Alcuni titoli del 7 novembre 2023 che dimostrano superficialità e mancanza di familiarità con le istituzioni britanniche:
Il riferimento è a King’s Speech, il testo con i punti essenziali del programma di governo che viene letto dal Re durante la State Opening of Parliament, la cerimonia per l’apertura formale di una nuova legislatura. Nonostante il nome, non è un discorso scritto dal sovrano (o dai suoi collaboratori) per esplicitare il suo pensiero ai sudditi ma il documento programmatico del governo che delinea le priorità e le linee di intervento per un anno.
In questo titolo del giorno precedente, con anticipazioni sul contenuto, è del tutto esplicito che si tratta del programma dell’attuale primo ministro, Rishi Sunak:
Il re si limita a leggere solennemente il King’s Speech, senza averne definito il contenuto con il quale potrebbe anche essere in disaccordo. È in ogni caso tenuto a mantenere un atteggiamento distaccato per non mostrare né approvazione né disapprovazione.
I media italiani che titolano di “primo storico discorso da sovrano” o di “primo discorso da Re” (come se finora non avesse mai fatto alcun intervento pubblico) o di generico “discorso di Re Carlo III”, o che ritengono che ne abbia deciso contenuto e dediche, dimostrano solamente di non sapere cos’è il King’s Speech.
È una superficialità ricorrente, già descritta in Queen’s Speech non è “un discorso della regina”. Ritengo che sarebbe preferibile mantenere il nome originale King’s Speech anche in un contesto italiano, spiegare che è un termine istituzionale e chiarire cosa rappresenta.
Il film del 2010 The King’s Speech è stato doppiato in italiano con il titolo Il discorso del re. In questo caso però il discorso era di tutt’altro tipo: era l’annuncio al paese fatto da Re Giorgio VI nel 1939 per dichiarare l’entrata in guerra contro la Germania. Nella traduzione italiana si è persa però la polisemia dell’originale: speech è anche la fonazione, la facoltà o la capacità di parlare, e il titolo richiama lo speech impediment (disturbo del linguaggio) di Giorgio VI che era notoriamente balbuziente. Cfr. anche speech therapist, logopedista.