“a prova di Selfie”

Dettaglio di una pubblicità di un fondotinta italiano vista a una fermata dell’autobus:

testo: nuovo Instamoisture Foundation. Look impeccabile a prova di Selfie

La frase look impeccabile a prova di Selfie ha attirato la mia attenzione non solo per l’esempio di Maiuscolite ma anche perché pare implicare che farsi una foto possa in qualche modo rovinare il trucco.

A prova di x

La locuzione a prova di x significa infatti “capace di resistere agli effetti negativi di x, inattaccabile da x”, dove x è un fattore o un agente potenzialmente nocivo. Esempi: a prova di fiamma, a prova di fuoco, a prova d’urto, a prova di freddo.

Il modello originale è a prova di bomba, espressione in uso già dal XIX secolo in contesti difensivi che in seguito ha assunto anche il significato figurato di “del tutto sicuro, indistruttibile” (ad es. amicizia a prova di bomba).

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Filibustiere e altre #paroledasalvare

Una cartolina del progetto #paroledasalvare di Zanichelli:

[spagnolo filibustero, dal neerlandese vrijbuiter ‘libero cacciatore di bottino’, comp. di vrij ‘libero’ e buit ‘bottino’ - 1772] 1 corsaro  2 (fig.) avventuriero senza scrupoli, mascalzone

La parola filibustiere ha una storia movimentata. Si è diffusa in Europa grazie alla traduzione in francese e in spagnolo di un libro olandese del XVII secolo, De Americaensche Zee-Roover, storia di pirati, noti anche come bucanieri, che a quei tempi infestavano il mar dei Caraibi.  

Etimologia, con ortografia!

La parola originale olandese vrijbuiter è diventata fribustier e poi flibustier in francese, con una s aggiuntiva per analogia con l’ortografia di altre parole francesi con s muta. In seguito lo spagnolo ha inserito una i nella prima sillaba, filibustero, da cui sono derivati l’italiano filibustiere e l’inglese filibuster.

In inglese c’è anche l’allotropo freebooter, “pirata, avventuriero”, calco diretto della parola olandese – cfr. boot, “bottino” – che recentemente ha acquisito una nuova accezione: online un freebooter è chi si appropria di contenuti altrui e li pubblica come se fossero propri, una pratica nota come freebooting.

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Trump: impeachment non è condanna

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Settembre 2019: nelle notizie dagli Stati Uniti è ricorrente la parola impeachment. È quanto potrebbe subire il presidente Trump al termine di un’inchiesta formale annunciata dalla speaker della Camera Nancy Pelosi a causa di una vicenda che coinvolge anche il nuovo presidente dell’Ucraina.

Questo video, in inglese, illustra cosa comporta una procedura di impeachment:

Sono nozioni forse poco chiare all’autore dell’articolo pubblicato da un quotidiano italiano che dà informazioni fuorvianti:

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Quando l’iniziale fa la differenza

In inglese esiste un nome per indicare le parole che hanno un significato diverso a seconda che vengano scritte con l’iniziale maiuscola (capital letter) o minuscola:

Capitonym: a word that changes meaning with a capital letter, like turkey vs Turkey
immagine: sketchplanations

La parola capitonym* (da capital con il suffisso –onym) indica una coppia di omonimi che sono omografi solo se appaiono a inizio frase o sono scritti interamente in MAIUSCOLE. Non mi pare che esista un nome corrispondente italiano.

Esempi in inglese

Alcuni esempi di capitonym che sono anche omofoni:

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Snitch tagging: gli spioni sui social

illustrazione: topo da fogna mascherato da uccellino di Twitter

Da piccoli sicuramente abbiamo avuto a che fare con altri bambini che avevano la pessima abitudine di fare la spia a genitori, insegnanti e altri compagni di gioco.

Crescendo potrebbero essere diventati gli adulti che hanno un atteggiamento simile su Twitter e altri social: si premurano di allertare chi è oggetto di una conversazione o di una discussione ma non è stato menzionato (non è stato coinvolto direttamente con il suo identificativo @nomeutente).

