Breton: “Cara Ursula, ti scrivo…” O no?

Un nuovo esempio della faciloneria con cui molti media italiani affrontano la traduzione:

tweet di Mario Tedeschini-Lalli: Almeno un tg e alcuni siti d’informazione italiani citano la lettera di dimissioni del commissario europeo Thierry Breton che si rivolgerebbe alla presidente Von Der Leyen con il “tu”. Ma il testo pubblico è in inglese e in francese sembra più correttamente tradotto con il “vous”

Contesto: le dimissioni del commissario europeo Thierry Breton presentate alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen con una lettera in inglese che Breton ha reso pubblica. È una comunicazione che avviene in un contesto istituzionale formale: 

immagine della lettera di Breton

In inglese non esiste la distinzione di pronomi allocutivi informali e formali come in italiano, e ci si rivolge a chiunque con you. Non significa però che non esistano modi per esprimere il tipo di relazione tra emittente e ricevente, indicata dai due parametri di simmetria / asimmetria e di confidenza / distanza.

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Falsi amici: collapse ≠ collassare

Stesso dettaglio da una notizia in inglese e una in italiano sulle devastazioni causate dalla tempesta Boris nell’Europa centro-orientale:

Foto di ponte crollato causa alluvione. Didascalia in inglese: “submerged cemeteries and collapsed bridges in drone footage of Europe floods”. Testo italiano: La regione di confine tra la Polonia e la Repubblica Ceca è dove nel fine settimana ci sono stati maggiori danni alle infrastrutture, con vari ponti collassati, e ai centri abitati.

Collapse

Nel lessico comune inglese l’accezione principale e più frequente del verbo intransitivo collapse riguarda edifici e altre strutture e significa crollare improvvisamente e rovinosamente. Collapse è anche usato metaforicamente per istituzioni, sistemi, organizzazioni, aziende, accordi, idee ecc. nel senso figurato di implodere, avere una grave crisi, andare in rovina, fallire (e crollare per economia, borsa, azioni, valuta. Nel senso di malore significa svenire e anche stramazzare, e colloquialmente crollare [sul divano, letto o altro] e spaparanzarsi.

Collapse ha anche altre accezioni più specifiche. Ad esempio, nelle interfacce grafiche collapse è un verbo transitivo che indica l’azione di nascondere parti di una struttura – come paragrafi in un documento, righe e colonne in un foglio di calcolo o in una tabella – per rendere più agevole la visualizzazione o avere una migliore visione d’insieme; l’azione opposta è expand.

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Si chiama Mpox o vaiolo delle scimmie?

titoli: 1 L’OMS ha dichiarato l’mpox un’emergenza sanitaria internazionale; 2 L’OMS ha dichiarato il vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria internazionale

Il 14 agosto 2024 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha notificato una nuova emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. Nei media italiani si osservano nuove incongruenze nel nome usato per identificare malattia. È intervenuta anche la virologa Ilaria Capua che ha evidenziato l’importanza di non creare confusione durante un’emergenza sanitaria:  

Titolo: Vaiolo delle scimmie, ma non chiamatelo così. Ilaria Capua: “Per piacere, chiametelo MPox e non vaiolo delle scimmie. Quest’ultimo nome è stato abbandonato dall’OMS perché crea stigma e confusione che durante un’emergenza sanitaria non aiutano. Vi ringrazio”

Capua fa riferimento a un documento dell’OMS di fine 2022, WHO recommends new name for monkeypox disease, che spiega la scelta dell’OMS per tutte le proprie comunicazioni in inglese di usare il nuovo nome mpox in sostituzione del preesistente monkeypox (“vaiolo delle scimmie”), e ne raccomanda l’adozione anche da parte di altri.  

Le considerazioni che hanno portato al cambiamento in inglese valgono automaticamente anche per l’italiano? In un’emergenza sanitaria, per evitare confusione è davvero preferibile un nome per molti oscuro come mpox?

