Giochi di parole nel Portale Treccani, che propone il concetto di retroneologismo: un “neovocabolo o neosintagma già introdotto in una lingua, usato in una nuova accezione a partire da un’alterazione studiata o fortuita della sua grafia”.
Esempio: bronch, “atteggiamento di sufficienza, fastidio o immusonimento nei confronti del brunch, […] in cui, nonostante l’apparente abbondanza di piatti, si finisce per non mangiare abbastanza e per parlare troppo”. Altri esempi di retroneologismi: stalinoso, eufemminismo, eurotismo, santaclaustrofobia.
Facezie a parte, esiste invece il concetto di retronimo, un neologismo sintattico creato a partire da un termine già esistente ma non più adeguato a definire un concetto che nel frattempo si è evoluto o specializzato, come ad es. telefono fisso e telefono a disco (un tempo semplicemente telefono), macchina fotografica analogica, televisione in bianco e nero.
.mau.:
“retroneologismo”, coi due prefissi appiccicati, è bruttissimo. Sarebbe stato molto meglio “retrologismo”. (“paleologismo” direi non darebbe l’idea, non trovate?)
Licia:
@.mau., a me diverte molto il tipo di invenzione lessicale ma non mi è chiaro perché sia stato scelto proprio il prefisso retro, che indica “movimento all’indietro o posizione arretrata rispetto ad altro oggetto, più spesso in senso spaziale che temporale” (perfetto invece per il concetto di retronimo).
.mau.:
penso che il “retro-” sia legato al dire “ecco, se in passato avessimo avuto quel concetto l’avremmo chiamato così”. L’accezione è nuova ma il sintagma no (a parte che per me santaclaustrofobia è un neologismo e bon)