Djokovic, un talismano falso amico

Foto di Novak Djokovic e titoli: 1 Australian Open 2022, ministro Hawke: “Djokovic talismano dei no-vax”; 2 Tennis, l’accusa a Novak Djokovic: «È un talismano dei No vax»

Le notizie tradotte dall’inglese sulla vicenda Djokovic continuano a offrire spunti linguistici, come i falsi amici forse poco noti talismantalismano. Probabilmente chi ha composto questi titoli non ha riflettuto a sufficienza sulle accezioni della parola italiana talismano, altrimenti avrebbe notato l’uso incongruente in questo contesto, in particolare in associazione a una persona.

Talismano in italiano

Un talismano è un “oggetto naturale o manufatto, spesso decorato di figure o di segni simbolici, cui si attribuisce un valore e un potere magico di aiuto e di propiziazione, e in alcuni casi di protezione, e che perciò si conserva o si porta con sé dappertutto”. Nell’uso esteso un talismano è un amuleto o un portafortuna.

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Non sono *quisquiGlie

Esempi: 1 Non perdo tempo a rispondere alle quisquiglie e pinzellacchere, come diceva la buon'anima di Totò.  2 Mi sono regalato un trapano ma non era manco in saldo, vabbè, quisquiglie   3 La cosa più importante è che si sia ripreso, le altre cose sono quisquiglie...   4  Eppure un “filosofo” dovrebbe avere qualche dimestichezza con la logica ed altre quisquiglie del genere, che ne dice?   5  E il linguisti italiani ZZZZ dormono o si appigliano a quisquiglie.

Questi sono alcuni esempi di un errore di ortografia piuttosto diffuso, *quisquiglie anziché quisquilie. La parola quisquilia è usata principalmente al plurale e il significato di “inezia, cosa o argomento di nessuna importanza” è noto.

Forse non è altrettanto conosciuta l’etimologia: dal latino quisquiliae –arum, “immondezza, feccia”, che si ritrova nel significato ora arcaico di “imperfezione, impurità” usato da Dante: Così de li occhi miei ogne quisquilia Fugò Beatrice col raggio d’i suoi.  

…e pinzillacchere

Molti collegano la parola quisquilie a Totò, che vi ricorreva associandola a pinzellacchere, “stupidaggini, sciocchezze”: 

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“Visa cancellata”, cervelli disattivati

Mi ricollego a Comunque vada, Djokovic non sarà deportato per segnalare un altro errore di traduzione:

Alla fine l’Australia ha cancellato la visa di Novak Djokovic (ma lui fa ricorso)
(via @disinformatico)

Mi domando che competenze linguistiche e che conoscenze del mondo e dell’attualità possa avere una persona che non si rende conto che una frase inglese come Novak Djokovic visa cancelled non ha nulla a che vedere con le carte di credito.

Possibile che chi lavora nel mondo dell’informazione non sappia che visa è la parola inglese per visto, l’atto con cui l’autorità competente di uno stato riconosce validità per il proprio paese al passaporto di un cittadino straniero? Possibile che nessuno si chieda se ha alcun senso che l’ingresso in un paese sia legato al possesso e disponibilità di una specifica carta di credito?

Mi sembrano informazioni e considerazioni banali, eppure lo stesso errore è apparso anche in altre testate. Esempio:

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A Venezia, un ponte immacolato (da museo!)

Manifesto a sfondo rosso con un albero di Natale e la scritta “Immaculate Bridge in the Venetian Civic Museums!” con le date “from 3.12 to 8.12.2021”
Immagine: @stregatte da Facebook

Chissà che idea si fanno i turisti anglofoni che vedono l’annuncio Immaculate Bridge in the Venetian Civic Museums! Penseranno che esista un ponte così incredibilmente pulito da essersi meritato l’esposizione in un museo?

Immaculate ≠ immacolato ≠ Immacolata

In inglese la parola immaculate è esclusivamente un aggettivo che significa perfettamente pulito, ordinatissimo (ad es.immaculate kitchen, immaculate garden, immaculate house, immaculate lawn), impeccabile, senza alcun errore, perfetto (ad es. immaculate appearance, immaculate hair, immaculate text, immaculate condition, immaculate performance).

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La parola medicane NON è una crasi!

Titoli: 1 Meteo Catania, Protezione civile Sicilia: oggi allerta rossa. Timore per “Medicane”; 2 L’uragano Medicane punta la Sicilia: allerta per nubifragi e venti di burrasca; 3 Il ciclone diventa un “MediCane”, Catania nel panico; 4 Siracusa e il medicane Apollo: la lunga notte della Protezione CIvile.