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Nuove (?) professioni: controller del verde

Il Comune di Milano assume controller del verde:

Testo: “Il Comune di Milano cerca controller del verde. Online il bando di concorso per assumere 5 figure a tempo indeterminato Scadenza 9 settembre”. Immagine: “Bando di concorso per Collaboratore dei Servizi Tecnici CONTROLLER DEL VERDE”

Se non sapete di che lavoro si tratti, siete in buona compagnia: controller del verde è un neologismo per ora usato esclusivamente dal Comune di Milano (le uniche occorrenze che ho trovato riguardano il bando pubblicizzato). Ho provato a chiedere a chi gestisce i profili social del Comune di Milano di spiegarmi la scelta del nome, che suscita perplessità perché non congruente con l’uso di controller in inglese, ma finora non ho ricevuto nessuna risposta.

In inglese la parola controller ha varie accezioni, ad es. in informatica ed elettronica indica un dispositivo o un meccanismo di controllo. Riferito a persona può essere inteso come controllore di volo (forma abbreviata di air traffic controller) oppure in aziende o istituzioni identifica ruoli professionali ad alto livello che hanno responsabilità di organizzazione, gestione e controllo. Ad esempio, possono essere descritti come controller responsabili amministrativi, revisori contabili, revisori legali ecc. Nel testo inglese del Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione europea (GDPR), controller è il ruolo che in italiano è denominato titolare dei dati.

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Terrasse, terrace, terrazza (e dehors)

Tragico incidente a Parigi riportato anche dai media italiani:

 Foto del locale parigino con tavolini all’aperto e titoli: 1 in francese “Paris: un automobiliste fonce sur la terrasse d’un restaurant, au moins un mort et des blessés graves”; 2 in italiano “Parigi, auto piomba sulla terrazza di un bar all’aperto: un morto e diversi feriti”; 3 in italiano: “Auto si schianta su un dehor nel quartiere Père-Lachaise a Parigi”

Sono in evidenza due falsi amici: in francese terrasse se riferito a locali pubblici come bar, caffè e ristoranti indica l’area all’aperto, in particolare sul marciapiedi di una strada pubblica, che è attrezzata per il servizio ai clienti.

È un significato non condiviso dalla parola italiana terrazza, che è invece la zona scoperta di un edificio, di solito in sostituzione di un tetto o sopra un terrapieno e delimitata da un parapetto. Nei locali pubblici italiani si può trovare la terrazza panoramica: non è sulla strada ma affacciata sul mare, su un lago o su altri luoghi gradevoli alla vista.

Anche la parola inglese terrace può essere un falso amico, ad es. può indicare una fila di case a schiera, al plurale le gradinate allo stadio (spalti) e gli spettatori che le occupano, e può anche essere usata per gli spazi esterni del locali pubblici allo stesso modo di terrasse in francese.

 Titolo in inglese: Car hits Paris cafe terrace, leaving one dead and six injured

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Da Swiftonomics a securonomics

Titolo in inglese: “Swiftonomics: How Taylor Swift’s tours boost the economy. Testo italiano: 1 Arriva Taylor Swift a Milano e crescono anche i biglietti ferroviari. Si chiama Swiftconomics e indica quali sono gli impatti economici dei tour della cantante; 2 Anche Milano sarà travolta dalla cosiddetta “Swiftconomics”: si stima che i concerti The Eras Tour genereranno un indotto da 42 milioni di euro.

La cantante americana Taylor Swift si esibirà a Milano il 13 e 14 luglio 2024 e nelle notizie che ne hanno preannunciato l’arrivo è ricorrente il neologismo americano Swiftonomics. Descrive l’impatto economico creato dall’afflusso di decine di migliaia di spettatori (o swifties, come si autodefiniscono i fan) ai megaconcerti di Swift, in particolare gli effetti nei settori dei trasporti, del ristoro, dell’accoglienza e di varie altre attività economiche locali.

