Anisomorfismi animali (ma solo a parole!)

Sul social Bluesky c’è stata una discussione molto interessante che è partita da un commento dello zoologo Fabio Chinellato. Riguarda una schermata di avvio di Windows con foto di un rapace notturno e il testo Sapere qualcosa sui gufi potrebbe rivelarsi utile, prima o poi:

post di Fabio Chinellato con commento “È un Barbagianni ma sì, sono d'accordo. Condividiamo messaggi positivi!”

L’incongruenza tra il testo che fa riferimento ai gufi e l’immagine che mostra invece un barbagianni è sicuramente dovuta a una traduzione poco accorta dall’inglese.

Come ha spiegato Chinellato con dettagli e foto, in inglese la parola owl non indica solo il gufo ma genericamente anche qualsiasi rapace notturno come ad es. la civetta (little owl), il barbagianni (barn owl) e l’allocco (brown o tawny owl).

Ne avevo scritto anch’io tempo fa in Neologismi: allodole, gufi… ed early bird! ma riprendo l’argomento perché è esemplificativo di un caso vistoso di asimmetria lessicale tra inglese e italiano, più precisamente di anisomorfismo: l’impossibilità di far corrispondere tutti i significati di una parola in una data lingua a tutti i significati di una parola in un’altra lingua.

rappresentazione gerarchica di iperonimo inglese “owl” e iponimi “eagle owl”, “little owl”, “barn owl” e “brown owl”, e rispettivi  nomi italiani
(nello schema solo alcuni esempi dei diversi tipi di owl)

🦉 In inglese la parola generica per “rapace notturno” owl (iperonimo) è usata anche come nome dei  singoli rapaci (iponimi), sia in sintagmi del tipo <n> owl che singolarmente owl se il contesto non richiede di specificare. In italiano invece usiamo un nome diverso per ciascun rapace e manca una singola parola usata sia come iperonimo che per ciascun animale.

Nella traduzione di Windows è stato operato l’automatismo* owlgufo (difficile stabilire se umano, dovuto a conoscenze superficiali o scarsa attenzione, oppure se opera di IA). In questo contesto però la traduzione più frequente è errata perché il rapace notturno nella foto è invece un [barn] owl, il barbagianni.  

Altri anisomorfismi animali

Quello di owl non è l’unico esempio di asimmetria tra nomi di animali nel lessico comune inglese e italiano. 

🦌 In Oh deer… ho descritto il nome inglese deer, che nel lessico comune indica genericamente più animali dei cervidi del tipo <n> deer. In italiano, invece, distinguiamo ricorrendo a nomi diversi: cervo, cerbiatto (Bambi è un white-tailed deer), capriolo (roe deer), daino (fallow deer), renna (reindeer)… Esempio pratico: se si confronta l’aspetto dell’emoji deer nelle diverse piattaforme, si vedrà che è stata raffigurata in base a interpretazioni diverse: prevalgono cervi e renne, ma c’è anche chi ha optato per un daino.

🐫🐪 In italiano distinguiamo tra cammelli e dromedari, nel lessico comune inglese invece sono camel entrambi (avete presente le omonime sigarette con il dromedario sul pacchetto?). Dettagli in Palindromedario, con anisomorfismo.

🐂 In italiano manzo indica sia un bovino di sesso maschile destinato alla macellazione che la sua carne, in inglese invece la carne è beef e l’animale da cui proviene può essere bull, ox oppure anche cow. Ci sono distinzioni simili per altri tipi di animali e la loro carne, come descritto in Stai manzo!

🐃 In inglese bull non significa solamente toro ma anche qualsiasi adulto maschio dei bovini, come pure di alcuni altri grandi mammiferi, tra cui elefanti e balene. Similmente, calf è il vitello ma anche il piccolo degli stessi mammiferi.

🐈 Cat non è solo il gatto ma è anche il nome usato genericamente per altri felini: big cats non sono dei gattoni ma i grandi felini (leone, tigre, leopardo…).

