Palloncino e aria fritta terminologica

Un articolo del Corriere della Sera, Via l’inglese dagli ospedali: il Palloncino vola meglio dello Stent [non più disponibile], fa alcune riflessioni sulla terminologia medica ma purtroppo incorre in varie imprecisioni.

L’autore* auspica una semplificazione del linguaggio clinico e come causa della sua scarsa comprensibilità indica la terminologia di origine greca e latina, le sigle e l’“invasività del vocabolario angloamericano”, implicando quindi che la semplificazione sia solo una questione di nomenclatura. Mi sembra però che in questo modo faccia confusione tra linguaggio, lessico generico (parole o vocaboli) e lessico specializzato (termini medici).

In particolare, sono rimasta molto perplessa dagli esempi scelti per concludere l’articolo:

[…] i vari Booster e Follow-up sostituibili da termini equivalenti del vocabolario italiano (la vaccinazione aggiuntiva e il controllo a distanza). Certo, è anche vero che bypass è ormai intraducibile (ridicola suonerebbe una frase tipo: «Ho fatto una deviazione cardiaca»), ma il vecchio caro «palloncino» risultava al malato molto più familiare del gelido stent, che sarà sicuramente più puntuale ma è senza dubbio più arcigno e meno leggero (da pronunciare e da portare).

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Prepare your ticket for this operation!

Cartello ATM – TORNELLI CHIUSI IN USCITA. In questa stazione i tornelli sono chiusi anche in uscita. E’ necessario riconvalidare il titolo di viaggio. Invitiamo i passeggeri a prepararsi per questa operazione. Grazie della collaborazione. In this station tickets must be validated at the exit. Prepare your ticket for this operation. Thanks for your cooperation. In alcune stazione della metropolitana di Milano i biglietti vanno convalidati anche in uscita. Negli cartelli di avviso ancora una volta ATM si fa notare per traduzioni inglesi poco felici, seppure comprensibili.

Il problema più ovvio è che in inglese prepare something vuol dire make something ready for use, quindi implica un’azione e/o una trasformazione (ad es. preparing a ticket può descrivere l’emissione di un biglietto da parte di un’agenzia di viaggi). In italiano, invece, preparare può semplicemente indicare che qualcosa deve essere a portata di mano (uno stato) e in questo caso in inglese si direbbe have something ready.

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Dizionari e neologismi (e credibilità di chi scrive)

Mi ha colpita un articolo di un noto quotidiano italiano, Il linguaggio corre troppo veloce. I nuovi dizionari sono già vecchi, che ho fotografato perché al momento non ho a disposizione uno scanner:

Il linguaggio corre troppo veloce. I nuovi dizionari sono già vecchi. Pagina 42 (19 giugno 2012) - Corriere della Sera
(versione online non più disponibile)

Ci sono spunti interessanti, ad es. c’è un riferimento ai criteri, non sempre palesi per l’autore, per cui certi neologismi sono inclusi nelle versioni più recenti di alcuni dizionari, come paccata nell’accezione usata dal ministro Fornero, mentre ne mancano altri, come biscotto ed esodato, che sono parole comunque in uso da tempo.

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SMS ed errori di traduzione

notifica di un nuovo SMS in un vecchio cellulare NOKIAIl 3 dicembre 1992 gli SMS compiono vent’anni. Now 4 billion people know the joy of txt ne racconta la storia, sottolineando l’importanza dello standard GSM, un’iniziativa totalmente europea.

Tutti sanno cos’è un SMS ma forse non hanno mai considerato che in italiano e varie altre lingue europee, ad es. tedesco e spagnolo, il messaggio di testo viene chiamato SMS e non SM, come potrebbe sembrare più logico se si pensa che l’acronimo sta per Short Message Service.

Il significato attribuito a SMS in italiano è un esempio di metonimia, che consiste nell’usare un’entità al posto di un’altra con un trasferimento di significato, ad es. il nome del contenente per il contenuto o del produttore o del luogo di produzione per il prodotto e, nel caso di SMS, il nome del servizio per la funzione svolta.

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Dogfooding

eat your own dogfood
vignetta: Fitz&Pirillo (fonte originale non nota)

Per chi non si occupa di sviluppo di software questa vignetta potrebbe risultare oscura. Fa riferimento all’espressione gergale eat your own dogfood, da cui dogfooding, che per i produttori di software significa “usare i propri prodotti” all’interno dell’azienda, in particolare prima che siano rilasciati (in questo modo vengono testati da diversi tipi di utenti, a volte anche da chi non ha competenze tecniche specifiche). In contesti non colloquiali si ricorre invece al concetto di early technology adoption.

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Pepperoni, parola indigesta a NY e dintorni

Pepperoni pizza – Photo: Ralph Anderson A proposito di doppiaggese, all’elenco andrebbe aggiunta la pizza ai peperoni, consumata in grande quantità nei film americani doppiati in italiano.

È un errore di traduzione abbastanza clamoroso perché gli americani prediligono invece la pepperoni pizza, dal nome di un tipico salume piccante (è per questo che disegnano le pizze a pallini rossi: sono le fette di salame).

Parole politicamente scorrette

Pepperoni pizza faceva parte dell’elenco delle 50 parole da vietare nei test delle scuole dello Stato di New York perché avrebbero potuto “evocare sensazioni sgradevoli negli studenti”.

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