Perché Dandelion?

foto con tre esemplari di Dandelion

Qualche giorno fa ho visto Dandelion, un’installazione luminosa realizzata con sfere d’acciaio e dischi policromi, disegnata da Luca Trazzi per il Salone del Mobile 2018 di Milano (o, come si dice nella capitale dell’itanglese, la Design Week).

Dandelion è il nome inglese per il dente di leone, dal francese dent-de-lion. Si dice /ˈdændɪˌlaɪən/ (all’incirca “ndilaion”, con l’accento sulla prima sillaba) ma Trazzi lo pronuncia erroneamente “danlion”.

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Pseudoanglicismi: il box di auto e bambini

Quando mi sono trasferita a Milano ho imparato che nei condomini l’auto non si mette in garage ma nel box, parola che fino ad allora in italiano associavo al recinto dove si mettono a giocare i bambini piccoli. foto di box per bambini e di box per auto

In entrambi i casi si tratta di pseudoanglicismi. In inglese infatti box non ha queste accezioni: le auto si mettono nel garage e i bambini nel playpen.

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Mai stati nelle pesche? Meglio di no!

fiori di pesco

In primavera la campagna romagnola si tinge di rosa, un vero spettacolo. In Romagna si produce infatti oltre il 50% delle nettarine e il 20% delle pesche italiane, una coltura nata agli inizi del ‘900 e fino a qualche anno fa così importante e pervasiva che se ne trovano tracce anche nella lingua. Tra queste, un modo di dire tipicamente romagnolo è trovarsi / mettere / essere nelle pesche.

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Generi diversi: la slot vs lo slot

Da una notizia di cronaca nera sentita alla radio ho scoperto uno pseudoanglicismo che finora ignoravo, slot, ma non avevo mai sentito neppure il nome alternativo sala slot.

Caravaggio, 4 colpi di pistola in una slot. Morta coppia di Cremona, l’omicida fugge. – Terrore in una sala slot nel bergamasco, due morti in una sparatoria.

La parola slot per slot machine non mi sorprende: è uno dei numerosi pseudoanglicismi ottenuti con un meccanismo di abbreviazione impropria in cui viene privilegiato il determinante (slot) anziché il determinato (machine).

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Calchi sintattici: immaginare e mostrare

Un esempio di notizia sull’ennesima sparatoria negli Stati Uniti:

Titolo e sottotitolo: California, spari al quartier generale di You Tube: feriti. Suicida la donna che ha aperto il fuoco. Ad aprire il fuoco una donna, poi morta suicida. Gli agenti hanno isolato la zona ed evacuato l'edificio. Immagini diffuse dai media mostrano dipendenti uscire in fila e con le braccia alzate.

Ho visto anche un’altra versione della frase evidenziata, i video mostravano un gruppo di persone allontanarsi dall’edificio in fila e con le mani in alto. Direi che sono la traduzione di Footage showed people leaving the building in single file with their hands raised above their heads (o frase molto simile). 

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Fidanzati ovunque e comunque!

emoji di uomo e donna con cuoriciniRicordo molto bene il mio primo “momento sociolinguistico” anche se è passato del tempo. Avevo finito la seconda media, ero in compagnia di un’amica e alcune ragazze poco più grandi e una di queste mi aveva redarguita perché avevo chiamato fidanzato il ragazzo di una di loro.

Fidanzati promessi sposi

Mi aveva spiegato che fidanzato/a era una parola da vecchi che si usava solo per chi aveva già stabilito la data delle nozze oppure nella locuzione fidanzati in casa e cioè una relazione ufficializzata. Mortificata, avevo eliminato il sostantivo e il verbo fidanzarsi dal mio vocabolario attivo e da allora credo di non averli più usati!

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L’italiano sui social

L’italiano e le reti sociali è uno speciale del Portale Treccani che identifica varie caratteristiche dell’italiano usato su alcuni social molto frequentati, osservati dai punti di vista di cinque linguisti.

immagine che rappresenta le reti socialiIntroduzione alla linguistica delle reti sociali di Mirko Tavosanis racconta la storia dei social in Italia e spiega perché la loro “lingua in piazza” è molto interessante per i linguisti. 

logo di YouTube«La friend zone cari miei…»: la testualità dei commenti in YouTube di Michela Dota analizza alcune peculiarità degli ipotesti prodotti su YouTube, spesso un insolito esempio di “simbiosi tra i commenti e il video”.

WhatsAppDalla lettera a WhatsApp da WhatsApp alla lettera: esperienze didattiche di Valentina Fanelli racconta alcuni esercizi di scrittura e riscrittura per acquisire maggiore consapevolezza linguistica nell’uso di forme, norme, registri e strumenti di scrittura diversi: sicuramente i suoi studenti hanno imparato molto e si sono anche divertiti.

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Le fake news della Polizia: relazioni pericolose?

