Oh deer…

cervo con guantoni a forma di zampe d’orso, rivolto a un orso: “I’LL FIGHT YOU WITH MY BARE HANDS” Risposta dell’orso con occhi alzati al cielo: “OH DEER”

Questa vignetta di cui ignoro l’autore mi ha divertita perché ho un debole per i giochi di parole con omofonia, qui bear – bare e deerdear.

Oh dear! è un’espressione che esprime stupore, sbigottimento, irritazione ecc. in reazione a qualcosa di spiacevole o di negativo, spesso imprevisto (cfr. poveri noi!, ah, povero me!).

La parola deer evidenzia un’asimmetria tra inglese e italiano (anisomorfismo): nel lessico comune inglese deer può indicare genericamente più animali dei cervidi che invece in italiano distinguiamo con nomi diversi: cervo, cerbiatto (Bambi nel cartone animato Disney è un white-tailed deer), capriolo (roe deer o roe, se maschio roebuck), daino (fallow deer), renna (reindeer)… Un’ulteriore differenza è che per alcuni di questi animali in inglese si possono usare nomi diversi in base al sesso: stag se maschio e doe se femmina.

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Il parlamento UK in stallo ma non “appeso”

vignetta con i principali leader politici britannici appesi a un filo del bucato

Nel Regno Unito le elezioni dell’8 giugno 2017 non hanno dato la maggioranza sperata a Theresa May e il paese si ritrova con un hung parliament, lo scenario in cui nessun partito ottiene la maggioranza assoluta per poter governare da solo.

È corretto descrivere questa situazione come “parlamento appeso”, come fanno molti commentatori italiani? No.

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HomePod è davvero un brutto nome?

presentazione HomePod

Apple ha presentato HomePod, un nuovo prodotto che uscirà il prossimo dicembre. È uno smart speaker, un altoparlante per la riproduzione di musica con funzionalità aggiuntive come l’interazione con l’assistente vocale Siri. Prodotti simili già sul mercato sono Google Home e Amazon Echo.

Perché proprio HomePod?

Il nome HomePod ha suscitato parecchie perplessità tra appassionati e potenziali utenti. Per molti di loro è poco accattivante e sarebbero state preferibili alternative come AppleSpeaker o iSpeaker oppure AppleHome o iHome.

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#Covfefe: parola insolita, pronuncia ostica!

Anche chi non usa Twitter probabilmente ha saputo del tweet criptico mandato da Donald Trump ieri poco dopo mezzanotte (6 di mattina in Italia) e cancellato solo qualche ora dopo:

Despite the constant negative press covfefe

Cosa vuol dire covfefe, parola inesistente in inglese? È quasi sicuramente un refuso per coverage, infatti le lettere per erage e fefe sono vicine sulla tastiera. Al tweet monco (“nonostante la continua copertura negativa della stampa”) mancava comunque un seguito che non c’è stato e il nuovo messaggio di Trump, sei ore più tardi, non ha chiarito nulla:

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Non è un reboot della Famiglia Addams!

Le foto dell’incontro tra Trump e il papa hanno scatenato battute di ogni genere, molte in tema Famiglia Addams:

Not really feeling this Addams Family reboot

Reboot

Come sicuramente sanno gli appassionati di cinema, il reboot di una serie di film, telefilm, videogiochi, fumetti o altri tipi di storie raccontate a puntate è il “riavvio” di una narrazione ormai esaurita che viene riscritta e rilanciata prendendo spunto solo da alcuni dettagli e personaggi dell’originale.

Si riconosce il riferimento al reboot dei computer, una metafora informatica con un’origine curiosa che ho descritto in Boot, reboot e bootstrap.

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Da hashtag ad hashmeal, ma solo in Italia!

Suggerimento di lettura: #cancellettiinlibertà: l’hashtag da operatore digitale a marca dell’italiano contemporaneo offline, di Daniela Pietrini. Descrive l’evoluzione degli hashtag, che anche in italiano si sono rapidamente trasformati da “etichette” di Twitter in simboli icono-verbali e strumenti linguistici creativi, emblema della “fluidità dei confini tra scritto e parlato, tra digitale e analogico”.

Pietrini fa molti esempi di usi ironici e ludici e di neologismi. Tra questi ci sono anche alcuni composti anomali come hashmeal:

Fig. 5: Hash- in quanto accorciamento di hashtag riutilizzato come elemento formativo per la creazione del neologismo ludico hashmeal (nel composto hashmeal party).

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Questioni di ottica

Insegna di un ottico milanese:

ITALIAN OPTIC

È un tipico esempio di inglese farlocco: in inglese chi vende occhiali e lenti a contatto si chiama (dispensing) optician. La parola optic esiste ma ha altri significati.

