Si può essere colpevoli di “pandemicidio”?

Articolo di Laurie Garret intitolato “Trump Is Guilty of Pandemicide”. Sottotitolo: “History will show the former U.S. president was staggeringly negligent during the pandemic’s deadly third wave”

Pandemicide è uno dei molti neologismi inglesi legati alla pandemia. Ha avuto visibilità grazie a Trump is guilty of pandemicide, un articolo della rivista Foreign Policy dove è usato con il significato di “omicidio di massa da pandemia”. Nella gestione dell’epidemia di COVID-19, Trump è accusato di negligenza, imperizia e imprudenza tali da avere causato centinaia di migliaia di morti.

Il senso di pandemicide si ricava facilmente dal contesto ma la composizione della parola può apparire anomala se analizzata usando modelli di formazione canonici.

Elementi formativi distruttivi!

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Che giorno è oggi? Mmh… ci devo pensare… 🤔

BLURSDAY

Tra i neologismi inglesi associati al distanziamento sociale dovuto al Covid c’è anche Blursday, una parola che mi piace molto.

Blursday è il nome per un giorno vago che comunica la difficoltà di ricordarsi a che punto della settimana si è arrivati, come capita a chi durante la pandemia sta a casa e non ha molte distrazioni. Le giornate sono così simili l’una all’altra che a volte si fa confusione: oggi è mercoledì o giovedì? Si perde il senso del tempo e se ne ha una percezione indistinta, come se fosse un’immagine sfuocata (blur).

A me purtroppo succede e trovo Blursday così efficace che vorrei una parola italiana equivalente per poterla aggiungere al mio idioletto.

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Fine dell’era Trump: GOOD RIDDANCE!

Foto di Donald Trump e moglie Melania che lasciano Washington con didascalia “Trump era coming to an end” e commento “GOOD RIDDANCE!!!!”

20 gennaio 2021: se si facesse una classifica delle espressioni inglesi più usate oggi sui social per commentare la fine dell’era Trump, sicuramente l’esclamazione good riddance sarebbe ai primi posti, come si può vedere dai numerosissimi esempi di Twitter.  

Good riddance si usa per esprimere enfaticamente sollievo per essersi liberati di qualcuno o di qualcosa di indesiderato o che creava problemi (cfr. la forma verbale get rid of someone / something). Può essere paragonabile a un’espressione italiana ora obsoleta, Santa Liberata! (si usava nel Veneto, non so se anche altrove).

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Cos’è il deplatforming (di Trump, ma non solo)

“Deplatforming” Trump: la giusta decisione di Facebook e Twitter di bloccare gli account del presidente uscente

Si sta discutendo molto della decisione dei principali social di bloccare i profili social di Donald Trump perché ha violato i termini di servizio (in alcun casi è una sospensione temporanea, in altri è una cancellazione permanente, come per Twitter).

Per descrivere questo oscuramento molti hanno fatto ricorso all’anglicismo deplatforming, ad esempio “Deplatforming” Trump: la giusta decisione di Facebook e Twitter di bloccare gli account del presidente uscente che chiarisce molti aspetti della vicenda.

Cosa significa deplatforming? La sezione Neologismi del Vocabolario Treccani ne dà una definizione molto chiara:

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Attacco ad attachment (ma è attaccamento!)

Su Twitter è stata di tendenza la parola attachment per l’uso fatto in un tweet in inglese del ministro degli esteri:

tweet di Luigi di Maio del 5 gennaio 2021: “Thank you @SecPompeo for your attachment to Italy. Thank you Mike for our personal friendship. Italy is fully committed to the close partnership and strategic alliance with the US”

Molti hanno criticato sarcasticamente l’uso della parola, erroneamente convinti che in inglese attachment abbia un unico significato, quello di allegato di posta elettronica.

Invece non è l’unica accezione: attachment significa anche attaccamento, nel senso non solo affettivo ma anche di grande interesse o dedizione. Il registro non informale ne fa una parola adatta a questo tipo di comunicazione.

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Pillole linguistiche e AUGURI per il 2021

Vignetta Hope for the New Year
vignetta via Cartoon State

Cauti e guardinghi, tantissimi auguri di Buon Anno, con la speranza che ci accomuna tutti che il 2021 sia migliore del 2020.

Il 2020, o perlomeno il suo nome, è stato unico anche dal punto di vista lessicale, in particolare in inglese: lo scorso gennaio in Quando 2020 diventa “venti venti” avevo descritto la polisemia di twenty twenty, che è anche un esempio di reduplicazione. Nei mesi successivi era poi emerso un ulteriore significato: In inglese 2020 è anche una parolaccia.

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Giornata del pettirosso

Alternativa al pettirosso “classic”: contemporary (con mascherina), science fiction (meccanico), fantasy (gigante con cavaliere), horror (con becco dentato), experimental (arte astratta), murder mystery (morto)

La vignetta di Tom Gauld con il biglietto di auguri personalizzabile ci ricorda che nell’Europa settentrionale il pettirosso (Erithacus rubecola) è uno dei simboli natalizi più tipici. Alla scelta sono associate leggende e superstizioni ma l’origine è probabilmente più prosaica: il pettirosso è uno dei pochi uccelli che si possono vedere in questo periodo dell’anno in quei paesi.

Il 21 dicembre nel Regno Unito è anche la giornata del pettirosso, National Robin Day, promossa da un ente per la protezione degli animali. Ne prendo spunto per riproporre qualche informazione sui pettirossi in inglese.

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William Shakespeare, un nome particolare

Esempi di titoli in inglese e in italiano: In England, William Shakespeare receives COVID-19 vaccine; Taming of the flu – William Shakespeare second person to get Covid vaccine – William Shakespeare è il primo uomo a vaccinarsi contro il Coronavirus nel Regno Unito

Ha fatto il giro del mondo la notizia che la seconda persona vaccinata contro il COVID-19 nel Regno Unito è un uomo che si chiama William Shakespeare.

