Ha fatto il giro dei social una rettifica pubblicata nel sito del Senato:
Non si sa chi abbia richiesto la correzione del modo di dire da ogni scarrafone è bello a mamma sua, forma italianizzata, a ogne scarrafone è bell’ a mamma soja, trascrizione napoletana, e quale delle due sia stata effettivamente pronunciata dalla senatrice leghista Cantù, che è di Varese.
La notiziola mi ha fatto venire la curiosità di verificare se scarafaggio e scarrafone siano allotropi, ossia parole con la stessa etimologia, oppure se è un caso che si assomiglino.
Intrecci etimologici
Ho scoperto che scarafaggio deriva dal latino popolare scarafaius, variante di scarabaeus (a sua volta dal greco kárabos), mentre il napoletano scarrafone (o scarafone) deriva dal latino crabrōne, calabrone, con influsso di scarafaggio. Ha la stessa origine di scarafone un’altra variante meridionale, scarabone.
Arriva invece direttamente dal latino la parola blatta, che in origine voleva dire piattola. Un altro nome, più generico perché può indicare qualsiasi insetto scuro, è bagarozzo (o bacherozzo), da baco, che in Romagna diventa un quasi simpatico bagarone. Aggiungete altri nomi nei commenti!
Da cucaracha a cockroach
Si ritrovano riferimenti ad altri animali anche nei nomi degli scarafaggi in altre lingue, ad esempio lo spagnolo. Grazie alla canzone è noto che si dice cucaracha, una parola che deriva da cuca, un bruco di farfalla.
Nel XVII secolo il nome è entrato in inglese come cacaroch e in seguito la parola è stata trasformata in cockroach per influsso di altri due animali, cock, il gallo, e roach, un pesce, che poi è diventato anche il nome breve dello scarafaggio.
Roach coach è un’espressione datata usata per descrivere ironicamente i furgoni per la ristorazione mobile dall’igiene molto dubbia. Roach coach è un esempio di reduplicazione espressiva parziale con rima.
In Unicorni e altri neologismi dalla Silicon Valley ho già descritto cockroach startup, il nome che viene dato alle startup a crescita lenta ma costante, molto attente a tenere sotto controllo gli aspetti finanziari per poter sopravvivere a qualsiasi situazione, proprio come gli scarafaggi.
Non ha invece nulla a che vedere con gli scarafaggi il nome proprio Beatles, grafia alternativa di beetle, coleottero (cfr. How the Band Name ‘Beatles’ Came About).
elettrocardiogrammi |
(per fortuna gli scarafaggi italiani non volano)
Vedi anche:
► Bug, insetti e cavallette
► Coccinella beneaugurante
► Rianalisi: l’amantide religiosa
► Le api hanno le ginocchia, ma solo in inglese
► “Cicale linguistiche”, una metafora americana
Marco:
Mi chiedevo: ma anche il “cabrón” spagnolo deriva dal latino “crabrōne”?
Licia:
@Marco ho verificato l’etimologia nel Diccionario de la lengua española della RAE che conferma che cabrón è forma alterata di cabro, il maschio della capra, che come l’’italiano capro deriva dal latino caper, –pri, accusativo caprum.
Flavia:
Lo scarafaggio comune nella variante dialettale del Basso Veneto è ‘Bao’, termine di grande forza evocatrice: sospetto sia collegato a ‘Babào’.
Martina:
A Piacenza gli scarafaggi sono i panaroni. A questo proposito, ho trovato questo post che ne parla, descrivendo anche i termini utilizzati nelle province limitrofe: http://ripensandopiacenza.blogspot.com/2017/07/panaron.html .
Elio:
Mi risulta che a Bologna siano chiamati “Burdigoni”
alessandro
A Spezia lo scarafaggio è (o almeno era, finché ho vissuto lì) chiamato «bagone».
E ricordo che quand’ero piccolo la Fiat 500 era chiamata «bagonetto» perché, per forma e dimensioni (rispetto alle altre auto), ricordava uno scarafaggio.
«Quand’ero piccolo» significa «nei primi anni sessanta» e non saprei neanche dire se l’uso di «bagonetto» riferito alla 500 fosse diffuso tra gli spezzini o solamente tra amici e parenti della mia famiglia.
Dario Paladini:
In Salento si dice “Malota”