🐒🦧 In italiano chiamiamo comunemente scimmia ogni specie dell’ordine dei Primati, nel lessico inglese invece si distingue tra ape, scimmia senza coda, antropomorfa (come ad es. scimpanzé e gorilla), e monkey, scimmia con coda, non antropomorfa.

🦆 Nell’italiano contemporaneo papero può indicare sia un’oca che un’anatra, in inglese invece non c’è una parola che possa essere usata sia per goose che per duck, cfr. Paperino: giovane oca fraintesa?

🐢 Ci sono asimmetrie anche nei nomi inglesi per la tartaruga: nell’inglese britannico si distingue tra turtle, la tartaruga di mare, e tortoise, la tartaruga di terra, ma non è una differenza che vale in tutto il mondo anglofono (e c’è anche la parola terrapin). Ne ho accennato in Tartarughe farlocche.

🦞 Nel lessico comune inglese lobster è il nome di crostacei di grandi dimensioni sia con chele che senza. In italiano invece distinguiamo tra astici e aragoste: dettagli in Crostaceo di colore rosso e con chele, è un…? 

🐬 Nel libro Fra le righe. Il piacere di tradurre Silvia Pareschi fa l’esempio di dolphin che nella prima traduzione italiana di The Old Man and the Sea di Hemingway era stato tradotto erroneamente con delfino, nonostante fosse descritto come burnished gold fish with purple spots (“oro brunito con chiazze viola”) e con branchie (gills), mentre il delfino è un mammifero. In inglese si usa però dolphin, forma abbreviata di dolphinfish, anche per la lampuga, un pesce.

Alcuni di questi esempi sono stati fatti anche nella discussione su Bluesky citata inizialmente, con commenti anche su altre differenze lessicali tra inglese e italiano. Se ve ne vengono in mente altri, aggiungeteli ai commenti!


Vedi anche: Pesci [d’aprile] e altri ingannevoli animali (nomi di animali fuorvianti in italiano e in inglese)


* In Boots: stivali, scarponi e scarpette un altro esempio di automatismo di traduzione che non tiene conto dell’anisomorfismo: bootstivale, anche se è un altro tipo di calzatura.

1 commento su “Anisomorfismi animali (ma solo a parole!)”

  1. .

    Bel post, cara Licia, che illustra ottimamente il concetto di anisomorfismo con i nomi di animali. Spero che i tuoi esempi facciano riflettere chi conosce poco e male l’inglese ed è solito strillare, indignato, che sia più “povero” e grezzo (oh yeah, ne ho sentiti tanti) dell’italiano solo perché non distingue fra “cammello” e “dromedario”, mentre al contrario è anche nella nomenclatura della fauna (e della flora) che l’inglese è quantitativamente più ricco dell’italiano, e comunque spesso ha criteri di classificazione diversi, come hai ben illustrato.
    Mi permetto di citare un altro automatismo frequente nelle traduzioni dall’inglese: “jacket” reso sempre solo come “giacca” quando invece si tratta di un “giubbotto” o un “giaccone”. Quanti investigatori privati di thriller tradotti dall’inglese (e anche dal norvegese e dallo svedese: deve esserci un termine genetico simile a “jacket” anche in quelle lingue) vestiti in modo casual o sportivo vengono descritti da traduzioni imprecise sempre in “giacca di pelle” quando in realtà indossano un “giubbotto” di pelle (più corto e aderente, magari col colletto da motociclista) o un “giaccone” di pelle (più lungo e abbondante), mentre la “giacca” classico ha un taglio diverso, normalmente è di tessuto, a volte fa parte di un completo e comunque ha un uso differente, spesso più formale. Questa resa imprecisa del termine “jacket” spicca oggi tantissimo sulle piattaforme di vendita di abbigliamento internazionale, dove “jacket” viene tradotto in automatico con “giacca” anche quando non lo è e sarebbe il caso di usare un suo iponimo. Nessun italiano direbbe “una giacca da motociclista” o “una giacca da biker”, eppure…

    (Brava, come sempre.)

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