Il significato letterale del nome Shakespeare è noto dalle italianizzazioni più o meno scherzose come Guglielmo Scrollalanza, Crollalanza e Scuotilancia (e relative teorie che Shakespeare in realtà fosse italiano).

La parola però ha anche una particolarità grammaticale che riguarda un numero ridotto di parole inglesi: è un nome composto formato da verbo (shake) + sostantivo (speare). 

Cutthroat compounds

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In inglese è corretto scrivere WOMENS?

WOMENS Primark Roma

Su Twitter un commento a questa foto, poi eliminata, ha scatenato una discussione sul presunto errore di grammatica WOMENS anziché women sull’insegna di un negozio italiano di Primark, azienda irlandese presente in tutta Europa. 

Quello dell’insegna però non è un plurale errato di woman, come potrebbe sembrare, ma un esempio del cosiddetto genitivo sassone senza apostrofo, quindi una questione di ortografia e non di grammatica.

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Tantrump

Tantrump: outburst of anger, characterized by an inflated sense of entitlement, denial, narcissism, paranoia, victimhood and debilitating tribalism.
vignetta: John Cole

Diversi vignettisti americani hanno usato il gioco di parole Tantrump per descrivere le reazioni di Donald Trump alla sconfitta elettorale: è incapace di accettarla e dà continuamente in escandescenze con minacce e accuse di ogni genere.

Il riferimento è tantrum /ˈtantrəm/, parola dall’origine sconosciuta che descrive le “sceneggiate” di capricci bizzosi e incontrollati tipiche di molti bambini. La collocazione tipica è throw a tantrum, fare le bizze se bambino e infuriarsi platealmente se adulto.

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until the fat lady sings 🎶

Nella notte del 3 novembre 2020 Donald Trump si è autoproclamato vincitore delle elezioni presidenziali americane, senza però tenere conto dei voti per posta (mail-in ballots) non ancora scrutinati.  

Vignetta con Trump che dichiara I WON ma sta per essere schiacciato da enorme valchiria con scudo su cui è scritto BIDEN MAIL-IN BALLOTS

La vignetta di David Fitzsimmons mi ha fatto sorridere perché richiama un modo di dire inglese divertente, it’s not over until the fat lady sings. È usato per ricordare che una situazione può ancora cambiare perché non è ancora detta l’ultima parola (in questo caso: nulla è deciso, mancano ancora i voti che potrebbero confermare o ribaltare il risultato!).

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Halloween 2020 (“it is what it is!”)

Dagli Stati Uniti arrivano molte vignette di Halloween legate all’attualità, tra cui questa striscia di Stephan Pastis con un nuovo costume che si aggiunge a quelli più tradizionali:

striscia di Pearls Before Swine in cui il costume di Halloween più terrificante è quello di Pig e Rat travestiti da calendario 2020

Questa vignetta rimarrà comprensibile a lungo anche senza spiegazioni: sarà impossibile dimenticare l’anno 2020 (non a caso In inglese 2020 è anche una parolaccia) e non mi stupirei se il numero entrasse anche nel lessico italiano con il senso figurato di qualcosa di terrificante (scary). 

Nella vignetta di Walt Handelsman il 2020 è descritto invece con la metafora dell’incendio nel cassonetto, che nell’inglese americano indica una situazione disastrosa, fuori controllo o gestita malamente: dettagli in Rifiuti e parole: da fly-tipping a dumpster fire.

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Lockdown light vs lockdown soft

Germania, “lockdown light” dal 2 novembre. Merkel: “Situazione molto seria” (Repubblica) –  Coronavirus, Germania: Merkel annuncia un mese di lockdown light (Corriere della Sera)

Notizie dalla Germania: il 28 ottobre 2020 Angela Merkel ha annunciato nuove misure per il contenimento dei contagi da COVID-19, tra cui la chiusura di bar, ristoranti, cinema, teatri, palestre, piscine e ogni altro luogo di intrattenimento.

Lockdown light (e lite)

Molti media italiani hanno dato la notizia usando l’anglicismo lockdown light, ricorrente nei media e sui social tedeschi. Non hanno però fornito spiegazioni, forse perché ritengono che si intuisca che light descrive misure meno restrittive di quelle già sperimentate la scorsa primavera.

Potrebbe comunque venire il dubbio se lockdown light descriva un approccio specifico tedesco – altra lingua molto aperta agli anglicismi – o se invece sia un nome generico che equivale ad altre espressioni in uso già da tempo in italiano come mini-lockdown, semi-lockdown e lockdown parziale.

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Stai manzo!

Stay beef! è la traduzione maccheronica scherzosa dell’espressione colloquiale romanesca stai manzo, un invito a stare calmo e tranquillo. Non ha però nulla a che vedere con l’animale: manzo sarebbe una forma alternativa a manso, abbreviazione di mansueto.

Mi è venuta in mente comunque quando ho visto questa vignetta di Scott Hilburn:

Vignetta con tre buoi, uno impazzito con il marchio 666 sulla fronte e gli atri due vestiti da preti, uno dei quali brandisce una croce mentre l’altro gli dice “father, look, the mark of the beef”. Didascalia: the oxorcist 

Si notano due giochi di parole: the mark of the beast, il marchio della bestia, diventa the mark of the beef, il marchio del manzo, ed exorcist diventa oxorcist, da ox, il bue.

Ne prendo spunto per ricordare una peculiarità dell’inglese: a differenza di altre lingue, per alcuni mammiferi sono usati nomi diversi per gli animali vivi e per la loro carne usata come alimento.

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