Falsi amici sicofanti

In un’intervista recente il Ministro della Salute Speranza ha discusso della propria proposta di vietare tutte le feste private come nuova misura anticontagio contro il COVID-19.

Fabio Fazio: “Come si fa a vietare una festa? Chi va a controllare?” Roberto Speranza: “Quando c’è una norma va rispettata […] Aumenteranno anche i controlli, ci saranno segnalazioni”

Incalzato sui controlli, Speranza ha affermato che si aspetta il rispetto della norma da parte dei cittadini ma ha anche accennato che “ci saranno segnalazioni”.

È bastato per alimentare polemiche con ipotesi di una futura quotidianità di delazioni, inviti a fare la spia e ritorno alla Stasi, con delatori, collaborazionisti, kapò, spie condominiali e sicofanti (anche da ballatoio).

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Singular they presidenziale

Michelle Obama si è rivolta agli americani con un video in cui li invita a votare per Joe Biden alle prossime elezioni presidenziali. Uno dei passaggi più citati evidenzia anche un uso particolare dei pronomi di terza persona in inglese:

foto di Michelle Obama e testo: After seeing the presidency up close for eight years, maybe the most important thing I’ve learned about the job is that how a president focuses their time and energy in office is a direct reflection of the life they’ve lived before entering the White House. A president’s policies are a direct reflection of their values, and we’re seeing that truth on display with our current president, who has devoted his life to enriching himself.

Singular they

Ho evidenziato in giallo il cosiddetto singular they, l’uso del pronome (e dell’aggettivo possessivo) di terza persona plurale anche se il soggetto è una singola persona.

Nell’uso contemporaneo il singular they ha tre funzioni diverse, di cui una molto recente, che ho descritto in Cos’è il singular they e come si usa. In questo caso è usato per riferirsi genericamente a una persona il cui sesso non è rilevante.

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In inglese 2020 è anche una parolaccia

At what point can we just start using 2020 as a swear word? As in… abso-2020-lutely! What in the 2020?! That’s a bunch of 2020! Go 2020 yourself.

La vignetta illustra un aspetto della lingua inglese che mi piace molto: la facilità con cui viene usato il meccanismo di transcategorizzazione che assegna una categoria grammaticale diversa a una parola esistente, senza modificarne l’aspetto. Avviene soprattutto attraverso la conversione di sostantivi in verbi (verbing o verbification) ma c’è molta flessibilità anche con altre parti del discorso.

Negli esempi il numerale 2020 è stato convertito in un infisso* (abso-2020-lutely), in un nome (in the 2020, bunch of 2020) e in un verbo (go 2020 yourself) che hanno la stessa funzione di volgarità quali fucking, hell, (bull)shit, fuck. 

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Cringissimo!!

Alcuni esempi di tweet con un aggettivo sempre più usato sui social, in particolare nel linguaggio giovanile

frasi di esempio: momento cringissimo #BallandoConLeStelle; ho trovato delle cose cringissime di mesi fa, voglio sotterrarmi; cringissimo mi vergogno di me stessa; cringissima questa puntata #Uominiedonne; la mia fase da fissata con gli anime era cringissima: pupo e antonella cringissimi vi prego toglieteli e mettete Malgioglio #GFVIP

Il superlativo assoluto cringissimo, come il sostantivo cringiata e il verbo cringiare, derivano dall’anglicismo cringe e sono esempi di neoformazione ibrida: una parola o un elemento radicale da un’altra lingua che viene combinato con un affisso o un’intera parola italiana.

Questa produttività è un segno che l’anglicismo cringe è già molto diffuso, perlomeno in alcuni ambiti. Forse non tutti però ne conoscono il significato oppure si domandano se vada considerato un forestierismo insostituibile, utile o superfluo.

Per capirlo credo si debba innanzitutto inquadrare l’uso di cringe in inglese.