Optic(s) in inglese

L’aggettivo optic vuol dire ottico nel senso anatomico di “relativo all’occhio o alla visione” (cfr. optical, “relativo all’ottica” e quindi ai fenomeni luminosi ed elettromagnetici, anche se la distinzione non è sempre netta, basti pensare a optic fibre). 

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Vignette di Pasqua americana

Protagonista di molte vignette in inglese pubblicate in questi giorni è Easter Bunny, il Coniglio di Pasqua, un personaggio popolarissimo nella cultura americana e sempre raffigurato con un cestino colmo di uova decorate o di ovetti di cioccolato da distribuire ai bambini buoni.

ALTERNATIVE FACT

In Alt-facts, in alternativa ai fatti! ho descritto alternative facts, la locuzione coniata tempo fa dalla principale consigliera di Trump per giustificare le affermazioni di Sean Spicer, il portavoce ufficiale della Casa Bianca che anche nei giorni scorsi ha fatto dichiarazioni controverse.

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In primo piano in America: chyron

Sean Spicer, il portavoce della Casa Bianca, ieri ha fatto dichiarazioni molto controverse (neppure Hitler si era abbassato al punto tale da usare armi chimiche come invece Assad…), interpretabili come negazione dell’olocausto.

WHITE HOUSE: HITLER DIDN’T “SINK TO LEVEL OF USING CHEMICAL WEAPONS” LIKE SYRIAN LEADER (HITLER GASSED MILLIONS)

Durante la conferenza stampa la rete televisiva americana MSNBC ha evidenziato la notizia in sovrimpressione aggiungendo tre parole tra parentesi (HITLER GASSED MILLIONS) che confutavano le affermazioni di Spicer.

I tweet di apprezzamento di vari giornalisti americani per il commento di MSNBC mi hanno fatto imparare una parola che non conoscevo, chyron:

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Brexit al via: di grilletti e torte!

BREXIT: PULL THE TRIGGER
Vignetta: Peter Brookes

Oggi 29 marzo 2017 Il Regno Unito ha iniziato formalmente la procedura di uscita dall’Unione europea. In inglese il verbo più usato è trigger (ad es. Theresa May triggered Article 50) che vuol dire “dare il via” o “dare avvio” ma ha anche il significato letterale di premere il grilletto.

OK… I’M TRIGGERING THIS THING…
Vignetta: Blandan Reynolds

L’espressione shoot oneself in the foot* invece equivale a “darsi la zappa sui piedi”.

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NOT my cup of tea

Ho già descritto la locuzione inglese not one’s cup of tea, un’espressione idiomatica che si usa per indicare una cosa o qualcuno che non piace o con cui non si hanno affinità, ad es. science fiction is not my cup of tea. Viene spesso rafforzata da really, ad es. x is not really my cup of tea oppure x is not my cup of tea, really.

È paragonabile al nostro modo di dire non è il mio genere e si usa quasi esclusivamente in forma negativa.

L’espressione originale, nata all’inizio del secolo scorso, era invece affermativa (x is my cup of tea) e rifletteva il ruolo privilegiato del tè nella cultura britannica. Era però caduta rapidamente in disuso dopo la seconda guerra mondiale, sostituita dalla forma negativa not my cup of tea. La forma affermativa può essere tuttora usata, ma è poco frequente e risulta insolita se non è in opposizione più o meno implicita a qualcosa che non si apprezza.

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Cybercondria e altri disturbi dell’era digitale

Most of the new arrivals seeem incapable of conversazion. They just stare at their hands in despair
Vignetta: Bizarro

Ho già descritto i neologismi nomofobia, la paura di trovarsi senza cellulare o di non poterlo usare, e sindrome del telefono fantasma, un fenomeno psicoacustico che consiste nella sensazione di sentire un telefono che suona mentre si fanno attività rumorose (in inglese anche ringxietyy, fauxcellarm, phantom phone e altri nomi).

Non sono gli unici disturbi dell’era digitale: 5 new brain disorders that were born out of the digital age ne descrive altri tre.

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Il primo marzo è [intellectual] Pig Day!

Pig Day

Ho scoperto che negli Stati Uniti il primo marzo si festeggia la giornata del maiale, Pig Day. È un animale descritto da chi ha ideato la ricorrenza come one of man’s most intellectual and domesticated animals e in questa frase si può notare un potenziale falso amico. In inglese infatti l’aggettivo intellectual può voler dire “che riguarda l’intelletto” e più in generale il sapere e la cultura, come intellettuale in italiano, però ha anche l’accezione di “dotato di capacità intellettive”, quindi intelligente.

Per Pig Day si fanno decorazioni con nastrini rosa arricciati, si organizzano eventi vari, si bevono bevande color rosa suino e soprattutto si mangia carne di maiale a volontà: meglio non farsi troppe domande sulle usanze degli Stati Uniti!  

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