Falsi parcheggi per bebè

immagine che illustra il Baby-park nel sito MAXXI

Il museo MAXXI di Roma propone il Baby-park, un servizio descritto come “alternativa a un tradizionale baby-sitting“, con attività per bambini “dai 4 ai 10 anni”.

Baby-park, o baby parking, è uno pseudoprestito (falso anglicismo) abbastanza diffuso, formato dalla combinazione di due elementi inglesi a cui viene dato un significato inesistente nella lingua originale. È un nome made in Italy: la maggior parte delle occorrenze in rete porta ad alberghi o scuole di sci italiani.

Immagino che park vada inteso come “parco giochi” (in inglese playground) e non come “parcheggio” (ad es. car park) o “zona” (ad es. industrial park).

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Calco del giorno: cuneo fiscale

In questi giorni si parla molto di cuneo fiscale, la “differenza intercorrente tra l’onere del costo del lavoro sostenuto dall’impresa, comprensivo degli importi versati al fisco e agli enti di previdenza, e la retribuzione netta percepita dal lavoratore” [Enciclopedia Treccani]

cuneo fiscale - grafico a torta

Non viene però chiarito perché si chiami proprio cuneo, parola che nel lessico comune italiano descrive un prisma a sezione triangolare, di materiale duro, usato per fendere o spaccare, e quindi qualsiasi oggetto a forma di cuneo che agisce per gli stessi principî meccanici e, in senso figurato, qualcosa che si insinua o penetra dolorosamente; non mi sembra invece che cuneo possa avere anche il significato di “differenza” o “divario”.

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Metafore automobilistiche

Per George Lakoff la metafora non è semplicemente una costruzione linguistica ma un meccanismo fondamentale del pensiero umano che ci fa comprendere e vivere un tipo di cosa in termini di un altro, e che in questo modo influenza le nostre azioni e percezioni, senza però che ce ne rendiamo conto. Culture diverse privilegiano metafore diverse.

U-turnCi pensavo ieri [ottobre 2013] a proposito del modo in cui media hanno descritto l’inaspettata decisione di Berlusconi di dare la fiducia al governo: in italiano soprattutto retromarcia o marcia indietro (a fine serata circa 1800 e 800 occorrenze nella sezione News di Google) e dietrofront (circa 1600); nei media britannici, invece, era predominante U-turn, un’inversione [del senso di marcia].

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Il “bungalow” di Kurt Cobain

Ho sentito alla radio che negli Stati Uniti è in vendita il bungalow dove ha vissuto il cantante dei Nirvana Kurt Cobain durante l’infanzia. Credo che molti ascoltatori italiani abbiano pensato alle casette di una o due stanze per le vacanze, tipiche dei villaggi turistici, e probabilmente abbiano immaginato un ambiente alquanto angusto per la vita di tutti i giorni.

In inglese però bungalow ha un significato diverso: identifica una casa che ha solo il piano terra ed eventualmente un ulteriore piano mansardato, e che quindi può avere anche parecchie stanze.

immagine della casa di Curt Cobain

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Flash card e tabelline

striscia con nonna che fa ripassare le tabelline alla nipote mostrandole dei cartoncini con ciascuna operazione  Striscia: Stone Soup

Le flash card (o flashcard), anglicismo adottato anche in italiano, sono del materiale didattico molto usato negli Stati Uniti, soprattutto per attività di ripasso. Sono dei cartoncini (card) con immagini, parole chiave o altri dati molto sintetici che vengono mostrati rapidamente (flash) per ottenere una risposta immediata allo stimolo, ad es. l’immagine di una mela mostrata durante una lezione di spagnolo dovrebbe far dire subito “manzana”. Le flashcard sono usate anche per parlare in pubblico: molti americani tengono in mano una pila (deck) di cartoncini che scorrono in successione come promemoria.

La striscia fa notare anche altre differenze culturali: i diversi modi di scrivere le operazioni in colonna (cfr. Paese che vai, divisioni che trovi) e di recitare le tabelline (times tables).

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Dai fuchi ai droni

immagine di fuco in volo (“flying drone”) – WikipediaIn un commento a Grafia e pronuncia degli anglicismi: drone Paolo suggerisce che la parola drone potrebbe essersi diffusa in italiano attraverso la fantascienza, ad es. con il film Guerre Stellari (1977), quindi prima che con le cronache delle operazioni militari americane.

Torno sull’argomento perché in inglese questa accezione di drone, “velivolo privo di pilota, teleguidato per scopi militari o civili”, è relativamente recente e ha un’origine diversa da quella che le viene attribuita di solito.

Il significato più antico di drone in inglese è fuco, il maschio dell’ape, da cui deriva il verbo drone, che descrive un ronzio (e anche un parlottio monotono). Il lessicografo Ben Zimmer in The Flight of ‘Drone’ From Bees to Planes smentisce però l’etimologia popolare che il velivolo debba il nome al ronzio che produce.

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All inclusive

Vedo pochissima televisione ma quando mi capita di farlo mi piace guardare la pubblicità. C’è davvero un’inflazione di parole inglesi* e a proposito di pronuncia mi ha colpita uno spot di Wind per la tariffa di telefonia mobile All inclusive.

pubblicità Wind

La tariffa viene nominata per la prima volta da una signora anziana che dice al potenziale acquirente “Scelga olìnclusiv”.

Subito dopo una voce maschile fuori campo descrive la tariffa chiamandola invece
ol inclùsiv”.

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