Greferendum, Grexit, Grimbo, Gredge…

La crisi greca ha dato origine a diversi neologismi. I più noti sono parole macedonia nate in inglese e che hanno come primo elemento le due lettere iniziali di Greece.

Greferendum (in italiano anche grereferendum) è il più recente, nato come hashtag su Twitter per il referendum che avrà luogo in Grecia il 5 luglio. È stato subito adottato in più lingue, molto efficace non solo perché referendum è un internazionalismo ma anche perché fa pensare a un altro neologismo ormai notissimo, Grexit.
EXIT - GREXIT

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Conteggi con i “tally mark”

tally marksUna differenza culturale tra Italia e paesi di lingua inglese è che noi non usiamo molto i tally mark, un sistema di conteggio veloce usato, ad esempio, per tenere i punteggi di giochi di società. Per ogni punto si disegna un’asta verticale e per i multipli di 5 si tira una riga sopra le quattro aste appena disegnate.

È un metodo che ho visto usare soprattutto dai bambini e non mi sarei aspettata di vederlo anche in un contesto formale. In questa immagine invece si può notare che fa parte delle istruzioni per compilare il modulo per lo spoglio delle schede del recente referendum irlandese sul matrimonio:

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Internet Explorer diventa Microsoft Edge

In Il nuovo browser Microsoft Edge Alberto Cellotto ha analizzato il nome e il logo scelti da Microsoft per il browser che sostituirà Internet Explorer. Molti hanno criticato la banalità del nome, che  non è affatto innovativo e così poco distintivo che potrebbe essere usato per qualsiasi tipo di prodotto. Edge però rispetta un requisito … Leggi tutto

Psefologia e parole elettorali inglesi

How much is that ...? A doggy in the window of the Headington launderette polling station outside Oxford – The Guardian

La psefologia, dal greco psêphos, il sassolino usato dagli antichi greci per votare, è lo “studio statistico delle elezioni, con particolare riguardo al comportamento dell’elettorato e allo spostamento dei voti da un partito all’altro” (Vocabolario Zingarelli).

L’equivalente usato in inglese è psephology, termine adatto alle elezioni politiche del 7 maggio 2015 nel Regno Unito a cui stanno dedicando molto spazio anche i media italiani (nota grammaticale: inglese si dice general election, singolare).

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La royal girl piace agli italiani

In un giornale radio italiano che annunciava l’allargamento della famiglia reale britannica ho sentito dire royal girl, un uso che ho trovato insolito. Quando l’ho notato anche in alcuni siti, ho fatto una ricerca per “royal girl” ristretta alle notizie italiane per il periodo 2-3 maggio e ho scoperto che è una locuzione ricorrente nei media italiani.

Royal girl

La stessa ricerca sui siti di notizie del Regno Unito non restituisce invece nessun risultato*: i media inglesi usano le locuzioni royal baby girl e royal baby. 

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Alcune statistiche sulle lingue nell’UE

Mi ricollego alla discussione su L’inglese mediocre degli italiani per aggiungere la carta con le percentuali di chi è in grado di fare una conversazione in inglese nei paesi dell’Unione europea:

Percentage of population able to hold a conversation in English in the EU by country – map by Jakub Marian
Fonte: JakubMarian.com

I dati sono ricavati da una ricerca della Commissione europea, Europeans and their languages (2012), che contiene statistiche e altri dati sulla conoscenza, sull’uso e sull’apprendimento delle lingue nell’UE, riassunti in grafici e tabelle. Questa carta, ad esempio, mostra quanti europei parlano una seconda lingua sufficientemente bene da poter sostenere una conversazione:

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L’inglese mediocre degli italiani

Testo scritto da Matteo Renzi sul libro degli ospiti della Casa Bianca: “With all the friendship of ITALIAN people and ITALIAN goverment. Thank you for this opportunty to underline our strategic bond with United States”È stato dato parecchio rilievo alla n mancante dalla parola government nel testo scritto da Matteo Renzi sul libro degli ospiti della Casa Bianca, con titoli come “Renzi bocciato in inglese” o “Errore da matita rossa” e numerose condivisioni sui social media.

I censori si sono scandalizzati per una svista ortografica che non pregiudica la comprensione (riprova: non si sono accorti di opportunty al posto di opportunity), ma non hanno rilevato un errore più grave e ripetuto, la mancanza di tre articoli determinativi qui essenziali (esempio: of Italian people fa pensare a un numero vago di “persone italiane”, mentre “del popolo italiano” si dice of the Italian people).

