Da piccoli sicuramente abbiamo avuto a che fare con altri bambini che avevano la pessima abitudine di fare la spia a genitori, insegnanti e altri compagni di gioco.
Crescendo potrebbero essere diventati gli adulti che hanno un atteggiamento simile su Twitter e altri social: si premurano di allertare chi è oggetto di una conversazione o di una discussione ma non è stato menzionato (non è stato coinvolto direttamente con il suo identificativo @nomeutente).
Può essere il caso del subtweeting (uno o più tweet che discutono negativamente di qualcuno, lo criticano o gli lanciano frecciate, volutamente senza coinvolgerlo), oppure di commenti il cui autore non ha ritenuto necessario, opportuno o utile fare nomi.
Un esempio che ho osservato in prima persona: in un tweet avevo descritto un errore di traduzione senza specificare la fonte, “Tizio” l’ha visto, è andato a cercarsi il testo originale, ha individuato l’autore e l’ha incluso in una risposta al mio tweet. Non era però mia intenzione identificarlo: se avessi voluto fargli notare l’errore, l’avrei fatto privatamente.
Snitch tagging
In inglese il comportamento di “Tizio” si chiama snitch tagging. È una locuzione formata da snitch, lo spione, e tagging, che nel contesto di Twitter significa includere l’identificativo @nomeutente di una persona che, così taggata, riceverà una notifica dal sistema.
Spesso lo snitch tagging consiste nell’inserirsi in una conversazione e rispondere a un tweet senza fare alcun commento ma limitandosi ad aggiungere @nomeutente, spesso un personaggio famoso: lo snitch tagging può apparire come un tentativo un po’ ruffiano di farsi notare da @nomeutente.
Esempio:
Nelle conversazioni che criticano figure politiche, lo snitch tagging può essere anche un modo per allertare altri sostenitori di @nomeutente, inducendoli a intervenire in massa in sua difesa e ammorbare il dibattito, contro le intenzioni di chi aveva iniziato la discussione (in inglese OP, original poster).
È anche per cercare di evitare lo snitch tagging che si ricorre a espedienti come quelli descritti in Capitan Trippa e Tontinelli: è “voldemorting”? (esempi del 2018).
Per approfondire: What does snitch-tagging mean? e Public service announcement: Stop! F*cking! Snitch tagging!, da cui sono tratti l’esempio di Elon Musk e la vignetta con il topo travestito da uccellino di Twitter (rat in inglese ha vari significati figurati, tra cui talpa ma anche verme nel senso di persona spregevole; il verbo rat on <someone> vuol dire fare la spia).
Vedi anche: A proposito di Twitter, una raccolta di neologismi