Mi piace molto la parola rubberducking, un esempio divertente delle denominazioni fantasiose che nascono in ambito informatico.
Rubberducking (o rubber duck debugging) indica un metodo empirico per verificare del codice e individuare e correggere eventuali errori di programmazione (bug), ma che si può applicare a qualsiasi procedura.
Consiste nello spiegare dettagliatamente ogni passaggio a un pupazzetto o a un altro oggetto inanimato: nel farlo esplicitamente è probabile che si individuino punti deboli o che si riescano a risolvere dubbi.
Il concetto di rubberducking fa riferimento a una storia del libro The Pragmatic Programmer in cui un programmatore portava sempre con sé una paperella giocattolo a cui si rivolgeva per spiegarle il codice. È verosimile che l’idea fosse ispirata da Ernie, un personaggio dei Muppet, e dalla sua inseparabile Rubber Duckie.
Paperelle, non solo di gomma
In inglese si chiama rubber duck sia la paperella di gomma che schiacciata emette il suono inconfondibile che quella più semplice di plastica. È un oggetto nato come giocattolo per bambini, in particolare per il bagnetto, ma che ha avuto un enorme successo nella cultura popolare. In commercio si trovano paperelle di ogni genere e dimensioni, anche nelle sembianze di personaggi famosi.
Ho pensato subito a una di queste paperelle qualche giorno fa, quando ha avuto molta risonanza un tweet dell’attore britannico Hugh Grant. Furibondo alla notizia della sospensione del parlamento per evitare opposizione sulla Brexit, Grant si è rivolto primo al ministro Boris Johnson chiamandolo over-promoted rubber bath toy, un epiteto bizzarro che è subito diventato virale in tutta Europa.
Il tweet ha ricevuto attenzione anche dai media italiani, che però hanno avuto qualche difficoltà nella traduzione del testo e dei suoi riferimenti, alcuni molto specifici come prefects. Ne ho discusso nei commenti a Queen’s Speech non è “un discorso della regina”.
Duck, duck…
Per la precisione, duck è l’anatra mentre per i dizionari di italiano la papera è un’oca giovane (in inglese gosling), ma nell’uso popolare, nei cartoni animati e in altri prodotti di fantasia non c’è questa differenza, basti pensare a Donald Duck, in italiano Paperino.
Anatre e oche si ritrovano assieme nel nome del gioco per bambini Duck, Duck, Goose (per noi “il gatto e il topo”), dal quale avrebbe preso il nome il motore di ricerca DuckDuckGo.
In Anatre in inglese: zoppe, morte, “frullate”… ho descritto varie espressioni idiomatiche inglesi in tema e anche il verbo duck (schivare, scansare e, in senso figurato, sfuggire o evitare di fare o affrontare qualcosa di sgradito). Esempio d’uso in una manifestazione di protesta contro Boris Johnson dello scorso giugno:
Il verbo duck fa coppia minima con fuck (cfr. tweet di Hugh Grant) e quindi si presta a molti giochi di parole.
Perché in italiano un errore involontario nel parlare o nel recitare una battuta si dice papera? Si possono fare varie ipotesi: ne discute una consulenza dell’Accademia della Crusca, Di papere nella lingua e nel calcio.