Chi fa la spesa al super?

Titolo del Corriere della Sera di oggi:

Al super i sacchetti per frutta e verdura sono a pagamento, scoppia la rivolta social - Arance pesate una ad una per evitare di pagare il costo dei sacchetti biodegradabili, obbligatori e a pagamento. La stima è di una spesa dai 4 ai 12,50 euro all'anno

Pima di trasferirmi a Milano non avevo mai sentito dire il super come forma abbreviata di supermercato.

Sarei curiosa di sapere se si usa anche in altre parti d’Italia. L’ho chiesto anche su Twitter e le risposte ricevute finora confermano la mia impressione che si tratti di un regionalismo lombardo: a Napoli, a Roma, nelle Marche, in Veneto e in Sardegna non è usato. 

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La Costituzione: 70 anni portati bene

Il 27 dicembre 2017 si celebrano i 70 anni della firma della Costituzione italiana.

La Costituzione dovrà essere fedelmente osservata come Legge fondamentale della Repubblica da tutti i cittadini e dagli organi dello Stato. Data a Roma, addì 27 dicembre 1947.

Come si scrive una Costituzione ha ripercorso le tappe principali che hanno portato all’approvazione del documento e sottolinea una caratteristica fondamentale del testo, che trova concordi i linguisti: è estremamente chiaro, scritto in un linguaggio accessibile a tutti e caratterizzato da grande cura nella scelta delle parole.

A supporto viene spesso citata l’analisi fatta da Tullio De Mauro per l’Introduzione della Costituzione della Repubblica Italiana pubblicata da UTET nel 2006. Riporto i dati principali sulla leggibilità, calcolata sulla presenza di vocabolario di base e la lunghezza dei periodi.

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Italiani che usano aka a caso

L’abbreviazione inglese aka (o a.k.a.), pronunciata /eɪkeɪˈeɪ/, sta per also known as e come l’avverbio alias in italiano si usa tra il nome reale di una persona e lo pseudonimo, il nome d’arte o il soprannome con cui è conosciuta, ad es. Paul Hewson aka Bono. Si può usare anche per nomi alternativi di cose, ad es. football aka soccer (noi diremmo noto anche come oppure semplicemente o).

Aka è un anglicismo di cui non c’è alcuna necessità in italiano ma viene usato comunque, spesso a sproposito. Esempi di uso improprio da una ricerca ristretta a notizie nei media:

cristallo di ghiaccio aka fiocco di neve

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Caregiver e care leaver: ne abbiamo bisogno?

Le comunicazioni sulla legge di bilancio 2018 sono anche di interesse lessicale perché si scoprono parole nuove: il mese scorso sono stati annunciati fondi per caregiver, in questi giorni invece per care leaver.

notizia del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: Legge di Bilancio fondi per care leavers e progetti nel Sud

Sono parole finora sconosciute a gran parte degli italiani, non ancora registrate da tutti i dizionari e facilmente confondibili se non si sa l’inglese.

Cosa significano esattamente? Sono anglicismi insostituibili oppure esistono alternative italiane che non sono state prese in considerazione dai legislatori?

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#Spelacchio è bello (e istruttivo!)

Dicembre 2017: l’albero di Natale allestito dal Comune di Roma in piazza Venezia appare così misero che gli è stato affibbiato il nomignolo #Spelacchio e si sono scatenate le ironie. 

@PoliticaPerJedi: Forse anche #Spelacchio avrebbe preferito chiudere la sua carriera rallegrando il Natale nel fuoco di un camino invece che esposto al pubblico ludibrio -- @DavidSassoli: Vi presento Spelacchio, secondo albero di Natale “addobbato” nell'era Raggi. Cavallette ne abbiamo?

Dalle foto è difficile capire se l’abete sia davvero così malandato e poco decorato ma una cosa è certa: il nome Spelacchio è molto efficace e ricco di spunti lessicali.

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Perché il gelicidio inquieta

Allerta meteo per neve e gelicidio – Da domenica occhio alle neve e al gelicidio – La pianura padana e l’incubo del gelicidio

Le notizie meteo di dicembre 2017 ci avvertono del rischio di gelicidio, il “fenomeno per cui uno strato di ghiaccio, sottile e vetroso, si forma immediatamente su superfici a temperatura inferiore a zero gradi colpite da pioggia”.

È un termine meteorologico che scatena sempre molte reazioni negative. Qualche esempio:

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Risorse: Le parole per dirlo in italiano

immagine dell’articoloVi suggerisco di leggere Le parole per dirlo in italiano. Dove e come cercarle in rete di Giuseppe Palumbo per la rivista Tradurre.

