Questa carta mostra il percorso etimologico della parola inglese apricot, albicocca. Andando a ritroso, è entrata in inglese nel XVI secolo subendo l’influenza del francese abricot, ma arriva dallo spagnolo albaricoque o dal portoghese albricoque.
In queste lingue, come in italiano, il nome del frutto deriva dall’arabo al–barqūq (che però era la susina; al è l’articolo), a sua volta dal tardo greco praikokion (πραικόκιον) che ha come etimo la parola latina per un frutto primaticcio, praecoca. Un’ulteriore influenza latina potrebbe essere l’aggettivo apricus, che ama stare al sole.
Apricottatura
In tedesco albicocca si dice Aprikose, dal francese abricot attraverso il neerlandese abrikoos. Dal sostantivo tedesco deriva il verbo aprikotieren, usato in pasticceria ed entrato in italiano come apricottare, da cui il sostantivo apricottatura. Sono due termini settoriali, non registrati dai dizionari, che indicano l’operazione di spalmare gelatina di frutta, in particolare gelatina o confettura di albicocche, come ad esempio per la Sachertorte.
Altri percorsi etimologici
In italiano ritroviamo la parola latina praecoca in un altro frutto, la percoca, il cui nome spesso è scritto erroneamente con doppia c: dettagli in Rianalisi: da percoca a *percocca.
Nel tedesco parlato in Austria albicocca si dice Marille, da armellino, parola regionale italiana per l’albicocco (dal latino Armeninus, “dall’Armenia”).
Se avete altri dettagli sui percorsi fatti dai nomi dell’albicocca in altre lingue, aggiungeteli ai commenti. Ad esempio, chi parla portoghese europeo mi può confermare che una parola per albicocca è damasco?
Vedi anche: Siamo alla frutta! per altre peculiarità etimologiche e lessicali
Etimologie: dizionari Treccani, Oxford Dictionaries, Duden
Diogo:
Il dizionario di portoghese brasiliano Aurélio indica anche altri sinonimi oltre “damasco”: “1. Bot. O fruto do damasqueiro; abricó, abricoque, abricote, albricoque, alberge, alpece, alperce, alperche.
“
LazyCozyBrain:
In lingua sarda, a seconda della zona, albicocca si dice piricoccu, piricocu o barracocco.
Lukazzu:
Ciao, ti confermo anche in Maltese, che e` un dialetto arabo, si mantiene la forma il-berquq
Giovanni:
Beh se valgono anche i dialetti, in friulano albicocca si dice armelin (accento sulla i) mentre baracocul (accento sulla o) sta per nocepesca.
ALESSANDRO:
IN portoghese brasiliano abbiamo anche pessego per pesca.
in friulano le albicocche sono les baricoculis
ALESSANDRO:
dimenticavo, il modo più comune di indicare l’albicocca in portoghese brasiliano è appunto damasco.
il nostro termine albicocca arriva sicuramente dallo spagnolo come presito arabo in cui l’articolo al viene fuso al nome e non sentito piu come articolo.
Giovanni:
Li baricoculis da me son le nettarine o nocipesca che dir si voglia. Conveniamo che la nostra regione pur piccola presenta varianti dialettali al suo interno?
Flavia:
Si possono trovare ipotesi del ‘percorso’ linguistico del frutto in questione qui : http://sites.unice.fr/site/henneboi/SVG-lirces/images/stories/abricotpechecoing.pdf . Io – basso Veneto – seguo il tipo ‘Armelìn’ s.m. per il frutto dell’albicocco mentre Ba(ri)còcola è una ‘coccola’, del ginepro per es.- o di certi arbusti, insomma, quella che si chiama ‘cocca’ in it.
John Dunn:
In russo è абрико́с [abrikos], proveniente dal neerlandese. In polacco invece è morela.
Roberto:
Molto interessante, ma… la Sacher non si spalma di confettura, si farcisce.
Roberto dal Sudtirolo
Franco:
In piemontese e` armognan (la o si legge u) oppure con metatesi ramognan e finalmente so da dove deriva.
Il verbo ramogné o armogné, brontolare, lamentarsi, viene dato dal REP(Repertorio Etimologico Piemontese) come etimo incerto.
José Luis Couceiro Pérez:
Nel gallego:
ameixeira (Prunus domestica) e il frutto ameixa < damascena
pexegueiro (Prunus persica) e il frutto pexego < persicu
abruñeiro (Prunus spinosa) e il frutto abruño < pruneu
sarebbe al modo seudoitaliano améiscia,pescégo, abrúgno
(https://academia.gal/dicionario) . Qui i sinonimi e la pronucia.
Irina:
Non avevo mai sentito “aprikotieren” e sapevo che in Austria si dice Marille, però non sapevo perché.
Credo di aver incontrato anni fa un italiano che portava il cognome Armellino.
Giovanni:
A questo punto il mistero è bergamasco: da dove mai deriverà “bignaga”?
Licia:
grazie a tutti per i contributi!
@Giovanni, bignaga ha la stessa origine dell’austriaco Marille (cfr. anche armognan del piemontese nel commento di @Franco), come chiarisce questa spiegazione dal sito della Comunità armena di Roma: