Quando 2020 diventa “venti venti”

VentiVenti

Come si pronuncia l’anno nell’augurio BUON 2020?

Io dico “duemilaventima in questi giorni si sente spessissimo “venti venti” e sui social imperversa l’hashtag #VentiVenti, che si ritrova anche in altre lingue, ad es. #ZwanzigZwanzig in tedesco, #VeinteVeinte in spagnolo, #VingtVingt in francese, #TwintigTwintig in neerlandese.

È un calco palese dell’inglese twenty twenty, una convenzione per leggere gli anni nelle date scomponendoli in due numeri di due cifre che è motivata da questioni di lunghezza. L’ho descritta in Olimpiadi invernali 2026: prove di lettura.

Reduplicazione

Non ho alcuna simpatia per l’adozione ingiustificata di modelli stranieri in italiano, però nel caso di 2020 capisco perché piaccia venti venti: è un esempio di reduplicazione, un meccanismo morfologico e sintattico comune a molte lingue che consiste nella ripetizione di un’unità lessicale, come ad es. bello bello, rosso rosso, fuggi fuggi. L’ho descritta in LA LA LAND: reduplicazione espressiva.

Gli elementi ripetuti sono efficaci nei testi scritti anche per il loro aspetto grafico che attira maggiormente l’attenzione. Ne sono esempi innanzitutto l’anno nuovo in numeri romani, MMXX, ma anche l’hashtag #WWIII “in tendenza” oggi sui social per commentare le potenziali catastrofiche conseguenze del confronto USA-Iran dopo l’uccisione del generale Suleimani.  #WWIII (World War III) è prevalso sul più breve e trasparente #WW3 ed è stato adottato anche in lingue diverse dall’inglese.

Altri significati di twenty-twenty

In inglese la locuzione twenty-twenty non indica solo l’anno 2020 ma è usata anche in ambito oculistico per indicare l’acuità visiva (visus): 20/20 vision equivale al nostro dieci decimi di vista – in inglese si fa riferimento alla scala di Snellen, con misurazione in ventesimi, in italiano invece alla scala di Monoyer, in decimi.

vignetta americana in cui un oculista dice al paziente “Your hindsight is no longer 20/20”
Vignetta: Moderately Confused

Nella cultura popolare di lingua inglese è ricorrente una frase attribuita al regista Billy Wilder, “hindsight is always twenty-twenty”. La parola hindsight, letteralmente “vista che guarda indietro, retrospettiva”, equivale al nostro senno di poi (esempio d’uso: with hindsight, we’d all do things differently). 

Nel Regno Unito Twenty20 (T20) indica invece un tipo di partita di cricket.

Aggiungo una vignetta in tema di Joe Heller, via @Clutcher:

Vignetta con due uomini in prigione con abbigliamento da festa di ultimo dell’anno e occhiali 2020. Uomo 1: “I guess I shouldn’t have driven after a few drinks”; uomo 2: “Hindsight is always 2020”

Vedi anche:

Numeri per parlare (differenze culturali legate ai numeri)
31/12/2019: fine decennio vs fine decade
►► LA LA LAND: reduplicazione espressiva
►► Lupo cattivo in inglese, con reduplicazione
►► Modalità Techetechete’: repliche e reduplicazione


Curiosità: il 2020 ha una data palindromica (o data palindromo o giorno palindromo). È il 2 febbraio, che se scritto 02/02/2020 può essere letto anche in senso inverso sia nel formato italiano GG/MM/AAAA che in quello americano MM/GG/AAAA.


Aggiornamento agosto 2020 – Un esempio della polisemia di twenty-twenty e di vision in una vignetta di Dave Whamond, “il 2020 a colpo d’occhio”, che sintetizza un anno imprevedibilmente catastrofico (e mancano ancora 4 mesi alla fine!):

Vignetta intitolata “2020: the year at a glance”. Rappresenta  caos totale osservato da una coppia. L’uomo commenta “Didn’t 2020 used to mean perfect vision?”

Nuovo post: In inglese 2020 è anche una parolaccia (la locuzione twenty-twenty ha già acquisito nuove accezioni e usi figurati; sicuramente anche in italiano il numero duemilaventi porterà a lungo con sé associazioni negative).

3 commenti su “Quando 2020 diventa “venti venti””

  1. Licia:

    @Carla, grazie per la segnalazione. Finora nelle notizie in italiano ho notato Suleimani e Soleimani; farò caso ad alternative ma non so nulla di traslitterazione dal farsi. Nel post ho usato Soleimani come l’hashtag in tendenza su Twitter.

  2. Licia:

    Aggiungo la registrazione di una chiacchierata sulle parole dell’anno che ho fatto il 3 gennaio con Massimo Persotti e Francesco Vergovich di Radio Radio per la rubrica Salvalingua e che mi ha dato lo spunto per questo post:

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