Convergenza evolutiva: “eh?!?”

Una nuova ricerca (Is “Huh?” a Universal Word?)  ha identificato un universale linguistico nella parola usata in diverse lingue del mondo per segnalare all’interlocutore che non si è capito quanto è appena stato detto, rappresentata in inglese da huh? e in italiano da eh?

È rilevante perché in linguistica vale il principio dell’arbitrarietà del segno linguistico (cfr. il triangolo semiotico: non c’è collegamento diretto tra un concetto e il suono della parola che lo rappresenta, a parte limitati casi di onomatopea) e ciascuna lingua si avvale di un proprio sistema di foni, con caratteristiche uniche e alquanto ristretto, per cui la probabilità che esistano parole universali è estremamente bassa. In questo caso, però, è stata identificata un’interiezione monosillabica che ricorre a vocali con caratteristiche molto simili in tutte le lingue esaminate. 

Map Huh Universal Word

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E qui casca l’asino!

Da un commento ho imparato che in tedesco l’espediente di mnemonica per ricordare facilmente informazioni specifiche si chiama Eselsbrücke, “ponte dell’asino”.

Mi ha incuriosita perché invece in inglese l’espressione latina pons asinorum indica un concetto diverso: un punto in una teoria o in una formula che risulta essere un ostacolo insormontabile per i poco esperti. Ed è proprio da questo metaforico ponte degli asini che deriva anche l’esclamazione italiana qui casca l’asino! 

pons asinorum (del tipo a schiena d'asino)

Ponte dell’asino

Cercando conferma all’etimologia ho scoperto che in italiano esiste l’espressione ponte dell’asino e che può avere sia il significato “tedesco” che quello “Inglese”:

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Glossolalia: vonlenska (hopelandic)

Qualche giorno fa a un bel concerto dei Sigur Rós i brani preferiti venivano accolti con entusiasmo dal pubblico ma poi nessuno cantava, come invece di solito succede ai concerti. Per un italiano è difficile memorizzare i testi dei Sigur Rós, che sono in islandese e in vonlenska (hopelandic), spesso descritta come una lingua inventata ma che tale non è perché non ha né lessico né grammatica. Il vonlenska è invece un esempio di glossolalia, l’uso di associazioni sillabiche prive di senso ma articolate in forma musicale e tali quindi da esprimere degli stati d’animo grazie alla musicalità che generano.

Un esempio:

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Un granchio tra i cetrioli

.mau. segnala una notiziola su un granchio gigante con un’apertura degli arti di oltre 3 m che per Repubblica starebbe in un acquario pieno di quasi 13 litri d’acqua! È un esempio dei Problemi di conversione (e localizzazione) di alcune notizie tradotte frettolosamente dai media, in questo caso senza considerare che il separatore delle migliaia inglese non è il punto ma la virgola, quindi 12,750 liters non sono 13 ma quasi 13000.

Cucumis sativusLa storia del granchio è anche tipica della Silly season, il nome che gli inglesi danno al periodo estivo in cui proliferano notizie insolite, frivole o al limite del credibile. Stranamente (o forse no!) in italiano non c’è una parola per questo concetto, che parecchie altre lingue europee chiamano stagione dei cetrioli (dettagli in Silly season).

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Quiz: KISS&RIDE

Post di maggio 2013, con aggiornamenti sui nuovi cartelli apparsi in ottobre 2014.


State camminando all’interno di un luogo pubblico italiano e leggete questa indicazione:

cartello con la scritta -2 PIANO KISS&RIDE

[simbolo labbra di donna] seguito dal simbolo + e dalla parola inglese RIDEIn che tipo di edificio vi trovate e cosa significa KISS&RIDE?

(il quiz non vale per chi ha familiarità con un certo tipo di infrastrutture o è stato a Vienna e ha visto il cartello a destra)

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Fonologia e geografia

La settimana scorsa è stato dato rilievo a uno studio che dimostrerebbe che il sistema fonologico di una lingua può essere influenzato da fattori geografici come l’altitudine.

Ci sono vari parametri per classificare le consonanti, tra i quali l’organo che genera il flusso d’aria: nelle lingue europee è l’apparato polmonare ma in altre lingue il flusso d’aria può essere generato anche dalla lingua (consonanti avulsive o click) o dalla laringe (consonanti implosive ed eiettive, realizzate con una compressione della glottide; esempi con audio nei commenti).

WALS Map of Glottalized Consonants
Dettaglio da
Glottalized Consonants in World Atlas of Language Structure

Usando i dati di World Atlas of Language Structure è stato rilevato che la maggioranza delle lingue con consonanti eiettive è parlata in aree con altitudine superiore ai 1500 m.

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Edvard Munch: da skrik a urlo

Munch – Skrik Questo quadro del norvegese Edvard Munch è tra i più riconoscibili ed emblematici dell’arte moderna. In italiano è noto sia come L’urlo che come Il grido.

Ma il nome può influenzare la nostra percezione di un’opera d’arte?

Se lo domanda W. Germano in In Art No One Can Hear You Scream. Parte dall’osservazione che il nome inglese, The Scream, finisce con la consonante continua /m/ e quello tedesco, Der Schrei, con le vocali del dittongo //, entrambi suoni “prolungabili” e associabili a onde sonore che si propagano e si riverberano, come le strisce colorate nella parte superiore del dipinto.

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Internazionalismi: espresso

In linguistica il termine internazionalismo (internationalism) può indicare un prestito adottato contemporaneamente in più lingue, per esempio vari termini inglesi dell’informatica o di innovazioni tecnologiche, come Wi-Fi, riferimenti a eventi globali, come tsunami, oppure parole che descrivono tradizioni, cibi e strumenti tipici di una particolare cultura (cfr. alcune parole indiane e italiane usate in inglese e altre lingue).

In ambiti non specializzati l’equivalenza è raramente totale e spesso si tratta di prestiti parziali: vengono accolte o privilegiate solo alcune accezioni della lingua di origine.

geranium maculatum Espresso

Ci ho pensato sentendo le perplessità di un’appassionata di geraniacee sul nome dato alla varietà Espresso, “che invece cresce molto lentamente”.

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Conigli di Pasqua

Pasqua 2013 all’insegna del maltempo, non solo in Italia. Nel nord Europa è caduta neve a sufficienza per fare i pupazzi e le foto dalla Germania ce li mostrano tutti a forma di coniglio.

foto pupazzi di neve a forma di coniglio

Per essere più precisi, i pupazzi tedeschi dovrebbero essere lepri. Da qualche secolo in Germania è tradizione che in questi giorni arrivi l’Osterhase, la “lepre di Pasqua”, che nasconde delle uova dipinte nel giardino di casa, dove verranno cercate dai bambini la mattina di Pasqua. Anche la lepre, come l’uovo, è un antico simbolo di fertilità.

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