Marzo 2018: qualche giorno fa Annamaria Testa in L’amara verità sulle notizie false ha osservato che “il termine fake news si è talmente diffuso ed espanso da consumarsi, fino a perdere il suo senso proprio” e ha spiegato perché anche in italiano, come già in inglese, è diventato sconsigliabile usarlo.

Mi auguro la leggano anche i responsabili della Polizia italiana che lo scorso gennaio hanno lanciato il progetto Red button.

Fake news: da oggi puoi segnalarle alla Polizia. Sarà riservato solo a chi è in grado di smentire una fake news con una segnalazione istantanea: si tratta del nuovo servizio dalla Polizia postale che ha lanciato il progetto “Red button”.

È una procedura per “comunicare alla Polizia l’esistenza di contenuti assimilabili a fake news”. Si attiva sul sito Commissariato di P.S., dove si trova un riquadro rosso (Red button!) che rimanda al modulo Segnala una fake news.

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Questioni di genere nel linguaggio amministrativo

Linee guida per l’uso del genere nel linguaggio amministrativo del MIUR

Ieri sono state presentate le Linee guida per l’uso del genere nel linguaggio amministrativo del MIUR. Promuovono “un uso non sessista e non discriminatorio dell’italiano” che combatte stereotipi e pregiudizi. Vogliono essere “un modo molto concreto per rafforzare l’uguaglianza di genere e favorire il rispetto delle differenze” ed è auspicato che vengano recepite anche in ambiti diversi dalla pubblica amministrazione.

Sono una lettura interessante grazie a un’analisi diacronica, riflessioni sul linguaggio e i suoi meccanismi e indicazioni pratiche per un uso più accorto del genere grammaticale. Possono essere utili anche per la traduzione, specialmente di testi da altre lingue che usano accorgimenti espliciti contro il sessismo linguistico.

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Nevicate eccezionali: parole per la neve ❄❄❄

Titolo dai media italiani: BIG SNOW: MEZZA ITALIA IMBIANCATA.  Tweet di linguista americano @TheFallow in risposta a uno di @terminologia con parole inglesi per la neve: «I’m jealous. Why can’t *we* have a phrase as beautiful as “nevicate eccezionali”?!?»

Effetto itanglese (o “erba del vicino”): anglicismi e pseudoanglicismi come il ridicolo, martellante Big Snow possono sembrare la soluzione più efficace ed evocativa per chi non conosce bene l’inglese e ignora che l’italiano ha un’enorme ricchezza lessicale che ci consente di esprimere adeguatamente qualsiasi idea e sfumatura di significato, quindi anche i fenomeni atmosferici di questi giorni.

Parole italiane per la neve

Possiamo trovare molti spunti nel Dizionario Analogico della Lingua Italiana alla voce neve:

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Burian, buran, bora e buriana

Titoli di giornali del 25 febbraio 2018: “Quando fare quando arriva Burian? I consigli degli esperti per affrontare neve e gelo” “Burian non ci spaventa”  “Maltempo, in arrivo Burian”  “Maltempo, ecco Burian e il gelo siberiano”

Nelle notizie meteo della fine di febbraio 2018, caratterizzata da tempo inclemente e basse temperature, è ricorrente il nome Burian. Non è una novità: da anni appare quando l’Italia è colpita da ondate di gelo dalla Siberia caratterizzate da venti forti con neve.

La peculiarità del 2018 è che i media generalisti preferiscono usare il nome senza articolo e con iniziale maiuscola come se fosse un nome proprio, una conferma della mania crescente di personificare alcuni fenomeni meteorologici. 

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La lezione di Samantha Cristoforetti

Samantha Cristoforetti

Forse conoscete già la vicenda: un periodico online ha pubblicato un’intervista a Samantha Cristoforetti che lei non aveva mai concesso. Ha quindi rimosso la falsa intervista anziché aggiungere un paragrafo introduttivo di spiegazione e scuse ai lettori, come richiesto dall’astronauta.

Cristoforetti ha quindi deciso di spiegare pubblicamente perché questi errori vanno riconosciuti e perché è grave che a qualcuno si attribuiscano parole mai dette.  

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Nello spazio, DON’T PANIC! Miur, #sapevatelo

immagine della Tesla nello spazio

Il lancio del razzo Falcon Heavy ha fatto notizia non solo per i progressi tecnologici che rappresenta ma anche perché ha portato un’auto nello spazio. È una Tesla Roadster guidata da Starman, un manichino in tuta spaziale che prende il nome dall’omonima canzone di David Bowie (l’autoradio trasmette un’altra canzone di Bowie, Life on Mars).

DON’T PANIC!Sul cruscotto dell’auto c’è un display con la scritta DON’T PANIC!, un riferimento al libro The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy di Douglas Adam che ha queste parole sulla copertina. C’è anche una copia del libro nel vano portaoggetti della Tesla!

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