Nelle notizie sul maltempo estremo in Sicilia di questi giorni è immancabile l’anglicismo medicane. Le mie perplessità sull’uso che se ne fa in italiano, già espresse in Il terribile medicane, hanno avuto conferma: nei media si riscontrano imprecisioni terminologiche, equivalenze fantasiose, approssimazioni e fraintendimenti (non è un nome proprio!), incongruenze di pronuncia e di grafia.

Non avevo però considerato che nelle spiegazioni sull’origine e il significato del nome sarebbe stata ricorrente una descrizione errata: l’anglicismo medicane non è una crasi (esempi) ma una parola macedonia formata da Mediterranean + hurricane,  “uragano mediterraneo”.

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Altolà ad “alti là”!

Un errore insolito osservato da @thmsch in un articolo di politica:

testo: Draghi ha dimostrato di essere un leader che non si fa spaventare dagli urlatori di turno e neppure si lascia intrappolare nella ragnatela delle mediazioni infinite, come pure avevamo per un attimo temuto: per azzittire gli alti là di Salvini sono bastati, appunto, sette giorni.

Non si dice gli *alti là ma gli altolà, espressione che rimane invariata al plurale e che di solito si scrive come singola parola. Probabilmente è solo una svista, ma per me comunque interessante perché mette in evidenza alcune peculiarità linguistiche.

Una reinterpretazione inaccurata

Il plurale *alti là rivela un fenomeno noto come rianalisi, “una ‘reinterpretazione’ di una parola o un costrutto complessi, non giustificata o anche errata sul piano etimologico, spesso consistente in una arbitraria risegmentazione, o guidata da fattori analogici e da etimologie fantasiose”,

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Promemoria per i media: immunizzato ≠ vaccinato

Un esempio di errore ricorrente nei media italiani, da un servizio di un TG dell’11 settembre 2021:

Schermata da servizio del TG! dell’11 settembre 2021 intitolato “Effetto vaccini”

A quanto pare parecchi giornalisti non hanno ancora capito che la parola immunizzato identifica un individuo che in seguito a una vaccinazione è stato reso immune a una specifica malattia – non verrà contagiato se entra in contatto con l’agente infettivo perché possiede gli anticorpi specifici per contrastarlo.

Come dovrebbe essere noto, nessun vaccino è efficace al 100%. Non tutti i vaccinati riescono a sviluppare una risposta immunitaria e risultano così vaccinati ma non immunizzati. Sono loro che corrono il rischio di contagiarsi, ammalarsi e, nei casi più gravi, di dover essere ricoverati in ospedale.

In sintesi: gli immunizzati sono un sottoinsieme dei vaccinati e quindi immunizzato non è sinonimo di vaccinato (come invece in inglese americano, cfr. commenti). La frase il ricovero in rianimazione di chi è immunizzato per me è un controsenso.

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C’è un bombo ed è silente

Bombus terrestris su fiore di Monarda didyma

Il nome bombo è di origine onomatopeica: come la parola bomba, di cui è allotropo, deriva dal latino bombus, “ronzio, rombo, rimbombo”, a sua volta dal greco βόμβος,

Chi ha osservato i bombi in azione sa che si spostano rapidamente da un fiore all’altro con una certa frenesia, e con un ronzio continuo. Fa effetto vederli invece immobili e silenziosi mentre dormono sui fiori, come il bombo della foto che è abbracciato ai petali di una Monarda didyma.

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Anglicismi istituzionali: Draghi e Zaia a confronto

Probabilmente avete già sentito una battuta del presidente del consiglio Draghi fatta durante l’annuncio di nuovi provvedimenti varati dal consiglio dei ministri. Dopo aver letto le parole smart working e babysitting ha commentato “chissà perché dobbiamo sempre usare tutte queste parole inglesi?”


(al minuto 4:50)

Draghi conosce bene l’inglese e dalla sua espressione immagino gli faccia uno strano effetto dover usare lo pseudoanglicismo smart working. A differenza della maggior parte dei nostri politici, infatti, sa di sicuro che in inglese Lavorare da casa non è smart working! 

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Attacco ad attachment (ma è attaccamento!)

Su Twitter è stata di tendenza la parola attachment per l’uso fatto in un tweet in inglese del ministro degli esteri:

tweet di Luigi di Maio del 5 gennaio 2021: “Thank you @SecPompeo for your attachment to Italy. Thank you Mike for our personal friendship. Italy is fully committed to the close partnership and strategic alliance with the US”

Molti hanno criticato sarcasticamente l’uso della parola, erroneamente convinti che in inglese attachment abbia un unico significato, quello di allegato di posta elettronica.

