La parola tesoretto è entrata nell’uso nel lessico politico e giornalistico all’inizio del secolo in riferimento alla finanza pubblica per descrivere il gettito supplementare (extragettito), superiore alle previsioni, dovuto ad esempio a minore evasione fiscale.
In seguito l’uso è stato esteso e ora può indicare genericamente qualsiasi somma di denaro disponibile in più del previsto, in qualsiasi tipo di attività (esempio: RC auto e tesoretto da lockdown: le assicurazioni hanno risparmiato 25 milioni al giorno).
Ho però varie perplessità sull’uso che ne ha fatto il Ministro della Salute Speranza alla trasmissione Che tempo che fa quando ha giustificato la riapertura delle scuole nonostante numeri di contagiati e ricoverati peggiori di quelli che avevano fatto decidere per la chiusura (DPCM del 2 marzo 2021). Speranza ha affermato che ci sono segnali di miglioramento che hanno consentito al governo di fare questa scelta, per quanto rischiosa:
“Grazie alle misure adottate nel mese di marzo e nelle prime due settimane del mesi di aprile abbiamo accumulato un piccolissimo tesoretto, cioè possiamo permetterci di dare un segnale ad una leva essenziale della nostra società. Abbiamo scelto di investire questo piccolo tesoretto proprio sulla scuola perché riteniamo che la scuola sia un architrave essenziale della società italiana e che abbia pagato un prezzo altissimo in questi mesi. Mancano solo tra l’altro due mesi alla fine della stessa scuola per la pausa estiva e quindi il governo ha deciso di spendere, di investire questo tesoretto tutto sulla scuola per provare ad avere questi due mesi in presenza.” […] |
“A due mesi dalla fine della scuola noi abbiamo fatto una scelta: quel pochissimo tesoretto, piccolo, che abbiamo accumulato grazie alle misure di questo mese lo mettiamo sulla scuola, dando un segnale che la scuola è veramente l’architrave del nostro paese, e speriamo che chiaramente questo ci consenta di gestire comunque l’epidemia nei prossimi due mesi.” |
Il tesoretto di Speranza
Sono perplessa dall’uso ripetuto di tesoretto in riferimento alla scuola perché la trovo una metafora anomala e poco compatibile con l’accezione tesoretto = soldi disponibili in più del previsto. I verbi usati (investire, spendere, gestire…) sono congruenti con soldi, però è palese che in questo contesto non si tratta di risorse finanziarie e neppure di qualcosa di concreto e/o quantificabile (a meno che non si intenda i numeri di positivi, ricoverati e morti!).
Mi pare venga a meno anche l’altra caratteristica essenziale del concetto di tesoretto, situazione migliore del previsto, visto che i dati sui contagi e l’intero quadro generale sul COVID-19 sono invece peggiori di quanto ci si aspettava.
In questo contesto direi che tesoretto vada interpretato come “margine di azione o di manovra”. È probabile che Speranza abbia volutamente scelto di conferire una nuova accezione a una parola generica ma con connotazioni positive che possono fare intendere l’effetto di azioni virtuose.
In alternativa, può anche darsi che Speranza abbia fatto qualche confusione nell’uso delle metafore, impressione rafforzata anche da altri due usi figurati non del tutto congruenti: nelle parole del ministro la scuola è contemporaneamente leva (un meccanismo che si muove e fa muovere) e architrave (una struttura portante, fissa).
Per la serie parole imprecise della politica, vedi anche: Perimetro politico non (in)definito
Flavia:
Credito, accredito (accreditare: rendere credibile, avvalorare, confermare etc.), che almeno il significato contabile passava in secondo piano.