La prima parte contiene riflessioni sull’evoluzione dei dizionari, non solo per quel che riguarda le caratteristiche ma anche il ruolo che ricoprono.

Nella seconda parte c’è una rassegna commentata di risorse per l’italiano che include dizionari di vario tipo: monolingui, specializzati, delle collocazioni, etimologici…

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Cosa accomuna sciroppi e sorbetti

sciroppo

Ho scoperto solo recentemente che le parole sorbetto e sciroppo sono allotropi o doppioni: hanno lo stesso etimo ma significati diversi.

Sono entrambe riconducibili all’arabo sharāb, bibita:
sciroppo attraverso il latino medievale sirupus,
sorbetto attraverso il turco şerbet, accostato a sorbire.

In inglese syrup, sorbet e sherbet

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La felicità delle emoji al supermercato

LA QUALITÀ CHE TI EMOZIONA. STRAORDINARIO QUOTIDIANO.

Chi vive a Milano non può non avere notato le nuove pubblicità dei supermercati Esselunga: sono ovunque!

Hanno come protagoniste emoji “vegetali” che richiamano le campagne degli anni scorsi, con personaggi famosi rappresentati da prodotti alimentari. Linda Liguori in Straordinario quotidiano. Le emozioni Esselunga ha analizzato le caratteristiche che rendono anche la nuova campagna molto efficace e accattivante.

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Solo in italiano: il fake ≠ la fake

Il fake…

L’anglicismo fake è in uso in italiano da una ventina di anni come sostantivo maschile che descrive qualcuno che opera online con un’identità falsa, inventata appositamente oppure ottenuta dall’appropriazione illecita di identità altrui (furto d’identità o impersonificazione).

Fake viene usato anche per descrivere un documento, un video, un’immagine, un sito o altro prodotto digitale che è falso o contraffatto, ad es. questa foto è un fake.

…e la fake

Ho notato che recentemente fake è diventato anche un sostantivo femminile e ha acquisito un significato diverso: è la forma abbreviata di fake news, qualsiasi notizia falsa. Esempio di titolo dalla Stampa:

La fake della sposa bambina di Mattia Feltri

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Topinambùr, un nome esotico

topinambur

Devo ammettere che trovo piuttosto irritante la pronuncia errata *topinàmbur anziché topinambùr, il nome comune dell’Helianthus tuberosus e del suo tubero. L’errore però è comprensibile: topinambur è una parola insolita che sembra quasi un’intrusa nel nostro lessico di base.

Una pianta, più nomi, diverse provenienze

Il nome tobinambur è un prestito dal francese topinambour, che a sua volta deriva dal nome proprio Tupinambá di alcune tribù che vivevano in Brasile.

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Storie di O (pubblicità!)

Pubblicità di biscotti vista su un tabellone scorrevole in metropolitana a Milano:

IL MATTINO HA LORO IN BOCCA – pubblicità dei biscotti Gentilini

Il gioco di parole è simpatico ma non mi convince. E mi ha fatto riflettere su due diversi aspetti linguistici.

Vocali e coppie minime

In italiano abbiamo due vocali anteriori arrotondate rese con lo stesso segno grafico o. Sono la vocale semichiusa [o] di motore e la vocale semiaperta [ɔ] di moto (cfr. le vocali corrispondenti non arrotondate [e] ed [ɛ]). In pratica, per la maggior parte dei parlanti italiani non fanno molta differenza per la comunicazione, a parte poche eccezioni.

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A tavola c’è chi fa il colanzo

Il Colanzo della Domenica. Brunch dolce e salato

Che ne dite del colanzo, “pasto della tarda mattinata costituito da una prima colazione ricca e variata, in grado di sostituire il pranzo”?   

Non è una parola nuova: esiste da qualche anno, anche se non è per nulla diffusa. È un tentativo di trovare un’alternativa all’anglicismo brunch ma è poco probabile che riesca a sostituirlo, e non solo perché ci piacciono gli anglicismi ed è difficile scalzarne uno che è in uso da circa 50 anni.

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Cinorrodo, un nome con una storia

foto con cinorrodi di rosa rugosa e di rosa canina

Il cinorrodo o cinorrodonte è il ricettacolo fruttifero – falso frutto – di alcune rose spontanee, come la rosa rugosa e la rosa canina (o rosa di macchia o selvatica). La polpa è ricca di zuccheri e di vitamina C e contiene gli acheni, che sono i veri semi della rosa.

il nome può apparire insolito se non si conosce l’etimologia: deriva dal latino cynorrhŏdon, a sua volta dal greco kynoródon, formato da kŷōn, genitivo kynós “cane” e rodón “rosa”. Equivale quindi a rosa canina, la pianta su cui matura!  

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