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Umorismo “fonetico” (con mascherina)

In inglese, per sorridere durante la pandemia: 

Vignette: 1 persona con indosso la mascherina che dice SIT! al cane. Il cane fa la cacca (SHIT) e la persona commenta DAMN MASK

Nella vignetta il gioco di parole è in absentia perché la parola shit non è indicata esplicitamente ma viene evocata dal contesto: è il lettore che deve “riempire” il buco del non-detto con la parola mancante e i potenziali effetti della mascherina.

Il meccanismo umoristico sfrutta il concetto di coppia minima: due parole di una stessa lingua che si differenziano per un solo fonema, collocato nella stessa posizione in entrambe, che è sufficiente a distinguerle conferendo loro significati diversi.

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Un facocero a Hogwarts?

facocero

L’animale nella foto è un facocero (Phacochoerus aethiopicus), il cui nome deriva dal latino scientifico phacochoerus, composto di phaco- (faco-), per le verruche che ha sul grugno, e greco χοῖρος “porco” [fonte].

La pronuncia corretta del nome è facoro, ma quella alternativa facero è ormai prevalente nella cultura popolare, tanto che alcuni dizionari la ritengono ormai accettabile.

Ho pensato al facocero perché oggi è il primo settembre e anche quest’anno su Twitter è di tendenza l’hashtag #BackToHogwarts con cui gli appassionati di Harry Potter ricordano il giorno del rientro a Hogwarts, la scuola di magia e di stregoneria (Hogwarts School of Witchcraft and Wizardry).

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Dizionario delle collocazioni dell’inglese


Aggiornamento: dal 30 giugno 2023 i dizionari Macmillan purtroppo non sono più accessibili online.


Macmillan Collocations Dictionary for Learners of English

Una notizia utile per chi studia l’inglese o lo usa per comunicare in contesti professionali: il Macmillan Collocations Dictionary ora è non è più consultabile gratuitamente online.

Una collocazione è una combinazione o co-occorrenza di due o più parole che tendono a presentarsi insieme più spesso di quanto si potrebbe prevedere, e al cui interno i sinonimi non possono essere sostituiti liberamente. Ad esempio, in inglese si dice strong wind e heavy rain ma non *heavy wind e *strong rain (in italiano invece associamo l’aggettivo forte sia a vento che a pioggia).

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Honesty box

Un tweet dalla Germania della giornalista Jeanne Perego:

tweet di Jeanne Perego: #Germania, Baviera. Altro pianeta, seconda puntata. Poco fa sono andata a raccogliere un mazzo di gladioli in uno dei tanti campi dove ci si serve da soli. 80 centesimi a fiore, volendo ci sono anche girasoli. Si lasciano le monete dentro un bussolotto sotto il cartello.

In inglese britannico il contenitore dove si mettono i soldi per pagare qualcosa di cui ci si è serviti da soli ha un nome che mi piace molto, honesty box.

Non credo esista una parola equivalente in italiano: il poter fare affidamento sulla responsabilità individuale per il pagamento, senza che venga fatto alcun controllo, è un concetto che purtroppo nel nostro paese dei furbetti risulta poco familiare.

carrettino con pomodori che possono essere acquistati per 100 kr
Honesty box in Islanda per pomodori coltivati in serra

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I paesi frugali? Per ora sono falsi amici

esempi di notizie: 1 Repubblica: “Aiuti UE, colpo all’Italia. I paesi frugali chiedono un taglio di 15 miliardi di euro ai sussidi”; 2 TGCOM24: “Recovery Fund, Conte: l’Eurpa è sotto ricatto dei Paesi frugali”; 3 ANSA: “Braccio di ferro con i frugali al Consiglio UE. Conte, Dobbiamo chiudere.

Nelle notizie sul Consiglio europeo straordinario del 17-19 luglio 2020 è ricorrente l’espressione paesi frugali. Identifica un gruppo di quattro paesi – Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia – che nei media italiani spesso sono in contrapposizione a paesi mediterranei.

