A Lugo, Tienilo acceso

[copertina del libro] Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello.  

Lettori in Romagna, vi invito al Caffè letterario di Lugo lunedì 18 marzo 2019 per incontrare la sociolinguista Vera Gheno e il filosofo della comunicazione Bruno Mastroianni, autori di Tienilo acceso, “la prima guida che insegna a comunicare bene e vivere in meglio in rete”.

Il libro mi è piaciuto molto perché approfondisce temi che ci riguardano tutti direttamente: da quando viviamo in un mondo iperconnesso le modalità di interazione, di comunicazione e di condivisione della conoscenza sono cambiate drasticamente ed esigono continui adattamenti.

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#YOLO

Vignetta: ragazzo con maglietta con scritta CARPE DIEM dice “Same as yours, only in Latin” a ragazzo con maglietta YOLO

Sui social vedo usare spesso anche in italiano l’acronimo YOLO, you only live once, eppure ha lo stesso significato di si vive una volta sola (e quindi l’idea di fondo è simile al concetto di carpe diem).

Anche se potrebbe sembrarlo, l’espressione italiana non è un calco di quella inglese. Si possono ricavare alcune tendenze d’uso con una ricerca con Google Ngram Viewer nei corpora di libri di Google Books: le prime occorrenze in italiano sono precedenti a quelle in inglese e fino agli anni ‘60 del secolo scorso erano anche più frequenti. 

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Amazon, driver vs autisti: è colpa dei sindacati!

Amazon, oggi sciopero dei driver in Lombardia: «Noi schiavi di un algoritmo»

Il 26 febbraio 2019 nessuna consegna di pacchi di Amazon in Lombardia: il servizio è stato interrotto in protesta per le condizioni di lavoro estenuanti.

Nei media chi guida furgoni per fare consegne per conto terzi viene descritto con l’anglicismo driver. A me fa uno stranissimo effetto perché in italiano* driver è un termine informatico: è il software usato dal sistema operativo per controllare e gestire un dispositivo (ad es. driver della stampante).

Mi pare ridicolo che ora driver identifichi anche le persone che guidano e consegnano pacchi. In inglese infatti la parola ha un significato estremamente generico: è chiunque guidi qualsiasi tipo di veicolo o anche un animale (ad es. camel driver, elephant driver).

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Mandalate, ibrido in ogni senso!

cassetta di agrumi con descrizione “mandalate confezionate”

Al supermercato ho visto degli agrumi simili ai mandarini che mi hanno colpita per il nome che non avevo mai visto prima: mandalate.

Dal cartellino mandalate confezionate avrei dovuto concludere che la forma singolare fosse mandalata, femminile, ma c’era qualcosa che non mi convinceva e ho indagato.

Ho così scoperto che il singolo frutto si chiama mandalate, maschile, che il plurale è invariato e che la pronuncia non è quella che ci si aspetta. Inoltre, è un marchio registrato che però ha già subito un processo di volgarizzazione.

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Carnevali “americani” e sui blog

Le parole carnevale in italiano e carnival in inglese sono potenziali falsi amici: condividono i significati “periodo dell’anno precedente alla quaresima” e “festeggiamenti che lo caratterizzano” ma non le altre accezioni ( anisomorfismo).

Esempio di accezione inesistente in italiano in una striscia dei Peanuts:

Linus da Lucy con un palloncino rosso: I went to the carnival and I won a balloon

Carnival ≠ carnevale

1 Nell’inglese americano carnival può essere un circo oppure l’insieme di attrazioni itineranti che rimangono in un luogo per un periodo di tempo e poi si spostano altrove, simili a un luna park – in inglese britannico [travelling] funfair.Linus ha vinto il palloncino presumibilmente partecipando a un carnival game (giochi tipici: pesca con le calamite o delle paperelle, tiro a segno ecc.) e in un contesto italiano si potrebbe dire che l’ha vinto alle giostre (o a una fiera).

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Ferragnez: non è né crasi né ship (già shippati!)

Alla bufala sulla parola Ferragnez sono seguiti articoletti con precisazioni e alcuni dettagli linguistici aggiuntivi, spesso però poco affidabili o errati. Un esempio: 

«Ferragnez» è una crasi tra il cognome di Chiara Ferragni, fashion blogger, e del nome d'arte di Federico Leonardo Lucia, Fedez, suo marito. […] In inglese parole come queste vengono definite “ship”, abbreviazione di relationship. L’esempio più noto? L’ormai ex coppia composta da Brad Pitt e Angelina Jolie, anche detti «Brangelina».