Ho notato che vari media italiani hanno riportato erroneamente la parola Swiftonomics, aggiungendo una c che l’ha trasformata in *Swiftconomics.

Parole di tipo X-(o)nomics, con iniziale maiuscola

È una svista che mostra scarsa comprensione dei meccanismi che regolano le numerose parole del tipo X(o)nomics, formate da un nome proprio X e dall’elemento formativo con funzione suffissale -(o)nomics. Identificano concezioni, dinamiche o politiche economiche (economics) associate a X.

Le occorrenze più numerose sono formate con i cognomi di capi di governo, ministri o politici. Alcuni esempi americani e inglesi:

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Inglese farlocco: la ciclabile Beats

Titolo: “A Milano arriva la maxi ciclabile Beats: 6 chilometri per collegare 38 scuole da Lima ai Navigli”

Prendo spunto dalla notiziola di una nuova pista ciclabile a Milano – andrà da piazza Lima, zona est, ai Navigli, zona sud – per sfidare chiunque non abbia già informazioni a indovinare a cosa faccia riferimento il nome Beats.

No, nulla a che vedere con pulsazioni, battiti, colpi ritmati o altre associazioni sonore potenzialmente evocate dalla parola inglese beat. Si tratta invece di un acronimo, a quanto pare ideato all’interno del Comune di Milano per un concorso internazionale (cfr. delibera) e che nelle intenzioni di chi l’ha pensato dovrebbe essere descrittivo del percorso della ciclabile.

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Top JobS, per chi è scarso in inglese

In questi giorni nelle notizie sulle istituzioni europee imperversa l’anglicismo Top Jobs. Alcuni esempi:

Titoli: 1 Top Jobs, cosa sono e come vengono scelti i vertici Ue, Commissione, Consiglio e Alto Rappresentante: i nomi; 2 Top Jobs in EU: cosa sono, il significato, le cariche dell’Unione Europea, le trattative, il ruolo di Meloni; 3 Via libera del Consiglio europeo ai top jobs; 4 Top Jobs Ue, Meloni si astiene su Von der Leyen, no a Costa e Kallas. Ma il pacchetto passa; 5 Salvini attacca l'Ue sulle nomine dei Top Jobs

Top Jobs è un anglicismo superfluo, come dimostrano le alternative italiane che gli sono associate in tutti i testi: posizioni di vertice, ruoli di vertice, massimi vertici europei, massime cariche, cariche apicali, le più alte cariche ecc., sempre seguite dall’aggettivo europeo o specificando all’Ue, delle istituzioni europee o simili.

Questo dettaglio, la prevalenza di iniziali maiuscole, come se fosse un nome proprio, e l’uso scorretto con plurale inglese fanno ritenere che chi usa Top Jobs abbia la convinzione, erronea, che si tratti di un termine comunitario. Esempio:

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Processo agli alimenti ultraprocessati

Copertina di libro di Chris van Tulleken in inglese: “Ultra-Processed People. Who do we all eat stuff that isn’t food… and why can’t we stop?” Traduzione italiana: “Cibi ultra processati. Come riconoscere ed evitare gli insospettabili nemici della nostra salute”

Prendo spunto da un libro uscito recentemente, Cibi ultra processati, traduzione italiana di Ultra-Processed People del medico e divulgatore britannico Chris Van Tulleken, per alcune considerazioni sui calchi processare, processato e ultraprocessato in associazione ad alimenti.

Da anni ormai sono parole ricorrenti nei media in riferimento a prodotti dell’industria alimentare ma chi cercasse definizioni precise per ora non troverebbe una risposta nei vocabolari di italiano, che per il verbo processare includono solo due altri significati:

  1. sottoporre a processo, specialmente penale, e in senso figurato sottoporre a forti critiche 
  2. in ambito tecnologico, trattare sistematicamente, analizzare, elaborare, in particolare dati

La seconda accezione è recente e risale alla fine del secolo scorso: in origine un falso amico poi entrato stabilmente nel lessico come neologismo semantico, è un altro calco del verbo inglese process, che genericamente indica l’azione di sottoporre qualcosa a una serie di azioni che producono un cambiamento, uno sviluppo o una trasformazione. 