Se vi siete chiesti che significato vada attribuito all’aggettivo frugale riferito a un paese, vuol dire che siete più attenti all’uso della lingua dei giornalisti che non hanno riconosciuto un falso amico e hanno tradotto letteralmente la locuzione inglese frugal countries.

Frugale vs frugal

In italiano frugale ha queste accezioni:

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Storie (e parole) che si ripetono

Vignetta americana degli anni ‘40 del XX secolo: 

vignetta con quattro personaggi ciechi (antivaccinisti e altro) che tenendosi per mano precipitano da una scogliera etichettata MISINFORMATION nel mare SMALLPOX

È diventata virale sui social, con commenti che evidenziano quanto sia ancora attuale (e così anche vignette di un secolo fa sull’influenza spagnola del 1918-1920), tanto che circolano versioni aggiornate* in cui la parola smallpox (vaiolo) è stata sostituita da COVID-19 o coronavirus.

Offre anche vari spunti lessicali e culturali.

The blind leading the blind…

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Parole creative: unfuckwithable

Unfuckwithable (adj.) when you are truly at peace and in touch with yourself, and nothing anyone says or does bothers you, and no negativity or drama can touch you

Trovo molto creativo l’aggettivo inglese colloquiale unfuckwithable, un modo alquanto colorito per dire di qualcuno che è imperturbabile, che non si scompone mai (“that cannot be fucked with”).

Esempi d’uso: she looks unfuckwithable · a calm mind makes you unfuckwithable · I’d love to know the secret to becoming unfuckwithable · always inspired by AOC’s precision, focus and unfuckwithable energy · 2020 as a year has made us unfuckwithable.

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Crickets, grilli silenziosi!

Grilli italiani

In italiano il grillo è un insetto che associamo a vivacità (saltare come un grillo, vispo come un grillo) e in senso figurato un grillo è un’idea bizzarra o capricciosa. L’espressione avere grilli per la testa ha origine dall’analogia con “una schiera di grilli che con il loro frinire e saltellare incessante impedisce di pensare in maniera logica o sensata”.

Grilli americani

immagine: una serie di grilli e le parole inglesi NOT A WORD, JUST... CRICKETS

Da un punto di vista italiano può quindi sorprendere che nell’inglese americano colloquiale la parola crickets, usata sempre al plurale, abbia un uso figurato di silenzio assoluto nel senso di assenza di reazione, quindi un silenzio eloquente o emblematico che può comunicare disinteresse, noncuranza o anche disapprovazione.

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We stan… stan, una parola particolare

STANS

Ultimamente negli Stati Uniti per vari motivi fanno notizia i fan del K-Pop, la musica pop della Corea del Sud. Spesso sono descritti come K-pop stans, una parola recente che ha un’origine particolare.

Fino a qualche anno fa in inglese il sostantivo stan veniva usato per descrivere fan accaniti ed esaltati, anche malintenzionati. Ora invece il significato non è più solo negativo e si usa anche per superfan appassionati che seguono fedelmente e sanno tutto del proprio idolo (o idol). Sono organizzati in community sui social e il loro linguaggio è caratterizzato da slang e lessico creativo: vari esempi in Stan Twitter (Wikipedia).

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Neologismi: mask shaming, no mask, mascherati…

mascherina

L’emergenza COVID-19 ha fatto nascere molti neologismi, tra cui alcuni legati all’uso delle mascherine.

Mask shaming

In inglese mask shaming è uno degli esempi più recenti delle parole con l’elemento formativo shaming che, come già descritto in Fat shaming: in italiano, senza vergogna, descrive atteggiamenti di riprovazione e derisione pubblica.

La locuzione mask shaming è particolare perché è usata per identificare due comportamenti opposti
1 rimprovero per chi non porta la mascherina
2 critica e derisione per chi la porta
Può quindi essere considerato un esempio di enantiosemia, un tipo particolare di polisemia che si verifica quando una stessa parola (anche polirematica) ha due significati tra loro contrari.

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