Crasi ≠ parola macedonia

La parola Ferragnez è formata dalla combinazione dei due nomi propri Ferragni e Fedez e quindi non è una crasi – la fusione della vocale finale di una parola con la vocale iniziale della parola seguente – ma una parola macedonia formata unendo pezzi di parole.

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Bufale linguistiche: l’approvazione dei neologismi

Notiziola linguistica dei giorni scorsi: polemiche per la presenza della parola Ferragnez (la coppia Ferragni-Fedez) tra i neologismi descritti nel Libro dell’Anno 2018 Treccani, una pubblicazione che registra fatti, temi e tendenze dell’anno appena trascorso.

“Ferragnez? Si può dire, è nella Treccani insieme a orgasmometro, sarrismo, sex doll e viadotticidio” “I Ferragnez conquistano la Treccani: la parola diventa ufficialmente un neologismo”

L’indignazione fa parte di un copione già visto: chi la manifesta ritiene deplorevole che i dizionari e altre fonti autorevoli consentano che la lingua italiana venga deturpata dall’aggiunta di parole indegne di farne parte.

Esempi:

“Bravi, contribuite alla diffusione dell’ignoranza e alla sua legittimazione” “Ma dove siamo arrivati? Ci facciamo coinvolgere da neologismi frutto di una ignoranza abissale! Invece di mantenere la difesa della nostra Lingua, ci caliamo le brache e subiamo passivamente???” “Il vocabolario dovrebbero chiamarlo Treccani e Porci”

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Sibilanti 🐍🐍

in biblioteca, serpenti che chiacchierano a un tavolo, fumetti con SSSS SSSSS SSSSS. Serpente bibliotecario li redarguisce con SSSHH!

La vignetta di Savage Chickens gioca con due ideofoni molto simili ma dal significato alquanto diverso ed evidenzia le convenzioni grafiche usate per rendere il suono continuo di due consonanti sibilanti molto comuni anche in italiano.

SSSSS rappresenta la fricativa alveolare sorda /s/, come la consonante iniziale delle parole serpente, sibilo e sussurro.

SSSHH rappresenta la fricativa postalveolare sorda /ʃ/, come la consonante iniziale delle parole sci, scia, sciabordio e dell’interiezione onomatopeica sciò.

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Prenoting: inglese farlocco (rappresentativo!)

Da oggi, per prenotare in Poliambulanza ti serve una cosa sola. Prenoting Poliambulanza. Scegli il giorno, l’ora e il medico. Con un dito. PRENOTING

Alcuni ospedali italiani hanno adottato un sistema di prenotazioni online di visite e prestazioni che si chiama Prenoting. È sviluppato da Appocrate, un’impresa italiana che si occupa di soluzioni digitali per il mondo della salute.

Prenoting è un tipico esempio di inglese farlocco: uno pseudoanglicismo facilmente comprensibile per il pubblico italiano a cui è destinato, ma che non ha senso in inglese.

In inglese infatti prenotare si dice book (hotel, room, holiday, table, flight, taxi, ticket…) o reserve (seat, ticket, place, accommodation, table…) e nel caso di una visita medica make o get an appointment.

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Navigator e Card Rdc? Ufficialmente inesistenti!

Esempi di titoli di notizie: 1 Reddito di cittadinanza, al via la nuova professione di “navigator”; 2 Stanziati i fondo per Anpal Servizi per la selezione e la formazione dei navigator; 3 Quanto guadagneranno e che dovranno fare i 10000 navigator che assumerà il governo.

Continua a fare notizia il navigator, la nuova figura professionale che dovrebbe assistere i beneficiari del reddito di cittadinanza (Rdc) nella ricerca di un lavoro. Avevo analizzato il neologismo in Cos’è il navigator voluto da Di Maio? e avevo concluso che era un anglicismo superfluo.

Ne ho avuto conferma dal decreto legge 28/1/2019 n. 4, Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni: il legislatore non è mai ricorso alla parola navigator.