Può essere il caso del subtweeting (uno o più tweet che discutono negativamente di qualcuno, lo criticano o gli lanciano frecciate, volutamente senza coinvolgerlo), oppure di commenti il cui autore non ha ritenuto necessario, opportuno o utile fare nomi.

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L’aria di Airbnb

airbnb logoHo scoperto solo recentemente cosa significa air nel nome commerciale Airbnb, il sempre più diffuso servizio della gig economy che consente a privati di affittare stanze, appartamenti, case o altri alloggi per brevi periodi.

Credevo avesse qualche significato figurato e invece, come ha spiegato uno dei fondatori, Brian Chesky, sta per un prosaico airbed, il materasso gonfiabile che all’inizio dell’attività era l’unico servizio offerto a chi cercava una sistemazione per una o più notti.

Il riferimento era esplicito nel nome e nel logo originali, AirBed & Breakfast, che rimandava anche ai tradizionali B&B (la colazione però è raramente inclusa nei servizi di Airbnb e forse nell’aggiornamento del nome la & era stata sostituita dalla n anche per evitare di richiamarla):

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Un eufemistico fenicottero al parlamento inglese

A Londra, scene caotiche nella Camera dei comuni per la sospensione dei lavori parlamentari imposta dal primo ministro Boris Johnson nel settembre 2019 (cfr. Queen’s Speech).

In particolare, è diventate virale una frase che lo Speaker John Bercow – quello di Order! Order! – ha rivolto al deputato conservatore Graham Stuart che lo interrompeva: I could not give a flying flamingo what your view is, che nel video si può ascoltare dal minuto 0:56. 

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Perché deadline?

deadlines everywhere

Conte - deadline

Domanda retorica: perché il capo del governo italiano preferisce l’anglicismo deadline alle parole italiane scadenza o termine ultimo? Un tentativo di sfoggiare familiarità con l’aziendalese e la sua manifestazione più palese, l’itanglese?

Origini raccapriccianti

Chissà se Giuseppe Conte conosce l’origine della parola deadline. Durante la guerra civile americana era una “linea della morte” che veniva disegnata sul terreno o eretta attorno ai campi di prigionia. Indicava il limite non oltrepassabile, oltre al quale era consentito sparare ai potenziali fuggitivi, uccidendoli.

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“Paperellando”, dai bug a #HughGrant!

rubberducking

Mi piace molto la parola rubberducking, un esempio divertente delle denominazioni fantasiose che nascono in ambito informatico.

Rubberducking (o rubber duck debugging) indica un metodo empirico per verificare del codice e individuare e correggere eventuali errori di programmazione (bug), ma che si può applicare a qualsiasi procedura.

Consiste nello spiegare dettagliatamente ogni passaggio a un pupazzetto o a un altro oggetto inanimato: nel farlo esplicitamente è probabile che si individuino punti deboli o che si riescano a risolvere dubbi.

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Escrementi animali metaforici, in inglese

Offeso dalla conferma che la Groenlandia non è in vendita, Donald Trump ha annullato la visita ufficiale in Danimarca e su questo e altri temi ha fatto una serie di dichiarazioni ancora più incongruenti e sconcertanti del solito, poi molto commentati e ridicolizzati.

Daily Trump Temperament Advisory System: 1 Narcissistic 2 Delusional 3 Unhinged 4 Psychotic 5 Bat shit crazy (full-on Twitter rage mode)

Nelle considerazioni sulla salute mentale del presidente americano fatte sui social è molto usata la locuzione batshit crazy, pazzo furioso, che ho già descritto in Il pipistrello omicida (anche no): prende spunto da bullshit (dettagli qui sotto) ma esistono anche spiegazioni più fantasiose legate a malattie portate dal guano di pipistrello.

In inglese, specialmente nella varietà americana, ci sono altre espressioni idiomatiche volgari o comunque molto colloquiali che fanno riferimento ad escrementi di animali. Seguono tutte il modello <animal> shit e possono essere scritte sia come due parole che univerbate.

