Una notizia tragica dagli Stati Uniti con un termine frainteso dai media italiani:
Mass casualty incident
A Baltimora una nave cargo si è scontrata contro un ponte, che è crollato. Il sinistro è stato descritto da un portavoce dei vigili del fuoco della città come mass casualty incident, da alcuni media riportato anche come mass casualty event.
Sono termini del lessico specialistico della gestione delle emergenze (emergency management) degli Stati Uniti a cui ricorrono anche i media in caso di eventi estremi come ad es. deragliamenti, incidenti aerei, sparatorie di massa, calamità naturali. Si definisce come mass casualty incident (MCI) una situazione di emergenza con alto numero di morti e feriti gravi (casualties), di estensione tale per cui le strutture e il personale di soccorso – vigili del fuoco, sanitari, forze dell’ordine ecc. – potrebbero risultare temporaneamente insufficienti o impossibilitate a intervenire prontamente, ad es. per le distanze o perché troppo rischioso: c’è uno squilibrio tra le necessità delle vittime e le risorse disponibili per gli aiuti.
Mass casualty incident è diverso da multiple casualty incident, un’emergenza che invece è gestibile immediatamente con le risorse disponibili: ciò che distingue i due tipi di incident non è il numero di morti e feriti (casualties) ma la capacità di risposta.
Se ne ha una conferma anche dalla definizione ufficiale di mass casualty incident usata nel Maryland, dove si trova Baltimora: un MCI si verifica “when the number of victims exceeds the number of medical personnel or resources immediately available and is declared by the local jurisdiction”.
Mass casualty incident per i media italiani
In vari media italiani che hanno riportato la notizia è evidente l’incapacità di capire che mass casualty incident (event) rappresenta un concetto specifico, ribadita dal ricorso a traduzioni letterali che non hanno molto senso. Alcuni esempi:
Mass qui non è un sostantivo ma un aggettivo che non significa “massa” ma dà invece l’indicazione che qualcosa avviene su vasta scala, è di grandi dimensioni o riguarda molte persone.
Chi ha tradotto con perdita di massa probabilmente non ha considerato che è una locuzione associata principalmente alla sarcopenia, una patologia che comporta perdita di massa muscolare.
Catastrofi, incidenti maggiori e maxiemergenze
Bastano pochi secondi per trovare informazioni sul concetto di Mass casualty incident in Wikipedia. La voce è preceduta dalla nota The examples and perspective in this article may not represent a worldwide view of the subject che ricorda che non c’è piena corrispondenza di concetti e termini tra i diversi sistemi di gestione delle emergenze dei diversi paesi.
In Italia, ad esempio, ci sono vari modi di classificare le emergenze*. Una distinzione ricorrente, reperibile nel sito dei Vigili del Fuoco e di varie protezioni civili, ha caratteristiche paragonabili a quelle della classificazione americana e riguarda catastrofe e incidente maggiore:
- catastrofe
► determina un’inadeguatezza, anche se temporanea, tra i bisogni delle vittime e i soccorsi;
► può interessare una vasta estensione territoriale e strutture di soccorso e di assistenza;
► coinvolge un grandissimo numero di persone e determina un numero elevato di vittime, > 50;
► può avere una estensione temporale > 24 ore.
Si classifica un evento come catastrofe quando N x S > CR
(N numero vittime, S severità evento, CR capacità di risposta)
- incidente maggiore (o evento maggiore)
► le strutture di soccorso territoriali rimangono integre;
► limitata estensione territoriale;
► ridotto coinvolgimento di feriti, >10 <50;
► estensione temporale < 24 ore.
Si classifica un evento come incidente maggiore quando N x S ≤ CR
Per alcune fonti il termine maxi-emergenza (o maxiemergenza) è iperonimo che comprende sia catastrofe che incidente maggiore, per altre invece è sinonimo di catastrofe: la stessa “etichetta” viene usata per concetti diversi, un problema terminologico ricorrente!
In una traduzione con riferimenti alla gestione delle emergenze si dovranno quindi operare scelte specifiche, integrate da eventuali spiegazioni, che possono variare a seconda che si tratti di testi specialistici o contesti divulgativi rivolti a chiunque.
Nel caso della notizia sul ponte di Baltimora ritengo che i media avrebbero potuto rendere mass casualty event ricorrendo a maxi-emergenza in senso generico, non specialistico (e cioè come parola anziché termine). Anche se non c’è piena corrispondenza tra i concetti inglesi e italiano sarebbe stata comunque una scelta immediatamente comprensibile, già familiare da eventi italiani, e più informativa degli improbabili evento di perdite di massa o incidente di massa.
Vedi anche:
- Accidenti agli incidenti: falsi amici in agguato per il significato di major incident nel lessico specialistico della gestione delle crisi del Regno Unito e altro esempio dell’incapacità dei media italiani di distinguere tra parole e termini
- IT-Alert: simulando incidenti, trascurando la comunicazione sulla locuzione incidente industriale nella comunicazione delle emergenze
* Sulla classificazione di eventi che costituiscono emergenze, l’articolo 2 della Legge n. 225 del 24 febbraio 1992 – Istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile distingue tra:
a) eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria;
b) eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che per loro natura ed estensione comportano l’intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria;
c) calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari.
Il glossario della Protezione civile ha molte voci ma mancano le definizioni di emergenza, di catastrofe e di incidente maggiore.