Cosa significa “alimento processato”

In inglese il verbo process e il sostantivo che ne deriva processing vengono usati anche per la lavorazione degli alimenti:

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Agility dog, un curioso pseudoanglicismo

Uno pseudoforestierismo è una parola o locuzione che ha l’aspetto di un prestito ma che nella lingua di origine ha un altro significato (o addirittura non esiste). Esempio:

Foto di cani che affrontano percorsi a ostacoli e titoli: 1 Agility Dog: cos’è e quali sono i suoi benefici: 2 Agility Dog: uno sport unico; 3 Agility dog: l’attività sportiva che migliora la relazione tra cane e padrone: 4 Come e perché iniziare a praticare agility dog con il tuo cane; 5 L’agility dog mette in forma voi e il vostro cane

In italiano viene denominata agility dog la disciplina sportiva in cui un cane affronta un percorso ad ostacoli guidato dalle istruzioni del conduttore. È uno pseudoanglicismo perché in inglese la pratica si chiama invece dog agility, “destrezza canina”. In inglese agility dog non ha molto senso: sarebbe un improbabile “cane di/della/per destrezza”.

Non sono riuscita a scoprire a cosa sia dovuta il nome “errato” (altre lingue, come spagnolo e francese, hanno invece adottato il prestito nella forma abbreviata agility). Mi incuriosisce molto questo tipo di inversione degli elementi del composto, avvenuta nel passaggio da inglese a italiano: è un meccanismo inusuale nella formazione di pseudoanglicismi e finora non ne ho ancora trovato alcuna descrizione.

Tipi di pseudoanglicismo

Una classificazione dettagliata dei diversi tipi di pseudoanglicismo (o falso anglicismo) è fatta da Cristiano Furiassi in False Anglicisms in Italian:

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Lame Run, un nome zoppicante

Testo: 3º edizione RUN LAME RUN

Immagine di persone che corrono su enorme scritta RUN. Titolo: 25 maggio 2024 RUN LAME. Testo descrittivo: Una corsa-camminata non competitiva. Novità dal 18 al 25 maggio LAME RUN 4 CHARITY: maratona solidale sui tapis roulant

Il 25 maggio a Bologna ci sarà a una corsa-camminata non competitiva per la quale è stato scelto un nome ibrido, presentato in tre diverse varianti, che risulta piuttosto ridicolo per chi conosce l’inglese ma non ha familiarità con la toponomastica bolognese:

Run Lame
Run Lame Run

Lame Run 4 Charity

Lame è il nome di una zona di Bologna, però è anche omografo della parola inglese che significa zoppo e, in senso figurato, zoppicante, debole, poco convincente: lame duck è l’“anatra zoppa”, lame excuse è una scusa che non regge, e questi esempi di inglese farlocco potrebbero essere descritti come lame names

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In che senso Oversympathy? 🤔

Oversympathy è il nome di un nuovo “spettacolo in cui artisti di qualunque esperienza possono sperimentare materiale comico davanti ad un vero pubblico”. Gli viene data questa spiegazione:  

Cosa significa oversympathy: è un’espressione anglosassone usata per definire un comportamento “eccessivamente simpatico” e una persona che tende a “strafare”. Obiettivo: capire l’esatto confine che separa l’essere divertenti dal risultare oversympathy sarà la missione che in ogni puntata vedrà coinvolti pubblico e giuria.

Sympathy ≠ simpatia

Sono molto perplessa dalla spiegazione perché il sostantivo inglese sympathy è un noto falso amico: non significa simpatia nel senso di gradimento istintivo verso qualcuno, né di capacità di risultare graditi agli altri (e neppure di affinità sentimentale).

