L’immagine qui sopra è il dettaglio da un diagramma di flusso di “Perpetual Stew” (Reddit), via eBook Friendly. Consente di distinguere le lingue europee con alfabeto latino in base a combinazioni di lettere e caratteri diacritici che sono usati o assenti nell’ortografia di ciascuna lingua.
L’ho trovato ingegnoso per il grande numero di lingue che contiene (una sessantina) e mi ha ricordato un documento per dieci lingue a cui avevo lavorato con alcuni colleghi anni fa a Dublino e destinato a irlandesi che si occupavano di impaginazione.
Il nostro sistema era molto sintetico e ricorreva sia ai caratteri con segni diacritici che ad alcune parole brevi e molto frequenti, distintive perché inesistenti nelle altre lingue. Per l’italiano però l’informazione che risultava più efficace era l’indicazione che quasi tutte le parole più lunghe di 4 caratteri terminano con vocale.
(fare clic sull’immagine per visualizzare una versione leggibile)
Nota: è preferibile evitare di rappresentare le lingue con la bandiera di un singolo paese ma in questo diagramma sarebbe stato difficile trovare alternative efficaci.
Vedi anche:
- Come riconoscere le lingue europee, una pubblicazione della Commissione europea con indicazioni simili ma più descrittive su come identificare 98 diverse lingue;
- Macron e altri diacritici per alcune curiosità sulle lettere dell’alfabeto latino che hanno segni particolari;
- Graecum est, non legitur → It’s all Greek to me per un grafico delle lingue metaforicamente incomprensibili: in italiano, ad esempio, sono stereotipo di indecifrabilità l’arabo e il turco (e in alternativa l’aramaico), ma non è così in altre lingue.
Watkin:
Mi fa ridere che il sardo sia la lingua che dice no a tutto 😀 (e subito dopo l’italiano)
andrea:
le altre lingue hanno dovuto aggiungere segni per scrivere i suoni che il latino non aveva; l’italiano ha ereditato da quello un alfabeto quasi su misura.