verbo blastare ha avuto una certa visibilità associato alla parola webete e a Enrico Mentana, che ha fama di blastare i propri detrattori sui social.

pagina Facebook Enrico Mentana blasta lagggente  Immagine: pagina Facebook Enrico Mentana blasta lagggente 

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FLY DOWN, è inglese farlocco!

CICCIO FLY DOWN

Mi viene da ridere quando sento l’esclamazione colloquiale fly down! rivolta a qualcuno che farebbe meglio a darsi una calmata, a non tirarsela, ad abbassare la cresta, a “volare basso”.

Fly down ovviamente è la traduzione letterale di vola basso, però in inglese non esiste questo significato idiomatico: se ci si rivolge a qualcuno dicendogli fly down, penserà di avere  la patta dei pantaloni aperta (fly in inglese americano, flies in quello britannico).

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hate speech vs incitamento all’odio

logo Safer Internet Day Italy 7.2.2017  – Be the change. Unite for a better internet!

Oggi è la giornata mondiale della sicurezza in rete e ho notato che in Italia la maggior parte della comunicazione è in itanglese, ad es. viene privilegiato il nome Safer Internet Day.

Si discute anche di un concetto che in IATE, il database terminologico dell’Unione europea, ha questa definizione:

  «qualsiasi forma di espressione che diffonda, inciti, promuova o giustifichi l’odio razziale, la xenofobia, l’antisemitismo ovvero altre forme di odio basate sull’intolleranza, tra cui quella forma di intolleranza che si esprime sotto forma di nazionalismo aggressivo e di etnocentrismo, di discriminazione e di ostilità nei confronti delle minoranze, degli immigrati e delle persone provenienti da un contesto migratori»

Non capisco perché in Italia anche le istituzioni, come il Miur, preferiscano l’anglicismo hate speech alla locuzione incitamento all’odio, che invece è usata nelle comunicazioni dell’Unione europea.

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LA LA LAND: reduplicazione espressiva

Ryan Gosling Emma Stone in LA LA LAND

La locuzione inglese La La Land /laːlaː lænd/ è subito riconoscibile grazie al titolo dell’omonimo film ma si fa notare anche per alcuni aspetti linguistici particolari.

È un nome ironico per Los Angeles, dalla reduplicazione dell’acronimo LA. Viene associato allo stile di vita e agli atteggiamenti di chi vive a Hollywood.

Ha poi assunto anche il significato figurato di “mondo della fantasia”, “mondo dei sogni”. Uno dei molti esempi da Oxford Dictionaries: His dreamy smile faded, and he returned from la-la land (in questa accezione di solito si scrive con iniziali minuscole e trattino).

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Cortesia e ostilità pragmatiche

Ieri in un negozio milanese mi ha molto colpita un’interazione tra acquirente A e venditrice V, entrambe sui 45-50 anni. Non tornerò più in quel negozio, e il motivo è sintetizzato in un punto del manifesto provvisorio di Parole O_stili:

Le parole danno forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso. Uno stile sbagliato con le parole giuste non serve. Le persone ricorderanno più facilmente come le ho fatte sentire piuttosto che quello che ho detto loro.

A era straniera ma si esprimeva molto bene in italiano, con padronanza avanzata del lessico, della grammatica e dei registri. Si è sempre rivolta a V dandole del lei.

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Anglicismi: criteri di condotta (messi in pratica)

anglicismi: location, call, fake news, competitor, public speaking, focus, Jobs Act, Fertility Dat, on the job, School Bonus, kickoff meeting, mission...

Francesco Sabatini in Lezione di italiano discute anche di forestierismi e identifica quattro principi generali sul loro uso “che dovrebbero stare a cuore al parlante e trasformarsi in suoi criteri di condotta”. Cito dal libro:

1 Sei veramente padrone del significato di quel termine? 
2 Lo sai pronunciare correttamente? 
3 Lo sai anche scrivere correttamente? 
4 Sei sicuro che il tuo interlocutore lo comprende?

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Lezione di italiano di Francesco Sabatini

testo sulla copertina del libro: Francesco Sabatini   [presidente onorario dell’Accademia della Crusca] Lezione di italiano {grammatica, storia, buon uso}Ieri ho trascorso un’ora molto piacevole ascoltando Francesco Sabatini che conversava con Maria Luisa Villa e Aldo Grasso sul suo ultimo libro, Lezione di italiano.

È un bellissimo testo divulgativo, adatto a tutti, che tratta di lingua e di linguaggio e dei loro meccanismi da punti di vista diversi e molto stimolanti – neurolinguistici, sociolinguistici, sintattici, pragmatici, storici, culturali e altri ancora.

Avevo letto il libro tutto d’un fiato, incuriosita da riflessioni, dettagli ed esempi nuovi su temi che mi sono già familiari e affascinata da argomenti che invece non conoscevo.

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Neologismi semantici: il cyber- di cyberspionaggio

Alcuni titoli di prima pagina del 10 gennaio 2017:

Repubblica: “Cyberspionaggio contro Renzi, Draghi e Monti: due arresti. Gip, rischi per sicurezza nazionale” – Rai News: “Arrestati ingegnere e sua sorella (Giulio e Francesca Maria Occhionero): spiavano politici e istituzioni, anche Renzi, Draghi e Monti” – Corriere della Sera: “Cyberspionaggio: violato il telefono di Renzi. Le falle nella sicurezza italiana e la Rete che porta agli Usa”

Il Ministero degli Interni ha dato notizia dell’inquietante vicenda di cyberspionaggio in Arrestate 2 cyber-spie. Si legge che le attività criminali avevano finalità di cyberspionaggio e che nel mirino delle cyber-spie c’erano soggetti che gestiscono la funzione pubblica o interessi delicati, e quindi in possesso di informazioni particolarmente sensibili e strategiche.

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Un ricordo di Tullio De Mauro

Mi ha rattristata la scomparsa del linguista Tullio De Mauro: se ne è andato non solo un grande ricercatore e intellettuale ma anche un grande divulgatore.

copertina di Guida all’uso delle parole di Tullio De MauroTra i tanti libri mi piace ricordare Guida all’uso delle parole (più edizioni, dal 1980 al 2003, ma ora non più in stampa).

Dalla copertina della mia vecchia copia: “Tullio De Mauro ci insegna che per comprendere l’importanza e le implicazioni del nostro linguaggio non sono necessarie ardite speculazioni teoriche o competenze specialistiche: sono sufficienti un po’ di curiosità e buon senso”.

Se non lo conoscete e riuscite a procurarvene una copia, leggetelo: è un ottimo esempio di divulgazione linguistica molto stimolante che illustra in modo semplice ed efficace vari meccanismi linguistici e soprattutto fa venire voglia di saperne di più.

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Le 7500 parole del lessico di base dell’italiano

Tullio De Mauro ha pubblicato il Nuovo vocabolario di base della lingua italiana, un aggiornamento all’opera del 1980. È un elenco di circa 7500 parole selezionate per uso, frequenza e disponibilità e suddivise in tre categorie:

Vocabolario di base De Mauro 2016

1 – lessico fondamentale (FO, circa 2000 parole ad altissima frequenza usate nell’86% dei discorsi e dei testi; nell’elenco sono formattate in grassetto);

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