A Udine è stata lanciata una campagna per scoraggiare l’uso dei telefonini in bar e ristoranti.
I media hanno ripreso la notizia usando la locuzione cell free, ad es. riportando che il sindaco si sarebbe impegnato a promuovere “riunioni di giunta cell-free”.
Mi domando se cell in cell free sia da intendersi come:
1 | abbreviazione italiana di cellulare, che assieme a free formerebbe una discutibile combinazione di itanglese; |
2 | abbreviazione americana di cell phone, nella convinzione che l’espressione più comune in inglese, in questo tipo di contesto, sia davvero cell free. |
Nella seconda ipotesi, forse chi ha proposto l’americanismo non è aggiornatissimo.
Stati Uniti: da cell phone a mobile (phone)
Fino a qualche anno fa, una differenza lessicale palese tra varietà di inglese era l’uso di mobile (phone) in Europa e cell (phone) in America. Ultimamente, invece, mobile si sta diffondendo sempre di più anche negli Stati Uniti, a quanto pare soprattutto tra i giovani, e nel lessico comune sembrerebbe destinato a soppiantare cell phone.
Il cambiamento è influenzato dalla terminologia tecnica: cellular phone identifica una specifica tipologia di accesso a una rete telefonica (via radio), mentre mobile phone può includere anche altri tipi di connessione (ad es. Wi-Fi). La pubblicazione americana Microsoft Manual of Style (2012) indica “Don’t use cellular phone or cell phone unless you need to call out the cellular technology. Use mobile phone or phone instead”. Nei siti dei provider di telefonia mobile americani sono numerose le occorrenze di mobile phone in contesti dove anni fa probabilmente si sarebbe visto solo cell phone.
Mobile free zone
Il significato specializzato dell’aggettivo italiano mobile (e ora anche del sostantivo mobile) è sempre più diffuso e quindi sono perplessa che per descrivere l’iniziativa di Udine si ricorra invece all’americaneggiante cell free (locuzione peraltro più comunemente usata in biologia, con tutt’altro significato). Se proprio si vuole usare l’inglese, sarebbe preferibile fare riferimento a espressioni più globali come phone / mobile free (zone, flight ecc.).
Forse però a Udine e dintorni, ad alta concentrazione di mobilieri, la parola mobile potrebbe dar luogo a fraintendimenti? Perché allora non usare l’indicazione italiana no cellulari* (senza cellulari o vietato ai cellulari in funzione aggettivale) o un semplice pittogramma? Sicuramente non ci sarebbero problemi di comprensione!
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* | Nel lessico comune italiano non mi sembra che al momento (primavera 2012) cellulare abbia le connotazioni “tecniche” avvertite invece per cell phone in inglese. Il lessico però si evolve e si può ipotizzare che in futuro telefono sia destinato a identificare soprattutto i dispositivi mobili, sostituendo cellulare e telefonino, e si dovrà ricorrere al retronimo telefono fisso per descrivere gli apparecchi tradizionali. In alternativa, potrebbe affermarsi il neologismo fonino. . . |
Aggiornamento – C’è anche chi pensa che cell-free sia un sostantivo, ad es. in A Udine le cell-free, aree in cui è vietato l’uso del cellulare e in Nascono le cell-free, dove lo smartphone deve essere spento o silenzioso (Udine dà vita alle cell-free, zone libere dal cellulare). Forse un’interferenza linguistica causata da FreeCell, il solitario per Windows?
Marco:
In italiano sta prendendo piede anche il termine “smartphone” per indicare i telefonini intelligenti tipo iPhone o Android. Altro prestito dall’inglese, che usa anche la grafia staccata “smart phone”.
Stefano:
Credo che il MS Manual of Style sia avanti rispetto all’uso comune. Il fatto che un telefono portatile possa ora sfruttare varie tecnologie di connessione giustifica senz’altro, nella testa di una persona con pignolerie tecniche fuori della norma (come dobbiamo per forza di cose essere noi autori), l’uso del termine più neutro rispetto alla tecnologia; sta però di fatto che non mi sembra essere al momento l’uso prevalente, né “mobile” mi sembra in prepotente impennata al di fuori dei testi controllati. “Cell” continua ad avere un doppio vantaggio: quasi vent’anni di uso consolidato e una sillaba in meno.
Le pressioni del marketing sono fortissime: il passaggio a “mobile” risponde all’esigenza delle aziende di rompere l’associazione che gli utenti fanno di “telefono portatile”-“tecnologia cellulare”, perciò si continuerà a batterci su e alla fine sono sicuro che “mobile” diverrà prevalente, ma ancora non mi pare che ci siamo.