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Sea-Watch 3, l’inesistente “yacht di piacere”

Sea Watch 3, type: 948 – Yacht; Ship Type: Pleasure yacht not engaged in trade; main purpose: yachting

Ha fatto notizia La SeaWatch3 è uno yacht di piacere, un intervento del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli sulla nave al centro delle polemiche per un recente salvataggio di migranti. Una schermata di dati sulla nave, di fonte non specificata, che riportava la descrizione Ship Type: Pleasure yacht not engaged in trade è stata commentata con queste affermazioni:

«Stiamo parlando di una imbarcazione registrata come “pleasure yacht”, che non è in regola per compiere azioni di recupero dei migranti in mare. E mi pare ovvio, visto che è sostanzialmente uno yacht. […] Se tu, milionario, compri uno yacht, vai in navigazione per piacere, non per sostituirti alla Guardia Costiera libica o di altri Paesi.»

Temo che il ministro abbia rivelato conoscenze inadeguate non solo dell’inglese ma anche della terminologia del suo settore di competenza.

Con la traduzione letterale yacht di piacere Toninelli ha preso una cantonata, come è già stato illustrato da Il Post in L’inganno di dire che la Sea Watch 3 è uno “yacht” e da Open in Sea Watch 3: la nave di piacere di Toninelli e la nave pirata della Meloni.

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I media e la bufala di “esci il cane”

Nei giorni scorsi i media hanno creato un nuovo caso “petaloso”, dimostrando grande superficialità nell’affrontare questioni linguistiche. Alcuni esempi di titoli: 

La Crusca riabilita il sud: si può dire “siedi il bambino” ed “esci il cane” – La rivincita del dialetto del sud: la Crusca approva “esci il cane” – Contrordine Nazigramma: “siedi il bambino” si può dire (parola della Crusca)

Il riferimento è a una consulenza sul sito dell’Accademia della Crusca, Siedi il bambino! No, fallo sedere! del linguista Vittorio Coletti, che è stata travisata e banalizzata dai media. Risultato: indignazione e polemiche gratuite sui social.

Verbi intransitivi usati transitivamente

Coletti non ha approvato indiscriminatamente l’uso transitivo di alcuni verbi intransitivi, come uscire, ma ha invece spiegato che ci sono alcuni contesti e registri in cui è accettabile.

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Neologismi social: da bless a blessare

In inglese il verbo bless significa benedire, santificare, glorificare ma anche rendere felice. La locuzione blessed with something vuol dire avere la fortuna o il dono di qualcosa e apprezzarlo, ad es. be blessed with good health equivale a godere di ottima salute.

Sui social il verbo bless ha acquisito una nuova accezione, usata in riferimento al flusso dei contenuti condivisi dalle persone che si seguono, e cioè quanto appare nei propri feed e timeline (in italiano cronologia). Alcuni esempi da Twitter:
 “Let me bless your timeline”; “my nephew is so cute, your timeline is blessed”; “thanks for blessing my tl with your RT”; “my tl has been blessed”; “thank you for blessing my TL”

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Agevolare, “nuova” accezione

Nell’uso comune il verbo agevolare ha due accezioni:
1 rendere agevole, facilitare: si agevola qualcosa a qualcuno (ad es. agevolare il lavoro, un’impresa, un percorso);
2 aiutare, favorire, rendere facile: si agevola qualcuno in qualcosa o a fare qualcosa (ad es. agevolare un parente nella carriera o a passare un concorso). 

In questi esempi ricavati da tweet si può vedere un’altra accezione:

Esempi di frasi: “agevolo una foto esplicativa”, “agevoliamo la diapositiva”, “agevoliamo screenshot”, “agevolatemi la ricetta”, “agevolo intervista completa” (definizione nel testo)

È un uso non ancora registrato dai dizionari ma che da almeno un decennio è piuttosto diffuso sui social.

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“Gatti”, pinzare e altri regionalismi

dust bunny

Qualche anno fa in Animali di polvere avevo raccolto alcuni nomi italiani e inglesi per descrivere il laniccio, gli accumuli di polvere e peluria che si formano sotto i letti e altri mobili e che in alcune regioni settentrionali si chiamano gatti (o gatte o gattini).

Ho aggiornato il post con nuovi contributi ricevuti su Twitter, tra cui lana e lanetta in Lombardia e altrove, laniccia a Roma, gomitoli in Sardegna e parecchi altri. Mi ha colpita molto la puffia dell’Alto Piemonte, parola che trovo molto evocativa anche per potenziali aspetti fonosimbolici.

Ho scoperto inoltre che in inglese americano non ci sono solo dust bunnies (coniglietti di polvere) ma anche dust mice (topi) e dust kitties (gattini) e poi beggar’s velvet (velluto del mendicante), ghost turds (stronzi di fantasma) e house moss (muschio).

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