Brexit: la sorte dell’inglese lingua ufficiale UE

English becomes Esperanto – The Economist

Giugno 2016: i media di molti paesi hanno diffuso la notizia che con l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea l’inglese cesserà di essere una lingua ufficiale. Alla loro adesione all’UE gli altri due paesi in cui si parla inglese avevano infatti dichiarato un’altra lingua ufficiale: l’Irlanda il gaelico (l’inglese è la seconda lingua ufficiale) e Malta il maltese.

Pare sia partito tutto dall’affermazione di una deputata del Parlamento europeo riportata da Politico, confermata poi informalmente anche da funzionari di altre istituzioni europee. 

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Da Brexit a regrexit, è wrexit. E poi nexit?

BREXIT by Patrick Chappatte
vignetta @PatChappatte

Regrexit e bregret

Tra i cittadini britannici che giovedì 23 giugno 2016 hanno votato per uscire dall’Unione europea (Brexit) pare ce ne siano molti, come questi, che si sono già pentiti della propria scelta. Per descrivere l’atteggiamento sono subito nate due parole macedonia formate con regret (rammarico, rimpianto) e Brexit: regrexit e nell’ordine inverso bregret. Esempi: l’hashtag #regrexit, a lungo “di tendenza”, e titoli come Anger over ‘Bregret’ as Leave voters say they thought UK would stay in EU.

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Novità di Twitter, cosa succederà alle canoe?

Room to chat: Characters are for conversations, not usernamesSe usate Twitter sicuramente saprete già che ieri sono state annunciate alcune novità, sintetizzate in Twitter va oltre i 140 caratteri

Nelle risposte (reply) a un tweet, ciascun nome utente (@username) non sottrarrà più caratteri ai 140 consentiti. Se però si aggiungono altri utenti con una menzione (mention), a quanto pare questi verranno invece conteggiati. Non si elimina quindi del tutto il problema delle “canoe”.Twitter canoe – readwrite

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“Cicale linguistiche”, una metafora americana

L’espressione linguistic cicadas è stata coniata dal lessicografo americano Ammon Shea in Hibernating words and linguistic cicadas [testo non più disponibile]. Identifica le parole che, come antivaccinista, erano in uso nel passato, poi sono entrate in un lungo stato di inattività e infine, dopo anni, sono riapparse nel lessico.

Nella nostra cultura la cicala è simbolo di prodigalità e imprevidenza e quindi può sembrare strano che Shea l’abbia invece scelta come metafora di “letargo” linguistico. Va però considerato che la favola di Esopo che in italiano conosciamo come La cicala e la formica si chiama invece The grasshopper and the ant in inglese, quindi il personaggio imprevidente non è una cicala bensì una cavalletta.

Magicicada septendecimPer comprendere la metafora linguistica bisogna inoltre avere specifiche conoscenze enciclopediche e sapere che nel Nord America sono diffuse cicale “periodiche” come la cicala Magicicada septendecim, insetto con un ciclo vitale molto lungo: le ninfe vivono nascoste nel terreno per 17 anni, dopodiché emergono in superficie tutte insieme e per alcuni giorni producono un rumore assordante. 

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Operazione CLEAN TRIP? Inglese farlocco!

foto del cartello con la scritta Un Treno Pulito è più bello. Su questo treno è in corso l’operazione “CLEAN TRIP”

Chi viaggia sui treni regionali probabilmente ha già visto il cartello fotografato da Irene Frosi:

Un Treno Pulito è più bello
Su questo treno è in corso l’operazione
“CLEAN TRIP”

Avverte che è in corso la pulizia della carrozza con un detergente disinfettante al limone.

Clean trip è inglese farlocco, un messaggio rivolto a italiani ma che in inglese non avrebbe molto senso. In inglese infatti la parola trip non è adatta a questo contesto e risulterebbe comunque insolito qualificare come pulito o sporco il viaggio anziché il mezzo di trasporto.

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Da Leicester a Gloucester passando per Derby…

Leicester City fan

Il calcio non mi interessa per nulla però pure io so che il Leicester City ha vinto il campionato di calcio inglese 2015-2016. Se ne parla da settimane eppure anche ieri a un giornale radio ho sentito storpiare il nome in “lister”, che si aggiunge a “leicester”, “laister” e altre variazioni. La pronuncia corretta è /ˈlɛstə/, all’incirca “lesta”, senza r finale perché l’accento inglese standard è non-rhotic (in genere la r non viene pronunciata se non è seguita da vocale).

Ci sono parecchi altri toponimi inglesi difficili da pronunciare correttamente, come Glyndebourne /ˈɡlʌɪndbɔːn/, sede di un noto festival operistico. Ho raccolto quelli che noi italiani sbagliamo spesso e per ciascuno ho indicato la pronuncia considerata standard.

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BOOM! Ma non è un’esplosione, è un mic drop

Forse avete visto il video con cui la regina Elisabetta, il principe Harry e i coniugi Obama promuovono gli Invictus Games, i giochi per reduci e mutilati di guerra:

Nel video si vedono un militare americano e poi anche il principe che dicono “boom” e intanto fanno un gesto con la mano che i media italiani hanno frainteso. Esempi:

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“Atlante semantico” del cervello

Un suggerimento di lettura in inglese: Neuroscientists create ‘atlas’ showing how words are organised in the brain (The Guardian), dove trovate anche questo video:

Attenzione: se premete il tasto YouTube icon vi verranno installati cookie di terze parti, siete avvisati!

L’articolo sintetizza una ricerca che ha consentito di creare un atlante interattivo del cervello che mostra dove e come vengono rappresentati i significati di circa 3000 parole inglesi.

Per costruirlo è stata analizzata l’attività cerebrale di sette persone di madrelingua inglese mentre ascoltavano alcuni racconti avvincenti (per assicurarsi che non si distraessero pensando ad altro!), per un totale di 2 ore di ascolto e circa 25000 parole di cui 3000 diverse.

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To.ma.to. ➜ inglese farlocco al MiBACT

logo di To.ma.to. TOp MArathon TOurism

To.ma.to., acronimo di Top Marathon Tourism, è il nome di una manifestazione organizzata dal Ministero dei Beni culturali. È descritta come maratona dei talenti, due giornate di brainstorming collettivo per ideare un progetto originale e innovativo per migliorare l’offerta e l’esperienza turistica nel nostro Paese.

Sarei curiosa di sapere come è stato ideato il nome. Sospetto che sia stata scelta una parola inglese che potesse simboleggiare l’Italia (pizza e spaghetti ➜ pomodoro ➜ tomato!) e poi sia stato fatto una specie di acrostico con le sillabe. Il risultato finale però è tipico inglese farlocco, di e per italiani con scarse competenze linguistiche.

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Human Technopole

Un intervento di Michele Cortelazzo, Insegnare all’IIT a scrivere in italiano. Lesson one, mi ha spinta a dare un’occhiata al sito dell’Istituto Italiano di Tecnologia. È l’ente che gestirà il polo tecnologico a cui è destinata una parte dell’area Expo, un progetto annunciato a fine febbraio a Milano.

Human Technopole logoIl progetto si chiama Human Technopole, nome che mi incuriosisce per la scelta dell’aggettivo.

In inglese technopole identifica un’area geografica dove sono concentrate attività economiche del terziario avanzato: la Silicon Valley è un esempio tipico di technopole. In italiano abbiamo tecnòpoli per centri su vasta scala e tecnopòlo e polo tecnologico per aree più circoscritte.

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