Licia:
Grazie Marco. A proposito di smartphone, può essere interessante fare il confronto con altre due lingue latine: in spagnolo e francese si usa sia smartphone che, rispettivamente, teléfono inteligente e téléphone intelligent (decisamente meno frequente il termine che vorrebbero le autorità linguistiche francesi, ordiphone), mentre in italiano c’è una netta preferenza per smartphone (più breve!). Come fai notare, si trova anche telefono intelligente ma mi pare venga usato solo come eventuale sinonimo, dopo varie occorrenze di smartphone, e spesso con l’aggettivo intelligente tra virgolette, oppure può avere connotazioni ironiche.
Credo che ormai in italiano tutti gli oggetti “tecnologici” che sono connotati dall’aggettivo smart in inglese siano destinati a entrare in italiano come prestiti, ad es. smart card, smart city, o comunque si tende a mantenere l’aggettivo smart, ad es. smart folder è cartella smart nei sistemi operativi Apple.
Anni fa, quando smart descriveva soprattutto alcune semplici operazioni che i computer facevano automaticamente, allora una novità, anche in italiano si optava per l’aggettivo intelligente ma spesso si ricorreva a descrizioni specifiche (ad es. in Word l’opzione di formattazione automatica Straight Quotes with Smart Quotes è descritta come Virgolette semplici con virgolette inglesi). Ora però tutti questi automatismi sono dati per scontati e in inglese si tende ad associare l’aggettivo smart a funzioni od oggetti tecnologicamente avanzati, ad es. una smart card ha un microprocessore al suo interno, quindi ipotizzo che in questi contesti intelligente potrebbe essere percepito come un aggettivo forse un po’ troppo generico. Se poi si aggiunge la nostra nota anglofilia…
Licia
@Stefano, grazie, speravo proprio in un contributo direttamente dagli Stati Uniti. È da quattro anni che non ci vengo e allora i colleghi locali dicevano esclusivamente cell phone (però avevano tutti almeno 30 anni ;-)).
La lingua è in continua evoluzione e non sempre è facile stabilire quando una parola appartiene ancora solo al lessico specifico (terminologia tecnica ) e quando è già diventata parte del lessico generico, ossia è nell’uso comune. Sarà interessante vedere se e quanto ci metterà mobile a sostituire cell (phone) nell’inglese americano standard. Per il momento il condizionale resta d’obbligo (“mobile sembrerebbe destinato a soppiantare cell phone”).
Nella gestione della terminologia ci sono implicazioni da non sottovalutare, ad es. in un’ipotetica localizzazione verso l’inglese americano (da una lingua orientale, ma anche da inglese a britannico a inglese americano) si dovrà decidere quando passare a mobile phone non solo nel materiale tecnico ma anche in quello divulgativo, gestendo aggiornamenti e incongruenze (ieri ho dato una rapida occhiata ai siti dei provider americani: entrambi i termini coesistono, ma l’uso sembrerebbe dipendere dal tipo di testo).
Elio:
non sarebbe stato meglio chiamarlo “citofonino” dal greco kytos (cellula)? 😀
Remo:
Una volta lessi “multifonino” come proposta per “smart phone” e non mi sembra male come intenzione, perché in fondo quello che rende i telefonini di oggi “intelligenti” è semplicemente il fatto di compiere le molteplici funzioni che una volta svolgevano soltanto i computer.
Licia:
@Elio: 🙂
@Remo, mi sarei aspettata anche intellifonino e sono rimasta sorpresa, facendo una ricerca, di trovare solo un paio di occorrenze (più un altro paio in discussioni sulla sostituzione dei forestierismi, che però escluderei perché non sono occorrenze “spontanee”).
Aggiornamento 3 maggio 2012 – Ho ripreso gli esempi multifonino e intellifonino in un nuovo post: Il Kitty-fonino (e altri fonini).
Ultan (Oracle Apps-UX):
Hi Licia,
And, so, the debate over “cell” phone versus “smart” phone versus “mobile” continues! Perhaps, the Germans are being über-efficient by just using “handy”! Of course, the decision on what term to use also depends on the context of use and the user concerned. Many people I meet in the tech industry rigorously refer to their devices by either brand name or platform. To wit: “iPhone”, “Android”, or “WP7”.
Regardless, what a super blog this is. Well done. I admit I rely on Google Translate to figure it out, but I enjoy the discussions. And, of course, I just cannot wait until what you have to say about the term “gamification” that is so popular in CRM applications (and others) these days!
Ultan
Licia:
Thanks Ultan!
In this case, context and user can determine which words to use also in everyday language, at least in Italian. I hardly ever discuss mobile devices in non-professional contexts, but I am aware I call the device I own differently according to who I am talking to – telefono with family and non-technically-minded friends, smartphone with the rest (obvious clues that I do not have an iPhone!). Other people might choose their words depending on age, level of formality, or other factors. I’d really like to know how it works in other languages…
Incidentally, Remo’s comment above gave me a few additional ideas for another (more light-hearted) post, so I’ll try to keep the discussion going.
And thanks for the suggestion about gamification, I’ll try to write something about it.