Con tutta Italia in zona rossa o arancione fino alla fine di aprile 2021 non occorrono spiegazioni per capire questi titoli: fanno riferimento a chi vorrebbe consentire di nuovo gli spostamenti e riaprire le attività commerciali (ristoranti, bar, parrucchieri, palestre ecc.) e tutte le scuole chiuse come misure di contenimento dell’epidemia di COVID-19.
Questa accezione di aperturista è recente e del tutto nuova ma non lo è la parola, che esiste dagli anni ‘60 del secolo scorso però con tutt’altro significato.
Nel lessico della politica un aperturista è un teorizzatore o sostenitore dell’aperturismo, “la tendenza a ricercare intese di collaborazione con gruppi o con partiti ideologicamente e programmaticamente su posizioni diverse dalle proprie”.
Si può descrivere la nuova accezione di aperturista come un esempio di risemantizzazione: è stato attribuito un nuovo significato a un elemento lessicale esistente che diventa così un neologismo semantico.
È un neologismo semantico anche chiusurista, chi ritiene che per contenere l’epidemia siano necessarie misure drastiche come la chiusura delle scuole e degli esercizi commerciali non essenziali. La nuova accezione si aggiunge a quella già esistente dagli anni ‘90 di “lavoratore dell’ultimo turno che conclude l’arco lavorativo della giornata”.
Vedi anche:
► Lockdown light vs lockdown soft
► Zone arancione scuro, rafforzato o rinforzato?
Definizioni dal Vocabolario Devoto-Oli
Giovanni:
Sovrapponendo le due diverse accezioni potremmo definire quello di Draghi un governo di aperturisti divisi sull’aperturismo.
JoJo1973:
Tutto ciò mi ricorda il dilemma “Scatuozzo o scartiloffista?”
http://aporienapoletane.blogspot.com/2009/02/la-parlesia.html