XXX e XOX

Anche in Italia fa ormai notizia il Super Bowl, la finale del campionato di football americano. In un commento in un altro sito ho accennato ai dettagli di Americani e numeri romani, tra cui la preoccupazione degli organizzatori che la 50ª edizione richiami la famigerata L come loser.

C’è chi ha risposto con la battuta di scrivere il numero XXXXX (invece di L) e mi ha fatto venire in mente questa vignetta americana, intitolata The marquee, che gioca con il significato più esplicito che può avere una serie di X in inglese:

The marquee, vignetta di Rhymes with Orange    [al cinema: soli uomini per il film XXX, donne per quello XOX!]
vignetta: Rhymes with Orange

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Snow trolling

vignetta di Pat Bagley

Negli Stati Uniti l’ondata di freddo estremo di questi giorni ha aperto nuove polemiche sullo snow trolling, l’atteggiamento dei media conservatori che prendono come esempio neve e gelo per negare (deny) il riscaldamento globale.

Per i negazionisti dei cambiamenti climatici si usa anche l’espressione climate troll, a conferma che in inglese troll è passato dal gergo di Internet a quello giornalistico per descrivere chi ha un comportamento aggressivo e ostile: dettagli in Vecchi e nuovi troll.

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Cruciverba e falsi diamanti

FUN's Word-Cross PuzzleOggi è il centenario della nascita del cruciverba, in inglese crossword (puzzle).

Qui a destra si può vedere il primo cruciverba, creato da A. Wynne e pubblicato il 21 dicembre 1913 dal New York World. Si nota subito la forma a losanga (rombo) ma vari media italiani (ad es. qui, qui e qui) hanno scritto invece “a forma di diamante”, una traduzione letterale dall’inglese diamond-shaped che non considera il falso amico diamonddiamante. Diamond dà anche il nome ai quadri , uno dei semi delle carte da gioco francesi (hearts, diamonds, clubs, spades).

Nell’immagine si può anche notare che in inglese il primo cruciverba si chiamava word-cross puzzle, poi diventato cross-word per un refuso, e infine crossword. In inglese c’è anche differenza tra i cruciverba americani, di aspetto abbastanza simile a quelli italiani, con schemi che hanno molte caselle da riempire, e i cruciverba inglesi, dove invece prevalgono le caselle nere.

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Amazon.com, dall’a alla zeta

logo Amazon.comÈ noto che Amazon.com, il colosso del commercio online, prende il nome dal Rio delle Amazzoni (Amazon River), il fiume più lungo e con la maggior portata d’acqua di tutti i continenti, una metafora appropriata per quella che doveva diventare la più grande libreria del mondo.

Il nome era stato scelto nel 1994 dal fondatore, Jeff Bezos, che l’aveva notato sfogliando le pagine della lettera A di un dizionario, iniziale voluta perché il nome fosse privilegiato nell’ordinamento alfabetico. La freccia del logo collega le due lettere che richiamano l’espressione from A to Zee (Zed in inglese britannico) perché, nella visione di Bezos, Amazon dovrebbe consentire di acquistare ogni libro pubblicato, dall’a alla zeta.

Questi e altri dettagli in How Amazon Got Its Name, che analizza i nomi scartati ed evidenzia alcune considerazioni condivise anche dalle valutazioni di globalizzazione.

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Da phablet a fonblet

In Phablet, un brutto nome? avevo riassunto le reazioni negative suscitate dal nome phablet (phone+tablet), allora un neologismo ma da mesi ormai il termine più usato per descrivere i dispositivi mobili con schermo touchscreen di dimensioni tra i 5 e i 7 pollici.

I fonblet di Samsung

Nei commenti avevamo discusso nomi alternativi tra cui fonblet, un’altra parola macedonia formata da phone+tablet ma con sostituzione del digramma ph con f. Nei paesi di lingua inglese sta ricevendo nuove critiche dopo che Samsung, l’azienda coreana che l’aveva coniata, ha cominciato a usarla sistematicamente per identificare una nuova linea di dispositivi da poco sul mercato. Ne parla, ad esempio: Samsung Murders Language With “Fonblet” Name.

Large Display + Portability + Handwriting = Fonblet

Idiosincrasie a parte, fonblet evidenzia alcuni aspetti rilevanti del lavoro terminologico.

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“Undicesima ora”

A proposito di risoluzione dei problemi, uno stereotipo sugli italiani è che siamo poco organizzati e ci diamo da fare solo all’ultimo momento. Graficamente si potrebbe rappresentare con un orologio che segna quasi le 12 (lo scadere della mezzanotte).

immagine di orologio che segna le 12 meno un minutoIn inglese sarebbe un simbolo ancora più efficace perché richiama l’espressione at / in the eleventh hour, che equivale a “in extremis”, “allo scadere del tempo”. Ad esempio, dopo l’accordo dell’ultima ora che lo scorso ottobre negli Stati Uniti aveva evitato il default, Obama aveva dichiarato: “Hopefully next time it won’t be in the eleventh hour”.

Origine della metafora

Nel riportare la frase di Obama non tutti i media italiani avevano riconosciuto il modo di dire e anziché usare espressioni equivalenti erano ricorsi a traduzioni letterali come Speriamo che la prossima volta non ci ridurremo all’undicesima ora o a descrizioni come accordo dell’undicesima ora.

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