Lingue straniere: forma e comunicazione

Questa reazione mi pare sintomatica di come si affrontano le lingue straniere in Italia: molta importanza alla forma e alle regole ben codificate, come quelle ortografiche, e poca attenzione all’aspetto comunicazionale

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Giornata gloriosa

L’italiano di chi ha scritto questo tweet sicuramente ha subito un’interferenza dell’inglese:

[foto del Duomo di Milano con cielo terso color cobalto]  Giornata gloriosa a Milano, voglia di tornare al chiuso a lavorare non pervenuta

Glorioso in italiano

In italiano glorioso significa 1 che ha gloria o che è pieno di gloria e quindi è degno di essere venerato, anche in senso religioso, ad es. stirpe gloriosa, glorioso in cielo, misteri gloriosi, oppure 2 che dà gloria, ad es. impresa gloriosa, morte gloriosa.

Una giornata gloriosa è una giornata che va celebrata perché caratterizzata da atti di valore o eventi che meritano unanime e incondizionata ammirazione.

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La coperta di Linus

Linus con la sua copertinaOxford Dictionaries ricostruisce la storia dell’espressione inglese security blanket, che dagli anni ‘50 del secolo scorso descrive la copertina o altro panno da cui alcuni bambini non riescono a separarsi e quindi, per estensione, qualsiasi cosa che dà sicurezza, anche in senso astratto.

È un concetto popolarizzato dai Peanuts di Charles Schulz, che però aveva smentito di essere lui stesso l’autore dell’espressione: probabilmente era già in uso quando erano uscite strisce come questa del 1954 o forse era stata coniata dai lettori:

striscia dei Peanuts security blanket via Peanuts Wiki 

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VeryBello, ora bilingue

Aggiornamento gennaio 2017 – Il Ministero del beni culturali ha lasciato scadere il dominio verybello.it e i contenuti descritti in questo post (marzo 2015) non sono più disponibili.


Ho scoperto che il sito VeryBello.it non è più esclusivamente monolingue ma è stata aggiunta la versione in inglese britannico, segnalata dalla bandierina del Regno Unito (a quanto pare ora è la lingua predefinita del sito). 

opzioni del sito VeryBello.it

Non farò osservazioni sui testi in inglese ma mi limito a segnalare un problema relativo all’opzione Choose a period che rende poco professionale il sito (da notare comunque che la parola period può risultare inopportuna perché nell’inglese quotidiano il significato primario è “ciclo mestruale”).

Date e varietà di inglese

From: 05/04/15 to: 09/04/15Le date sono visualizzate come nell’immagine a destra. L’intervallo dell’esempio però non va interpretato 5–9 aprile ma 4 maggio–4 settembre perché la versione in inglese del sito è impostata con il formato di data americano mese giorno anno (descritto nel post su Pi Day) che non è usato al di fuori degli Stati Uniti.

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Giornata del pi greco “americano”

Oggi è Pi Day, la giornata mondiale del pi greco, festeggiata il 14 marzo perché è una ricorrenza nata negli Stati Uniti, dove la data è indicata nel formato mese giorno anno (“middle-endian”), quindi oggi è il 3-14-2015.

L’hanno ricordata anche i media italiani con un errore ricorrente: molti hanno affermato che 3/14 è il formato di data inglese o “anglosassone”, mentre è lo standard usato solo negli Stati Uniti e in Belize (ma non nel Regno Unito o altri paesi di lingua inglese).

A DELICIOUS COINCIDENCE? In inglese la pronuncia di pi greco o pi /paɪ/ è diversa da quella della lettera p /piː/ ma coincide con quella di pie (“torta”, “pasticcio”). L’omofonia ha ispirato molte vignette: qui a destra viene sfruttata la familiarità con scritture alternative come il leet speak, che consente di leggere 3.14 come forma speculare di PIE.

Altri esempi:

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Tra sacro e profano: #ashtag selfie!

Qualche mese fa ho osservato che in italiano ashtag è un refuso molto comune e che in inglese l’hashtag #ashtag di solito è associato ad aggiornamenti sui vulcani islandesi.

Ieri ho scoperto che #ashtag ha anche un significato alternativo, legato specificamente alla ricorrenza odierna del mercoledì delle ceneri (Ash Wednesday).

#ashtag è un esempio della flessibilità dell’inglese, lingua che consente giochi di parole con varie sfaccettature: il simbolo #, che tra i molti nomi include hash, double cross e cross-hatch, può richiamare visivamente non solo la lettera H ma anche la croce di cenere tracciata sulla fronte (cross of ashes o ashen cross), mentre la variazione HASH #ASH “stacca” e fa risaltare la parola tag con il suo significato di “contrassegno” e “segno di riconoscimento”, che in questo caso diventa letteralmente “di cenere”.

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