In inglese sympathy identifica un sentimento di partecipazione affettiva, di comprensione e di solidarietà al dolore o alle sventure altrui, quindi compassione ma anche vicinanza, benevolenza, indulgenza; l’aggettivo che descrive chi dimostra queste qualità è sympathetic. In inglese la parola oversympathy andrebbe quindi interpretata come una manifestazione eccessiva o sovrabbondante di tali sentimenti, indicata dal prefisso over-

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Il gerundio “descrittivo” dei social

Nei social è ricorrente un uso particolare del gerundio che qui chiamerò “descrittivo”. Appare in didascalie associate a contenuti multimediali (gif, video, sequenze di immagini, altri tipi di meme…) rappresentativi di particolari avvenimenti, reazioni o stati d’animo.

Lo illustro con cinque esempi (i contenuti sono statici ma hanno un collegamento agli originali):

1 effetto del passaggio del conduttore televisivo Amadeus a un altro canale, con video di sciame di motociclisti: Didascalia: “Gli ascolti della Rai spostandosi sul nove dopo l’annuncio ufficiale di Amadeus” Video: massa di motociclisti in una galleria

2 apprezzamento per affermazioni della comica Luciana Littizzetto: Didascalia: “Lucianina parlando la lingua della verità #CTCF” Video: Luciana Littizzetto che legge letterina

3 stupore ammirato per la rivelazione di nota conduttrice televisiva:

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Ufficiale: a Venezia NON si paga il “ticket”

Esempi di notizie su Venezia del 25 aprile 2024:

Titoli: 1 A Venezia debutta il ticket per entrare in centro ma è slalom esenzioni; 2 A Venezia il debutto del ticket tra consensi e proteste; 3 Venezia, boom per il ticket d’ingresso: introiti superiori alle previsioni: 4 Venezia, parte il ticket d’ingresso. I residenti: “Non siamo allo zoo”; 5 Ticket per entrare a Venezia, ha pagato solo uno su dieci

Li ho riportati perché è un esempio vistoso della scarsa attenzione dei media alla terminologia istituzionale: nelle notizie la parola usata per identificare la quota richiesta ai turisti per visitare Venezia è ticket, che però non appare mai nelle comunicazioni ufficiali del Comune di Venezia e nel sito per i pagamenti. Si chiama invece Contributo di Accesso (CdA):

Immagine del sito cda.veneziaunica.it con titolo “Cos’è il Contributo di Accesso?” e testo “Con Contributo di Accesso ci si riferisce alla quota introdotta dal Comune di Venezia che dovrà essere versata dai visitatori occasionali, in alcune specifiche giornate del 2024, per poter accedere alla città antica di Venezia”

Ticket è uno pseudoanglicismo

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(Padel) Pavilion, padiglione e Atlanters

Notiziola milanese con errore di ortografia e spunti lessicali vari:

Foto aerea del quartiere milanese City Life con titolo “Padel, presentato a Milano il Padel Pavillion di CityLife”

La parola inglese pavilion si scrive con una sola l. *Pavillion è un errore comune, comprensibile se si considera che in inglese sono più frequenti le parole che finiscono in –illion, come billion, trillion, zillion. Mi vengono in mente solo altre due altre parole del lessico comune che finiscono in –ilion, vermilion (vermiglio) e postilion (postiglione), ma per entrambe esiste anche una grafia alternativa, vermillion e postillion.

Anisomorfismo: pavilion vs padiglione

Per denominare la nuova costruzione milanese la parola pavilion è usata nell’accezione dell’inglese americano di palazzetto sportivo (nell’inglese britannico invece pavilion in senso sportivo indica un edificio con spogliatoi e altri servizi adiacente a un campo da cricket). Immagino però che a Milano, capitale dell’itanglese, un nome come Palazzetto del padel o PalaPadel non risultasse adeguato!

Eviterei invece il calco padiglione perché non mi pare che in ambito sportivo la parola italiana condivida il senso di quella americana: per ora sono falsi amici.

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