In Piazza Castello a Milano ci sono dei pannelli che illustrano la riqualificazione degli spazi verdi e invitano a sperimentare la Digital Experience con l’app SmartPark Experience.
Questi nomi in tipico itanglese milanese sono anche una conferma che l’abuso di anglicismi è spesso inversamente proporzionale alla conoscenza dell’inglese, perlomeno a giudicare da alcune traduzioni inadeguate viste sui pannelli, come questa (sottolineature mie):
Ho scelto questo esempio perché mette in evidenza l’anisomorfismo delle parole curiosità in italiano e curiosity in inglese: non c’è piena corrispondenza di tutte le accezioni.
Curiosità = curiosity
Come nome astratto usato al singolare, curiosità e curiosity condividono il significato di “desiderio di sapere qualcosa” (la caratteristica di chi è curioso).
Curiosità = curiosities
Come nome concreto usato principalmente al plurale, curiosità e curiosities condividono il significato di oggetto raro, insolito, bizzarro, esotico (ad es. una raccolta di curiosità orientali • a collection of oriental curiosities).
Curiosità ≠ curiosity
È invece specifico dell’italiano il significato di curiosità come fatto o informazione singolare che può suscitare interesse, che è il senso di Scopri le curiosità sulla nuova piazza.
In questo tipo di contesto in inglese di solito si usa facts con un aggettivo, ad es. fun facts about oppure interesting facts, cool facts, fascinating facts ecc.
Cabinet of curiosities
Non c’è corrispondenza diretta neppure per la locuzione cabinet of curiosities, che in italiano si chiama camera delle meraviglie o wunderkammer. Era un ambiente in palazzi signorili dove, a partire dal XVI secolo, venivano conservate curiosità di vario genere, sia naturali che manufatte, e in seguito ha denominato anche le raccolte.
Gli oggetti della collezione potevano essere organizzati per creare narrazioni che suscitavano meraviglia, ad es. sulle peculiarità del mondo naturale, o che rappresentavano temi o idee, ad es. la fugacità della vita.
Domenico Remps, Wunderkammer (Wikimedia)
Nell’inglese contemporaneo cabinet of curiosities può indicare la vetrina in cui sono esposti gli oggetti ma può essere anche usato in senso figurato per raccolte di vario tipo, ad es. esistono molti blog che hanno Cabinet of curiosities nel nome e in questo periodo è molto pubblicizzata la serie horror Guillermo del Toro’s Cabinet of Curiosities.
Curio
In inglese c’è anche la parola curio (da curiosity), un pezzo artistico da collezione insolito e raro, di solito di piccole dimensioni.
Vedi anche: il significato di curiosity killed the cat in La gatta curiosa non va al lardo
John Dunn:
Qui c’è anche il problem dei sostantivi astratti, usati in italiano molto più spesso che in inglese (anche perché nella scuola abbiamo imparato a favorire parole corte). Per evitare una traduzione troppo longa, si potrebbe dire:
More curious facts about the new square
oppure
Find out more about the new square