Alternative al water d’oro

Notizia di cronaca estera da un quotidiano italiano:

Inghilterra, rubato il water d’oro di Maurizio Cattelan

Nella notte tra venerdì e sabato, qualcuno ha rubato il gabinetto d’oro di Maurizio Cattelan da Blenheim Palace, maestosa residenza di campagna nei pressi di Oxford, riverita dagli inglesi in quanto luogo di nascita di Winston Churchill. La tazza della toilette, ricoperta d’oro a 18 carati, faceva parte di una mostra dedicata all’artista concettuale italiano. I visitatori potevano utilizzarla per l’uso che ne viene fatto comunemente: con il solo limite di 3 minuti a testa. Ma i ladri se la sono presa comoda, lavorando fino a poco prima dell’alba per estrarre il cesso dal pavimento. […]

Le parole evidenziate sono un esempio dell’avversione alle ripetizioni, molto diffusa nei media italiani, che spinge chi scrive a usare parole alternative non sempre adeguate.

In una notizia di cronaca sul furto di un’opera del valore di alcuni milioni di euro, la parola cesso appare fuori luogo perché appartiene al linguaggio popolare, evoca un ambiente squallido e trascurato, e può avere connotazioni volgari.

Sinonimia imperfetta

Spesso si ha l’impressione che chi scrive attinga parole dai dizionari dei sinonimi senza riflettere sui diversi aspetti che caratterizzano ciascuna alternativa.

Nel lessico di una lingua si trovano infatti parole che condividono il significato fondamentale ma che non sono del tutto equivalenti e intercambiabili. 

Come spiega la voce sinonimi dell’Enciclopedia dell’Italiano Treccani, la sinonimia perfetta tra due parole è rarissima. Per verificarsi richiederebbe infatti corrispondenze su più livelli:
 referenziale (stesso referente)
 distribuzionale (stesso significato negli stessi cotesti)
 segnico (stessi tratti semantici denotativi e connotativi)
 grammaticale (stessa funzione)

Due sinonimi perfetti dovrebbero inoltre avere in comune  
 la possibilità combinatoria con altre forme linguistiche (cfr. collocazioni)
la frequenza d’uso 
 il registro
 l’atteggiamento del parlante (modalità)

La sinonimia può comunque essere relativa o contestuale: si verifica quando due o più parole sono intercambiabili in almeno un contesto, senza conseguenze sull’interpretazione della frase in cui sono usate. Può includere anche i cosiddetti quasi-sinonimi, ad esempio parole come apparecchio, arnese, attrezzo e strumento che sono co-iponimi di un concetto più generale ma che si distinguono per caratteristiche distintive e altre dimensioni: dettagli nella voce sinonimi già citata. 

Water, gabinetto, toilette, cesso

waterTornando alla notizia iniziale, se si confrontano le alternative evidenziate si nota facilmente che non sono del tutto equivalenti.

Water ha un unico referente, il vaso destinato all’allontanamento delle deiezioni; gabinetto, toilette e cesso ne hanno almeno due, l’ambiente (accezione prevalente) e per metonimia anche il sanitario.

Tazza della toilette è una combinazione insolita che ha una frequenza d’uso nettamente inferiore a tazza del water (collocazione prevalente) e a tazza del gabinetto.

Come già visto, il registro e le connotazioni di cesso non sono paragonabili a quelli delle altre parole. Inoltre, l’uso di cesso nella descrizione di un’opera d’arte comunica l’atteggiamento del parlante, che invece non dovrebbe trasparire in una notizia di cronaca. Rimane quindi il dubbio se quella del giornalista sia una critica esplicita al lavoro di Cattelan o, più banalmente, una scelta lessicale inappropriata.
.

A proposito di sinonimia:


Vedi anche: Toilet(te), una storia movimentata


2 commenti su “Alternative al water d’oro”

  1. Marco B.:

    I giornali inglesi usano solo il termine toilet, che nei titoli diventa loo perche’ piu’ breve.

    Il soggetto si presta bene a battute e giochi di parole, lettori e giornalisti si sono scatenati: il Times di oggi definisce l’opera “a sitting target” https://www.thetimes.co.uk/edition/news/gold-toilets-creator-says-the-thieves-are-the-real-artists-gggk63xfl e ieri titolava “owner pooh-poohed the risk” a proposito di come il giorno prima Edward Spencer-Churchill, attuale proprietario di Blenheim Park, minimizzava le possibilita’ di un furto.

    “There must be a paper trail” commentava un lettore. Un altro osservava come “the police have nothing to seat on”, a cui si rispondeva “didn’t they follow the skid marks?”

I commenti sono chiusi.