Invece non è l’unica accezione: attachment significa anche attaccamento, nel senso non solo affettivo ma anche di grande interesse o dedizione. Il registro non informale ne fa una parola adatta a questo tipo di comunicazione.

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Promemoria per i media: vaccino ≠ siero ≠ antidoto

Esempi di titoli: Covid, vaccinati 8361 italiani con il siero Pfizer – Vaccini: se il burocrate frena l’antidoto – Vaccino, via libera ritardato al siero AstraZeneca – In arrivo il vaccino Oxford-AstraZeneca: l’antidoto è stato autorizzato nel RegnoUnito – Vaccino, l’Agenzia per il farmaco: “Da ogni flacone Pfizer pronte 6 dosi di siero e non 5”

Questi titoli di inizio 2021 sull’avvio delle vaccinazioni contro il COVID-19 evidenziano due problemi che accomunano parecchi giornalisti e titolisti italiani: la mancanza di nozioni scientifiche di base e il terrore delle ripetizioni.

Non si spiega altrimenti perché considerino i termini siero e antidoto intercambiabili con vaccino. Eppure basterebbe consultare qualsiasi dizionario per avere la conferma che non sono sinonimi e che rappresentano invece concetti diversi.

Antidoto ≠ siero ≠ vaccino

Solo il vaccino induce la produzione di anticorpi nell’organismo, come si ricava facilmente anche da definizioni* molto sintetiche.

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In inglese è corretto scrivere WOMENS?

WOMENS Primark Roma

Su Twitter un commento a questa foto, poi eliminata, ha scatenato una discussione sul presunto errore di grammatica WOMENS anziché women sull’insegna di un negozio italiano di Primark, azienda irlandese presente in tutta Europa. 

Quello dell’insegna però non è un plurale errato di woman, come potrebbe sembrare, ma un esempio del cosiddetto genitivo sassone senza apostrofo, quindi una questione di ortografia e non di grammatica.

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Trump NON deve CONCEDERE la vittoria a Biden

Joe Biden conquista a Pennsylvania ed è il esimo presidente USA Trump non concede la vittoria: le elezioni non sono finite.

Il 7 novembre 2020 i media americani hanno proclamato Joe Biden vincitore delle elezioni presidenziali: ha conquistato più di 270 grandi elettori ed è altamente improbabile che con lo scrutinio dei voti rimanenti il risultato possa cambiare a favore di Trump.

Non si tratta però di un annuncio istituzionale: la nomina ufficiale a 46° presidente avverrà solo dopo il voto del Collegio Elettorale (14 dicembre) e la successiva convalida del Congresso (6 gennaio). In questa procedura il presidente uscente non ha alcun ruolo. 

I media italiani però titolano che Trump si rifiuta di concedere la vittoria al rivale o addirittura che non gli concede la Casa Bianca, come se fosse sua prerogativa legittimare il risultato delle elezioni e acconsentire che Biden gli succeda. Si tratta di scarsa familiarità con i meccanismi elettorali americani o di conoscenze linguistiche inadeguate?

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Con il drive trough tamponi nel trogolo?

Dettaglio da una notizia della Regione Lombardia sui tamponi per rilevare positività da COVID-19 per chi rientra da alcuni paesi esteri:

“Chiediamo a coloro che ritornano da Spagna, Croazia, Grecia e Malta – sottolinea l’assessore – di compilare comodamente online, indicando la data di arrivo in Italia, la richiesta sui siti dalle Ats di riferimento (vedi sotto) base al proprio domicilio. Infatti, in poche ore si fissa l’appuntamento nel presìdio più vicino a casa. Anche con la formula del Drive Trough. Inoltre, in attesa del tampone, è fondamentale il rispetto delle norme igienico sanitarie principali. Infatti non è previsto alcun isolamento fiduciario”

Le parole evidenziate, riportate da vari media senza apportare alcuna modifica, sono uno dei numerosi esempi di un errore ricorrente, probabilmente dovuto a scarsa familiarità con l’inglese.

Esempi di titoli  1Trento: Tamponi drive trough, iniziata oggi la campagna. 2 Varese: Tamponi modalità drive trough per chi rientra dai paesi a rischio. 3 Anche a Prato arriva il drive trough: il tampone a pagamento fatto restando in auto. 4 Partiti i “drive trough” coi tamponi per coronavirus

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