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Esilaranti falsi amici

Pubblicità di un film dell’orrore con un vistoso errore di traduzione (da un tweet di @MDMaster):

Locandina del film CRAWL – INTRAPPOLATI con scena da paura e la frase “Lo stesso esilarante senso di disperazione dei migliori film di Sam Raimi”

Il confronto tra la frase originale, the same exhilarating sense of hopelessness that the best Sam Raimi movies do, e la sua traduzione letterale, esilarante senso di disperazione, rivela un falso amico che avrebbe potuto essere evitato con un minimo di riflessione sul contesto d’uso.

Esilarante ≠ exhilarating

In italiano l’aggettivo esilarante significa divertente, spassoso, comico, che suscita grande ilarità. Sono sensazioni incongrue come reazione a un film dell’orrore (a meno che non si tratti di una parodia).

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Forte e robusto come una quercia

la quercia più vecchia dell’Estonia
Foto: Abrget47jWikimedia

Quercia è la denominazione comune di varie piante ad alto fusto del genere Quercus, come il leccio (Quercus ilex), la quercia da sughero (Q. suber), la roverella (Q. pubescens), la farnia (Q. robur o pedunculata) e il rovere (Q. petraea).

In senso figurato la quercia è simbolo di longevità e resistenza: di una persona si può dire che è una quercia o che è forte e robusta come una quercia.

Ramificazioni etimologiche

Anche l’aggettivo robusto è riconducibile alla quercia: deriva infatti dal latino rōbore, ablativo di rōburrovere, quercia”, che era usato anche con il senso astratto di “forza”. Le parole italiane robusto e rovere hanno quindi la stessa etimologia e sono un esempio di allotropia.

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Downing Street e altra metonimia topografica

[Luglio 2019] Dal Regno Unito, una vignetta sul nuovo primo ministro Alexander Boris de Pfeffel Johnson:

vignetta della testa di Boris Johnson davanti alla porta nera di Downing Street, ma il numero è 101!
Vignetta: Christian Adams

È inquietante il riferimento all’orwelliana Room 101, la stanza dove c’è “la cosa peggiore del mondo”, che nell’inglese britannico è anche una metafora per un luogo dove succedono cose molto sgradevoli.

10 Downing Street…

Non occorre invece spiegare che la porta nera è la famosa black door di Number 10 Downing Street, un internazionalismo usato in molte lingue: indica sia la residenza ufficiale del Primo Ministro che, per metonimia, il governo britannico. 

…e 11 Downing Street

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50 anni di parole sulla Luna, in inglese

One small step…

“That’s one small step for man, one giant leap for mankind”

Un piccolo passo per un uomo,
un grande balzo per l’umanità

Tutti riconosciamo la traduzione e il senso delle parole pronunciate da Neil Armstrong il 20 luglio 1969 sulla Luna, una delle frasi più note della seconda metà del XX secolo eppure tuttora controversa nella formulazione.

Negli Stati Uniti non si è mai smesso di discutere se la citazione debba includere o meno l’articolo indeterminativo a davanti alla parola man, un aspetto grammaticale rilevante: un’unica parola di un unico fonema, /ə/, può infatti cambiare il significato da “per un singolo uomo” (a man, l’astronauta Armstrong) a “per l’uomo” (man, il genere umano).

A quanto pare Armstrong intendeva proprio dire a man ma in realtà non ha pronunciato l’articolo, come sottolinea anche lo Smithsonian National Air and Space Museum in “One Small Step for Man” or “a Man”?  

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“I want tubì…”

immagine di bancomat colorato con la scritta “I want tubì”logo  I WANT TUBÌ

Sarei curiosa di sapere qual è il processo creativo che genera nomi commerciali come I WANT TUBÌ, un conto di UBI Banca rivolto a ragazzi dai 13 ai 17 anni con il messaggio promozionale “ti dà tutto ciò che ti serve per esprimere al meglio il tuo mondo e la tua voglia di crescere”.

Il gioco di parole ibrido to betubì è facilmente riconoscibile ma non mi pare una grande idea storpiare il nome di un marchio, qui spostando l’accento della parola UBI dalla prima alla seconda sillaba, e ancora meno ricorrere a una frase sgrammaticata.

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